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Autore: alisvolatpropiis    19/10/2014    5 recensioni
Non aveva intenzione di andarci.
Davvero.
Ma poi ha visto il volantino, quel piccolo foglietto con su il nome di Derek scritto in maiuscolo contro il profilo di un lupo ululante, quello che gli aveva dato prima Allison, quello che lei gli aveva detto le era stato dato da Derek per lui.
Lei lo aveva lasciato a faccia in giù sul tavolino di Stiles, infilato sotto il portacenere che Derek gli aveva comprato in quella vetreria che avevano visitato sulla costa un paio di mesi prima quando avevano affittato un cottage isolato sulla spiaggia e Derek aveva provato a insegnargli a surfare.
Avrebbe potuto riconoscere la scrittura di Derek ovunque, l’aveva vista su innumerevoli tovagliolini da bar e pezzi di carta con sopra frammenti di versi scarabocchiati con la sua fitta, aggressiva grafia. Fissa il retro del volantino per parecchio tempo.
Stiles -
Mi dispiace. Io -
Solo per favore vieni sta sera. Per favore.
- D.
È fuori dalla porta in un battito di ciglia.
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Allison Argent, Derek Hale, Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'If I Played You My Favorite Song '
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Note dell’autrice:
Stavo progettando di prendermi una pausa dalla scrittura oggi. Davvero.
Ma poi i “The Gaslight Anthem” hanno pubblicato il loro nuovo album, che significa sempre UN SACCO DI SENTIMENTI PER ME… e dato che tutti i miei sentimenti sono indirizzati agli Sterk in questi giorni….poi ho sentito “Break Your Heart” e mi ha fatta piangere e mi ha ricordato così tanto gli Sterek… e dato che avevo già una storia con Derek musicista…questa storia è semplicemente successa. Consiglio di ascoltare la canzone quando ci arriverete.
Questa è la seconda parte di “Pony”, che è una storia molto più spensierata.
Questa avrà un lieto fine - promesso!!
Io sarò qui a piangere e ad ascoltare ripetutamente questa maledetta canzone.
Grazie per la lettura, amorini! Xoxo
 
**il testo di “Break your heart” è di proprietà dei “The Gaslight Anthem”, non mia ne di Derek Hale**
Andate a comprare la loro musica. È straordinaria.
 
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Stiles si precipita oltre la porta, leggermente affannato dopo aver attraversato di corsa sette isolati sotto la pioggia. È fradicio e quasi completamente congelato a causa del freddo pungente di gennaio che gli perforava il cranio fresco di rasatura, mentre maldestramente rimette la sua carta di identità nel portafoglio dopo averla mostrata all’ingresso e si stacca la maglietta dalla pelle scuotendola in un inutile tentativo di asciugarla un po’.
 
C’è un cerchio di tavoli intorno al palco, tutti pieni, e una folla piuttosto consistente dietro a questi. Riesce a farsi largo tra questa mentre la folla mormora quanto sia bravo Derek, incantata dal suo talento e il suo portamento afflitto. Stiles riesce a farsi strada verso il palco preoccupato di essersi perso l’intero show, il cuore che gli batte all’impazzata per una ragione che non ha niente a che fare con la sua corsa.

Sente Derek prima di riuscire a vederlo, tirando un enorme sospiro di sollievo anche se il suono della sua voce dopo non averlo ascoltato per un mese rende l’acuto dolore che ha nel petto ancora peggiore.

“Grazie, gente. Siete stati davvero molto gentili con me sta sera, lo apprezzo molto” Derek sembra mogio, mentre fa scorrere le sue mani attraverso i suoi capelli prima di sporsi verso lo sgabello di fianco a lui per prendere un sorso della birra che probabilmente è stata l’unica cosa che ha ingerito durante tutta la sua performance. Si è accomodato, la sua vecchia e malconcia chitarra preferita posizionata sul suo grembo, quella con il triscele[1] marchiato sulla cassa armonica che combacia col tatuaggio sulla sua schiena. La sua barba si è infoltita e ci sono delle occhiaie scure sotto i suoi occhi, i quali brillano quasi dello stesso verde della sua Henley logora. È ancora bello ma sembra stanco, triste.

