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Autore: KatherineSwan    04/11/2014    16 recensioni
Colin e Jennifer. Jennifer e Colin. Due anime unite dal proibito. Due colleghi che pian piano scoprono l'importanza che l'uno ha per l'altro, e iniziano a chiedersi: e se la mia vita fosse sbagliata? e se potessi avere di più?
Jennifer e Colin che fanno colazione insieme. Jennifer e Colin che fanno l'amore. Jennifer e Colin che si tengono per mano. Jennifer e Colin che si amano.
E se tutto questo potesse far parte della loro vita?
Succederà? Vi basta leggere per scoprirlo.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui, dopo tanto tempo mi sono decisa ad iniziare questa FF sui Colifer.
E' abbastanza lunga, quindi i capitoli saranno altrettanto lunghi, ma non vi annoieranno se anche voi fantasticate su questi due.
Lo ammetto, sono una grandissima fan di questa coppia impossibile, per cui almeno qui spero di dar sfogo alla mia fantasia. 
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Il modo spigliato e divertente con cui Colin diceva e faceva qualsiasi cosa aveva affascinato tutti sul set.
Il suo essere sempre pronto a fare una battuta per sdrammatizzare qualcosa, il suo modo buffo di camminare nei panni di Hook, con quel finto accenno di sensualità, aveva contagiato tutti.
Tutti tranne Jennifer.
Lei preferiva starsene lontana, ad osservarlo nell’ombra, mentre parlava, mentre sorrideva, persino mentre era in pausa, solo per non dare l’impressione sbagliata di sé.
Una povera donna attratta dalla sua co-star, felicemente sposata e decisamente irraggiungibile.
Fin dal loro primo incontro sul set, Jen aveva capito che le cose sarebbero state difficili da gestire.
Infondo come si fa a resistere a quello sguardo magnetico e a quel suo accento irlandese decisamente troppo sexy?
Tutti sul set erano impazziti per Colin, dai costumisti ai cameraman, dalle truccatrici alle sarte, dagli attori agli autori, e nessuno nascondeva un sorriso beato ogni volta che lui arrivava.
Nessuno tranne Jennifer.
Lei preferiva salutarlo da lontano, senza troppi convenevoli, perché altrimenti la gente lo avrebbe notato, avrebbe capito, e lei non intendeva dare quel tipo di soddisfazione.
Non era quel tipo di donna.
Lei cercava il vero amore, quello profondo, quello da ‘non posso vivere senza di te, amore’ ,eppure ogni volta che lo sguardo di Colin si posava su di lei, sentiva le guance andare a fuoco, come una ragazzina alla prima cotta.
Tutto era peggiorato dopo aver girato la 3x05,dopo aver avuto idea di cosa significava averlo così vicino e allo stesso tempo così lontano, dopo essersi connessa a lui nel modo più naturale possibile, e poi essere tornata alla realtà non appena la loro scena era finita.
Non aveva mai pensato ad un bacio tra Hook ed Emma, e invece adesso era lì, a girare quella scena, a doverlo baciare, a provare cosa voleva dire essere tra le sue braccia.
Eppure quel bacio era stato privo di imbarazzo, privo di paure, privo di distacco.
Si baciavano con una naturalezza tale da far pensare a tutti che in realtà qualcosa tra di loro c’era davvero.
 
IL GIORNO PRECEDENTE..
 
« Hai letto il copione? A quanto pare finalmente gireremo il bacio tra Emma e Uncino. »
Colin esordì con il suo solito sorriso velato e pungente, con il solito fascino per cui Jen aveva ormai perso la testa.
Si sentiva insicura e dubbiosa quando era accanto a lui, che fosse per lavoro o nei momenti liberi.
Metteva in discussione i suoi valori, i suoi principi, la sua moralità perché si sentiva attratta da un uomo che non avrebbe mai potuto avere.
« Si, ho letto il copione, Colin. »
« Eh dai, fammelo un sorriso. Cosa c'è che non va? »
« Non pensi che sarà imbarazzante? Insomma.. si, sarà imbarazzante per quanto mi riguarda. »
Jen era una di quelle donne che poteva avere qualunque uomo volesse, ma si era perdutamente infatuata dell'unico uomo dal quale, invece, doveva stare il più lontana possibile.
Era piuttosto complicato lavorare con Colin ormai ogni giorno e non avvertire quella sensazione allo stomaco ogni volta che lui le parlava.
Perché Colin era un uomo che si faceva amare con una facilità disarmante, e questo spaventava Jennifer più di qualsiasi altra cosa.
« Sai, non sono per niente bravo a baciare per finta. Sul serio, sono un pessimo baciatore sul set. »
« Vuoi prendere lezioni per caso? sono certa che Josh sarebbe felice di aiutarti. »
La ragazza sorrise e per un momento Colin si dimenticò di essere sposato e la guardò con provocazione.
