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Autore: SunlitDays    04/11/2014    6 recensioni
«Allora, come sta il mio malato immaginario preferito oggi?»
[Will/Nico - Medical!AU]
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Percy Jackson and the Olympians, Will/Nico, medical AU in cui Nico è il paziente (piscinadiprompt)
Titolo: Lovesickness
Autore: terachan/SunlitDays
Pairing: Will/Nico
Rating: verde
Avvertimenti: Medical!AU, OOC, prompt-di-Clà, Ipocondriaco!Nico, slash
Conteggio parole: 815 (fdp)
NdA: BUON COMPLEANNO, CLA’! Mi dispiace se Will e Nico sono tremendamente OOC, ma ci tenevo a scriverti la Medical!AU che hai promptato e questo plot non mi lasciava in pace. Spero l’apprezzerai comunque <3
NdA2: la scena del morbillo nella sala d’attesa è accaduta davvero a mio marito. Non ridete, è stato tragico xD

 

Alla mia compagna di OTP kuma_cla

 

L’uomo seduto alla destra di Nico aveva starnutito sulla rivista destinata ai pazienti in attesa e l’aveva poi riposta sul tavolo. Questa gente non aveva mai sentito parlare di germi? E come puoi presentarti in un luogo pubblico con un raffreddore senza nemmeno una mascherina? Non c’era proprio più rispetto per il prossimo!

Nico scalò di due posti e strofinò tra le mani due gocce di Amuchina.

Alla sua sinistra, le solite tre donne parlottavano tra loro, lamentandosi di generi scansafatiche, mariti che passavano le serate davanti alla tv, il costo del pane che era di nuovo aumentato e l’artrosi che non dava respiro.

Nico sospirò; l’attesa per il dottor Solace era terribile. Ma, ragionò, è questo che devi sopportare per venir seguito da un bravo dottore biondo. Non che il suo essere biondo facesse differenza.

«E tu, caro?» domandò una delle signore rivolta a lui. «Perché sei qui oggi?»

Nico si fece un po’ più indietro, perché l’ultima volta quella donna gli aveva dato un pizzicotto sulla guancia e non c’è parte del corpo più sporca delle mani. «Uhm… mi è uscita una macchia rossa. Vede?» aggiunse, alzandosi la manica.

«Ah! Bello di mamma, questo è il morbillo!»

«Il morbillo?» Il morbillo poteva portare alla polmonite e la polmonite era tutt’ora una delle principali cause di morte nel mondo. Ecco, adesso gli stava venendo la tachicardia; sicuramente questo era il primo sintomo.

«Oh, mio Dio! Il morbillo! Io sono incinta!» gridò un’altra donna.

«Presto, presto! Esci!» urlò qualcun altro.

Ci furono un paio di attimi di confusione e panico, e poi la sala d’attesa si svuotò. Restarono solo Nico e l’uomo maleducato con il raffreddore. Quest’ultimo ruttò e Nico nascose il viso tra le mani.

Che umiliazione!

La receptionist fece capolino. Si guardò intorno confusa quando vide solo due pazienti e poi, con una scrollata di spalle, chiamò: «Signor di Angelo?»

Nico la ringraziò con un impercettibile segno del capo ed entrò nello studio.

Il dottor Solace era seduto dietro la sua scrivania, tutto denti smaglianti, capelli brillanti e sorriso radioso. Nico strizzò gli occhi perché sicuramente tutta questa bellezza faceva male alle cornee.

Il medico lo accolse con la solita frase: «Allora, come sta il mio malato immaginario preferito oggi?»

Nico fece una smorfia, ma scoprì che la luminosità del dottore non lo infastidiva più come una volta. Decise comunque di rispondere come faceva sempre: «Non sono un malato immaginario.»

«Ma sei il mio preferito» ribatté il medico.

Nico arrossì e, per distrarsi, cominciò a elencare tutti i suoi malanni: «Credo che il porridge di stamattina fosse avariato. Ho mal di stomaco. Di sicuro è un avvelenamento. Avrei bisogno di una lavanda gastrica. E il ginocchio destro mi pulsa. Penso di avere un legamento rotto. O forse è l’artrite. E guardi!» aggiunse, alzandosi la manica. «Ho il morbillo!»

Il dottor Solace fece il giro della scrivania e si appoggiò poi ad essa, direttamente di fronte a Nico. Quest’ultimo sentì il naso pizzicargli quando un dolce odore di dopobarba gli arrivò alle narici; di sicuro ne era allergico.

«Fammi vedere il braccio» ordinò il medico, indossando dei guanti di lattice. Lo schiocco che il materiale produsse sul polso fece deglutire Nico.

Gli porse il braccio e sentì un brivido partirgli dal punto in cui il dottore lo afferrò. Aveva forse la febbre?

Il dottor Solace osservò attentamente la macchia rossa che risaltava nitidamente sulla pelle pallida del paziente. Pungolò con il dito la parte gonfia ed emise un paio di versi scontenti.

«È grave?» chiese Nico, sentendo un paio di gocce di sudore scivolare dalla fronte. «Mi prude molto. Non posso fare a meno di grattarmi. Mi dica la verità, dottore, sto per morire?» La sua voce si alzò di un’ottava, sentiva di avere il cuore in gola.

«È la puntura di un insetto» sentenziò il medico.

«Che insetto? È velenoso?»

«Si tratta di un insetto molto fastidioso. Si nutre di sangue.»

«Sono stato morso da un insetto vampiro?»

«Per la precisione… da una zanzara.» Il dottor Solace sospirò, lasciò andare il braccio del ragazzo e si sfilò i guanti. «Passaci un po’ di talco mentolato, evita di grattarti e dopo una mezz’oretta sarà passato tutto.»

«Oh! Sicuro che non devo usare antibiotici? Forse è il caso di succhiare sulla puntura per aspirare il veleno.»

«Nessun veleno, Nico. È una stupida puntura di zanzara!»

«Ma...»

«Niente ma, ordini del medico.»

«Okay. E lo stomaco? E il ginocchio?»

«Ho un ottimo rimedio per entrambi. Una passeggiata per il parco insieme a me e il ginocchio non ti farà più male. Poi una cena nel mio ristorante giapponese preferito e lo stomaco starà bene.»

«Giapponese? Ma tutto quel pesce crudo… Aspetta! Mi hai appena chiesto di uscire?» chiese Nico, frastornato.

«Per motivi puramente terapeutici.»

«Ordini del medico?»

«Assolutamente!»

«Va bene, allora. Ma niente pesce, sono allergico.»

«Va’ via, adesso. E metti qualcosa di carino. Passo a prenderti alle sette.»

Mentre si copriva bocca e naso per evitare di respirare i germi del maleducato col raffreddore, Nico si chiese che malattia avesse; gli sembrava di avere un centinaio di farfalle che gli svolazzavano nello stomaco.

 
   
 
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