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Autore: EdSheeran    11/11/2014    23 recensioni
Che poi, diciamoci la verità, come avrei fatto a non riconoscerlo? Un viso così lo riconoscerei ovunque.
Sempre che sia così. Per quanto la pensavo io, quella foto era sicuramente photoscioppata, era impossibile essere così perfetto, senza nemmeno un’imperfezione e per di più con quegli occhi! Andiamo! Ero scemo, ma non fino a quel punto.
*****
-Mi presento, sono Derek Hale. Il tuo fidanzato.-
“Magari..” pensai.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Everything will be alright. 

AVVISO IMPORTANTE: QUESTO AVVISO VA A TUTTE LE PERSONE CHE INTENDONO COPIARE QUESTA MIA FIC PER METTERLA SU QUALCHE ALTRO SITO (SOPRATTUTTO WATTPAD). QUESTA MIA BENEDETTA FIC E' STATA COPIATA MILLE VOLTE E PUBBLICATA SU WATTPAD SEMPRE A MIA INSAPUTA ED OGNI VOLTA IO ED ALTRE RAGAZZE ABBIAMO DOVUTO SEGNALARE. NE HO ABBASTANZA! COPIARE UNA FIC E PRENDERSENE IL MERITO SU UN'ALTRA PIATTAFORMA SENZA CHIEDERE IL PERMESSO ALL'AUTRICE O SENZA DARLE CREDITI E' PLAGIO!


Un cretino.

Ecco come mi sentivo in quel momento, stando in piedi nella sala d’attesa dell’unico aeroporto di Beacon  Hills con in mano un piccolo foglietto sul quale avevo scarabocchiato il nome della persona che da lì a poco mi avrebbe raggiunto.
Ero così nervoso da non riuscire nemmeno a pensare razionalmente, non facevo altro che torturarmi il labbro inferiore con i denti, sbattere ripetutamente la punta del piede sul pavimento e cambiare il peso della gamba ogni cinque secondi.

Era tutta colpa di Scott.
E di Lydia.
E di Jackson.
E di Allison.
Era colpa di tutti! Perché dovevano per forza trovare la propria anima gemella? Perché non poteva esserci almeno una persona del vecchio gruppo del liceo che era ancora single?
Ve lo spiego io perché…
Perché tutti prima o poi trovano qualcuno.

Tutti eccetto me, Stiles Stilinski.

Se volete saperne di più sul patetico Stiles Stilinski e sul perché in quel momento si trovasse all’aeroporto di Beacon Hills, beh, dovrete tornare indietro di una settimana:

