Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Fifilla995    16/11/2014    4 recensioni
Elsa é destinata ad essere la futura regina del regno di Arendelle ma la paura che qualcosa possa andare storto, soprattutto dopo la morte dei propri genitori, le impedisce di credere in se stessa, di provare.
Sarà il fratello più piccolo, Jack, a cercare di non farle perdere la speranza e la fiducia ma Elsa ha troppa paura perfino per ascoltare lui, la persona a cui tiene di più al mondo.
Ma Jack non si perde d'animo e continua a provare, scatenando così una paura in Elsa, che lei stessa non può controllare, scatenando così una tragedia. Dopo questo, un altro ragazzo, che appena vede Elsa se ne innamora subito, cerca di convincerla e lei, distrutta per il grave incidente, non vuole ricommettere lo stesso errore e decide di provare.
Piccola storia formata da soltanto due capitoli che proverò a rendere più intensi possibile.
P.S. questa storia non é di mia invenzione, io sto solo scrivendo quello che una ragazza ha fatto nascere come video.
La ragazza si chiama -TheNamelessDoll
P.P.S se l'avete letta, rileggetela perchè ho dovuto cambiare la persona, dalla prima alla terza e per questo sono cambiate un sacco di cose. Grazie :3
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Hans, Nuovo personaggio, Re
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I. Frost Killing Hour.

(Link del video: 
http://youtu.be/1mQSPYDc2aY)

Elsa aveva solo tre anni quando i suoi amati genitori le hanno annunciato l'arrivo di un fratellino, Jack. Era molto piccola, ma era comunque eccitata all'idea di avere qualcuno con cui divertirsi e passare la maggior parte del suo tempo.
Crescendo, Elsa fu felice che non appena Jack ebbe imparato a camminare e successivamente a parlare, andava nel letto della sorella nel cuore della notte chiedendole di raccontargli una storia o di giocare a qualcosa.
Soprattutto dopo che Jack è venuto a conoscenza dei poteri di Elsa, ovvero la capacità di dominare il ghiaccio. Dopo che lo ha scoperto, quasi ogni notte la sala dei banchetti diventava il loro parco giochi personale dove entrambi si divertivano giocando con la neve, soprattutto creando pupazzi di neve, cosa che Jack ama fare.

Elsa aveva solo 8 anni quando è iniziata la sua piccola avventura col fratello, mentre Jack ne aveva solo 5. Effettivamente capiva ben poco di tutto ciò che c'era intorno a lui, ma ogni volta Elsa era più che felice di trovare una risposta fantasiosa a tutte le sue domande.
Poi entrambi crebbero ed all'età di dieci anni anche Jack ha scoperto di essere speciale, di avere anche lui il poter dominare il ghiaccio, solo che a differenza della sorella, che riesce a fare magie con il solo gesto della mano, Jack ha bisogno di un bastone, ma non uno qualsiasi, un bastone magico, che ha trovato un giorno mentre era in giro per i boschi con tutta la famiglia per un pic-nick. Durante questo pic-nick Jack ed Elsa si allontanano per fare un giro e Jack sente dentro di se come un qualcosa che lo chiama e gli dice dove andare fino a quando non trova il bastone. Quando le dita di Jack sfiorano il bastone, una forza di scatena dentro di lui ed il potere che teneva nascosto, magicamente si sprigiona. Da quel momento in poi Jack non si è mai più staccato da quel bastone, girovagando di posto in posto, portanto la gioia con se.
Ma nonostante il suo girovagare in lungo ed in largo, il posto più bello in cui Jack preferiva portare il suo entusiasmo è proprio il suo castello e la persona che vuole costantemente far divertire più di tutti è proprio l'amata sorella Elsa.
Perchè se per Jack il suo potere è fonte di allegria, per Elsa, con l'avanzare del tempo, diventa sempre più una fonte di paura, facendole dimenticare il tempo in cui lei non pensava ad altro che a divertirsi con Jack.

Tutto questo a causa del padre e della madre dei due fratelli. Fin dall'inizio loro erano preparati all'idea che anche Jack sarebbe nato con qualche potere speciale e per questo hanno sempre temuto che i loro poteri sarebbero diventati così tanto forti che sia Elsa che Jack non sarebbero stati più in grado di controllarli. Così quando entrambi furono abbastanza grandi da capire la gravita della cosa, gli impedirono di usare quel dono come divertimento, incitantoli anzi a non rafforzarlo, ma a nasconderlo, e se ci sarebbero riusciti, anche a sopprimerlo del tutto.

Ma nonostante tutte le parole dette, Jack non è mai riuscito a dire di no al suo dono, fregandosene quindi di ogni parola dei genitori, continuando a creare meraviglie intorno a lui, cercando di coinvolgere Elsa di tanto in tanto, ma più ci prova, più Elsa si rifiuta di lasciarsi andare al divertimento.
Indossando perennemente un paio di guanti per evitare che, anche senza volerlo, qualcosa potesse andare storto ed avrebbe causato una catastrofe.
Fu proprio il padre a regalarle il primo paio di guanti a otto anni, ma all'inizio, così come glieli aveva regalati, li ha presi e buttati in un baule pieno di cose inutili, mentre adesso non se ne separa più, nemmeno la notte.

