Vista aerea. Tokyo, la
notte, la neve che cade silenziosa sopra i tetti. I neon dei magazzini e
l’illuminazione notturna che ridesta la vita degli isolati attorno di loro...
Luogo incantato...
L’inverno... La neve... Dicembre... Il Natale... “Pace in terra agli uomini di
buona volontà”... Gioia... Felicità... Amore...
Stupidaggini!
La neve non era immacolata... era grigia e sporca sulla strada e calpestata sui
marciapiedi, mescolata agli informi rifiuti che erano sparsi abitualmente lungo
le vie.
La gente si affrettava, spendendo i pochi soldi che possedeva, per offrire dei
doni a delle persone che in fondo non conoscevano veramente!... Semplicemente
per essere avvolti dall’atmosfera, per corrispondere all’idea che si facevano
del Natale.... Per rispecchiare l’immagine che la società dava
dell’avvenimento...
Imbacuccato in una giacca a vento blu notte, un uomo fendeva la folla,
indifferente, a prima vista, agli inconsapevoli che lo sfioravano per entrare
in un qualsiasi negozio smisuratamente illuminato, eccessivamente rumoroso...
Ieri o domani, quella stessa gente l’avrebbe evitato come la peste, come delle
prede che riconoscevano il loro predatore. Ma quella sera, per qualche ora lui
era ridiventato un uomo qualunque.
Non che non amasse il Natale.... Semplicemente tutta questa frenesia sciocca e
commerciale gli era estranea... Per lui, Natale era un giorno come gli altri...
insomma, non proprio, i locali erano chiusi in questo giorno, senza dubbio a
causa di una globalizzazione e di una europeizzazione... e quindi, alla fin
fine, era piuttosto una giornata nera...
Negli ultimi anni, il suo modo di festeggiare questo giorno era cambiato... non
proprio per mano sua... piuttosto per quella della sua socia.
Non meno di 10 anni fa, il Natale consisteva nel comperare delle lattine di
birra, nel noleggiare tre o quattro videocassette porno ed aspettare
pazientemente che arrivasse il 26, tempo che la vita dei bassi fondi
riprendesse il suo corso.
Non aveva dei parenti... Non aveva mai festeggiato il Natale... Allora perché
avrebbe dovuto sottomettersi a questo evento contraffatto?
Ma questo era prima... prima che diventasse il tutore di una ragazzina in cerca
d’affetto, prima che riacquistasse, contro la sua volontà, una ragazza
normale... ragazza diventata donna, che continuava a vivere con lui... e che
gli imponeva queste stupide tradizioni...
Bah, se questo poteva farle piacere? Dopo tutto, perché no? Cosa c’era di
pericoloso nel concederle questa giornata e fingere?
Di mangiare come un re, di credere che il mondo era bello, di credere che tutto
era normale, di raggiungere gli altri per divertirsi... Niente gli impediva di
nascondere abilmente che comunque restata all’erta... che sapeva di avere i
giorni contati...
Lei si dava da fare per fargli un regalo ogni anno... Tuttavia, fin dalla prima
volta lui era stato chiaro... “Non è nel mio stile... a meno che non debba
acquistare della biancheria eccitante... ma bè, per te, sarebbe denaro
sprecato...” Il messaggio era stato ricevuto, quantomeno così aveva capito
estirpandosi da sotto un martellone avvolto da dei rami di abete decorato, con
un’iscrizione a dir poco fuori luogo “Buon Natale... anche agli idioti”.
Allora aveva creduto che la faccenda fosse chiusa. Ma, annualmente, lei gli
offriva un dono, senza aspettarsi nulla in cambio, nemmeno un grazie...
Quella stupida!