« Ma lui Ginni non la bacia per finta. Magari potresti aiutarmi tu! »
Sussurrò appena, per poi rendersi conto di essere tornato alla realtà e di essere ancora un uomo fedele ed un padre affidabile.
Jennifer si rese subito conto della cosa ed evitò di rispondere, continuando a camminare sul set con fare distaccato.
Non poteva lasciare che le sue emozioni prendessero il sopravvento, non questa volta e non con lui.
Doveva essere professionale e doveva far si che le cose non peggiorassero.
« Ragazzi siete pronti? Possiamo iniziare. »
La voce di Adam e quella di Eddy sembravano risuonare come una condanna a morte per lei, ma Jen decise comunque di ignorare quei pensieri e sorridere mentre prendeva posizione insieme a Colin.
« AZIONE! »
« Ti prego, non potresti gestire la cosa. »
« Oh, magari sei tu a non poterla gestire.  »
Le ultime battute prima che Emma baciasse Uncino.
Doveva essere un bacio passionale, una liberazione, un concentrato di desiderio che Jennifer non trovò difficile da interpretare.
Si fiondò sulle labbra di Colin come se fosse disperata e quel contatto potesse liberarla da quella sofferenza, ma lui era talmente rigido da costringere gli autori a fermare tutto.
« Più passione. PIÙ PASSIONE. Devi stringerla come se non ci fosse altra donna al mondo per te. »
Adam e le sue parole colpirono Colin nel l'orgoglio più di quanto lui pensasse fosse possibile.
Non era così distaccato perché non sentisse quelle cose, al contrario, aveva paura di baciarla e rendersi conto dei fatto che fosse davvero l'unica donna per lui.
Ma lui aveva già una donna che amava, e non riusciva a spiegarsi perché anche solo toccare lei gli regalava quei brividi lungo la schiena che non aveva mai provato prima.
« Te l'ho detto, non sono bravo a baciare per finta. »
« Allora baciami davvero. »
« Cosa? »
Jen gli aveva appena sussurrato la cosa più stupida che poteva pensare, ma era tardi per ripensarci.
« Baciami per davvero. Nessuno se ne accorgerà. »
Glielo sussurrò quasi a fior di labbra, prima di tuffarcisi sopra nuovamente, ma questa volta la musica era cambiata.
Colin la stringeva in una morsa ferrea, quasi disperata, mente con la mano le accarezzava i capelli beandosi di quel momento, dove le loro labbra si cercavano fameliche, le lingue si intrecciavano e tutti sul set li guardavano in silenzio, del tutto sorpresi.
Si staccarono a fatica, Jen sembrava realmente provata e cercava di regolarizzare il suo respiro mentre si reggeva al bavero del cappotto del suo Capitano.
Recitarono le ultime battute e lei rimarcò quel "una cosa che non accadrà più" prima di allontanarsi da lui, e finalmente riprese il controllo tornando lucida.
« EHH STOP. »
« Non credo dovremmo ripeterla. Siete stati perfetti, sembrava un bacio vero. »
Adam ed Eddy guardarono i due con occhi soddisfatti mentre Jen si limitò a sorridere mestamente, per poi incamminarsi verso i camerini.
Colin la seguì silenzioso e si intrufolò nella stanza in cui lei si era appena rifugiata.
Voleva starsene da sola, in realtà voleva ripensare a quel bacio che stava rivivendo nella sua mente in maniera ininterrotta e talmente disperata da farle persino paura.
Si guardarono ma nessuno dei due disse nulla, finchè lui non prese coraggio.
« Quello che è successo poco fa.. »
« Non c’è bisogno di parlarne, Colin. Era solo lavoro, lo abbiamo fatto per lavoro. »
« Non è di questo che volevo parlare, Jen. »
Un ‘altra pausa. L’ennesima pausa piena di silenzio imbarazzante che adesso metteva a disagio entrambi.
Jennifer voleva scappare in quel momento, voleva prendere e andare via il più lontano possibile per non dover sopportare il peso della menzogna.
Lei lo aveva baciato perché desiderava farlo, il lavoro le aveva offerto solo una valida scusa.
« Colin, ti prego. Non ho voglia di discuterne adesso. »
« Io voglio discutere invece. E tu devi ascoltarmi. Devi solo ascoltarmi. »
Lei gli diede le spalle, per evitare di guardare ancora quegli occhi azzurri come l’oceano e confondersi ancora di più.
Aveva deciso di fare quella professionale e così sarebbe stato.
Lui, d’altro canto, la guardava con una disperazione negli occhi che lo stava facendo rabbrividire.