Ma nonostante la paura che divora Elsa, lei è felice di non essere sola ma che Jack è sempre li accanto a lei, che non si perde mai d'animo nonostante la sua rigidità trova sempre tanti modi diversi per strapparle anche solo un sorriso. A Jack ne basta solo uno per sentirsi soddisfatto del suo lavoro.
E la serata che si sta svolgendo in questo momento ad Arendelle sarebbe stata per lui una scusa per strappargliene almeno un altro.

Elsa ha da poco raggiunto la maggiore età e di conseguenza tutto il regno è in festa per nominarla come prossima erede al trono dopo i genitori.
La giornata è iniziata con una cerimonia, poi tutti si spostarono nella sala dei banchetti per dare il via alle varie danze.

Tutti si stanno divertendo, soprattutto Jack che si sposta da un lato all'altro della sala punzecchiando le figlie
dei vari re, marchesi, conti e duca dei regni circondanti Arendelle, scatenando tra loro parecchi commenti e parecchie risatine.
Jack sta addirittura per chiedere ad una ragazza di danzare con lui, quando rivolge per un attimo lo sguardo ad Elsa, in piedi davanti ai troni dei genitori, triste in viso.
A quella visione, subito Jack si scusa con una delle ragazze e si dirige verso Elsa, indicandole subito un punto dove guardare.

«Jack, ma quello é solo il vecchio duca di Weselton, che cosa ti ha fatto di male?» chiede Elsa continuando ad osservarlo mentre invita una dama a danzare, cercando di trovare qualcosa che non va.
«Guardalo adesso che sta per iniziare a danzare, ad ogni passo, la parrucca che ha in testa si muove a ritmo, non é divertente?» dice Jack per scoppiare a ridere poco dopo e quando anche Elsa si accorge del particolare, ride anche lei, guardando poi Jack negli occhi.
«Vieni a danzare con me» le chiede Jack senza perdersi d'animo, sperando che la sorella si sarebbe sciolta davanti alla sua richiesta.
«Oh no Jack, non se ne parla proprio» gli risponde lei distogliendo lo sguardo dai suoi occhi e rivolgendolo in un punto non definito della stanza.
«Dai Elsa, lasciati andare! Non accadrà niente, hai i guanti. Non aver paura» insiste Jack allungando la mano verso di lei e quando Elsa decide di afferrarla per andare a danzare con Jack, i genitori lo impediscono ed interrompono il banchetto.

Tutti gli invitati rivolgono alla famiglia reale un inchino sconcertati tanto quanto Elsa e Jack per la reazione dei reali e lasciano la sala con un grande mormorio. Quando la sala fu vuota, il re e la regina si rivolgono ai figli. Jack non capisce il motivo, Elsa, non si sa per quale motivo, sente il cuore arrivare in gola. Eppure non è successo niente di grave.

«Madre, padre, cosa succede?» chiede istintivamente Elsa con gli occhi lucidi.
«Questa situazione non va più bene Elsa. Ho capito che dovete stare attenti perché i vostri poteri potrebbero causare un incidente involontario, ma non voglio che per questo motivo devi vivere nella paura, Elsa. Domani io e vostra madre partiremo per un viaggio, vediamo se possiamo trovare un luogo dove esiste un modo per sopprimerli del tutto» dice tutto d'un fiato il re. Elsa non potè credere a ciò che ha appena sentito e rivolgendo uno sguardo a Jack e nota che si irrigidisce per la rabbia.. ed Elsa non può dargli torto, per Jack non c'è proprio niente di spaventoso, ma solo qualcosa di magico. Il vero problema è lei.
Non appena Elsa si rese conto di essere un peso per la famiglia e soprattutto per Jack che avrebbe dovuto rinunciare a qualcosa che ama a causa sua, senti come il mondo che le crolla addosso ed un enorme peso sul cuore. I sensi di colpa invasero i suoi pensieri subito dopo.
«Padre non potere farlo, per favore.. Madre diteglielo anche voi.. Questi poteri ci rendono quello che siamo, senza, non saremo noi stessi» urla Jack preso dalla rabbia e prendendo una posizione decisa davanti ad Elsa «Elsa, diglielo anche tu», dice poi voltandosi verso la sorella in cerca di un appoggio, appoggio che però non arrivò a causa dei pensieri orribili che Elsa sta facendo nascere nella sua testa.
Non appena Jack vide Elsa tremante, subito si calma, dicendo a se stesso di non voler essere un peso per Elsa, ma al contrario, di volerla aiutare anche stavolta.
«Ormai é deciso Jack, non si cambia idea. Partiremo domani mattina. Elsa, mi riferisco soprattutto a te, attenta a quello che fai e stai attenta che tuo fratello non ne combini una delle sue, chiaro?»
«Ma io..» sta per rispondere Elsa quando Jack prende parola prima di lei.
«Non ho bisogno di Elsa che mi controlla, posso cavarmela benissimo anche sa solo!» e detto questo, Jack afferrò il suo bastone, lasciato in un angolo per potersi divertire gli invitati al banchetto, e volò via, non si sa dove. Ma, ritornando in se, Elsa non perde tempo e segue il fratello, fregandosene dell'espressione arrabbiata che si è formata sul volto dei genitori.

