Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Emmie90    02/11/2014    0 recensioni
Una bambina con dei rossi capelli, occhioni verdi e il carattere giusto per mandare in crisi un timido e riservato ragazzo di otto anni più grande di lei.
"Il fogliame iniziò a scricchiolare sotto il leggero tocco di un paio di stivaletti rossi di gomma, la loro proprietaria era infatti sgattaiolata in giardino, senza farsene accorgere e, ancora in camicia da notte, puntava decisa verso il grosso albero del giardino."
La storia è ambientata nel mondo di Harry Potter, anche se i due protagonisti sono stati creati prendendo spunto dai personaggi di Doctor Who: Amy Pond per lei, Eleven (e un po' Rory Williams caratterialmente) per lui. Gli sviluppi della trama e i loro caratteri si evolvono poi in maniera differente, ma lo scheletro dei loro personaggi e storie è stato attinto da questa serie tv che amo particolarmente. Una specie di tributo, insomma.
Ringrazio inoltre NadyaTompsett che mi ha concesso di usare il suo personaggio (Steven) per questa storia.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ragazzi, buonasera! Scusate se vi faccio sempre aspettare così tanto tra un capitolo e l'altro. Spero che la storia continui a piacervi e vi sarei grata se lasciaste un commentino ogni tanto: mi fa sempre piacere sapere cosa pensate della FF!
Kiss,
Em.


11.Ci vuole tempo.


Johnny aveva aspettato, scrutando il corridoio, appoggiandosi al muro, sbuffando. Infine diede un calcio alla parete, lamentandosi e dirigendosi verso il dormitorio.
Lei non era nemmeno nella sala comune, si era presa gioco di lui? Certo, lui era il primo a non pretendere nulla in una relazione, ma aveva detto che sarebbe stata lì, lei lo aveva assicurato con quel suo sorriso buffo e quei capelli rossi. Maledizione a lei, non era certo l’unica ragazza carina della scuola, cosa credeva? Che avrebbe retto ai suoi giochetti?
E probabilmente era vero, avrebbe messo una pietra sopra la questione solo se non se la fosse trovata davanti una settimana dopo, nel corridoio che portava alla torre di astronomia.
“Scusa.”
Disse la ragazza porgendogli una cioccorana. Gli si era parata davanti, evitando che lui rientrasse nella sala comune dopo la lezione.
“Lo so, probabilmente pensi che sia un troll, o un’altra creatura orribile e non vuoi più vedermi e hai ragione, volevo solo dirti che mi dispiace non esser-… “
La ragazza non riuscì a finire la frase, si sentì spingere contro il muro mentre la bocca del ragazzo premeva delicatamente sulla sua, la mano della ragazza che piano si aggrappava alla sua spalla, lasciandosi andare a quel bacio.
“Scapperai di nuovo McKenzie?”
Si informò il ragazzo, osservandola con fare quasi divertito: non sapeva bene perché, ma quella ragazza era davvero interessante e il suo modo di fare non faceva che aumentare quella sensazione.
“Forse no, cioè … no. Scusa. “
Commentò lei, mordicchiandosi un labbro, mentre lo guardava. Lei sapeva perché era scappata, erano passati pochi mesi dall’esperienza negativa con Jack e non aveva frequentato nessun ragazzo da quel momento, incapace di lasciarsi nuovamente andare e ripetere una situazione simile. Forse era arrivato il momento di prendere in mano la questione e capire che non erano tutti come quel cretino.
“E poi non posso scappare se mi tieni stretta contro il muro, no?”
Aggiunse poco dopo con un sorrisetto, mentre lui la stringeva maggiormente.
“E secondo te perché ti sto tenendo così?”
Johnny la ribaciò dopo aver detto quella frase, cercando un maggior contatto con la ragazza e portandole la mano destra sul sedere, mentre l’altra si infilava sotto il golfino della divisa.
Non era un tipo che andava molto cauto, era abituato ad arrivare subito a un contatto fisico piuttosto diretto. Non si era accorto di come Amelia si sentisse a disagio capendo perfettamente le intenzioni del ragazzo.
“Conosco un posticino, testolina rossa.”
Le disse, senza ovviamente togliere le mani dalle loro posizioni, ma anzi mordendole un labbro subito dopo, non immaginava minimamente che le sue intenzioni non fossero le stesse di quelle di Amelia.
“Quel posto dovrà aspettare, ho lezione adesso.”
Commentò lei, anche se la sua espressione non tradiva nessuna timidezza, sembrava quasi volerlo mettere alla prova, mettere alla prova la sua pazienza.
“Non ci andare. Vieni con me.”
Le rispose con semplicità Johnny per poi ammiccare e guardarla maliziosamente.
“Potrei insegnarti molte cose anche io, chi lo sa.”
Lei sorrise ma si scostò lentamente dal suo corpo, risistemandosi la divisa e arretrando.
“Vado a lezione, ci vediamo dopo in sala comune.”
Fece un ciao con la mano incamminandosi verso il corridoio e inciampandosi quasi nella cioccorana che Johnny aveva fatto cadere nel baciarla. Si voltò verso di lui, dopo aver strenuamente cercato di mantenere l’equilibrio, facendo una risata e una linguaccia. Si rivoltò un secondo dopo correndo verso l’aula di aritmanzia.
 