Non era pronto a quella confessione, nessuno dei due lo era, ma era il momento di essere sinceri con loro stessi perché in ballo c’era molto altro, c’era tanto di più.
« Ho mentito, prima. So perfettamente come si bacia una donna per finta. Lo so, ma ho mentito lo stesso. »
« Perché lo hai fatto? »
Jennifer strinse i pugni, profondamente confusa e incredula.
Per quale motivo era stato tanto meschino? Per quale motivo le aveva fatto questo? Lui che sapeva perfettamente che le cose per lei erano diverse da un bel po’ di tempo, che lui non era più un semplice collega per lei? Lo sapeva, eppure l’aveva baciata e in un certo senso illusa allo stesso tempo.
Si voltò nuovamente verso di lui, con lo sguardo pieno di rabbia, con il viso provato da quella bugia, con le lacrime che a stento riusciva a reprimere per non sembrare patetica.
« Ti ho baciata perché volevo farlo. Ti ho baciata perché erano settimane che volevo farlo, volevo sapere cosa si prova a sfiorare le tue labbra, cosa si prova a poterti stringere come vorrei stringerti sempre, cosa si prova a baciarti come sogno di baciarti ogni notte. Averti così vicina ormai mi fa impazzire, volevo solo che il dolore passasse, volevo averti perché ti desidero, ma questa è solo una mia fantasia Jen, la realtà è ben diversa e lo sappiamo entrambi. Mi dispiace, se tutto ciò ti ha ferita mi dispiace davvero. Ha ferito anche me.»
A Jennifer sembrò quasi che il suo cuore si fosse fermato per un istante, poteva giurare di aver sentito il silenzio nel suo petto per un momento, ma non disse nulla.
Cosa poteva dire infondo?
Sospirò, impercettibilmente, e cercò di fiondarsi fuori dal camerino passando di fianco a Colin, che adesso si stava pentendo di averle detto tutte quelle cose non perché non le pensasse realmente, Dio se le pensava, ma perché tutto era rovinato adesso, a partire dal loro lavoro sul set, fino alla vita privata.
Strinse i pugni e digrignò i denti, infuriato con se stesso e in uno scatto di rabbia afferrò il braccio di lei e la girò verso di sé, come se in quel momento tutto si fosse fermato e non ci fosse niente di strano a baciarla lì davanti a tutti i presenti che si aggiravano nel corridoio.
Jennifer  gli riservò un occhiata triste, ma allo stesso tempo stava cercando di non sentirsi attratta da lui, di non sentire quel fuoco dentro quando lui la guardava in quel modo, nel loro modo, che prima era di Emma e Killian ma ora era anche un po’ loro.
« Devo andare Colin. »
Sussurrò a stento, prima di liberarsi da quella stretta ferrea sul suo braccio e scappare via, chissà dove, solo per stargli lontana il più possibile.
Quel giorno avevano superato il limite che mai avrebbero dovuto superare, erano andati oltre e adesso dovevano convivere con quel peso sul loro cuore, fino alla fine delle riprese.
 
..IL GIORNO SEGUENTE.
 
Jennifer era seduta sulla sua sedia, accanto a Ginnifer, mentre tutti gli altri salutavano Colin che era appena arrivato su set con il suo solito fascino irlandese di sempre.
Lui la guardava da lontano, la cercava con lo sguardo ma lei non faceva altro che evitarlo.
Sarebbe stato così ogni giorno? Sarebbe stato così difficile ogni maledetto giorno?
Lei non lo sapeva, ma qualcosa le lasciava credere che le cose erano più complicate di prima.
Sospirò impercettibilmente non appena lo vide avvicinarsi, mentre salutava Ginny e continuava a guardarla con quello sguardo, quello sguardo che lei non riusciva a dimenticare.
Scosse la testa piano, cercando di alzarsi e di allontanarsi ma non ci riusciva, non ne era capace perché non voleva sembrare quella che teneva a distanza la sua co-star.
Cercò di sorridere quindi, e si impegnò con tutte le sue forze a fingere che, il giorno prima, nulla era successo e che tutto era esattamente come prima.
« Ehi, Colin. »
« Ehi, Jen. »
Sussurrò lui di rimando, continuando a fissarla.
Forse si aspettava un’altra reazione da parte di lei ma dovette ammettere che, forse, il modo migliore per andare avanti era fingere che nulla fosse successo.
Jennifer salutò frettolosamente Ginnifer e gli altri e si incamminò verso la sua roulotte in cui c’era tutta la sua roba e nemmeno lei seppe spiegarsi perché si stava recando lì.