Dopo quello che é accaduto, ne Elsa ne Jack chiudono occhio per tutta la notte e quando il cielo viene illuminato dalle prime luci dell'alba, Elsa decide di alzarsi dal letto e raggiungere la stanza del fratello con un chiodo fisso nella mente. Non appena entra, lei vede Jack intento a guardare il soffitto, immerso nei suoi pensieri, fino a quando lui non rompe il silenzio nella stanza.
«Non riesci a dormire nemmeno tu eh?» chiede non appena si accorge della presenza di Elsa, tirandosi su per guardarla in faccia. Elsa annuisce ed abbassa lo sguardo di fronte allo sguardo di Jack e lui, ricordando di come stava lei la sera prima, le sorride per evitare di farla stare più male di quanto sta già.

«Quindi non sei arrabbiato con me?» chiede Elsa al fratello dopo che le sorride.
«Per cosa, per non esserti opposta? Non essere sciocca Elsa, non ti darei mai questo peso, ne hai già troppi» le risponde continuando a guardarla negli occhi ed a sorriderle. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per far riaquisire ad Elsa fiducia in se stessa e farla tornare la ragazza di un tempo.
«Jack, mi aiuterai ad essere quella di una volta? Io non voglio più vivere nella paura. Lo farai?» chiede Elsa senza nemmeno pensare soprendendo Jack e sorprendendo perfino lei stessa.
«Elsa, ti prometto che farò tutto ciò che potrò per aiutarti, devi solo fidarti di me» le risponde Jack col cuore a mille per la felicità per aver ricevuto una richiesta del genere. Sarebbe stata la sua occasione per far crollare le barriere di Elsa.

«Posso restare a dormire con te? Anche se ormai c'è ben poco da dormire.. É quasi l'alba» chiede Elsa nonostante avesse ventun'anni. Per lei restare a dormire accanto al fratello resta sempre la cosa più bell del mondo.
«Saró felice di ospitarti, sorella» le risponde Jack battendo la mano sul letto e facendo spazio e subito Elsa lo raggiunge.
«I nostri stanno per partire, pensi che dovremmo andare a salutarli?» chiede poi Elsa spostandosi su un fianco per poter guardare Jack in faccia
«Io non ci penso nemmeno, se vuoi andare, vai da sola» le risponde Jack leggermente irritato e si gira dall'altro lato dandole le spalle.
«No Jack, non andrò senza di te, almeno in una cosa dobbiamo essere uniti» e si gira anche lei dal lato opposto, schiena contro schiena.

Elsa si sveglia rilassata il giorno dopo verso le dieci di mattina, voltandosi per cercare Jack accanto a lei, ma Jack accanto a lei non c'è. Decide quindi di alzarsi, anche se stanca per non aver chiuso occhio per tutta la notte, e di andare nella sua stanza per farsi un lungo bagno rilassante ed indossare il vestito che aveva messo la sera precedente. Una volta lavata e vestita esce dalla sua stanza per andare a vedere che fine abbia fatto il fratello ed una volta scese le scale, lo vede nell'atrio mentre parla con entrambi. Solo guardandoli in faccia Elsa capisce che c'è qualcosa che non va perchè entrambi hanno un aria sconvolta e quando Jack percepisce la presenza di Elsa, quasi si sente male. Il giorno precedente, quando i genitori hanno preso la decisione di partire per cercare un modo per sopprimere i poteri dei figli, sono stati molto chiari sul fatto che la colpa era soprattutto di Elsa e lei per questo motivo ha quasi avuto una crisi. Come avrebbe fatto Jack a dirgli che i genitori sono morti durante un naufragio per cercare una cura che sarebbe servita soprattutto a lei? E se l'avrebbe saputo, anche la richiesta d'aiuto che Elsa gli ha fatto stanotte, sarebbe svanita. Jack si volta a guardare Elsa negli occhi, con uno sguardo vuoto e freddo. Elsa non fa che guardarlo con aria interrogativa, cercando spiegazioni, spiegazioni che Jack, anche se non è pronto a dare, deve dare.
Con uno sguardo, congeda la guardia che c'è accanto a lui che, dopo avergli rivolto un piccolo inchino, se ne va lasciandoli soli.
«Jack, ma che é successo?» chiede Elsa sempre più preoccupata. Jack prende un bel respiro e si decide a parlare.
«Elsa, è difficile quello che sto per dirti, ma devo dirtelo. Qualche ora dopo l'imbarcazione dei nostri, si è scatenata una terribile bufera. Nemmeno il capitano ha potuto fare niente per salvare l'intero equipaggio. Elsa, loro non ci sono più, sono morti» dice Jack tutto d'un fiato voltandosi mentre gli iniziano a lacrimare gli occhi

«Non li abbiamo nemmeno salutati» continua voltandosi dall'altro lato per evitare di farsi vedere dalla sorella mentre scoppia in un pianto disperato.

Proprio in quel momento, la stessa guardia di prima, torna per abbassare un telo nero trasparente sopra un quadro che raffigura il re e la regina di Arendelle per poi riandarsene di nuovo.

ro che raffigura i nostri genitori.