Stiles si avvicina, ancora non troppo vicino al palco ma comunque fuori dalla folla, sta in piedi goffamente vicino a uno dei tavoli pieno di gente, mentre si morde le labbra finché gli occhi di Derek non si posano su di lui.

Lui rimane immobile – incredibilmente immobile – per un lungo momento prima di deglutire e sorridere velocemente, dolcemente, e Stiles vorrebbe morire perché ama quel sorriso più di qualsiasi altra cosa al mondo e non lo ha visto per così tanto tempo ed è semplicemente ingiusto che faccia così male vederlo.

“Questa sarà la mia ultima canzone per sta notte” dice Derek, la voce che gli trema leggermente. “Io, uh, ho iniziato a scriverla, di buon’ora, una mattina di più o meno sette mesi fa senza nemmeno comprendere cosa fosse, se tutto ciò può avere un senso”. Abbassa lo sguardo, quasi intimidito. Stiles ha visto Derek esibirsi un mezza dozzina di volte da quella prima notte, ma non lo ha mai visto così sincero sul palco. “L’ho finita un paio di settimane fa e questa è la prima volta che la suono” continua. “Mi ci è voluto un po’ per capire alcune cose” aggiunge lievemente, quasi stesse parlando con se stesso.

I suoi occhi, simili al color del muschio nella luce soffusa, incatenati a quelli di Stiles. “Si intitola ‘Break Your Heart’, spero vi piaccia”.

~*~

Per un po’ le cose con Derek sono state incredibili. Era burbero ma discretamente dolce quando Stiles meno se lo aspettava; era taciturno alcuni giorni e assolutamente scemo[2] altri, quando gli faceva un sacco di solletico e suonava ogni singola stupida canzone che Stiles gli richiedeva, compresa quasi tutta la colonna sonora di Mamma Mia!

Non passavano tutte le notti insieme, ma quasi. Entrarono a far parte l’uno nella vita dell’altro[3] non senza compromessi, ma facilmente, in modo naturale. Il sesso era intenso, passionale, divertente, senza il minimo dubbio il miglior sesso che Stiles abbia mai avuto e con un po’ di fortuna l’unico che avrebbe mai avuto in futuro. Derek aveva solo una coppia di amici, una coppia sposata, Boyd ed Erica, che andavano d’accordo con Lydia ed Allison, e anche con Scott e Kira, e tutto andava piuttosto bene.

A Derek sembrava piacere ascoltare Stiles parlare, qualche volta lo avrebbe ascoltato anche tutta la notte, mentre parlava di tutto e niente, i raggi lunari che gettavano ombre blu lungo il suo corpo cesellato e scolpito, le dita che si muovevano sulla pelle di Stiles disegnando degli accordi, suonandolo come una chitarra.

Alcuni giorni Derek avrebbe avuto questo sguardo lontano negli occhi come se stesse guardando in un passato che solo lui poteva conoscere, e quando Stiles cercava di convincerlo a parlarne lui avrebbe risposto, tranquillo e distante, che non era niente. Non avevano mai parlato di cosa significavano l’uno per l’altro, non avevano mai definito la loro relazione oltre la rassicurazione reciproca che nessuno dei due dormiva anche con qualcun altro. Stiles diventò davvero bravo a costruire le sue frasi evitando di pronunciare le parole il mio ragazzo e dicendo solo Derek al suo posto.
Stiles era felice. Più felice di quanto poteva riuscire a ricordare di essere mai stato.