Era una domenica mattina, il sole entrava dalla finestra della mia camera ed io ero stranamente di buon umore.
La domenica era il giorno in cui il mio migliore amico Scott mi inviava una lettera, raccontandomi per filo e per segno le sue giornate, le sue avventure e le sue sventure vissute nei giorni precedenti con la sua fidanzata Allison. Erano già due anni che si era trasferito in Francia con lei per poter iniziare una nuova vita lontana dalla noiosa routine di Beacon Hills e dalle poche possibilità lavorative che essa offriva, eppure non aveva mai saltato una domenica e ci vedevamo ogni giorno su skype, nonostante non fosse la stessa cosa e mi mancasse da morire…se lui stava bene allora lo sarei stato anch’io.
Ma quella lettera fu diversa.
Quella lettera fu forse la notizia più brutta che avrei mai potuto ricevere in vita mia:Il mio migliore amico si sposava.
Non era questa la brutta notizia, eh!  Ero felicissimo per i miei amici, il problema persisteva nel leggere le ultime righe dove la calligrafia disordinata del mio migliore amico mi informava che il matrimonio si sarebbe svolto proprio qui, a Beacon Hills e che Allison aveva avuto la brillante idea di passare la settimana prima del matrimonio, TUTTI INSIEME, nella casa dei suoi.
Ora, vi starete sicuramente chiedendo: “Cosa c’è di male?”
Ve lo spiego io!
Si dia il caso che conosca tutte le persone invitate a passare una settimana in casa dei genitori di Allison e che tutte loro siano fidanzate con qualcuno. Come se non bastasse, Allison ha invitato anche il suo caro e vecchio amico Matt, conosciuto anche come il caro e vecchio ex di Stiles. Ergo, non solo dovrò passare una settimana in mezzo a innumerevoli coppiette che mi faranno sentire ancora più sfigato di quel che già sono, ma dovrei anche subirmi la vista del mio ex ragazzo insieme ad un altro ragazzo!
E questo non poteva accadere. Erano passati due anni dall’ultima volta che ci eravamo visti e non avrei di certo fatto vedere ai miei amici che, al contrario loro, non ero riuscito a concludere niente nella mia vita.
Così, preso dalla disperazione e da un pizzico di pazzia, digitai sul mio fidato amico internet quali potevano essere le soluzioni del mio problema.
Ciò che ne uscì mi rimase spiazzato:
YourFakeBoyfriend.
Così si chiamava il sito dove cliccai e dove lessi (ad occhi sbarrati) che esistevano dei ragazzi che venivano pagati per potersi fingere tuoi fidanzati.
Era una cazzata assurda!
Ed era assolutamente perfetto.
Girai la rotella del mouse e sfogliai tutte le pagine dove vi era la foto del ragazzo con i suoi dati e la cifra da pagare, storsi il naso più di una volta nel rivelare che per chiedere tutti quei soldi almeno dovevano essere belli! Quei ragazzi facevano schifo!
Eccetto uno. Il più costoso.
-Derek Hale..- sussurrai, guardando la sua foto con occhi davvero molto interessati.
Dovevo ammettere che era davvero un bellissimo ragazzo, forse fin troppo.
Senza pensarci due volte chiamai il numero scritto sotto la foto e dopo tre squilli una voce roca e sexy giunse dall’altra parte del telefono.
-Pronto?-
-P-pronto, sto parlando con Derek Hale?- domandai con voce ansiosa, dandomi dell’idiota per aver balbettato.
-Si, mi dica.-
-La stavo chiamando per…ehm…per sapere se lei esistesse davvero.-
-…come?- domandò lui confuso.
Mi mordicchiai nervosamente il labbro inferiore e mi alzai dalla sedia, incominciando a camminare per tutta la stanza.
-Ho visto il suo annuncio su YourFakeBoyfriend e mi stavo domandando se quello in foto fosse davvero lei.- dissi tutto d’un fiato, dandomi dei piccoli schiaffetti sulla fronte.
-No, è mio nonno.-
-Davvero?!-
-No, idiota.- ringhiò questi.-Certo che sono io! Non è possibile mettere foto di altre persone.-
-Ah..okay..ehm…complimenti.- balbettai in preda al panico.
-Senti, cosa vuoi? Mi stai facendo perdere la pazienza.-
-Volevo sapere se potevo,ehm,fittarti per una settimana.-
-Una settimana? Ti costerà parecchio.-
Sbuffai frustato e mi lasciai cadere a peso morto sul letto:
-Purtroppo non ho molto…sei davvero costoso.-
-Beh, è il mio lavoro, se vuoi qualcuno che costi di meno allora chiama gli altri iscritti nella pagina.-
-Ma loro non mi piacciono. Sono brutti.- mi lagnai sentendolo sbuffare.
-Quale settimana sarebbe?- mi domandò con voce seccata.
-La prossima.-
-Non posso.-
-COSA?!- urlai mettendomi a sedere.
-Una ragazza mi ha già prenotato per quella settimana. Mi dispiace. Addio.-
-Nonono! Ti prego non riattaccare!- lo supplicai prima di sentire un rumore secco ed il telefono squillare a vuoto.

Aveva attaccato.