Elsa non riesce a credere alle parole del fratello, ma più i minuti passano, più quelle parole iniziano a pesarle, fino a farsi reali. Anche gli occhi di Elsa iniziando ad inumidirsi e di li a poco anche lei sarebbe scoppiata per il troppo dolore. Con una sola frase, tutte le certezze che aveva inziato a riaquistare già dalla sera precedente, si sono frantumate in mille pezzi, così come il suo cuore. I sensi di colpa che era riuscita a scacciare, ritornano a torturarle il cervello fino a farla crollare del tutto. Se è successa questa cosa è solo colpa sua e della paura che lei ha di se stessa, di ciò che è. Scappa via, scappa da tutto e da tutti, perfino dallo stesso Jack anche se è l'unica persona a cui tiene più della sua stessa vita.
Ha solo bisogno di restare sola, sola con se stessa.

Due giorni dopo fu celebrato il funerale ed Elsa, al contrario di Jack, non ebbe nemmeno la forza di andare. Mentre Jack é li, tristemente appoggiato al suo bastone con un cappuccio nero in testa. Elsa rimane chiusa nella sua stanza, soffocando lacrime amare, piene di sensi di colpa, e ricoprendo tutta la stanza con un leggero strato di ghiaccio, che indica la paura che lei prova. Così tanta da non riuscire a controllarsi più.

Verso sera, Jack, preoccupato per la sorella, vola fuori dalla finestra della sua camera, per vedere come sta e cosa fa e la vede, con la schiena appoggiata contro la porta della camera e le gambe tirate al petto, guardare tristemente un punto fisso nella stanza. Elsa si accorge della presenza di Jack per il sottile strato di ghiaccio che si è formato all'esterno della sua finestra ed anche per averlo visto di striscio allontanarsi non appena lei si rese conto che lui la osservava. Per l'ennesima volta in quei due giorni, Elsa si abbandona al pianto, mentre Jack resta sul tetto a guardare tristemente la luna, sentendosi inutile ed impotente perché non riesce ad aiutare Elsa anche se lo vuole sopra ogni cosa.

Qualche minuto dopo, Elsa si calma, smette di piangere ed inizia seriamente a pensare a Jack, a come sta, se in quel momento ha bisogno di lei.. quindi si tira su e si avvicina alla finestra iniziando a guardare anche lei la luna, stessa luna che anche Jack sta ancora guardando e lo sa per aver visto, dalla finestra, la sagoma di Jack sdraiata sul tetto, intento ad ammirare non solo la luna ma anche tutte le stesse che le stanno attorno. Rimane a guardare ancora per un po' la figura del fratello, quando poi Jack si accorge che Elsa lo guarda, lui si tira su e le rivolge uno sguardo ed Elsa, quando si accorge si essere stata vista da Jack, si allontana dalla finestra per andare a sdraiarsi dal letto moralmente e fisicamente a pezzi.

L'unica cosa che riesce a dire a se stessa è che se è successa questa tragedia è solo per colpa sua e che non se lo sarebbe mai perdonato.
Non riesce a smettere di pensare al fatto che è lei quella che ha paura di ciò che è. E' per lei che i genitori sono partiti per cercare un rimedio. E' per lei che hanno intrapreso questo viaggio, non per Jack, ed a causa sua hanno perso la vita. Come potrà, sapendo questo, guardare ancora Jack negli occhi? Non sa invece che Jack aspetta solo questo. Una reazione da parte di Elsa, una parola, uno sguardo, purchè non lo eviti in questa maniera.
Di colpo Elsa si alza dal letto per avvicinarsi alla sua scrivania dove appeso al muro c'è un quadro di tutta la famiglia al completo. Alla vista di quel quadro, ad Elsa vennero in mente tutti i momenti in cui il padre le raccomandava di stare attenta con i suoi poteri perchè se usati male avrebbero causato una tragedia. Le viene in mente il ricordo del momento in cui il padre le regala il primo paio di guanti dicendo che la cosa andava celata e non mostrata. Chi lo avrebbe mai detto, pensa Elsa, che tutte le raccomandazioni che ha fatto, gli si sarebbero rivolate contro?
Abbassa lo sguardo e sbatte i pugni sulla scrivania.
"Perchè a Jack i poteri non fanno quest'effetto ed a me si?" inizia a pensare demoralizzandosi ancora di più, "Perchè a lui sembrano una cosa magica ed me solo una cosa pericolosa e spaventosa? Eppure un tempo non era così. Io giocavo con Jack, facevo cose meravigliose solo per farlo divertire. Già, un tempo. Ma adesso?" continua a pensare Elsa buttandosi di nuovo sconfitta sul letto cercando di trovare un attimo di pace tra un pensiero e l'altro, cosa che però non ebbe successo.