Ma ad un certo punto Stiles iniziò a notare come era sempre lui quello che parlava, come Derek raramente lo facesse, e che comunque quando parlava non era mai per parlare di se stesso. Come qualche volta gli sembrasse di non conoscere davvero l’uomo sdraiato accanto a lui. Come Derek lo tenesse a debita distanza. Come si chiudesse ogni qualvolta Stiles gli chiedeva anche solo vagamente qualcosa del suo passato, della sua famiglia. Era chiaro dal suo comportamento e dalla sua musica che qualcosa di brutto, di traumatico, gli fosse successo ma si rifiutava di parlarne dicendo che non voleva caricare Stiles di niente di tutto questo e che avrebbe dovuto smetterla di chiedere.

Il suo sguardo era così duro, così frustrato che Stiles concordò spaventato dall’idea di perderlo se non si fosse detto d’accordo.

Lo perse comunque.

I pessimi giorni di Derek diventarono sempre più frequenti e Stiles iniziò a preoccuparsi sia per lui sia per la loro relazione. Sapeva che forse avrebbe potuto migliorare le cose per Derek se fosse riuscito a convincerlo a fidarsi di lui, a raccontargli di qualunque cosa lo perseguitava. Voleva dire a Derek che lo avrebbe aiutato a guarire, qualunque cosa fosse, che si sarebbe preso cura di lui, che era irrevocabilmente e innegabilmente innamorato di lui.

Quando arrivò a casa sua un pomeriggio di quasi sei mesi dopo la notte che Derek lo aveva sedotto con la sua reinterpretazione di “Pony”, rimase fuori dalla porta per un minuto ascoltando le note lamentose della canzone con cui Derek stava giocando da mesi, che Stiles aveva sentito solo a spizzichi e bocconi. Sperava di riuscire a sentire qualche verso questa volta ma la musica venne interrotta da un acuta steccata e da un lieve colpo seguiti da un profondo sospiro.

A ripensarci quello avrebbe dovuto essere il primo segnale che le cose non stavano andante come avrebbero dovuto.

~*~

“Sono innamorato di te” gli disse.

“Dovresti andartene” gli rispose Derek.

~*~

“Perché anche solo vi importa?” chiese, petulante e infantile, rilanciando il volantino ad Allison. È stato un mese infernale da quando Derek fottuto Hale, tormentato stronzo musicista indie, gli ha strappato via il cuore con le sue mani talentuose e lo ha sbriciolato con il peso dei suoi dolorosamente splendidi occhi, vuoti e assenti quando ha detto a Stiles di andarsene.

Qualche volta il dolore è così acuto che Stiles è sicuro di essere ancora nell’appartamento di Derek, mentre il mondo continua a girare senza di lui, così svuotato da avere l’eco dentro di sé a causa dello sventramento prodotto dal rifiuto di Derek. Per un secondo, dopo quello che gli ha risposto, Stiles ha provato la sensazione di stare cadendo, o forse è stato il pavimento a scomparire sotto i suoi piedi; qualcosa stava cambiando e lui stava perdendo il suo appoggio, stava vacillando. Derek fece un passo avanti come se vedesse cosa stava accadendo a Stiles, come se avesse intenzione di prenderlo al volo, consentendogli di appoggiarsi a lui magari, ma poi si costrinse fermarsi, stringendo i pugni ai lati del corpo.

Stiles si raddrizzò come meglio poté. “Vai” ringhiò basso Derek, l’irrevocabilità nella sua voce sconcertante. Sentì come se il suo cuore si fosse fermato, fosse stato strappato via e gettato sul pavimento davanti ai suoi instabili piedi.

Lydia lo strappò dalla sua spirale di miseria con un brutale scossone. “Perché sei uno stronzo quando ti deprimi” gli rispose con tutto l’amore possibile.

“Sono fottutamente piuttosto sicuro che andare al concerto di Derek non aiuterebbe affatto” stava cercando, e spettacolarmente fallendo, di suonare superficiale, scherzoso, come se il sapere che Derek non lo amava non lo stesse uccidendo lentamente, rendendo ogni respiro una gelida coltellata dritta al suo cuore morto.

