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Autore: REAwhereverIgo    11/11/2014    0 recensioni
La battaglia per difendere la luce e ritrovare il vero Kingdom Hearts è ormai vicina. Non si può più sfuggire al destino, questo i possessori del keyblade lo sanno bene. Ma cosa succederà a Ventus, Xion e Roxas? È davvero inevitabile una nuova guerra?
Una nuova alleata sarà chiamata a lottare per il predominio della luce. Ma è davvero questo ciò che vuole?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Sora e Kairi erano nell’ingresso che stavano parlando con Lumière quando Tockins arrivò correndo.
“Aiuto! Aiuto!” gridò, fermandosi davanti a loro. Il castano lo guardò impensierito.
“Che succede? Altri Heartless?” domandò. L’uomo scosse la testa.
“No, peggio! Il padrone!!! Oh, il padrone!” balbettò il maggiordomo in risposta, prendendosi la testa tra le mani.
“Adam? Che gli è capitato?”
“Ha… lui ha chiuso Belle nei sotterranei!”

Tornato nella sua camera, Adam iniziò a sentire di nuovo quel peso sul petto.
O
rmai pensava di non poterlo sentire più: dopo che si era trasformato di nuovo in sé stesso e che l’incantesimo era stato spezzato era convinto che la maledizione che lo aveva colpito quando era Bestia non potesse ripresentarsi. Invece adesso stava per tornare ad essere di nuovo preda dell’oscurità, di quella paura che lo attanagliava all’epoca, di quel terrore di rimanere solo, di non essere all’altezza di riuscire a proteggere le persone che amava.
Si appoggiò barcollante al tavolo, dando involontariamente un colpo alla coppa che c’era sopra e facendola cadere rovinosamente a terra.
“La testa… mi fa male” sussurrò, aggrappandosi al bordo con una mano e inginocchiandosi.
Lei ti lascerà… ma non lo vedi? Ha già cominciato a volersi allontanare da te… e tu non sarai lì… non potrai proteggerla”
“Chi è che parla?!” ringhiò guardandosi intorno. Ma lo sapeva da solo.
Io sono te, chi altri? Lo sai che pensi queste cose, che sei sicuro che lei ti lascerà solo, e di chi è la colpa? Di quel ragazzino col Keyblade”
“No… no” balbettò, stringendosi la testa con le mani, provando a far uscire quella voce.
L’unico modo sarebbe quello di eliminarlo, non credi?”
“Uccidere… uccidere Sora…” disse.
“Adam, no!” esclamò Kairi, entrando di corsa nella sua stanza.
Lo trovò inginocchiato a terra, nella stessa posizione in cui aveva visto Sora poco prima nell’ingresso. Fu assalita da un dubbio, ma lo scacciò con forza: era impossibile che il suo amico fosse preda dell’oscurità.
Il principe alzò lo sguardo su di lei, quasi senza vederla.
“È colpa sua… è colpa di Sora…” ripeté.
“Adam, no, non farti di nuovo impossessare dalla paura! Ti prego!” gli gridò preoccupata.
Lui si premette le dita sulle tempie, respirando affannosamente dal dolore.
“Belle… non voglio… non posso…”
“Adam te ne prego, combattila! Combatti questa tua insicurezza e sconfiggila! Io so che puoi farcela!”
“M-ma lei mi lascerà di nuovo…”
“Belle ti ama, ma il suo compito è anche quello di proteggere tutto l’universo. Non ti lascerà mai, e tu lo sai! Ti prego, torna in te!”

Sora, nel frattempo, stava correndo alle segrete. Ci era già stato una volta, quando aveva dovuto liberare la servitù aiutato da Pippo e Paperino.
Tockins, che gli stava dietro con molta fatica, era nel panico più completo.
“Oh cielo, oh cielo! Povera Belle, chissà come sarà spaventata!” andava ripetendo.
“Tranquillo, ci penso io!” rispose il castano.
Quando arrivarono alla porta e provarono ad aprirla, però, questa si rivelò chiusa.
“Non si apre!” esclamò il ragazzo, continuando a tirare e spingere.
Tockins iniziò a muovere le dita convulsamente sul panciotto, guardandosi attorno nervoso.
“Come facciamo adesso?” chiese.
Non gli veniva in mente niente, aveva la testa completamente svuotata.
Provò ad evocare il Keyblade e lo guardò.
“Speriamo che funzioni nonostante il mio tentennamento di prima” sussurrò preoccupato.
Lo alzò davanti a sé per far scattare la serratura; la punta della chiave si illuminò, aprendo la porta senza che ci fosse bisogno di altro sforzo. Sora esultò.
“Funziona!” esclamò.
Spinse le pesanti ante di pietra verso l’interno ed entrò nella piccola segreta.
Belle era legata al muro, con i polsi fissati a delle manette.
Quando li vide alzò la testa, speranzosa.
“Siete venuti a liberarmi! Grazie!” disse sull’orlo delle lacrime.
“Ovvio che siamo venuti! Dobbiamo far tornare Adam in sé, non possiamo lasciarlo in queste condizioni” ripose il ragazzo, rompendo le catene con un colpo preciso del Keyblade.
La principessa annuì e poi si alzò, negli occhi la scintilla di chi voleva aiutare colui che amava.
“Deve riuscire a combattere la sua paura e io lo aiuterò” decise. Sora le sorrise felice

