Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Yellow Canadair    13/10/2014    8 recensioni
Kid e la sua ciurma sono sbronzi e quasi inutilizzabili nella buia locanda di Gigi l'Unto! Killer si mette al pianoforte e intona una canzone. C'è un lumacofono in sala? Questa la dedichiamo al temibile Chirurgo della Morte, che se la godrà in diretta! Chissà cosa starà facendo in questo momento.
Dalla regia ci comunicano che si trova a Dressrosa. E che sta combattendo...
Genere: Demenziale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Eustass Kidd, Killer, Monkey D. Rufy, Trafalgar Law
Note: Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buonasera dottore

(Claudia Mori, 1974) -link-

 

 

– Levati dal cazzo, tu – ringhiò Eustass Kid entrando in una bettola e rifilando un sano calcio al barbone avvinazzato che gli ostacolava il cammino. Per i suoi standard era già un miracolo che non l’avesse crivellato di colpi, ma quel giorno lui e la sua ciurma avevano affondato due caravelle e tre gozzi della Marina quindi il rosso capitano poteva ritenersi soddisfatto, e la sua sete di sangue per il momento sedata.

La sua sete di sangue era a posto, ma per quella di alcool? Come la si metteva? La si metteva che l’intera ciurma, designati ed eliminati i soliti quattro sfigati che avrebbero fatto la guardia alla nave, si era diretta in fretta e furia nel cuore della notte in un vicolo malfamato dove a quell’ora ancora riluceva la sordida insegna al neon “Da Gigi l’Unto”, una canaglia dall’età indefinita con un grande panzone da birra, i baffoni grigi e un toupet che era molto probabilmente un piccione morto asfissiato.

Gigi, proprietario dell’osteria e pregiudicato ben noto alla Marina per spaccio di sostanze illegali e conosciuto con raccapriccio dalle commissioni d’igiene per i locali pubblici, si era girato scocciato verso quei rumorosi clienti e poi un grande sorriso ahimè deprivato di parecchi denti li aveva accolti alla sua locanda, annusando l’aria come un cane da punta: quelli erano bevitori. Grandissimi bevitori. L’unico problema è che erano pirati e quindi sarebbe stato difficile far pagar loro il conto alla fine, ma in fondo lui era Gigi l’Unto, e Gigi l’Unto sapeva come far pagare i pirati.

– Ehi, oste! – richiamò a gran voce Killer una volta accomodatosi ad un tavolo con i suoi compari – Tutte le bottiglie che hai, muoviti! –

– Servono anche i bicchieri? – domandò con cortesia ma inutilmente Gigi, avanzando verso i clienti reggendo più bottiglie che poteva.

– No – ringhiò il capitano stappando una bottiglia, anzi, mordendone il collo e strappandolo via dal resto, e versandosi in gola il contenuto molto vicino all’alcool etilico puro.

 

Ci volle un’ora, ma alla fine i pirati erano belli che sbronzi, allegri quasi fino a voler pagare il conto a quell’oste così gentile. Gigi intanto faceva un cenno a sua figlia, l’avvenente Souzette, di fare un po’ la scema con loro ed eventualmente allungare le mani nelle loro tasche mentre li distraeva con la sua ben fornita balconata. La ragazza, alta, magra, con un bel caschetto moro e le lunghe ciglia nere, probabilmente non figlia di suo padre, andò così a sedersi proprio in braccio a Kid, giocherellando con la sua pelliccia e accarezzandogli il petto nudo, ormai assuefatta all’odore di alcolici che il pirata emanava.

– Ehi tesoro, cosa c’è? – fece il pirata – Vuoi fare un giro della nave e vedere i cannoni? – le domandò in tono osceno.

Killer, nel voltarsi verso la ragazza, notò una cosa alle sue spalle.

– Un… un pianoforte?! – biascicò alzandosi dal tavolo e trascinandosi verso il polveroso strumento.

– Non è accordato – ammonì Gigi mentre portava del vino dalla cantina.

Ma il pirata ormai era approdato con fatica sullo sgabello che c’era davanti ai tasti e aveva messo a nudo tutti quei polverosi fratellini bianchi e neri.

Sotto gli occhi annebbiati dei suoi compagni, Killer schioccò le proprie nocche e cominciò a far danzare le proprie dita sui tasti, facendo ragionare lo strumento anche se non era propriamente intonato.

Heat vomitò del fuoco in un bicchiere d’acqua che si era fatto portare apposta.

– Sssì, Heat. Da quando avevo… cinque anni – rispose Killer.

–Ehi tu! – tuonò Kid alticcio. – Questa la so!! – disse riconoscendo le note – Pupa, portaci un cazzo di lumacofono, chiaro? – ordinò facendo scendere Souzette dalla proprie ginocchia. – E muoviti! – berciò assestandole una pacca sul sedere – La dedichiamo ad un dottore di mia conoscenza… –

 

Dall’altra parte del mondo un lumacofono trillò e qualcuno ebbe la sventuratissima idea di rispondere.