“Stiles” lo chiamò gentilmente Allison, sedendosi di fianco a lui sul divano, accarezzando i suoi capelli unti, gentilmente non storcendo il naso al suo pungente odore corporeo intriso dell’aroma della marijuana. “Mi ha contattata chiedendoci di convincerti ad andarci. Lui ti vuole lì. Questo è un bene”.
Vorrebbe essere eccitato, vorrebbe essere elettrizzato dall’idea che Derek lo voglia al suo concerto, ma semplicemente non riesce a non rivedere il suo viso quando gli ha detto che lo amava.

Sembrava che Derek avesse appena visto la sua più grande paura diventare realtà.

“Non posso vederlo” rispose Stiles sommessamente, dolorosamente.

~*~

Lydia lo convinse a farsi una doccia mentre lei ordinava la cena e dopo aver mangiato, dopo essersi accorta di quanto fossero diventati lunghi e ribelli i suoi capelli, non si tirò indietro quando lui le chiese di rasarglieli come era solita fare quando andavano alle superiori.

Stiles fece correre le mani sul suo capo rasato, sentendosi più leggero, non meglio, ma almeno più pulito.

“E riguardo a questa?” chiese Allison, strattonando la sua barbetta irregolare che finalmente sembrava folta abbastanza da poter essere chiamata barba. Lei sorrise gentile da sopra la sua spalla riflettendosi nello specchio del bagno, appoggiando il mento alla sua spalla.

Lui vi fece scorrere le mani cercando di non ricordare la sensazione della barba di Derek contro il retro del suo collo quando dormivano assieme, o il solletico che gli faceva contro la coscia, quando erano a letto, il capo di Derek appoggiato[4] al suo grembo mentre strimpellava la sua chitarra e cantava sommessamente nel buio.

“Credo che la terrò ancora per un po’” rispose infine.

~*~

Non aveva intenzione di andarci.

Davvero.

Ma poi ha visto il volantino, quel piccolo foglietto con su il nome di Derek scritto in maiuscolo contro il profilo di un lupo ululante, quello che gli aveva dato prima Allison, quello che lei gli aveva detto le era stato dato da Derek per lui.

Lei lo aveva lasciato a faccia in giù sul tavolino di Stiles, infilato sotto il portacenere che Derek gli aveva comprato in quella vetreria che avevano visitato sulla costa un paio di mesi prima quando avevano affittato un cottage isolato sulla spiaggia e Derek aveva provato a insegnargli a surfare.

Avrebbe potuto riconoscere la scrittura di Derek ovunque, l’aveva vista su innumerevoli tovagliolini da bar e pezzi di carta con sopra frammenti di versi scarabocchiati con la sua fitta, aggressiva grafia. Fissa il retro del volantino per parecchio tempo.

Stiles -

Mi dispiace. Io -

Solo per favore  vieni sta sera. Per favore.

- D.

È fuori dalla porta in un battito di ciglia.

~*~

Stiles riconosce gli accordi immediatamente. È la semplice, tormentata melodia che Derek ha continuato a suonare da quando – bè, da quando Stiles lo conosce, realizza in questo momento, ripensando a quella prima mattina e alle note delicate che lo hanno svegliato dal suo sonno nel letto di Derek[5].

Le sue ginocchia cedono leggermente alla realizzazione ma non è niente in confronto a cosa gli sta facendo la voce di Derek. È la sua solita voce caratterizzata da quella miscela sensuale di ruvidità e gentilezza, ma più lamentosa del solito, più onesta e sincera.

E i versi. Stiles inizia a sentirsi come se il mondo stesse ancora ruotando di nuovo lontano da lui, sempre più velocemente ad ogni dolorosa parola.