Sbuffai dalle narici e ridigitai il suo numero di telefono, pigiando con forza i tasti del telefono.
-Pronto?-
-Senti.-
-Oh no, ancora tu.- sbuffò lui.
-Tra una settimana il mio migliore amico si sposerà con la ragazza che conobbe al liceo ed io sarò il suo testimone d’onore ed è già difficile per me mentirgli sulla mia vita sentimentale,ma davvero non posso far vedere agli altri che sono ancora single!-
-E perché no? Che male ci sarebbe?- domandò questi.
-Wow quindi mi stai ascoltando?- domandai meravigliato.
-Se non ti ascoltassi tu mi richiameresti…quindi…-
-Sta di fatto che sono due anni che non li vedo. Tu cosa penseresti di un tuo amico se dopo due anni fosse l’unico del gruppo a non aver ancora trovato nessuno?-
-Beh..che magari non ha ancora trovato la persona giusta e..-
-Cazzate.-
-D’accordo. Penserei che sia uno sfigato.- espirò lui.
-Ecco. Questo è quello che penseranno di me i miei amici e vuoi sapere qual è la parte migliore in tutto ciò?-
-Ho scelta?-
-Ci sarà anche il mio ex fidanzato…con il suo attuale fidanzato.-
Passarono diversi minuti in cui tutto ciò che udii fu il suo respiro, ci stava pensando.
-Tipregotipregotiprego.- bisbigliai incrociando le dita.
-D’accordo, annullerò l’altro appuntamento e fingerò di essere il tuo ragazzo.-
-Lo sapevo! Grazie mille, Derek!- esclamai contento, saltellando sul letto.
-Ma dovrai comunque darmi il prezzo che mi spetta.-
-Cosa? Ma ti ho già detto di non avere tutti quei soldi!- mi lamentai.
-Prendere o lasciare.-
Questa volta fu il mio turno di rimanere in silenzio per pensare alla sua proposta. Forse potevo vendere qualche vestito o oggetto che non usavo più…
O forse avrei dovuto chiedere a mio padre e basta.
-Allora?- la sua voce roca sopraggiunse alle mie orecchie, risvegliandomi dai miei pensieri.
-Ci sto.-
-Perfetto. Di dove sei?-
-Oh giusto! Sono di Beacon Hills.-
-Beacon Hills?-
-California, baby.-
Lo sentii sbuffare al mio “baby” ma poi disse:
-Ti manderò un messaggio per informarti che sono arrivato a Beacon Hills, tu ovviamente mi verrai a prendere all’aeroporto.-
-Ovviamente..-
-D’accordo. Ci sentiamo..ehm..?-
-Stiles.-
-Ci sentiamo, Stiles.-



Ed ecco svelato il motivo per il quale mi trovavo ad iperventilare in aeroporto.
Vidi le persone appena atterrate uscire da un corridoio e mi sollevai sulle punte per poter riconoscere Derek.
Che poi, diciamoci la verità, come avrei fatto a non riconoscerlo? Un viso così lo riconoscerei ovunque.
Sempre che sia così. Per quanto la pensavo io, quella foto era sicuramente photoscioppata, era impossibile essere così perfetto, senza nemmeno un’imperfezione e per di più con quegli occhi! Andiamo! Ero scemo, ma non fino a quel punto.
E fu per questo motivo che, quando lo vidi avanzare a passo lento e sensuale verso di me, sentii la mia mascella quasi toccare terra. Col cazzo che era ritoccato! Quel ragazzo era la perfezione fatta a persona!
Ero così scioccato ed imbambolato dalla sua visione da vederlo persino avanzare a rallentatore con una canzoncina rock in sottofondo.
Più avanzava e più riuscivo a scorgere nuovi particolari, tipo quanto gli stessero bene quegli occhiali da sole e quel leggero accenno di barba, per non parlare di come il giubbotto di pelle gli fasciava alla perfezione quelli che dovevano essere dei super bicipiti, e quei jeans attillati? Dovevano essere illegali. Dio, dovevo assolutamente guardargli il culo.
Perso nelle mie fantasie poco caste, non mi accorsi che “Mr.Sono-troppo-perfetto-per-te” si era appena fermato a pochi centimetri di distanza da me e mi stava scrutando serio.
Deglutii a vuoto e cercai di accennare un sorriso, riuscendo solo a far tremare l’angolo destro della mia bocca.  Quasi mi venne un infarto quando lo vidi togliersi gli occhiali da sole, scoprendo quelli che dovevano essere i suoi occhi che però erano più simili a smeraldi.
-E’ al contrario.- la sua voce sexy mi provocò brividi per tutta la schiena.
-Eh?- domandai sbattendo velocemente le palpebre, disincantandomi.
-Il cartello. È al contrario.- ripeté, accennando con il mento al cartellino tra le mie mani.
Guardai in basso e sobbalzai per la vergogna, girando immediatamente il foglietto per poi sorridergli con fin troppa enfasi.
Lo vidi alzare un angolo della bocca in quello che doveva essere un piccolo sorriso divertito, dopodiché mi porse la sua (davvero molto grande) mano per potersi presentare:
-Mi presento, sono Derek Hale. Il tuo fidanzato.-