– Ciao, sono io... – fece una voce nota dal lumacofono di Trafalgar Law, che aveva chissà come risposto nel bel mezzo di una battaglia campale contro Donquijote Doflamingo.
– Chi diavolo sei? – sbraitò il Chirurgo nel ricevitore, atterrito dai propri presentimenti.

– Amore mio…

Trafalgar Law divenne prima rosso come un peperone ripieno, poi pallido come una margheritina di campo. La situazione era assurda! Era ferito e immobilizzato a terra dal potere di Doflamingo, Rufy fronteggiava il Fenicottero e lui, credendo che fosse una lumacofonata di un qualche soccorritore, aveva con grandissimo sforzo risposto alla chiamata.

Rufy si infilò con disinvoltura un dito nel naso e disse: – Traffy, questo ce l’ha con te.

– Fufufu, cosa state cercando di fare? Ormai siete in trappola! – cercò di attirare l’attenzione Doflamingo.

Non resistevo più…

– Potreste mettere giù? Anche io vorrei telefonare, ma dopo avervi fatti a pezzi… – insistette il Fenicottero.

Pensavo a te – la ciurma di Kid continuava a cantare sguaiata e persino Souzette si era unita al coro, mentre Killer si esibiva al pianoforte con una sicurezza insospettabile per una persona così ubriaca da aver abbracciato lo sgabello prima di sedercisi su.

– Un attimo, Doffy! È per Traffy. – esclamò Cappello di Paglia.

– Ma nemmeno per sogno! – protestò Law.

Quando verrai?

– Metti giù il telefono!! – sbraitò Trafalgar, che legato com’era non aveva molta voce in capitolo.

Non parlare se lì c'è lei... lascia parlare me, di' sì o no…

– Adesso voglio sentire anche io! – s’incuriosì l’uomo in rosa.

– Di che ti impicci, pure tu!?! – sbottò Law sull’orlo della crisi di nervi.

Ma vieni appena puoi! Anche tardi, se tu lo vuoi, io tanto non dormirei... quanto mi manchi non sai… –

– Fufufu, Traffy-kun, questo qui fa sul serio!

– Ci stanno prendendo per il culo!

Mi ami o no?

– Cos’hai combinato, Traffy?– domandò Rufy, il quale forse aveva vagamente afferrato il senso di quella telefonata. Ma forse.

– Niente! – perché aveva conosciuto Kid? Non poteva farsi i fatti suoi? Andare al bar? Cominciare a fumare? Andare a giocare a bocce?

Io di più!

– Basta! Kid, lo so che sei tu!! – gridò disperato il dottore provocando le risa, nel locale di Gigi l’Unto, di ciurma e proprietari.

Ma lei adesso dov'è? Vicino a te…?

– Lei chi? – domandò interessato Doflamingo.

– Non t’immischiare!!

Ho sciolto tutti i capelli giù, e ho il profumo che mi hai dato tu!

Killer con un gesto molto teatrale si riavviò la chioma leonina mentre metà della sua ciurma era per terra in preda alle risate.

– Cappellaio del cazzo, riattacca!!! – sbraitò Law.

– Ma è interessante, voglio capire cosa vuole… ehi, tu! Sono Rufy, voglio diventare il Re dei Pirati!!

– Questo non c’entra nulla!!–

Ma vieni almeno per un po', non ho sonno, non mi sveglierai. Di' quello che vuoi, però... stasera non dirmi no…

– Fufufu, dieci anni fa non eri così “bello e impossibile”, Trafalgar! – osservò Doflamingo mettendosi a sedere.

– Adesso chiudo, non vorrei fare insospettire lei. Amore, io sono qui... e potrei anche morir…

– No dai, non farla arrabbiare…–

– Forza Traffy, dille che andrai da lei, non puoi far stare così un’amica! – s’indignò Rufy. – Avevi fatto un’alleanza anche con lei?

– Non hai capito un cazzo, deficiente!! –

– No. Ma nemmeno tu. – tuonò Doflamingo piombandogli addosso e facendogli chiudere la lumacofonata.

 

La ciurma di Kid rise convulsamente mentre Killer ancora suonava e la figlia di Gigi l’Unto, sotto lo sguardo amorevole del padre, metteva loro le mani nelle tasche per assicurarsi che avessero pagato il conto. I pirati dal canto loro mettevano le mani nelle… tasche di Souzette quindi si poteva dire che le due fazioni fossero pari.

Forse il giorno dopo Kid si sarebbe pentito di quello scherzo lumacofonico, o forse no.

Di sicuro, se Trafalgar Law fosse uscito vivo dalle grinfie di Doflamingo, gli avrebbe spaccato la testa. 

 

 

Dietro le quinte...

Non è un'idea originale. Ci hanno già pensato, tra altri, Fiorello con Luciana Littizzetto e Luca&Paolo. Ma con quel "Buonasera dottore" come posso non pensare a Trafalgar Law e alla peggiore sbronza di Kid che la storia ricordi? Spero vi sia piaciuta. Ciao!

​Yellow Canadair

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Yellow Canadair