It would break your heart
            [Ti si spezzerebbe il cuore]
 
If you knew me well
            [Se mi conoscessi bene]
 
See I have run so far
            [Vedi, ho corso così lontano]
 
That I’ve lost myself
            [Che mi sono perso]

Gli occhi di Derek sono ancora legati ai suoi, spalancati e imploranti, mentre canta come se ci fosse solo lui così come ha fatto quella prima notte quando ha usato la sua musica per sedurlo. Stiles si lascia scappare una piccola dolceamara risata. Quella volta era stato Derek che flirtava con lui nell’unico modo che conosce, e questa volta, Stiles lo sa, mentre sta gocciolando in mezzo al bar, con le persone che lo fissano, è Derek che di nuovo cerca di dirgli tutto quello che ha bisogno di sapere, nell’unico modo che conosce.

There are things I have seen
                [Ci sono cose che ho visto]
 
That I never will tell
                [Che non ti dirò mai]
 
That drove me out of my mind
                [Che mi hanno fatto uscire di testa]
 
And inside myself
            [E mi ha portato a chiudermi in me stesso]

Derek abbassa lo sguardo sulle sue mani e prende un profondo respiro prima di rialzare gli occhi, lo sguardo ancora più intenso e ardente.

And oh my my
            [E oh my my]
 
It would break your heart
            [Ti si spezzerebbe il cuore]
 
If you knew how I loved you
            [Se sapessi quanto ti ho amato]

Stiles ansima come se tutta l’aria fosse stata risucchiata fuori dalla stanza, gli occhi che iniziano a bruciargli.

If I showed you my scars
            [Se ti mostrassi le mie cicatrici]

La voce di Derek si spezza leggermente alla parola cicatrici e Stiles vorrebbe correre da lui, abbracciarlo, baciargli via la tristezza dalle labbra.

If I played you my favorite song
            [Se ti suonassi la mia canzone preferita]
 
Lying here in the dark
            [Distesi qui al buio]
 
Oh my my
            [Oh my my]
 
It would break your heart
            [Ti si spezzerebbe il cuore]

Stiles sta iniziando ad avvicinarsi al palco, e le persone lo stanno decisamente fissando adesso, affascinate. A Stiles non importa, non può importargli di niente al di fuori del ricco, melodico suono di Derek che gli sta dicendo che lo ama.

It would bring you to tears
            [Ti verrebbe da piangere]
 
If you knew what I know
            [Se sapessi  quello che so io]
 
See I spent all my money
            [Vedi, ho speso tutti I miei soldi]
 
On second-hand love
            [Per un amore di seconda mano]
 
But I trusted somebody
            [Ma mi sono fidato di qualcuno]
 
Way and back when
             [Molto tempo fa]
 
And I loved her like fire
            [E l’ho amata come il fuoco]
 
Until it drove me insane
            [Finché non mi ha fatto diventare pazzo]

Stiles sta piangendo per davvero adesso, lacrime silenziose che gli bruciano sentieri lungo le sue guance fredde. Derek chiude gli occhi mentre canta di nuovo il ritornello, come se non riuscisse a guardare Stiles andare in pezzi. Sente una mano calda nella sua e si spaventa, girandosi da quella parte. Lydia è lì, un sorriso tenero e consapevole, mentre lo tira verso un tavolo.

Oh my my
            [Oh my my]
 
It would break your heart
            [Ti si spezzerebbe il cuore]
 
If you knew how I loved you
            [Se sapessi quanto ti ho amato]

Allison è lì, così come Erica e Boyd e Stiles è così grato che siano lì perché sente che ha bisogno di essere tenuto insieme da ognuno di loro.

If I showed you my scars
            [Se ti mostrassi le mie cicatrici]

È più vicino a Derek adesso, può vedere che anche i suoi occhi sono lucidi. Derek si ferma per un istante, suona così delicatamente che Stiles riesce a sentire a malapena la chitarra, può sentire solo la sua roca, morbida voce.

And you can lean on me until your heart don’t beat
            [E puoi contare su di me finché il tuo cuore non smetterà di battere]
 
Leave you lyin’ there on the floor
            [Lasciandoti stradiato lì sul pavimento]
 
You can lean on me until your heart don’t beat
            [Puoi contare su di me finché il tuo cuore non smetterà di battere]
 
Leave you spinnin’ there on the floor
            [Lasciandoti girare lì sul pavimento]

La stanza è in silenzio, incantata dal crudo sentimento di Derek, catturato dalla sua magica presenza. Ripete il ritornello due volte, senza mai staccare il suo sguardo da Stiles, ogni nota e ogni parola si annidia nel suo cuore, cucendovisi sopra battito dopo battito.