 
Derek e Johnny erano ancora nel dormitorio maschile, il biondo sdraiato nel letto, che mangiucchiava una mela, completamente rilassato e tranquillo.
“Da quanto tempo esci con Amy? Mi sembra che stai sempre con lei ultimamente.”
Chiese Derek, che cercava di finire un saggio di erbologia, voltandosi verso di lui e aspettando una risposta. Ogni sera passava un sacco di tempo davanti al camino della sala comune a parlare e scherzare con lei, di giorno invece sembrava trascinarlo al parco. Sembravano molto intimi, in un certo senso.
“Una quindicina di giorni, all’incirca. Beh, non ho motivo di lasciarla.”
Ridacchiò lui, dando un altro morso alla mela, in realtà lei iniziava a piacergli davvero, era divertente, solare, bella e decisamente attraente. Non gliela dava mai vinta, e non sembrava fare le cose per compiacerlo, anzi, lo stuzzicava apposta il più delle volte.
“Quindi ci sa fare la rossa. Buon per te.”
Derek lo guardò con espressione maliziosa, facendogli capire subito che cosa intendesse.
“Si, insomma, ci sa fare … noi, si. Ok, non abbiano ancora fatto niente. Lo so, non ci credi.”
Derek ruppe la piuma che aveva tra le mani, spargendo inchiostro sul pavimento. Lo guardò con espressione allibita, per poi cercare di rimediare al danno e rivoltarsi verso di lui.
“Sto parlando con Johnny McCutheon? No, perché il Johnny che conosco io beh, cioè, lei è proprio figa, cosa stai aspettando?”
L’amico sembrava sorpreso, conosceva bene Johnny e sapeva che a quel punto della relazione conosceva già molto approfonditamente la compagna.
“Ma che ne so! Non che non ci abbia provato, figurati! Ma lei sfugge: sorride, mi guarda divertita e scappa.”
Scosse il capo, come se la questione fosse troppo complessa.
“ Non so perché lo faccia, forse ho fatto qualcosa di sbagliato.”
Si grattò la testa dubbioso, in effetti non capiva perché lei scappasse sempre sul più bello, bloccandolo e lasciandosi scappare il momento buono ogni volta.
“E … tu la aspetterai?”
Chiese Derek, vistosamente sorpreso e sghignazzando in preda alle risatine.
“… innamorato, McCutheon?”
A quella domanda Johnny gli lanciò il cuscino, con fare scherzoso, sperando di zittirlo e farlo smettere di ridere. Inutile dire che lo centrò in pieno viso.
“Ma va … voglio solo aspettare, sono sicuro che sarà uno schianto. Hai visto che gambe?”
Anche se non era convinto nemmeno lui che l’unica cosa che lo facesse aspettare fossero le belle gambe di Amelia, forse era il suo bel sorriso vivace, quel tono di voce allegro … quel suo modo di fare, ma non era innamorato, no. Forse.
 