Passa l'intera settimana e mentre Jack rimane dall'altro lato della porta della stanza di Elsa, sperando di vederla uscire, prima o poi, ad Elsa non passa nemmeno per l'anticamera cervello l'idea di uscire e di affrontare Jack. Fino a quando Jack non ci è riuscito più ed ha iniziato a bussare impazientemente alla porta di Elsa. Per quel gesto, nonostante tutto il resto, Elsa ne fu sia sollevata che impaurita.
«Elsa, apri la porta, sono io.»
«Lo so che sei tu, proprio per questo non voglio aprirti.. Voglio stare sola»
«Non puoi stare sola a vita, apri immediatamente» dice Jack iniziando a scaldarsi ed ad essere in pensiero sempre di più per Elsa. Elsa, dal canto suo, non vorrebbe aprire, non vorrebbe trovarsi davanti ai suoi occhi capaci di squadrargli l'anima, ma non ha scelta, apre lo stesso la porta per poi avvicinarsi alla finestra e guardare il panorama, pur di non guardarlo in faccia.
«Elsa, é da una settimana che non ti vedo. Pensavi davvero di stare chiusa qui per il resto della vita?» dice Jack. Anche se Elsa continua a tenere lo sguardo sugli alberi fuori, sente lo sguardo di Jack spogliarla da ogni pensiero.
«Ci avevo pensato, si». dice senza essere più sicura di niente.
«Smettila Elsa, adesso che i nostri genitori non ci sono più devi prendere tu il controllo di Arendelle. E per farlo devi essere sicura di te».
«Perché non lo prendi tu il comando, eh? Tu che sei tanto sicuro di te. Io non sono niente» dice schietta Elsa, stanca di ogni cosa intorno a lei.
«Lo sai che non posso, ci sei tu per successione, sei più grande di me» continua ad insistere Jack inziando a guardarla con compassione. Elsa è davvero una donna forte, ma questa esperienza la segnerà per tutta la vita.
«Non ce la faro mai»
«Si che c'è la farai Elsa»
dice per cercare di incoraggiarla, sperando con tutto il suo cuore di vedere dei risultati e sperando anche che non sia andata persa la richiesta di aiuto di Elsa.
«Ma se durante l'incoronazione succede qualcosa come quella che é successa a loro?» dice Elsa, alterandosi ed indicando le figure dei genitori sul quadro.
«Elsa, ma non é stata colpa tua. Lo sai meglio di me, solo che hai troppa paura per ammetterlo» dice Jack provando ad avvicinarsi un po' ad Elsa, ma più Jack si avvicina, più Elsa si allontana. Il pensiero di poter fare male anche a lui, anche se involontariamente, la tormenta.
«Si invece.. Loro sono partiti per aiutare me, non te.. Tu ci riesci benissimo a controllare il tuo meraviglioso dono»
«Elsa, anche il tuo é un dono stupendo, devi solo imparere a controllarlo. Quello dei nostri genitori é stato un incidente».
«Metti caso che ne succede un altro». dice Elsa mettendosi a sedere sul bordo del letto sconsolata con lo sguardo fisso a terra.
«Perché non ti eserciti con questi?» dice Jack avvicinandosi alla scrivania e prendendo in mano un porta candele ed un portagioie per poi aspettare che Elsa li afferrasse e mettesse da parte tutto il resto. Lei deglutisce alzandosi dal letto togliendosi i guanti ed avvicinandosi a Jack, guardandolo per una frazione di secondo si leva i guanti e prende in mano gli oggetti che il fratello le sta reggendo, sorridendole. Ma nonostante il sorriso rassicurante di Jack, non appena Elsa ha in mano gli oggetti, essi si congelano immediatamente. A questa visione, Elsa appoggia violentemente gli oggetti sulla scrivania per poi guardarsi le mani allontanandosi dalla scrivania ed avvicinandosi al comodino accanto al letto dove aveva appoggiato i suoi inseparabili guanti.
«Hai troppa paura Elsa, ecco perche non ci riesci» le dice Jack demoralizzato.
«Non mi importa Jack, io non voglio farlo. Mettitelo in testa» dice Elsa rimettendosi i guanti.

Solo a quell'affermazione Jack inizia a scaldarsi un po' perchè vede l'unica persona della famiglia che è rimasta, arrendersi per una cosa in cui non ha colpa.
«Tu devi farlo Elsa, non ci sono soluzioni» dice avvicinandosi ai due oggetti togliendogli il ghiaccio che si è formato non appena li prende in mano.

Elsa sgrana gli occhi a quella vista. Nel gesto appena compiuto dal fratello, prendendo in mano gli oggetti e mettendoli davanti a se è come se ha rivisto il padre. Quella sicurezza nel fare le cose e la sua determinazione.. Subito Elsa inizia a pensare che Jack è davvero perfetto per diventare re. Ma anche se fosse, Jack non l'avrebbe mai fatto. Lui è fermamente convinto che diventare regina sarebbe stato per Elsa il modo migliore per uscire dalla paura.
«Jack, ho detto di no, non insistere»
«Perché no?»
insiste Jack iniziando ad alzare la voce.
«Perché sai benissimo che io sarò la causa della distruzione del regno» e mentre parlano, i toni si fanno sempre più forti e la stanza di Elsa inizia a ricoprirsi di un sottile strato di ghiaccio.
«Sarai causa di distruzione se non lo farai, Elsa. Lo sarai per il regno e soprattutto per te stessa perché continuerai a vivere nella paura e nei sensi di colpa» ed arrabbiato come non mai, Jack sta per uscire dalla camera quando il ghiaccio, il ghiaccio che sta scatenando Elsa sopraffatta dalla paira, ricopre completamente la stanza.