If I played you my favorite song
            [Se ti suonassi la mia canzone preferita]
 
Lying here in the dark
            [Sdraiati qui al buio]
 
Oh my my
            [Oh my my]
 
It would break your heart
            [Ti si spezzerebbe il cuore]
 
Until it breaks your heart
            [Finché non ti spezzerà il cuore]

Derek è giù dal palco prima ancora di aver suonato l’ultima nota, lasciando cadere la chitarra sul pavimento così da poter coinvolgere Stiles in un abbraccio. La folla esulta e applaude e Stiles crede che Derek stia mormorando qualcosa contro il suo collo, qualcosa come “mi dispiace” forse ma a Stiles non importa perché subito dopo lo sta baciando, disperatamente, urgentemente. La folla esulta ancora più sonoramente e Stiles sorride contro la bocca di Derek, mentre una risata si fa largo nel suo petto, sentendosi sollevato e felice e vulnerabile[6] tutto in una volta, il mondo che gira nel verso giusto di nuovo.

~*~

Quella notte, nudo e aggrovigliato nelle lenzuola del letto di Stiles, Derek massaggia la nuova rasatura di Stiles con le sue mani prima di abbassarle per stuzzicare la sua barba, sorridendo. “Mi piace il tuo nuovo look” dice, strofinando la sua stessa considerevolmente più impressionante barba contro il collo di Stiles

“Chi lo avrebbe mai detto che avrei potuto ostentare una barba da lutto, huh?!” risponde ironico Stiles, strillando quando Derek lo schiaffeggio scherzosamente sul sedere.

“Mi dispiace” dice ancora lui contro il suo collo, il respiro caldo e umido.

“Lo so ragazzone” mormora Stiles contro i suoi capelli. “Ti amo” aggiunge. Sa che Derek non può ancora dirlo in risposta e va bene così, non ha bisogno che lui lo dica, ha solo bisogno che lui lo sappia.

Derek si muove giù lungo il suo petto, le labbra arrossate dai baci che ogni volta che vi si appoggiano sembrano marchiarlo. “Qual è la tua canzone preferita?” chiede sommessamente Stiles. “Nella tua canzone di sta notte, hai detto che la tua canzone preferita mi avrebbe spezzato il cuore. Qual è?”

Derek continua a baciarlo, le ciglia che si muovono velocemente sulla sua pelle sensibile, le dita abili che suonano delle note lungo la sua colonna vertebrale, sorridendo quando Stiles inarca la schiena e sospira felicemente in risposta.

“Tu” gli risponde semplicemente, continuando a suonare.
 






 

[1] Abbiate pazienza ma sono andata in paranoia con la traduzione di “triskele”..se pensate abbia tradotto sbagliato per favore avvisatemi
[2] L’autrice utilizza il termine “goofy” che può essere usato come sinonimo informale di “funny”, tra le varie traduzioni possibili ho scelto “scemo” ma con una connotazione affettuosa del termine. Nel senso che Derek fa cose stupide che divertono un sacco Stiles.
[3]  Nella versione originale è “They just kinda fell into each other’s lives” la cui traduzione letterale sarebbe “caddero/scivolarono più o meno uno nella vita dell’altro” che rende decisamente di più l’idea con quanta semplicità e naturalezza entrarono a far parte l’uno della vita dell’altro però non mi entusiasmava come traduzione.
[4] Nella versione originale è “Derek’s head resting in his lap […]”. In questo caso la traduzione di “to rest” sarebbe “giacere” ciò significa che la traduzione letterale sarebbe “il capo di Derek giaciuto sul suo grembo […]” che per quanto possa essere corretta è a dir poco pessima da sentire perciò ho ripiegato su un sinonimo. (Idem per il mento di Allison sulla spalla di Stiles qualche riga prima)
[5] In realtà nella versione originale l’immagine che viene descritta è molto più sottile. È come se Stiles mentre dormiva sia stato lusingato da quelle note a svegliarsi.
[6] Nella versione originale è “feeling relieved and happy and flayed open”. “To flay” letteralmente significa “scorticare qualcuno; figurativo: sferzare, frustare”. Potete capire bene come abbia avuto grandi difficoltà a tradurlo. Alla fine ho ripiegato su “vulnerabile” perché è il vocabolo che più si avvicina a ciò che vuole trasmettere l’autrice, la quale vuole sottolineare come Stiles sebbene sia felice e sollevato si senta anche emotivamente esposto, con tutti i suoi sentimenti per Derek messi a nudo.
 
