Videogiochi > Kingdom Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: TheDarkLightInsideMe    17/11/2014    0 recensioni
Avevo scritto questa fanfiction per un contest di San Valentino su Facebook, quest'anno. Ora voglio vedere che ne pensa il fandom di Kingdom Hearts.
Tutti conosciamo Saix come il freddo manipolatore senza cuore che Nomura ci ha voluto mostrare. Ma se, in fondo, ci fosse altro? Ora noi fan sappiamo che i Nessuno hanno più o meno un cuore, dunque... perché non darne uno anche al Mago che Danza sulla Luna?
Solitamente non credo ai colpi di fulmine, ma ciò non significa che non avvengano, no?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Saix
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nobodys can(‘t) love.



Non mi era mai capitato di sentirmi così. Che mi sta succedendo? Continuo a chiedermelo, anche se so già la risposta. Ma non può essere. Sono un Nessuno, non posso provare sentimenti. E anche prima di diventarlo, ciò non mi era mai successo. Non può star accadendo, non proprio a me, non proprio al Mago che Danza sulla Luna.
Xemnas mi ha dato questo titolo, ma non so né cosa voglia dire né perché me l’abbia attribuito. A cosa serve? Ah, ma ormai sono tante le cose che non capisco, che differenza fa se sono un paio in più?
È cominciato tutto, credo, qualche giorno fa.
Il numero XIII della nostra organizzazione, Roxas, era fuggito ormai da un giorno. Neanche io, il vicecapo dell’Organizzazione XIII, avevo mai preso in considerazione la dipartita di Roxas e Xion insieme. Sì, forse ho sbagliato a vedere la numero XIV solamente come un fantoccio.
Comunque, Xemnas era furioso; senza di lui eravamo rimasti in sette e non avevamo più neanche un Custode del Keyblade dalla nostra. Avremmo fatto meglio a tenerli entrambi nel gruppo fin quando fosse stato possibile.
Il Superiore stava già pensando di tentare in tutti i modi di utilizzare Sora per completare il Kingdom Hearts, quando ci ha convocati in riunione urgentissima nella Stanza Circolare.
Ci disse che aveva rintracciato un nuovo Nessuno, nel luogo che una volta veniva chiamato Radiant Garden e che ora aveva il nome di Fortezza Oscura, una città distrutta nonostante stessero tentando di ricostruirla com’era un tempo. Sentii un dolore nel petto, ma credetti che si trattasse solo della mia immaginazione.
Mandarono me a trovare il futuro numero XV; il Superiore, che di solito si occupava di queste cose, probabilmente era troppo occupato a venerare quella luna a forma di cuore che ci avrebbe ridato un cuore. Ce n’eravamo accorti troppo tardi che era indispensabili per essere umani, vivi. Non si può vivere veramente, senza un cuore.
Aprii un corridoio oscuro per raggiungere il nuovo Nessuno. Non so dire dove sbucai, non mi guardai intorno. Fissai il mio obiettivo. Era una ragazza.
I suoi capelli erano castani, lisci e lunghi più o meno quanto i miei; i suoi occhi erano verdi e mi ricordarono subito quelli di Lea. Doveva avere qualche anno meno di me.
Sentivo come un blocco nel petto, non riuscivo a respirare bene, d’istinto abbassai la testa. Mi avvicinai:
<< Tu cerchi risposte, >> le dissi, come mi aveva raccomandato di fare Xemnas << io posso darti uno scopo. >>
Lei non si spaventò, non fiatò, non fece nulla. Continuò a fissare ciò che c’era davanti a lei, non me. Era come se il suo sguardo mi passasse attraverso, e ne rimasi trafitto.
<< Qual è il tuo nome? >> le domandai, sicuro però di non ottenere risposta.
<< Elena. >> la sentii invece bisbigliare. Sussultai: mi piaceva come nome, eppure a me non piaceva mai nulla ed ero sempre stato indifferente, me ne rendevo conto. Forse era il fatto che mi trovavo nel mondo da cui provengo… sì, doveva essere quello.