“Magari..” pensai.

Lo vidi alzare entrambe le  sopracciglia e sollevare gli angoli della bocca, guardandomi tra lo stupito ed il divertito.
-Oh no..ho pensato ad alta voce, non è così?- sbuffai coprendomi il viso con una mano.
-Già.-
-Perfetto. Comunque, come avrai ben capito, io sono Stiles. Il tuo..ehm..fi-..ehm..- balbettai legando la mano con la sua.
-Fidanzato?- domandò lui.
-S-sì. Quello.-  balbettai prima di bloccarmi letteralmente.
Derek aveva preso il mio mento  in una mano e mi stava studiando con sguardo attento, girandomi di tanto in tanto la testa per poter studiare anche il mio profilo.
-Mh.- fu il suo unico commento dopo che mi ebbe studiato abbastanza.
Mh?
MH?!
Che cazzo significava “mh”?!
-Hey aspetta!- esclamai una volta accortomi che il mio “fidanzato” se ne stava andando senza di me.-Cosa vuoi dire con “mh”?- gli domandai ansioso.
-Voglio dire…mh.- rispose lui, prendendomi in giro.
-Ma è un “mh” positivo o un “mh” negativo?-
-Ma tu non smetti mai di parlare?- sbuffò dopo un po’.
-Ma perché mi fate tutti la stessa domanda? Ho una bocca! La bocca serve per parlare!- esclamai esasperato.
-Non serve solo per quello.- fu il suo commento malizioso accompagnato da un occhiolino.
Rimasi fermo sul posto con il viso scioccato per non so quanto tempo, sentendomi scombussolato all’interno. Quel ragazzo sarebbe stato la mia morte.
-Allora, qual è la tua macchina?- mi domandò una volta che l’ebbi raggiunto.
-Quella meraviglia lì!- esclamai orgoglioso, indicando la mia bambina.
-Ti prego dimmi che non stai indicando quella Jeep color puffo.- si lagnò lui, ferendomi nel profondo.
-E’ azzurra.-
-Ed i puffi di che colore sono, genio?- domandò lui, trascinando la valigia vicino alla vettura.
-Senti, Derek, se devi fingere di essere il mio ragazzo non puoi trattarmi così. Ok? Io ti pago. Quindi mi aspetto che tu mi tratti meglio di una principessa, voglio che tu mi tratti come Brad tratta la sua Angelina o come Damon tratta la sua Elena. Sono stato chiaro?- sbottai incazzato, punzecchiando l’indice sul suo petto.
-Eh?- domandò lui, guardandomi con aria confusa.
-Dovrai essere il mio Patrick ed io sarò il tuo Spongebob.-
-Stai cercando di dirmi che dovrò essere un bravo fidanzato?-
-No. Sto cercando di dirti che dovrai essere un fidanzato PERFETTO.- dissi scocciato, incrociando le braccia e mettendo su un broncio degno di un oscar.
-Non ti preoccupare, sono bravissimo a fare il fidanzatino perfetto. È il mio lavoro.- cercò di rassicurarmi lui, ponendo la valigia dentro il cofano della mia macchina.
-Pf! Certo, come no.- sussurrai a me stesso prima di sobbalzare al rumore del cofano che veniva chiuso.
Lo vidi avvicinarsi pericolosamente a me, facendomi indietreggiare involontariamente finché la mia schiena non cozzò con la portiera della macchina e le sue mani si posarono sui miei fianchi facendomi arrossire.
-Lo sai che sei davvero carino quando ti arrabbi?- sussurrò ad un soffio dalle mie labbra, stregandomi con i suoi occhi.
-D-davvero?- balbettai alternando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
-Si. Sai, quando ti ho visto in lontananza ho pensato “ti prego, fa che sia lui Stiles”, perché ti ho trovato da subito attraente da morire.- sussurrò ancora, facendo salire lentamente una mano su per il mio fianco fino ad arrivare alla mia guancia.-Non riesco proprio a concepire come mai tu non abbia ancora un ragazzo. Hai dei bellissimi occhi da cerbiatto, un nasino adorabile e,Dio, le tue labbra sono la fine del mondo.-
