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Autore: Irian    14/10/2014    1 recensioni
Dal testo:
Il sorriso di Anna era una piccola stellina luminosa, grande abbastanza per illuminare il suo piccolo mondo. Ma fin troppo piccola per quella città così già piena di vita, piena di milioni di milioni di altre stelle potenti come lei.
(Kristanna/Kristoff x Anna)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                     DESTINI INCROCIATI
Anna è una ragazza di 13 anni e vive con suo padre Agar, sua madre Iduun e sua sorella Elsa.
 Anna viveva in un piccolo paesino del nord chiamato Keirni.
Keirni è totalmente ricoperta dal ghiaccio.
A Keirni puoi giocare, pattinare e mangiare dell’ottimo pesce.
Ad Anna piace Keirni. I suoi compagni sono simpatici e Anna ha sempre avuto un carattere frizzante e socievole.
Tutto questo cambiò quando Anna e la sua famiglia dovettero trasferirsi in Scandinavia centro.
Anna avrebbe dovuto frequentare la scuola al terzo anno di media e beh, la cosa non era molto piacevole.
Aveva abbandonato gli amici e una città grande era molto più difficile da affrontare.
Il sorriso di Anna era una piccola stellina luminosa, grande abbastanza per illuminare il suo piccolo mondo. Ma fin troppo piccola per quella città così già piena di vita, piena di milioni di milioni di altre stelle potenti come lei.
“Sarai una fra tanti Anna” Elsa, la sorella maggiore di Anna, aveva lunghi capelli biondo platino raccolti in una treccia.
Aveva uno stile elegante e raffinato. Non era quel tipo di persona che si accorciava la gonna per essere guardata. No, Elsa era superiore a queste manfrine, che lei riteneva, da bimbette dell’asilo nido.
Elsa affrontava il primo liceo, era sempre stata molto studiosa.
“Lo so Elsa ma, non credi che sarà una noia mortale?”
“No vedrai che non lo sarà, tu concentrati su ciò che ti piace, ma ricorda, anche su ciò che non ti piace”
“Mhh dunque…mi piacciono le stelle e il disegno ma, le stelle”
“Le stelle si chiama a-s-t-r-o-n-o-m-i-a”
“Uff Elsa però che noia che sei!”
“Perché ti correggo?”
“Perché mi correggi, perché non mi lasci mangiare la coscia del pollo con le mani e perché non mi lasci chiamare a mezzanotte le mie amiche per fare gli auguri quando compiono gli anni”
“Insomma cose vitali…”
“Certamente!”
“Anna, per favore, adesso smettila di fare la stupida. E’ una nuova scuola, è molto prestigiosa, incontrerai ostacoli, sì, ma non è il caso di abbaterti”
“Cosa? Io? Elsa…” Anna inaspettatamente pianse
“Anna, che ti prende?”
“Io…io…per me sarà difficile…” disse Anna tra un singhiozzo e l’altro
“Anna, non preoccuparti, andrà tutto bene” Elsa mostrò la sua parte tenera e abbracciò la sorella
 
Il giorno dopo
“Buon giorno dormiglione! Su alzatevi! E’ il primo giorno!”
Disse Iduun più felice che mai.
“Mamma andiamo a scuola, non a una festa” disse Anna ridendo
“Va bene…guastafeste! Ora muovetevi a prepararvi”
“Sì signora!” disse Anna portando la mano al capo come se fosse un soldato.
Iduun era una brava madre, aveva capelli bruni corti e ben pettinati.
Non scordava mai un dettaglio, era generosa, e a tratti pignola; ma quel mattino, beh, quel mattino sembrava una bambina a cui hanno appena regalato un lecca-lecca.
Elsa indossò la divisa del nuovo liceo.
Camicia bianca, gonna argentata, cravatta argentata e giacca elegante…argentata.
A Elsa la divisa non dispiaceva. Il bianco e l’argento le erano sempre piaciuti.
Il suo colore preferito però era l’azzurro, per questo motivo ornò la sua solita treccia laterale con un fiocchetto azzurro.
Anna aveva la stessa divisa di Elsa, fatta eccezione per l’argento, che era sostituito da un color verde scuro.
Il verde era il colore preferito di Anna: perciò sui suoi capelli rossi, raccolti in due trecce simmetriche posò un cerchietto verde scuro, uguale a quello della gonna.
“Su andiamo ragazze!” disse Iduun sbucando dalla porta
“Sì eccoci” disse Elsa senza perdere la compostezza
Anna durante il tragitto in macchina vide la sua nuova città.
Era grande, fin troppo per lei, avrebbe tanto voluto tornare a Keirni, ma sapeva che era impossibile.
La macchina si fermò e Anna vide la sua nuova scuola.
Una specie di “scuola alternativa”: muri dipinti, studenti in bici, roller o skateboard.
Si sentì ridicola ad arrivare con la macchina in quella scuola dove tutti, e sottolineo tutti, gli allievi sembravano perfettamente a loro agio.
Nessun emarginato, tutti si salutavano, tutti erano amici, magari l’anno sarebbe stato semplice, e non duro come Anna si immaginava.
-ma sì, in fondo questa scuola non ha nulla che non va. Scommetto che mi andrà tutto bene, fin dall’inizio…sì…mi ambienterò e non avrò nessuna difficoltà!-
Questo era ciò che pensò Anna.
Ma non aveva idea di quanto si sbagliasse.
 
Angolo dell’autrice
Salve a tutti! Beh, sì, ditelo:
non riesco a smettere di scrivere.
E vabbè, avete ragione, che ci posso fare?
Spero che la storia vi piaccia, perché questo era solo un capitolo di presentazione.
Ne succederanno delle belle più tardi!
Un saluto,
con affetto,
Irian e Nairi (che ha aggiunto le frasi finali)
 
  
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