***

 

Maggio. Gita ad Hogsmeade, giorno che per Amelia voleva dire riempire le sue scorte con i dolci di Mielandia e sistemare le sue provviste sotto il letto nel dormitorio, ma questa volta Jenny e Kate avevano la sua lunga lista e un sacchetto di galeoni mentre Amy si trovava a Hogwarts, precisamente nel corridoio che portava alla torre di Grifondoro.
Aveva il fidanzato per mano e sembrava volergli dire qualcosa, ormai iniziava a prendere confidenza con il ragazzo e stava bene con lui, era divertente, la faceva ridere e aveva persino smesso di provare a forzarla a fare altro, ben capendo che c’era qualcosa che gli sfuggiva e che, in un certo senso, rispettava la sua decisione.
“Amy, faremo tardi per Hogsmeade, devi saccheggiare Mielandia mentre io intrattengo i clienti e non li faccio passare, ricordi?”
Le disse Johnny guardandola con aria divertita, ma anche un po’ perplessa, stavano andando nella direzione inversa.
“Non voglio andare ad Hogsmeade oggi.”
Spiegò voltandosi verso di lui con un leggero sorriso, ma sembrava convinta di quanto stava dicendo. Johnny fece per replicare qualcosa ma lei finì la frase:
“Voglio stare con te.”
L’espressione quasi intimidita di Amelia, il suo sguardo e il fatto che lei avesse indicato con il dito la loro sala comune lasciò intendere al ragazzo come pensava di passare quel pomeriggio. La guardò leggermente perplesso, anche se la sua mente stava già vagando a lussuriosi pensieri.
“Oh, in questo caso. Ne sei sicura?”
Chiese, accarezzandole leggermente una spalla mentre la guardava negli occhi per assicurarsi che non lo stesse prendendo in giro e che andasse tutto bene.
Lei in risposta ridacchiò e si diresse correndo verso la torre, tirandoselo dietro.
“Non penso che nessuna ragazza sia mai entrata nel dormitorio maschile, mi piace essere un’avventuriera.”
La si sentì dire mentre facevano le scale del dormitorio e lui la fermava contro la porta baciandola con desiderio.
Come potevano ben prevedere nessun grifondoro dell’ultimo anno era rimasto a scuola: erano da soli; il ragazzo la spinse verso il suo letto, facendo in modo che si sdraiasse su di esso portandosi poi sopra di lei e passandole una mano sulla coscia, mentre le sorrideva e si chinava a baciarla.
Andava tutto bene, Johnny le piaceva, era un bel ragazzo, era gentile, non la avrebbe fatta piangere nonostante avesse molta esperienza, ma … Amelia non stava rispondendo a nessuna delle attenzioni del ragazzo, si fermò a guardarlo in maniera, per certi versi, spaventata.
Johnny subito pensò che fosse l’imbarazzo, credeva che non fosse del tutto a suo agio e le ci volesse tempo, ma poi vide i suoi occhi, c’era qualcosa, ne era certo, e non poteva passarci sopra.
“Amelia … dobbiamo parlare.”
Disse lui, tirandosi su dal suo corpo e sdraiandosi al suo fianco, senza più toccarla.
“Mi dispiace … sarà un po’ l’imbarazzo, non è niente.”
 Lei si sistemò su di lui, cercando di prendere qualche iniziativa per fargli vedere che non aveva problemi, ma in realtà rimase ferma immobile, sopra di lui, a guardarlo.
“Non riesco a dimenticarmi di … quella cosa.”
Sussurrò infine, socchiudendo gli occhi, come se si volesse nascondere e non far capire che era stata veramente lei a dire quelle parole.
“Ti va di parlarne con me?”
