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Autore: _ Arya _    07/11/2014    5 recensioni
CaptainSwan spelling:
Scrivere flashfic o oneshot partendo dai seguenti prompt, la pubblicazione può avvenire in qualsiasi momento, l’unica regola consiste nel rispettare la sequenza senza saltare lettere.
C Prompt Chocolate&Comfort
A Prompt Alcool&Angry
P Prompt Pants&Passion
T Prompt Trick&Trust
A Prompt Accord&Apologize
I Prompt Internet&Interest
N Prompt Night&Need
S Prompt Storm&Sadness
W Prompt Wood&Warmth
A Prompt Arms&Ache
N Prompt Neck&Neck
Iniziativa creata da: Alexies, CSLover, Alexandra_Potter, Lely_1324, Clohy e Pandina.
-Può contenere spoiler per chi non segue la diretta originale-
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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CaptainSwan [Chocolate&Comfort]
 

Nonostante le coperte e il riscaldamento che Henry mi aveva portato, sentivo ancora freddo fin dentro le ossa, tanto che mi reputavo fortunata ad essere viva.

Nonostante tutto, non ero arrabbiata con Elsa, anzi, ero in grado di capirla piuttosto bene: non era in grado di controllare al 100% i suoi poteri, proprio come me. Anzi, forse era anche più brava di me, ma con quello che stava passando, sua sorella Anna che non si riusciva a ritrovare, era completamente comprensibile che non fosse in sé.

-Tesoro, ti dispiace se andiamo a cercare di capire come aiutare Elsa a trovare sua sorella?- mi domandò mia madre, avvicinandomisi e accarezzandomi i capelli.
-Certo, andate pure- cercai di parlare normalmente, senza sbattere i denti per il freddo -sto bene adesso.
Se c'era qualcosa in cui ero davvero brava, era il saper convincere le persone che non c'era bisogno di preoccuparsi per me: crescere da sola mi aveva aiutata in questo, mi aveva resa forte e capace di cavarmela da sola.
-Sei sicura?- mi guardò negli occhi mio padre.
-Sì, sono sicura...non vi preoccupate, ora è Elsa ad aver bisogno di voi.
-... e in più ci sono io a occuparmi di lei- intervenne Hook, entrando dalla cucina, con uno dei suoi sorrisi.
-Forse dovremmo rimanere, sai...- iniziò David, ma Mary Margaret gli diede una gomitata tra le costole, così ci salutarono e uscirono insieme ad Elsa.

Eravamo rimasti soltanto io, Killian ed Henry.
Mio figlio si avvicinò dandomi un abbraccio che ricambiai per quanto le coperte me lo permettessero, poi, premuroso, sistemò il riscaldamento perché l'aria calda puntasse dritto verso di me.
-Grazie ragazzino!
-Sai mamma... se non ti dispiace, c'è un'altra persona che credo possa avere bisogno di me. Voglio dire, tu non rimarresti sola, ma lei...- iniziò, e io intuii subito. Aveva ragione.
-Vai da Regina, magari resta a dormire lì... hai ragione, potrebbe farle davvero bene passare del tempo con te. Quando l'ho vista l'ultima volta era così...- non finii la frase. Triste, distrutta, delusa, erano solo alcune delle parole che avrei potuto usare per descriverla, ed era colpa mia. Grazie al mio voler salvare le persone a tutti i costi avevo rovinato la sua storia con Robin Hood, che la rendeva tanto felice. Henry era l'unica persona che al momento poteva farla stare un po' meglio, era giusto la raggiungesse.
-Grazie mamma- mi stampà un bacio -tu prenditi cura di mia madre, ok?- fece poi quasi minaccioso verso il pirata, tanto che mi venne da sorridere.
-Certo ragazzino, è in ottime mani- gli strizzò l'occhio.

Così anche mio figlio ci salutò, lasciandoci completamente soli. Per un attimo ci guardammo negli occhi, poi Killian si voltò e tornò in cucina, lasciandomi un po' delusa. Cosa stava succedendo all'improvviso? Non c'era mai stato problema d'imbarazzo tra di noi, soprattutto da parte sua.
Rimasi silenziosa a pensare: forse aveva paura di me? Aveva paura che mi sarebbe successo come ad Elsa e non avrei saputo controllare i miei poteri? In fondo lui odiava la magia, gli aveva sempre portato via le persone che amava... però no. Lui non aveva paura. Di niente. Non era il tipo da aver paura!
I miei pensieri furono interrotti da dei passi e un odore forte di... cioccolata.
Alzai lo sguardo, e mi aprii in un gran sorriso. Era Hook con in mano una tazza che doveva essere cioccolata calda, e aveva anche un buon odore. Lasciai perdere i miei film mentali assurdi e insensati, forse il freddo aveva fatto danni anche alla mia testa.
Il bel pirata si chinò accanto a me e mi porse la tazza calda e fumante, sorridendo.
Assaggiai un sorso, era davvero buona!

