-Vedrai che con il tempo passerà tutto...- ti sussurra Malkise, affondando le sue dita nel tuo braccio, in una presa ben salda.
Ma non é vero, non é vero niente. La morte non spezza un legame, l'amore non guarisce, il tempo non cuce.
Solo lui lo sapeva fare. Solo lui sapeva curarti.
Ma dov'è lui adesso.
Adesso che hai il cuore a pezzi lui dov'è?
L'aveva promesso. Aveva promesso che non ti avrebbe mai lasciata, che sarebbe stato sempre al tuo fianco.
-Saiph!- urli, la gola che brucia. Malkise ti stringe a se, intrappolandoti tra le sue braccia. Non importa quanto scalci, non importa quanto ti dimeni. Lui non ti lascia, non molla.
Ma perché lui non ti lascia andare? Perché non ti fa correre da lui?
-Saiph!- gridi di nuovo, più forte, più decisa. Una mano ti copre la bocca, una mano forte, rude.
Tuo padre é lì, che ride, il suo solito ghigno in viso. É la prima volta che lo vedi sporcarsi le mani. Agire lui stesso, senza intermediari di mezzo.
Gli occhi ti si fanno lucidi. I capelli sudati che ti si appiccicano in fronte. Il sapore amaro delle lacrime che ti fanno bruciare la gola.
E poi affonda la spada nel suo petto, provocandogli dolore, tanto dolore. Dolore che solo lui riuscirà a provare. Solo il messia prova dolore. Ma lui non é il messia. Non per te.
-Thalita basta.- ti dice Malkise a denti stretti. Tu gli tiri un calcio. E poi un altro. Non é vero. Non può essersi arreso.
Saiph...
E poi estrae la spada. Il cuore di Saiph che rotola giù dal palco. Un fremito ti scuote. Il vomito sale. Tu lo ricacci giù, con forza.
Saiph si accascia a terra, senza vita, senza cuore.
Una tua risata isterica fonde l'aria. É come l'altra volta. Come la volta in cui era stato bastonato al monastero di Messe. Anche allora era caduto, anche allora era crollato a terra, sfinito, mezzo morto.
Ti prego... Svegliati... sussurra una vocina nella tua testa.
Deve svegliarsi, non deve lasciarti sola, non può. E solo uno scherzo, uno stupido scherzo...
-Thalita, calmati!- ti urla Malkise, alzandoti di peso e trascinandoti lontano.
Ma come si fa a calmarsi, a dimenticare, a cancellare.
Come si fa a non amare, a non piangere... Come si fa ad amare di nuovo adesso che lui non c'è più. Adesso che tutto é più vuoto.