Adam si sentiva strano, era come se il suo corpo non fosse più suo.
“Belle ti ama, ma il suo compito è anche quello di proteggere tutto l’universo. Non ti lascerà mai, e tu lo sai! Ti prego, torna in te!”
Kairi aveva ragione… non poteva non fidarsi così di sua moglie, della donna che aveva sposato.
Si prese la testa tra le mani, iniziando a barcollare dal dolore.
“Lei… l-lei…”
“Adam, attento!”
Non fece in tempo a voltarsi che la ragazza si era già lanciata in avanti col Keyblade alla mano e aveva fatto fuori due Heartless.
La guardò un attimo, colpito da un pensiero tremendo: non era colpa di Sora se gli Heartless erano apparsi di nuovo; non era colpa di Belle se aveva paura di perderla. Era colpa sua, sua solamente.
Quando aveva visto la Gummiship arrivare si era sentito perduto: Sora e i suoi amici gli mostravano una realtà che lui ancora non riusciva a comprendere, una realtà nella quale la fiducia reciproca e il bisogno di proteggere le persone amate erano quasi più importanti della propria vita. Loro gli mettevano paura perché loro sapevano come si ama, mentre lui… lui cosa ne sapeva dell’amore?
Si bloccò.
“Mi dispiace…” sussurrò.
Si accasciò al suolo, inginocchiato nella posizione di un uomo disperato.
“Mi dispiace” ripeté. Kairi si voltò verso di lui, senza capire.
“Perché?” domandò.
“Scusatemi, io vi ho causato un sacco di guai, è colpa mia se…”
“Shh, non voglio che tu lo dica” lo interruppe una voce.
Alzò lo sguardo sulla porta, dove Belle lo stava guardando dolcemente. Gli si avvicinò, sedendoglisi accanto.
“Non è colpa tua, Adam, non lo è mai stata. Ti prego, ti scongiuro, fidati di me e combatti la tua paura. Abbandonala proprio come hai abbandonato il corpo della Bestia” lo implorò.
Gli accarezzò una guancia sorridendogli.
“Te lo ricordi com’eri prima di riuscire ad amarmi? Ti ricordi quella sensazione? Per favore, fa’ in modo che rimanga nel passato” gli chiese. L’uomo abbassò gli occhi, fissando il pavimento.
“Scusami, Belle. Scusami davvero” sussurrò in risposta.

“Allora io torno presto! Farò in modo di stare lontana dai guai, te lo prometto”
“Tranquillo, Adam, la proteggeremo noi!” sorrise Sora, alzando il pugno in segno di vittoria. Il principe si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla. Lo fissò serio.
“Mi raccomando, prenditi cura di lei” disse. Il ragazzo annuì.
“Lo farò te lo prometto” rispose. Tese la mano.
“Scusami per tutto”
L’uomo la guardò, poi scosse la testa.
“No, scusami tu” lo corresse, abbracciandolo con slancio. Sora sorrise e poi si staccò.
“Grazie per tutto, Adam. Ci rivedremo presto, è una promessa!” lo salutò, salendo sulla Gummiship.
Pippo mise in moto e ripartì con la navicella.
“Ha chiamato Paperino, loro stanno tornando da Yen Sid con Alice. Stiamo andando anche noi alla Torre, poi ci riposeremo e domattina ci metteremo di nuovo in viaggio. È andato tutto bene?” domandò.
Kairi annuì e guardò l’amico, mettendogli una mano sul ginocchio.
“Sì, è andato tutto bene” confermò.

  
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