-Da quanto in qua sai preparare una cioccolata così buona, Capitano?- scherzai, sorridendogli a mia volta.
-Imparo in fretta Swan. Sono contento sia di tuo gradimento.
Rimase in quella posizione scomoda fino a che non finii tutta la cioccolata, che mi scaldò più di quanto non avessero fatto le coperte. Era dolce, pensai, dietro alla sua scorza di pirata forte e intrepido. Eravamo simili io e lui, forse era per questo che ci eravamo trovati.
 

-Ti sei sporcata- mi fece notare -possibile tu non sappia bere una cioccolata...- e prima che potessi reagire si sollevo un po', avvicinando il suo viso al mio, e con la lingua pulì la cioccolata che era rimasta sull'angolo della mia bocca. Istintivamente posai la tazza di lato, e potrai le mani tra i suoi capelli per poi baciarlo con passione.
Il pirata non esitò un attimo a ricambiare, e portò le braccia dietro la mia schiena per attirarmi a sé.

In un attimo fummo in piedi, ed erano rimasti il suo corpo e le sue braccia forti a farmi da coperta.
-Forse non è il caso se ancora non stai bene...- cercò di dire, fermandosi un attimo.
-Sta' zitto- feci di rimando, tornando a baciarlo. Il freddo era ormai solo un ricordo, paragonato al calore che provavo in quel momento. Con un movimento deciso feci scivolare a terra la sua giacca, e lui fece lo stesso con la mia. I baci si facevano sempre più infuocati, eravamo insaziabili. Sembrava che la passione accumulata e mai sfogata si fosse presentata tutta insieme e non eravamo più in grado di fermarla.
Mentre mi mordicchiava il labbro gemetti e sbottonai la sua camicia, accarezzando il suo petto. Un attimo dopo la mia maglia raggiunse le giacche sul pavimento, e il mio corpo ancora fresco aderì contro quello caldo di lui.

Separammo un solo breve istante le labbra per riprendere fiato, e ci guardammo negli occhi, per poi tornare a baciarci come prima mentre con le mani esploravamo ogni parte scoperta che riuscivamo a scovare dei nostri rispettivi corpi. Mi sentivo fremere, e la voglia di averlo tutto per me si faceva ogni secondo più forte, così, non potendo più resistere, corsi con le mani alla cintura dei suoi pantaloni nel tentativo di toglierla, nello stesso istante in cui lui mi slacciò il reggiseno.

Proprio in quel momento la porta si aprì.
L'unica cosa che riuscii a fare fu tirare su una coperta per coprirmi in fretta, poco prima che i miei genitori restassero impietriti a bocca aperta a fissarci.
Nessuno riusciva a emettere un solo suono, né noi né loro.
Ci limitavamo semplicemente a guardarci tutti negli occhi.
-Ok. Io e David stavamo per andare in cucina a preparare i tacos.- ruppe il silenzio Mary Margaret, e trascinò un David tutt'altro che d'accordo in cucina, chiudendo la porta.

-Grazie per... la cioccolata- dissi soltanto, riagganciando il reggiseno e infilandomi di nuovo la maglietta.









Angolo dell'autrice
Ciao a tutti! Premetto che non ho quasi mai scritto fan fiction, soprattutto non qui su EFP. Però mi piace leggerle, e ne ho lette parecchie, un po' per tutte le serie che seguo.
In realtà non pensavo che avrei iniziato a scriverne, ma dato che adoro i CaptainSwan, e ho trovato quest'iniziativa dei prompt molto carina, ho deciso di provare a cimentarmi anch'io. Non sono sicura che il risultato sia molto buono, perché di solito scrivo storie e racconti di mia invenzione, ed è un po' diverso... in ogni modo, spero possa piacere a qualcuno! Non so ogni quanto pubblicherò non essendo molto pratica, ma mi sono divertita a scrivere questo capitolo, quindi non credo di far passare mesi!

Il titolo "Chocolate&Comfort" mi ha fatto subito pensare a questa scena della 4x02, di Hook che abbraccia Emma e cerca di scaldarla.
Ho usato la cioccolata calda sia come chocolate che come comfort: comfort perché Emma si stava facendo tanti film mentali, temeva che lui non la volesse più, e invece le porta la cioccolata cancellando quei pensieri.
Alla prossima!


 

   
 
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