Più lui parlava e più io mi scioglievo, tanto che dovetti aggrapparmi al suo giubbotto per evitare di cadere.
-Sono lusingato di essere il tuo fidanzato..-
-Oh, Derek..-
-E di averti appena dimostrato di saperlo fare bene.- disse poi in un ghigno, allontanandosi improvvisamente da me.
Non seppi di preciso quale fu la mia espressione, ma a giudicare dalla sua, doveva essere davvero buffa.
-Stronzo.- borbottai salendo in macchina, mettendo in moto non appena si fu seduto al mio fianco.
I primi minuti di viaggio passarono in un pesante e fin troppo insopportabile silenzio.
-Allora.- cercai di instaurare una qualsiasi conversazione con quello che, dal giorno seguente, sarebbe stato il mio…ragazzo.-Per fingerti il mio fidanzato dovrai sapere qualcosa su di me..deduco.-
-Sono molto bravo ad improvvisare ma se hai degli amici che ti conoscono per bene allora dovresti raccontarmi di te.- disse lui, voltandosi per potermi guardare.
-Beh, non c’è molto da dire. Sono un completo disastro in tutto ciò che faccio, non sto mai zitto né fermo, sono così ansioso che persino le mie ansie hanno l’ansia, sono forse la persona più goffa e sbadata esistente sulla Terra, ho raggiunto il record più alto in qualsiasi videogioco e letto mille mila fumetti…insomma sono il tipico nerd che nessuno si caga di striscio. Ho scoperto di essere bisessuale al mio primo anno di liceo, quando vidi Danny spogliarsi per indossare la tuta di Lacrosse, sport in cui faccio schifo.  Sono andato dietro a Lydia Martin per un anno intero prima di scoprire che la mia era solo una cotta platonica, sono quasi certo che troverei il cinese più comprensibile della chimica e….l’unico ragazzo che mi abbia mai dimostrato di tenerci a me, mi lasciò dopo nemmeno un mese perché non mi sentii pronto per..sai..concedermi.-
-Assurdo..- sussurrò lui.
-Lo so, faccio schifo.- sospirai io, non trovando il coraggio di guardarlo in faccia.
-No, volevo dire che è assurdo che tu non abbia detto nemmeno una cosa positiva su te stesso.-
Mi voltai di scatto verso la sua direzione, mi stava guardando con aria quasi dispiaciuta.
-Forse perché non c’è niente di positivo in me.- sussurrai riportando lo sguardo sulla strada.
-Forse sei tu che non riesci a vedere i tuoi tratti positivi.-
-Forse nessuno ci riesce.-
-Forse non hai ancora incontrato qualcuno in grado di farlo.-
Risi amaramente e scossi leggermente la testa:
-Certo.- gli diedi corda, schioccando la lingua.
-Prendi me, ti conosco..da quanto? Una manciata di minuti? E già ho scorto caratteristiche positive.-
-Davvero? Tipo?- domandai improvvisamente interessato.
Lo vidi stiracchiarsi sul sedile ed incrociare le mani dietro la testa, in una posizione di puro relax prima di cominciare a parlare:
-Ho capito che sei un ragazzo ansioso ed insicuro ma che, nonostante ciò, affronti le tue paure e le tue insicurezze, lanciandoti in strambe situazioni. Hai paura del giudizio delle persone quando il giudizio che hai di te stesso è mille volte peggio,  non riesci a stare un secondo zitto ma questo può essere un bene per chi,  e te lo dico io che ho esperienza,  invece non è abituato ad esporsi così tanto, sai mettere le persone a tuo agio e…hai presente quello che ti ho detto per dimostrarti di saper essere un bravo fidanzato?-
-Mh-mh.-
-Beh, era tutto vero.-
Rimasi così scioccato da quella rivelazione da sbandare per un secondo, riprendendo immediatamente il controllo della vettura.
-Cos-?! Qu-quindi tu mi trovi davvero attraente??- domandai con voce acuta e sguardo incredulo.
