Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Fred Halliwell    31/10/2014    7 recensioni
Nella lotta tra bene e male, nuovi giocatori stanno entrando in gioco. Pitch Black, assetato di potere, vuole mettere la mani su una forza nuova e terribile, che gli permetterebbe di creare un nuovo esercito, pronto a dar battaglia ai Guardiani. Cosa succederebbe se questo potere fosse nelle mani di una regina bionda di nostra conoscenza? E se per essere salvata da quest’uomo (letteralmente) nero e cattivo, questa regina fosse mandata ai nostri tempi e incontrasse un certo Guardiano del Divertimento che noi conosciamo molto bene? E se questo fosse solo il primo di altri viaggi avanti e indietro nel tempo, attraverso varie epoche e incontrando tanti diversi personaggi? E se da questi incontri nascessero amori, avventure e misteri di varia natura?
Se vi ho almeno in parte incuriosito vi prego di leggere la mia storia, frutto di tanta fatica e che ha messo insieme, in un unico gigantesco cross-over, Frozen, Le 5 Leggende, Dragon Trainer, Ribelle e Rapunzel.
[N.B. Sarà principalmente una Jelsa e, anche se compariranno di meno, Merida e Rapunzel saranno comunque presenti (anche se compariranno in seguito), tuttavia soltanto Hiccup avrà un ruolo davvero importante.]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Jack Frost, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PROLOGO
 
Si lasciò trasportare dal vento, come faceva ogni volta, non opponendo la minima resistenza ad ogni folata gelida che lo sospingeva più in alto e sempre più lontano. Il freddo per lui non era mai stato un problema e nonostante lo scarso abbigliamento (una casacca bianca, un pantalone di tela marrone sfrangiato e un mantello ancora più logoro e chiazzato di ghiaccio) non lo pativa.
Come poteva se la sua stessa pelle era algida e i suoi capelli bianchi come la neve? Jack Frost non si era mai posto domande al riguardo, non che non gli fosse mai venuto in mente, ma semplicemente era fatto così; c’era nato con quei capelli, con quella pelle pallida e il corpo longilineo, ma soprattutto era nato con quei poteri.
<< Più forte, vento! >> Gridò con l’entusiasmo che sempre lo contraddistingueva e rise quando l’aria fredda del nord Europa gli scompigliò ancora di più i capelli, come a volergli rispondere, e lo sollevò in una coltre di nuvole. Strinse con più forza il fidato bastone, per evitare che gli cadesse e una leggera patina di ghiaccio comparve sopra di esso nel punto dove la sua pelle entrava in contatto con il legno. Grazie a lui riusciva a compiere incredibili magie, era come un’estensione del suo braccio, non avrebbe mai permesso che qualcuno, persino il suo amico vento, potesse portarglielo via. La magia era parte di lui … lui era la sua magia, senza sarebbe stato perduto.
Inconsapevolmente sorrise pensando alle meraviglie che era in grado di fare. Non gli era facile quantificare quanti anni fossero passati dalla sua nascita, da quando era uscito da quel lago ghiacciato ed era volato in cielo ad ammirare la luna, ma di sicuro erano molti e durante tutto quel tempo aveva imparato a usare le sue capacità, riusciva a sfruttarle e a capirle. Purtroppo non c’era nessuno con cui condividere quella bellezza … nessuno che potesse vederlo, come mai nessuno gli era stato vicino a insegnargli come usare i suoi poteri, a confrontarlo o abbracciarlo nei momenti in cui la solitudine pareva schiacciarlo.
Era stato l’Uomo della Luna a dirgli il suo nome, ma poi non gli aveva detto altro e lo aveva lasciato a girovagare da solo nel mondo senza una meta o uno scopo. C’erano altri spiriti come lui sulla terra, questo lo sapeva e i famosissimi quattro Guardiani erano un valido esempio, ma quello di cui lui aveva bisogno era una famiglia ed era certo di non poterla trovare in nessuno di loro.
Una folata di vento più debole delle precedenti lo fece uscire dalle nuvole, facendolo abbassare di quota. L’improvvisa visione di un grande castello costruito sul mare fu un toccasana per i suoi tristi pensieri e lo fece distrarre. Il maniero pareva appartenere a un re, c’erano mura di cinta che delimitavano un grande spiazzale con due fontane, da lì un maestoso portone in legno dipinto portava all’interno, ma era sbarrato. Gli unici segni di vita parevano provenire dai piani superiori, precisamente dalla stanza sopra il portone.
Era dotata di una balconata abbastanza ampia, che si affacciava leggermente sullo spiazzale sottostante, come un pulpito. La porta era di vetro e attraverso quello si poteva intravedere il bagliore di un fuoco nel camino e delle ombre, della sagome che si muovevano dento la stanza.
Jack atterò coi piedi nudi sul cornicione del balcone e poi con un saltello scese sul pavimento di pietra. Le porte in vetro erano socchiuse e questo permise ai suoni di venire fuori. Un acuto urlo femminile, carico di dolore lo fece trasalire e l’istinto lo fece muovere prima ancora che riuscisse a formulare un pensiero razionale, così si ritrovò a scostare ulteriormente una delle ante, reggendo con forza il bastone con l’altra.
Se ne pentì neanche un secondo dopo, perché quello a cui si ritrovò ad assistere era forse uno dei momenti più delicati e privati nella vita di una donna: un parto.
<< Oh mi scusi >> disse in automatico, arrossendo fino alla punta dei capelli, nonostante sapesse che nessuno poteva vederlo. Cercò anche di distogliere lo sguardo, ma un nuovo urlo lo fece voltare ancora.
La donna in travaglio era affascinante, sebbene fosse sudata e tutta in disordine. Aveva un nonsoché di regale nei lineamenti del viso, incorniciati da lunghi capelli castani. Pareva avessero riflessi rossi, ma Jack non ne era certo, vista la luce rossastra che proveniva dal fuoco. Accanto a lei, a tenerle la mano, c’era un distinto uomo biondo, con un paio di sottili baffi sul viso che gli davano un’aria ancora più autorevole. In testa gli brillava una corona.
<< Sei un re per davvero … >> rifletté Jack a voce alta, mentre si avvicinava alla coppia.
Quello di lei sembrava un parto difficile e il re le stava dicendo parole dolci e la incitava a resistere, respirare e spingere.
“Norvegese” si rese conto Jack guardando il sovrano “Sono in Norvegia allora, o per lo meno molto vicino”. Sapeva di star volando sul nord Europa, ma non era a conoscenza del posto preciso. Per fortuna viaggiando e vivendo a lungo impari a capire le lingue!
Il suo sguardo si fissò sul volto sofferente della donna. << Che cosa terribile e meravigliosa è un parto, eh? >> le disse, ma logicamente lei non poteva rispondergli << Vorrei fare qualcosa per te >> aggiunse << Ma il massimo che posso fare è darti un po’ di fresco sollievo >> e così dicendo allungò una mano pallida verso la fronte della regina.
Fu un attimo, bastò quello, ma proprio in quel istante una scossa elettrica costrinse Jack a ritirare la mano, il fuoco nel camino tremolò, la donna urlò più forte e il vagito di un bimbo riempì l’aria.
Jack si stava ancora guardando la mano, confuso da quel dolore improvviso, quando il medico annunciò a re il sesso del neonato.
<< Una femmina >> disse il sovrano con voce euforica e incrinata dall’emozione << Mia figlia, la mia erede >> diede un bacio sulla guancia della moglie, esausta ma felice, e si affrettò a prendere il fagottino azzurro che gli stavano offrendo << Elsa, è così che si chiamerà la mia primogenita. Elsa, principessa di Arendelle >>.
Elsa aveva dei ciuffi biondo platino in testa, notò Jack sporgendosi in avanti oltre le spalle del padre, gli sembravano quasi bianchi come i suoi, e delle manine piccole e rosee, che subito afferrarono il lenzuolino in cui era stata avvolta.
Stava quasi per sorridere, quando vide che la copertina afferrata dalla bimba si congelò. Il padre si spaventò e quasi non mollò la presa, come anche il medico, che si scandalizzò … ma il più spaventato di tutti era proprio Jack.
Guardò di nuovo la sua mano, mentre il fiato gli si mozzava il gola.
“Cosa ho fatto?!” pensò nel panico “Le ho passato alcuni dei miei poteri, ora lei è come me … l’ho maledetta, è colpa mia!”
Non si preoccupò neanche di capire che reazione avrebbero avuto i genitori della piccola Elsa alla vista di quei poteri, troppo spaventato per pensare ad altro, e volò via, spalancando il balcone e spegnendo il fuoco per via del vento gelido che generò. Fuggì via, lontano da Arendelle, da Elsa e dal disastro che aveva appena creato. La luce della luna sembrava seguilo con sguardo colpevole, voltò le spalle anche a lei e andò ancora più veloce.
Mai poteva aspettarsi che i paio di occhi gialli e crudeli avevano osservato dall’ombra tutto ciò che era successo.
L’Uomo Nero uscì dal suo nascondiglio con un ghigno, osservando con soddisfazione la paura negli occhi del re. “Interessante” si disse “Davvero molto interessante”.