Stava involontariamente scappando da lui e questo la faceva uscire fuori di testa perché in realtà non voleva affatto questo, voleva affrontarlo, voleva dimostrargli che per lei era acqua passata, che era tutto a posto, ma niente era veramente a posto nel suo cuore.
Poggiò una mano sul muro, inspirando ed espirando profondamente.
« Ehi, bionda. Come mai sei scappata? »
Jen trasalì all’istante udendo quella voce, quella voce troppo familiare ormai, quella voce che si era abituata a sentire ogni benedetto giorno su quel set e che adesso non riusciva a lasciarla in pace.
« Ero venuta qui a prendere delle cose. Si, insomma..- si bloccò irrimediabilmente e si girò verso di lui- ..non è vero. Stavo solo cercando di ignorarti, ma a quanto pare è impossibile. »
« Se è per quello che ho detto ieri, io.. »
« Non è per quello, Colin. »
« E allora cosa? Parlami. »
Colin era deciso più che mai a scoprire cosa le passasse per la testa, e Jen era altrettanto decisa a non ritornare sull’argomento nuovamente, perché così avrebbe ricordato, e lei non voleva ricordare.
« Dovremmo tornare sul set, ci aspetta molto lavoro da fare. »
« Non andrai da nessuna parte finchè non parli con me. »
Le si piazzò davanti, impedendole di uscire fuori per scappare un’altra volta da quella discussione.
Non glielo avrebbe permesso, non ancora.
Entrambi erano troppo vicini persino per guardarsi negli occhi, concentrati più che altro a guardarsi le labbra a vicenda, come se fosse la cosa più naturale al mondo.
Dovevano smetterla, o altrimenti sarebbero andati oltre, ma nessuno dei due era pronto a cedere.
Continuavano a fissarsi con occhi bramosi di desiderio, con la consapevolezza che tutto ciò era proibito, e questo non faceva altro che aumentare la tensione tra i due.
« Smettila di guardarmi così. »
Jen sussurrò appena quelle parole, con quel po’ di voce che era riuscita a tirare fuori.
« Non posso. »
Colin adesso la fissava con decisione, come se stesse cercando di adempiere alla sua richiesta ma dentro di se era consapevole che non poteva, non poteva smettere di guardarla, in nessun modo.
Si avvicinò ulteriormente, finchè non fu a pochi millimetri dalle sue labbra, dove a stento si fermò.
« Credi che mi diverta? Credi che mi faccia piacere guardarti così, guardarti nel modo in cui si guarda la cosa più bella al mondo, sapendo che non può essere tua? Credi che non voglia guardare mia moglie in questo modo? Ma lei non mi fa perdere il controllo, non mi rende impossibile tutto quello che faccio semplicemente standomi accanto. Farei qualsiasi cosa pur di non guardarti più in questo modo. »
Jennifer indietreggiò di qualche passo, mentre Colin avanzava, urlando a gran voce quelle parole, senza timore di essere ascoltato dalla gente che poteva passare lì fuori.
Voleva solo urlarglielo, perché dirlo ad alta voce lo rendeva più vero, lo rendeva maledettamente vero, e ormai non poteva più tirarsi indietro e mentire.
« Devi smetterla di guardarmi così. Tra di noi non c’è nulla, non c’è mai stato nulla. Tu hai una moglie ed io sto provando ad essere felice nella mia vita, ma non posso respirare, non posso neanche respirare se tu mi guardi così, quindi smettila. Smettila di guardarmi. »
Questa volta era lei che gli urlava contro una verità che lui non voleva ascoltare al momento, una verità che aveva vissuto per mesi e mesi e che adesso avrebbe preferito cancellare.
Avrebbe preferito non essere attratto da lei, avrebbe preferito che lei stesse ancora con Sebastian, anche se infondo lo detestava profondamente e lo avrebbe preso a pugni ogni volta che la sfiorava, avrebbe preferito guardare sua moglie nel modo in cui guardava lei.
Lui l’amava, sua moglie, a modo suo ma l’amava, però non aveva mai provato quel genere di sensazione allo stomaco, quel groviglio di farfalle in pancia ogni volta che lei gli parlava.
Erano cose che stava provando adesso, e le stava provando per la donna sbagliata, per una donna che non era la sua compagna, e questo lo stava facendo impazzire letteralmente.
« Non avrei mai dovuto lasciare che tu mi baciassi. »
Jennifer asserì convinta, questa volta dando aria ai polmoni e sussurrando in maniera decisa, per poi passargli di fianco per raggiungere l’uscita.
« Già. Non avresti dovuto. »
Colin si voltò a guardarla nuovamente, e lei fece lo stesso voltandosi indietro per un secondo, prima di uscire dalla roulotte per tornare dagli altri, lasciando il ragazzo con i suoi pensieri e le sue preoccupazioni.

 
  
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