Chiese Johnny, osservandola con leggera preoccupazione, non era sicuramente da lui un comportamento così affettuoso, ma non riusciva a trattarla in altro modo, lei era diversa e sembrava veramente spaventata da qualcosa, forse poteva aiutarla.
“è una cosa stupida,  successa quasi un anno fa … non avrai voglia di sentire.”
Fece per rialzarsi, sentiva la pressione di quel momento, non era giusto, ma avrebbe voluto un abbraccio di Steven. Oh, ma perché pensava a lui in un momento del genere? Doveva toglierselo dalla testa, era e doveva essere solo un amico, lo sapeva.
Johnny la afferrò per un polso, trattenendola dall’andarsene.
“Forse devi solo parlarne, sai?”
Si sedette sul letto, guardandola e aspettando, facendo cenno di sedersi accanto a lui. La rossa rimase ferma un istante, senza fare niente, insicura, poi si sedette rimanendo in silenzio e guardandosi le scarpe, aspettando di trovare il coraggio di parlarne.
“Ti è mai capitato di beh, sbagliare tutto? C’era un ragazzo, uno scemo, ha preso in giro per un sacco di tempo Steven e … non so perché stessi con lui, non lo so. Mi ha detto delle cose, e come una stupida ho fatto quello che voleva … non era così c-che …”
La voce di Amelia si spezzò, alzando il capo verso di lui, sapendo che il suo sguardo avrebbe parlato per lei.
“Ho pianto per tutto il tempo e non se ne è nemmeno accorto, nemmeno quando è andato via.”
Si sentì stringere tra le braccia di Johnny, che la trattenevano con dolcezza a sé, la sua mano passava lentamente tra i suoi capelli, ma non c’era nessun secondo fine in quelle mosse, voleva solo fargli sapere che lui la avrebbe protetta, per quanto valesse. Senza nemmeno rendersene conto le stava svelando la parte più nascosta di sé, non era un menefreghista, non era come sembrava, sapeva regalare tenerezza e dolcezza alle persone a cui teneva, dovevano solo dargli modo di poterlo fare, metterlo al sicuro, a suo agio. E con Amy era sempre stato così.
“Vieni qui.”
Le disse, cercando le parole per aiutarla e consolarla, non poteva immaginare cosa avesse provato tutte le volte che lui aveva cercato di insistere, credendo che in fondo lo volesse anche lei, la paura che aveva negli occhi, ma che mascherava così bene … oh, Amy, se solo lo avesse saputo.
“Tu sei fantastica, Amy, non devi lasciare che nessuno ti faccia piangere, hai capito? Puoi superarlo, con calma, forse troverai qualcuno che ti farà capire che non c’è più niente di cui avere paura …”
Sembrava quasi imbarazzato, ma la guardava seriamente, cercando il suo sguardo e facendole capire che non scherzava. Ormai molto spesso si chiedeva se non fosse innamorato di quella testolina rossa, ma si continuava a rispondere che non era vero, solo che teneva a lei e non voleva soffrisse.
“Vuoi essere tu quel qualcuno?”
Le parole uscirono dalla bocca di Amelia, prima che forse lei se ne potesse veramente accorgere. Non tutte le cose dovevano andare male, lui era una di quelle cose belle che le erano capitate e lei non voleva più avere paura.
“Quando vorrai, testolina rossa.”
Le diede un bacio leggero sulla fronte, ricadendo con la schiena sul letto, tenendola stretta a sé, senza dire più niente, osservando quei capelli rossi con un sorriso. Non era così che si immaginava la giornata con Amy, ma non avrebbe cambiato niente, per altro ci sarebbe stato tempo.
 
 
 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Emmie90