Jack si volta verso Elsa con uno sguardo che non fa capire cosa voglia dire e cerca di avvicinarsi alla sorella per rassicurarla, ma Elsa spaventata esce dalla stanza prima che lui potesse fare qualsiasi cosa, continuando a riempire di ghiaccio ogni luogo in cui passa e corre via, via da tutto e tutti ma, nonostante tutto, senza arrendersi Jack la segue continuando a gridare il suo nome.

Con la voce di Jack nella testa Elsa arriva al fiordo e si accorge che non appena mette un piede nell'acqua, essa si congela permettendole di passare dall'altro lato del fiordo. Ad un certo punto Elsa si ferma sentendo ancora la voce di Jack che le grida di non andare e si volta, per vedere cosa succede, ma alla fine continua a correre, provando a dare poca attenzione alle parole di Jack, quando in realtà esse le martellano costantemente nel cervello.
Arrivata quasi a fine fiordo Elsa sente il ghiaccio dietro di lei rompersi e spaventata continua a correre più in fretta di prima temendo di affondare, non sapendo che in realtà è Jack ad aver bisogno d'aiuto.
Proprio nel momento in cui il ragazzo poggia il piede sullo strato di ghiaccio, il ghiaccio cede facendolo affogare. Jack non ha nemmeno il tempo di urlare perchè le sue urla sono soffocate dall'acqua.
Per fortuna la litigata tra Elsa e Jack è stata sentita da Hans, loro cugino di primo grado, che ha seguito Elsa e Jack nella corsa e non appena vede Jack affogare, si butta subito per recuperarlo.

Dopo essere fuggita in quel modo è come se nella vita di Elsa ci fosse soltanto oscurità.
Come se l'aver abbandonato Jack in quel modo, avesse segnato per sempre un'altra parte della sua esistenza. Lei è l'anello debole della famiglia, di quel che ne resta almeno.
E continua il suo viaggio con questi pensieri che le riempono sempre di più la testa di odio e di voglia di cambiamento. Di essere una persona diversa, menefreghista, fredda.. Ma poi arriva Jack, ed ogni pensiero che riguarda lui ha un forte ascendente su di lei, ma per evitare che gli facesse del male, anche Jack deve uscire dalla sua vita. Vuole e deve stare sola, per far si che faccia male a lei e non agli altri.
Proprio mentre cammina, guarda davanti a lei e vede una montagna. Non una montagna qualsiasi ma la montagna del Nord. Quando erano bambini, lei e Jack passavano ore a guardare quella montagna immaginando storie fantastiche su strani esseri che la abitavano.
In una frazione di secondo decide che proprio quella montagna sarebbe diventata la sua nuova casa, lontana da tutto e tutti, pronta ad iniziare la sua nuova vita.

Intanto Jack, confuso, si rende conto di essere proprio ai piedi di una montagna, la loro montagna, quella che scaturiva sempre mille fantasie. Non sa ne come ne perchè ma proprio in quel momento si trova li con la sensazione di aspettare qualcuno, ma non sa chi, quando ad un tratto sente una voce, quella voce.
«Jack? Ti avevo lasciato al fiordo, ti ho anche visto cadere in acqua.. Come fai ad essere qui?», dice Elsa sorpresa di vedere il fratello di fronte a lei ad aspettarla.
«Mi hai visto cadere in acqua ed hai continuato a fuggire? Non sei venuta da me?»,
«Ma se ho quasi provocato la tua morte, come potevo saltarti?»,
«Proprio per questo dovevi tornare.. Ma non pensiamoci più adesso. Non vuoi essere regina di Arendelle? Bene, ma almeno permettomi di aiutarti col controllare i tuoi poteri» dice Jack giocherellando con un fiocco di neve nelle mani che poi manda incontro ad Elsa. Il piccolo fiocco di neve comincia a gironzolarle intorno al viso per poi sciogliersi. Elsa sorride, per la prima volta dopo tanto.
«Permettimelo» insiste Jack, sicuro di quello che fa. Con molta sorpresa, Elsa acconsente alla sua richiesta ed inizia a seguirlo ovunque Jack stia andando, fino a quando non arrivano ad un burrone e qui Jack si ferma guardando Elsa sorridendo.
«Ti ricordi quando da piccoli inventavamo che qui, su questa montagna, si ergeva un bellissimo castello popolato dalle fate e dagli elfi?» dice Jack guardando un punto non definito davanti a lui, Elsa annuisce.
«Come posso dimenticare, era tutto così bello allora..» e mentre Elsa parla, Jack comincia ad immaginare grandi cose da poter fare per cercare di farle passare la paura, visto che le aveva dato il via libera.
«Ti va se ne costruiamo uno con i nostri poteri?» chiede Jack con gli occhi che brillano dall'emozione come un bambino di due anni ed a quella richiesta, Elsa inizia a tremare.
«É un gioco Elsa, é tutto un gioco, ok? Fidati di me!» e detto questo con l'aiuto del suo bastone Jack crea una bellissima scala di ghiaccio che unisce le due montagne. Elsa a quella visione smette di tremare ed inizia a sorridere, lasciandosi andare al gioco ed usa la scala per raggiungere il fratello dal'altra parte del burrone.