-Certo. Altrimenti ti avrei chiesto il doppio dei soldi.- rispose semplicemente lui con un’alzata di spalle.
-Cioè, fammi capire…chiedi il doppio dei soldi a chi non ritieni bello?- domandai scandalizzato.
-Ovvio! Pensa che devo comunque baciarli e tutto, e non è facile se hanno delle brutte facce o aliti puzzolenti.-
-Tutto ciò è ridicolo. E comunque, sta tranquillo, noi non ci baceremo.-
Non seppi dire se la sua risata mi rallegrò o mi imbronciò.
-Cosa?- sbuffai notando che non la smetteva di ridere.
-Certo che ci baceremo! Come pensi di convincere i tuoi amici che siamo fidanzati sennò?- domandò tra le risate.
-Gli dirò che mi vergogno di baciarmi in pubblico.-
-Due persone se si amano non si vergognano di baciarsi in pubblico, anzi, cercano di farsi vedere da tutti , vantandosi del loro amore.-
Questa volta fu il mio turno di ridere:
-E’ bello che proprio tu che fai come lavoro il finto fidanzato, la pensi così sull’amore.-
-Il fatto che io faccia il finto fidanzato non significa che non creda nel vero amore.-
-Oh andiamo! Il vero amore non esiste..-
-Ah no? Allora come mai il tuo migliore amico si sta per sposare?- mi domandò lui inarcando un sopracciglio.
-Beh..forse esiste. Ma è raro.-
-Però esiste.-
-Qualcosa mi dice che sei uno di quelli a cui piace avere ragione, non è così?- domandai guardandolo di sottecchi.
-Non sai quanto.-
-Parlami di te, devo sapere qualcosa anch’io, no?-
-Non necessariamente, puoi anche inventare.-
-Oh andiamo! Voglio conoscere il mio fidanzato!-
-Beh, dovevi pensarci prima di accettare la mia proposta di fidanzarci.-
-E chi ti dice che non te l’abbia chiesto io?- domandai sbuffando alla sua risata.
-Timido ed insicuro come sei tu?- domandò lui, inarcando un sopracciglio.
-Miei soldi, mie decisioni. Ti ho chiesto io di fidanzarci e tu hai accettato perché aspettavi quel momento da sempre.-
-Certo..e magari sono io il passivo tra i due.-
Il fatto che la machina sbandò per una seconda volta non significava affatto che l’argomento “sesso” mi innervosisse…no.
-E perché dovrei esserlo io, scusa?- domandai indignato, rispecchiandomi nel suo sguardo scettico.
-Stiles, vuoi che la nostra storia risulti veritiera?-
-Certo!-
-Allora sarai tu il passivo. Come attivo non sei credibile.-
-Perfetto! Siamo fidanzati da pochi minuti e già ti odio.- sbuffai, parcheggiando la macchina fuori il vialetto di casa mia.
Scesi dalla macchina ed osservai Derek massaggiarsi il mento, studiando la mia casa.
-E’ carina.- disse dopo un po’.
-Grazie.-
-E’ tua?-
-Di mio padre.-
Derek mi guardò scandalizzato ed io lo supplicai con lo sguardo di non commentare, ma ovviamente lui parlò:
-Vivi ancora con tuo padre?-
-Si, allora?- domandai scocciato, aprendo il cofano della macchina per potergli prendere la valigia e soprattutto per non guardarlo in faccia.
-Quanti anni hai?-
-Ventitré.- dissi con voce sforzata, cercando di tirare fuori la sua valigia che a quanto pare si era bloccata.
-Abbiamo tre anni di differenza..- commentò lui, ponendosi dietro di me.-Vuoi una mano?-
-N-no, ce la faccio.- balbettai, sentendo la mia schiena coincidere con il suo petto.
-Aspetta, faccio io.- provò ancora ma io non demorsi.
Tirai con tutta la forza  rimastami e finalmente riuscii a sbloccare la valigia….
Peccato che si creò un effetto domino in cui la valigia cadde addosso a me che caddi addosso a Derek che cadde per terra. La mia vita non aveva senso.
-Cazzo.- mugugnai a corto di fiato, la valigia premuta contro il mio stomaco.
