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Autore: LimoneMenta    12/10/2014    8 recensioni
Federico sa cos’è l’Amore, quello con la A maiuscola: per lui ha un nome, e si chiama Edoardo. Il loro amore è fatto di menzogne, costruito sulle bugie dette ai genitori. Sì, perché oltre ad essere due ragazzi (che in realtà non è un problema) i due sono anche fratelli. Gemelli.
***
Mi piacerebbe intitolare almeno un capitolo (ma magari anche più di uno) per ogni lettera dell'alfabeto, perciò questa storia avrà (spero!) parecchi capitoli. E spero anche che vi piaccia.
P.S. Non sono solita inserire commenti o note per ogni capitolo, perciò per qualsiasi dubbio non esitate a chiedere (magari con una recensioncina :3 )
Se qualcuno avesse una richiesta particolare (magari un capitolo specifico che vorrebbe leggere) sono disponibilissima per qualsiasi proposta, anzi!
P.P.S. storia ispirata a persone realmente esistenti, (consapevoli dell'esistenza di questa storia) e con nomi e riferimenti completamente diversi dalla realtà :)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago
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PROLOGO

Federico sa cos’è l’Amore, quello con la A maiuscola: per lui ha un nome, e si chiama Edoardo. Edo ha vent’anni, i capelli castano cioccolato e un sogno in testa: il suo sogno è Federico.                                                                                                                                                       Anche lui, però, ne ha uno: poter gridare al mondo quanto è forte, quanto è grande l’amore che prova per l’altro ragazzo. Ma non può. Non può perché Edo è suo fratello. Gemello. Ma lui lo ama, ama quelle fossette che gli si formano quando ride e lo chiama “vecchio”, benché ci siano solo quattro minuti l’uno dall’altro, il suo naso rosso per il freddo quando è inverno e nevica, le maglie sudate che abbandona ovunque in giro dopo le partite di calcetto, i suoi muscoli che si tendono quando fanno l’amore, proprio come in quel momento.                                             Edo è seduto sopra di lui, si dondola avanti e indietro, reclina la testa e apre la bocca con un gemito strozzato, stringendo tra le dita i suoi capelli, quasi come se volesse strapparglieli via tutti. Poi i loro occhi si ritrovano e Fede non resiste più, si lascia andare dentro di lui e Edo lo stringe forte tra le cosce, come se non volesse vederlo andare via. Poi cadono sul letto, ansanti, stremati, e il più grande inizia a coccolare il fratello lasciando una dolce scia di baci sul suo corpo soffice, partendo dalla guancia, scendendo giù per il collo, il petto e la pancia, quella pancetta morbida che Edo non sopporta ma che a lui fa impazzire. La trova estremamente erotica, adora ricoprirla di piccole macchiette rosse. E poi c’è l’inguine. Dio, quell’inguine. Prende un respiro profondo, aspirando il più possibile di quel profumo dolce. Struscia il naso contro la pelle calda, sente le mani dell’altro farsi strada fra i suoi capelli, accarezzarli con lentezza.                                                                      Fede ama quella porzione di corpo troppo spesso coperta: adora riempirla di baci, accarezzarla con la lingua, stuzzicarla con piccoli morsi e sentire Edo tremare sotto di sé.  Affonda il viso in quell’angolino bollente e pensa che non se ne staccherebbe più, se potesse, vivrebbe solo per quello. O forse è già così.                                                                                                                                                                              In bilico tra il malincuore per il dover lasciare un posto così perfetto e l’impazienza di riappropriarsi delle sue labbra un po’ screpolate, Fede si allunga sul suo corpo, optando per la seconda scelta, che ora trova perfetta. Edo lo avvolge in un istante, lo stringe talmente forte da fargli male, strofina il bacino contro il suo, facendolo boccheggiare. E lui ci ricasca, si fa fregare ancora: si spinge nel suo corpo, affonda le unghie nella sua carne, sente suo fratello graffiargli la schiena, trattenere il fiato e afferrare il lobo di un orecchio tra i denti.                           Hanno sempre fame l’uno dell’altro, come se qualcuno dovesse arrivare all’improvviso e separarli per sempre. Il silenzio li circonda, oltre a loro non c’è nessuno in quel piccolissimo appartamento di città che ora è il loro nido.                                                                                          Ma è solo tra le braccia di Edoardo che Federico si sente davvero a casa.

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