Entrambi dall'altro lato, Elsa si prende uno spiazzale tutto per lei e decide di liberare i suoi poteri mentre Jack rimane incantato a guardarla
creare cose che non riusciva più a creare da tanto tempo,
proprio come quando era bambino.
Ad un certo punto crea perfino un delfino che inizia a fluttuare intorno intorno a Jack, poi continuando col gioco, Elsa alza di poco il vestito ed inizia a creare le basi del castello, poi le mura, poi tutto il resto fino a creare un castello meraviglioso interamente di ghiaccio definito in ogni minimo dettaglio e Jack non potè credere ai suoi occhi per aver visto una cosa così bella.

Per la prima dopo tanto tempo Jack ha rivisto il potere di Elsa crescere intorno a lei creando meraviglie, proprio quando eravano bambini.
«Vedi che ci sei riuscita?» dice Jack volandole subito accanto e dandole una pacca sulla spalla.
«Possiamo fare grandi cose insieme, Elsa. Basta prendere tutto come un gioco» continua continuando a guardarsi intorno ricordando i vecchi tempi. Lei ride di gusto alle sue battute, é Jack pensa che non ci sia niente di più bello che vedere la sorella divertirsi così.
«Si, forse é vero Jack» e questa volta, Jack potè vedere la sicurezza nelle sue parole.

Proprio mentre continuano a divertirsi, tutto intorno a Jack inizia a sfocarsi fino a quando il paesaggio intorno a lui non sparisce del tutto e lui si ritrova sdraiato in un divano in una stanza del mio castello.
Jack si tira su continuando a massaggiarsi le tempie per il forte mal di testa e col cuore che le batte a mille per il sogno appena fatto, riscaldato da una coperta e dal camino della stanza. Rimane deluso quando si rende conto che tutto ciò che ha vissuto, in realtà l'ha solo sognato ed inizia invece a domandarsi sul come è arrivato dove è adesso. Inizia quindi a pensare a tutto ciò che è successo ed inizia a ricordare che, nel momento in cui è caduto in acqua, prima di svenire, ha visto Hans buttarsi in acqua per recuperarlo. L'ultimo ricordo che Jack ha di Elsa è lei che fugge lontano da lui. Con quel pensiero che lo tormenta, Jack esce dalla stanza e nota che in un'altra stanza ci sono riuniti Hans, il duca di Weselton e delle guardie. Incuriosito, Jack esce dal castello in modo da potersi accostare alla finestra ed intanto continua a domandarsi cosa ci fa ancora qui il duca di Weselton.

Arrivato alla finestra, la apre leggermente e rimane ad ascoltare quello che si dicono.
«Quello che é successo é una disgrazia.. Ormai é chiaro che nessuno dei due eredi é in grado di prendere il comando e non possiamo lasciar morire il regno. Hans, devi essere tu a prendere il posto» dice il duca.
«Siate ragionevole duca.. Jack ha una buona padronanza dei suoi poteri ed Elsa ha solo avuto una piccola crisi ma entrambi sono in grado di governare questo posto» insiste Hans cercando di persuadere il duca, ma poi perché lui si intromette in queste cose?
«La piccola crisi di Elsa sta facendo morire congelato l'intero regno e per poco non uccideva anche lo stesso fratello per la sua testardaggine.. Inizio a pensare che la ragazza debba essere soppressa, solo così nel regno ritornerà l'estate e saremo liberi dal suo demonio»
«Non vi lascerò mai fare una cosa del genere» risponde Hans a quelle minacce
«Questo é da vedere, Hans».

Hans solo in quel momento si accorge della presenza di Jack fuori dalla finestra e resta a fissarlo per un istante, poi Jack si allontana dal castello per andare alla ricerca di Elsa, per salvarla da tutto.

Nei sogni che ha sempre fatto, Jack non si è mai sbagliato. Se ha sognato che Elsa si trova sulla montagna del Nord, è più che sicuro che Elsa si trova li e se non ci fosse stata sarebbe partito all'avventura pur di trovarla e riportarla a casa. Così da salvarla ed insieme a lei, salvare lo stesso regno.

Nel frattempo, Elsa é veramente fuggita su quella montagna e con i suoi poteri é riuscita a creare un castello meraviglioso proprio come quello che aveva visto in sogno Jack ed oltre questo, presa dalla voglia di cominciare una nuova vita, anche lei decide.
Scioglie la sua acconciatura reale per fare spazio ad una treccia elegante con qualche cristallo di neve qua e la e cambia anche il vestito, quello di adesso é color ghiaccio, creato dai suoi stessi poteri, con una spacca lungo il fianco destro ed un mantello lunghissimo e decorato con dei fiocchi di neve.
In questo modo Elsa spera di iniziare una nuova vita, senza sapere che Jack non si è dato per vinto, ma sta continuando a cercarla, nonostante la bufera che lei stessa sta causando.
Perchè nonostante la sua nuova vita, per un attimo, tutto ciò che è successo in questi giorni, torna a torturarla e lei non riesce a fare proprio nulla per evitare che questo accada. Ha come una brutta sensazione dentro di lei, come se qualcosa di brutto sta per capitare e questi pensieri la divorano ed in preda al panico, continua a camminare avanti ed indietro per tutto il castesso.