-Questo lo dovrei dire io..dato che ci sei seduto sopra.- si lamentò Derek, ancora più dolorante di me.
Mi ci volle qualche minuto per comprendere ciò che avesse voluto dire e, una volta accortomi di dove si trovasse il mio fondoschiena, scattai in piedi come una molla, cercando in qualche modo di nascondere il mio rossore.
-Scusa.- mormorai, grattandomi nervosamente la nuca.
Lo osservai alzarsi lentamente e trascinare la valigia fino l’entrata della casa.
-Ci sarà anche tuo padre?- domandò con voce leggermente ansiosa.
-Certo! Non vedo l’ora di presentargli il mio finto fidanzato!- esclamai con sarcasmo.- Ogni domenica va a casa di un suo amico e passano tutta la giornata  a vedere le partite e bere birra. Dato che più di una volta l’ho rimproverato per aver guidato dopo aver bevuto, ha deciso di fermarsi a dormire lì.- spiegai aprendo la porta di casa, spostandomi di lato per lasciarlo entrare.
Lo vidi annuire leggermente prima di entrare in casa ed iniziare a girare per le stanze con aria curiosa.
-E tua madre?- domandò poi.
-Lei..lei è morta quando ero piccolo.- spiegai, indicando una sua foto.
-Oh, mi dispiace. Le somigli molto.-
-Grazie.- dissi in un sincero sorriso.-Hai fame?- gli domandai poi.
-Non molto, a dir la verità ho sonno.- confessò lui, passandosi una mano tra i capelli.
Dio perdonami per i pensieri poco casti che ho sul mio fidanzato…
In che guaio mi ero cacciato?
-Certo, dovrai essere stanco dopo il viaggio. Beh, puoi sistemarti qui.- gli dissi con calma, indicandogli il divano.
Lui fece passare più volte lo sguardo da me al divano, prima di prendere la valigia ed iniziare a salire le scale.
-Hey! Dove stai andando?- urlai inseguendolo.
-Non dormirò sul divano.-
-Cos-?! Certo che dormirai lì! Non condivido il mio letto con nessuno!- esclamai, ponendomi dinnanzi la porta della mia camera, braccia e gambe divaricate a mo di stella marina per impedirgli di entrarvi.
-Bene, prendi tu il divano.- disse lui con un sorrisetto, spingendomi così da poter tranquillamente entrare e gettarsi sul mio letto.
Lo guardai tra lo scioccato e l’infuriato, se pensava che avrei mollato così presto, beh, si sbagliava di grosso! Se da amico ero testardo, figuriamoci da fidanzato!
Gli afferrai una caviglia ed iniziai a tirarla più forte che potevo, cercando così di farlo cadere dal MIO letto. Lo sentii mugugnare infastidito prima di arpionarsi alla tastiera del letto, distruggendo così ogni mia possibilità di riavere il mio letto.
-Derek, giù!- ordinai indicando il pavimento.
-Non sono un cane. Non parlarmi così.- sbuffò lui, strofinando la guancia sul mio cuscino.
-Derek, sul serio, soffro di allergie e non posso dormire sul divano.- lo implorai.
-Anch’io soffro di allergie.-
-Ah si? E a cosa saresti allergico?- domandai scetticamente.
-Al divano.-
-Oh, ha-ha, come sei spiritoso.- dissi seccato.
-Vai a dormire nel letto di tuo padre.-
-Mi stai davvero cacciando dalla MIA camera?! E poi non posso, si insospettirebbe…capisce sempre quando qualcun altro ha dormito sul suo letto.-
-Allora hai due possibilità: o dormi con me o dormi sul divano. A te la scelta.-
-DEREK.- quasi ringhiai.-Te l’ho già detto e te lo ripeto: IO NON CONDIVIDO IL MIO LETTO CON NESSUNO! Soprattutto se si tratta di un perfetto sconosciuto!-
-Non sono un perfetto sconosciuto. Sono il tuo fidanzato.-
-Io…ARGH!- ringhiai esasperato, mordendomi un pugno.-Non dormirò mai e poi mai con te. Sappilo.- annunciai con fierezza, incrociando le braccia al petto con aria sicura.