The Fred's Hollow:
Buona sera e buon Halloween!!.
Prima di tutto volevo presentarmi: sono Fred Halliwell e nonostante sia nuova in questo fandom ho già scritto altre storie qui si Efp, quindi spero di aver racimolato esperienza a sufficienza per non deludervi XD.
Già se avete letto il prologo devo ringraziarvi e se siete giunti a questo punto devo soltanto baciarvi i piedi, perché non tutti si mettono a leggere le idiozie di un’autrice pazza come me XD.
Che sono pazza ve ne accorgerete presto perché, nonostante dai primi capitoli non sembri, sono riuscita a mettere insieme i personaggi di Frozen, Le 5 Leggende, Dragon Trainer, Ribelle e Rapunzel.
Per chi si aspettava una storia tra i Big Four, quindi, mi dispiace deluderli fin da subito ma non sarà così. Da Jarida convinta mi sono trasformata in una fan Jelsa sfegatata, quindi già sapete (anche se pure dalla descrizione della storia si sarà intuito) che cercherò di far mettere Jack e Elsa insieme, anche se non lo garantisco. Ho già in mente quasi tutta la trama ma, poiché spesso cambio idea sullo svolgimento della storia, potrebbe non andare a finire così.
Per quel che riguarda altri personaggi come Hiccup, Merida e Rapunzel, sappiate che, nonostante ci siano tutti, compariranno solo più avanti nella storia e che non tutti avranno un ruolo veramente importante.
Fatte queste premesse volevo lasciarvi con degli ultimi avvisi, sta volta veramente importanti.
Primo: Ho intenzione di pubblicare un capitolo ogni settimana, sempre se ci riesco XD.
Secondo: Non ho letto tutte le Jelsa in circolazione, quindi potrebbe capitare che alcuni pezzi della mia storia assomiglino alle vostre, o storie che comunque avete letto. Se così fosse sappiate che non era mia intenzione fare pezzi simili e che comunque di sicuro poi la storia continuerà in modo diverso. Nel caso, tuttavia, dovesse sul serio verificarsi una tale similitudine vi chiedo scusa in anticipo ^^’’’.
Ora che ho davvero finito vi saluto, vi ringrazio e vi aspetto alla prossima settimana … vi prego, recensite numerosi XDXD.
Baci dalla vostra Fred!
  
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