Nello stesso tempo Jack continua a percorrere volando tutta la foresta sperando di trovare degli indizi che lo portano alla sorella e non appena vede la bufera che continua ad aumentare, capisce che deve sbrigarsi perchè Elsa è in pericolo ed ha bisogno di lui.
La ragazza, infatti, non riesce a togliersi dalla testa in dialogo avuto con Jack giusto qualche ora prima e così perde nuovamente il controllo dei suoi poteri.

Nonostante la bufera sempre più forte, Jack arriva a destinazione sulla cima della montagna e con suo grande stupore vede lo stesso castello che ha sognato, rimanendo stupefatto nel vedere il potere di Elsa così come lo ricordava da bambino.

Percorre la scala, varca il portone e inizia a guardarsi intorno ammirando le meraviglie del potere della sorella quando poi alza gli occhi e la vede li, più bella che mai.
«Jack, che ci fai tu qui?» dice subito Elsa, sorpresa di vederlo
«Elsa, sono venuto qui per chiederti di tornare.. Il duca di Weselton sta venendo qui, vuole ucciderti per quello che hai combinato, sta arruolando alcuni uomini per trovarti e farti fuori.. Devi tornare e sistemare tutto, solo tu puoi farlo» dice Jack tutto d'un fiato sperando di riuscire a convincerla e salvarla dal suo destino.
«Cosa? Sul serio? Nonono... Io non posso tornare, non sono in grado di aiutare nessuno, non servo a nessuno.. Lasciami stare Jack, vattene via» e detto così la principessa fuggi lontano dallo sguardo del fratello, che non si perde d'animo e continua a seguirla sperando di convincerla a fare la cosa giusta.
«Elsa, io so che tu puoi portare tutto alla normalità, ma per farlo devi credere in te stessa»
«Puoi anche farlo tu Jack» insiste Elsa cominciando a tremare per la paura e sente quasi il cuore arrivarle al petto.
«No, non posso, é ghiaccio tuo, non mio. Non posso sistemare un tuo guaio così grande, devi farlo tu» in quel momento Jack ebbe voglia di abbracciare la sorella, di farla sentire al sicuro con un solo abbraccio che le facesse ricordare il grande bene che lui prova per Elsa.
«NO! Per l'ennesima volta Jack, io so fare solo guai, non ho mai portato niente di buono a nessuno. Solo guai»
«Non é vero, pensa a me se non vuoi pensare a te. Non sarei quello che sono oggi se non fosse stato per te, ecco perché devi ricominciare a credere che la bambina che faceva grandi cose, sei proprio tu. Devi fidarti di te stessa e di me perché non ti mentirei mai»
continua a dire Jack sperando di convincere la sorella ma si rende conto che é tutto inutile quando una bufera di neve li circonda fino a quando lui stesso non riesce più a vedere nulla.
«Basta Jack, ti prego smettila» implora Elsa sull'orlo della disperazione.
«Elsa, io ti voglio bene e crederò sempre in te, hai capito? Sempre».

Quelle parole furono proprio il culmine per Elsa che si liberò della tempesta intorno a lei lanciando piccoli cristalli di ghiaccio ed uno di questi, purtroppo, colpi nel cuore il povero Jack, che iniziò a respirare più affannosamente, mentre continua a guardare Elsa con occhi lucidi.
Quelle parole riportano alla mente di Elsa tutti i momenti in cui lei e Jack si sono divertiti da bambini e tutte le cose bellissime che hanno fatto insieme.
Quando poi Elsa si volta per guardare il fratello, lo spettacolo che si trova davanti fu davvero terrificante.
Lui ebbe solo il tempo di tendergli la mano prima di congelarsi completamente.

Quella visione fu agghiacciante per Elsa.
Era la bambina più felice del mondo quando ha saputo che avrebbe avuto il fratellino, ed adesso che lo ha ucciso con le sue stesse mani, non si sarebbe mai più sbarazzata dei sensi di colpa.
E' rimasta da sola. Con la sua paura, per non essersi fidata fin da subito di ciò che le diceva Jack, ha condannato del tutto la sua vita.
Incredula e disperata Elsa si avvicina lentamente al corpo congelato del fratello e gli poggia delicatamente le mani sul viso per poi stringerlo in un abbraccio che porta con se tutta la disperazione ed i sensi di colpa che l'accompagneranno per tutta la vita.
Per poi abbandonarsi completamente al pianto, un pianto di disperazione per aver commesso un reato e non ad una persona qualsiasi ma all'unica persona a cui voleva e vorrà per sempre un bene dell'anima.
Rimane così, abbracciata al corpo di Jack per ore ed ore.. come se in qualche modo questo potesse essere di consolazione.


ANGOLO ME.

Questa é la prima parte dell storia formata solo da due capitoli ma davvero intensi.

Cosa ne pensate? Posso mettere anche l'altra parte? Che avrete ormai Domenica prossima perché dal momento che per scrivere questa storia seguo un video pari passo e ci metto davvero tanto tempo.

Come mi é venuta questa idea? Giravo su Youtube ed ho visto dei video di una certa -TheNamelessDoll e tra i tanti video c'era pure quello da cui ho preso la storia e siccome il video mi é piaciuto troppo, ho decido di scrivere la storia.

Come vi sembra? Fatemi sapere :) scusate la lunghezza!

_Fede_
  
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