UN’ORA E UN ESAURIMENTO PIU’ TARDI.
 
-Ti sposti?! Non ho spazio!- ringhiai incazzato, spingendo il mio sedere sulla sua schiena per poterlo spostare.
-Sto quasi per cadere e smettila con questo culo!- esclamò lui, facendosi più indietro.
-Non la smetterò finché non avrò più spazio! Dio! Ma perché sei così caldo?! Sto sudando!-
-Ah davvero? Eppure non ti sei lamentato quando hai infilato i tuoi piedi GELIDI in mezzo alle mie gambe.-
-Io…non pensavo fossero le tue gambe.- borbottai.
-Certo..-
Passarono diversi minuti in cui tutto ciò che feci fu sbuffare, sventolarmi e cambiare posizione. Non ero abituato a dormire con qualcuno. Non l’avevo mai fatto e pensare che accanto a me ci fosse proprio Derek mi rendeva ancora più agitato del solito.
-La smetti? Mi sembra di dormire con un elefante impazzito.- sentii la sua voce rompere il silenzio.
-Non posso. Sono agitato.-
-L’ho notato..-
-Domani sarà un completo disastro, tutti capiranno che la nostra relazione è falsa, il mio migliore amico probabilmente mi odierà e non mi inviterà nemmeno più al suo matrimonio, e cederà a Matt il posto del testimone.-
-Chi è Matt?-
-Il mio ex.-
-…era una storia seria?- domandò dopo qualche attimo di esitazione.
-No. Cioè, lo era per me..-
Lo sentii prendere un profondo respiro e voltarsi dal mio lato, ringraziai mentalmente il buio ed il fatto che mi trovassi di schiena, altrimenti avrebbe visto quanto quella vicinanza mi stesse scombussolando. Per poco non urlai quando lo sentii avvolgermi la vita con un braccio.
-Andrà tutto bene. La settimana passerà così velocemente che a stento te ne accorgerai, i tuoi amici non scopriranno mai niente e tu rimarrai il testimone del tuo migliore amico. Per quanto riguarda Matt…beh, ha già avuto la peggior punizione del mondo.- sussurrò con voce calma, il suo fiato a carezzarmi la nuca.
-Cioè?- domandai a bassa voce.
-Ha perso te.-
Strusciai la guancia sul cuscino in un vano tentativo di nascondere un sorriso, Derek sapeva esattamente cosa dire, su questo non c’erano dubbi.
-Buonanotte.- dissi  dopo un po’,sentendomi già più tranquillo.-Der?- lo chiamai, voltandomi leggermente verso di lui.


Si era già addormentato.

Sospirai con calma e chiusi gli occhi, imponendomi di dormire.
 Si, sarebbe andato tutto bene…

Finché avevo Derek al mio fianco.










*RESUSCITA DAL REGNO DEI MORTI*
SALVE! EBBENE SI, HO TROVATO IL TEMPO PER SCRIVERE IL PRIMO CAPITOLO DELLA MIA NUOVA STORIA (CHE SPERO DI RIUSCIRE A CONTINUARE IN TEMPI BREVI) .
 VI CONFESSO CHE NON HO IDEA DA DOVE MI SIA USCITA QUESTA…COSA(?) ,COLPA DELLA MIA FIN TROPPO SVILUPPATA IMMAGINAZIONE! ^^’
 SPERO CHE VI PIACCIA NONOSTANTE LA SUA STRANEZZA E RINGRAZIO CHIUNQUE VORRA’ LASCIARVI UNA RECENSIONE!
RECENSIONE= ME FELICE :D



 
  
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