Note tecniche sulla canzone:
Come nel caso di “Pony” sono rimasta in dubbio a lungo se tradurre anche il testo della canzone o lasciare solo l’originale ma visto che per “Pony” alla fine avevo optato per mettere anche il testo in italiano e, soprattutto, visto che ancora di più in questo caso la canzone di Derek è fondamentale ho preso la malsana decisione di provare a tradurla. La traduzione è mooolto di libera interpretazione soprattutto per quanto riguarda l’ultima strofa prima del ritornello finale. In questo caso – e in un altro paio di punti – mi sono affidata all’interpretazione che ne ha dato alisvolatpropiis, anche perché la storia è sua ^^.
Il “Oh my my” è una espressione tipicamente anglofona che non ha un vero corrispettivo in italiano per questa ragione ho deciso di lasciare la versione originale;
And I loved her like fire” la traduzione corretta sarebbe “l’ho amata appassionatamente” o “l’ho amata fino a consumarmi” ma ho deciso di lasciare la traduzione letterale perché mi piace il riferimento al fuoco e quindi il richiamo a Kate.
Questi, invece, sono i versi (con relativa spiegazione) per la cui traduzione mi sono affidata all’interpretazione di alisvolatpropiis:
And inside myself”: nel senso che Derek a causa di ciò che è successo, per il senso di colpa e la rabbia si è chiuso in se stesso, diventando introverso e riservato, non volendo più avere legami con qualcuno o provare dei sentimenti per qualcuno, visto il trauma che ha subito.
Leave you lyin’ there on the floor / Leave you spinnin’ there on the floor”: sono i due versi con il significato più ermetico. Alisvolatpropiis  li interpreta come Derek che parla del suo senso di colpa per aver rifiutato Stiles la prima volta che quest’ultimo gli ha confessato il suo amore. Le immagini legate a queste due strofe sono quelle che hanno portato l’autrice a scrivere di come si è sentito Stiles immediatamente dopo il rifiuto di Derek, di come si sia sentito mancare la terra sotto i piedi e di come si sia sentito strappare il cuore dal petto.
 
Note della “traduttrice”:
rinnovo il consiglio di andare a leggere questa autrice su AO3 !!!E’ fantastica!!
Inoltre vi troverete anche la versione originale di questa storia .
Vorrei dedicare questa traduzione in particolare a tre splendide fanciulle per la loro infinita gentilezza nel aver commentato la precedente storia: TenTen, jeremyhipster, ursula 74;
ed anche a  _invisjble, _ems, saphi5f, Sherlock221 e Ally_78 per aver messo la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite facendomi capire – anche se non a parole – che non sono una così pessima traduttrice.
Se credete che abbia sbagliato a tradurre qualcosa (soprattutto sulla canzone) o che avrei potuto tradurre in un maniera più corretta non esitate a segnalarmelo! Se ritenete che la mia traduzione non sia completamente da buttare fatemelo sapere!
In ogni caso, vi va di lasciarmi un commentino anche piccino piccino??Pleeeeeeeeeeeeeeeease *^*
 
 
That’s all, folks! Grazie :)
   
 
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