Le tesi gli abiti dell’Organizzazione. << Indossali. Non puoi attraversare questi passaggi oscuri senza essi. Ti dissolveresti nell’Oscurità. >> lei mi ascoltò e si vestì. << Seguimi. >> le dissi poi. << Da oggi farai parte dell’Organizzazione. Ti porto dal capo. Il suo nome è Xemnas. Ricordalo. >>
Non so perché parlavo, era, forse, per colmare quel silenzio che c’era fra noi.
La guidai attraverso il corridoio oscuro fino al Castello, fino alla camera di Xemnas. Bussai.
Entrai con Elena, le dissi di togliersi il cappuccio per rispetto. Lo sguardo del Superiore era però rivolto a me. Era la prima volta che abbassavo il capo quando lui mi guardava.
Mi disse di andarmene; lo feci.
Mentre stavo per entrare nel corridoio oscuro, qualcuno mi prese il polso. Trasalii e mi voltai rapidamente.
<< Elena, io… >>
<< Il suo nome è Nexeal, numero VII. >> mi corresse Xemnas in tono severo.
<< S-sì, mi scusi sir. >>
Stavo… tremando?
Il Superiore se ne accorse subito: << C’è qualcosa che non va, Saïx? Hai freddo o cos’altro? >>
Feci istintivamente un passo indietro, verso l’interno del passaggio oscuro.
Cos’era quella? Paura? Possibile che io avessi paura? E poi sono il secondo in comando, non un semplice subordinato, quindi perché avrei dovuto spaventarmi solo di qualche parola che il Superiore mi rivolgeva?
Sentivo lo sguardo glaciale di Xemnas su di me anche mentre l’Oscurità iniziava ad avvolgermi. La sentivo, fredda, dietro di me.
La mano di Nexeal scivolò nella mia, provocandomi un rossore sul volto. Per fortuna indossavo il cappuccio, quindi nessuno mi vide. Qualcosa mi diceva di non lasciare quella mano, di stringerla forte e di salvare la ragazza da un qualche pericolo irreale.
Ma la lasciai, girandomi e correndo attraverso il passaggio oscuro.
Ora sono chiuso in camera da non so più neanche quanto tempo, ma il calendario dice che è il 14 febbraio. Non so neanche se mi posso fidare di un oggetto, oramai.
Xemnas mi aveva detto che noi non possiamo provare sentimenti perché non abbiamo un cuore. Ma ciò è certo? Forse Lea ha ragione, forse noi possiamo provare qualcosa. Ma allora a che ci serve un cuore? E cos’è veramente Kingdom Hearts? Troppe domande, nessuna risposta. Ho sentito che anche Lea ha lasciato, o meglio tradito, l’Organizzazione, ma non m’importa. Voglio solo capire…
<< Ehm… Saïx? >> riconosco quella voce. Sussulto, mi metto seduto, sento che… cosa sento?
<< A-avanti, Elena. Entra pure. >> dico. Sento qualcosa nello stomaco, ma è una bella sensazione. Non le so dare un nome.
Lei entra, vestita come tutti, ma col sorriso sul viso e le braccia dietro la schiena, imbarazzata.
<< Perché sei qui? >> le chiedo, senza distaccare lo sguardo dai suoi occhi smeraldini. Forse è questo che la intimorisce.
<< Volevo parlarti. >> sussurra.
<< Va bene. Vieni qui. >> le faccio posto accanto a me.  Lei si siede e le scappa un sorrisetto nel vedere i miei capelli tutti spettinati. Credo di essere arrossito leggermente. << Riguarda Xemnas? Mi vuole parlare o semplicemente far sapere che non sono più il suo vice? >>
<< Posso aggiustarti i capelli? >> mi domanda, interrompendomi. Di solito odio essere interrotto, ma lei è nuova di qui e poi la sua voce è dolce come il miele, quindi mi limito ad annuire leggermente.
Elena mi inizia ad aggiustare i ciuffi di qua e di là, sembra provarci gusto. Poi ci ritroviamo a pochi millimetri di distanza, i nostri volti così vicini da sfiorarsi quasi. Lei se n’è accorta e si è fermata, arrossendo e guardandomi negli occhi.
Non resisto.
Le prendo il volto fra le mani, inclino la testa, poggio le mie labbra sulle sue.
<< Ma cosa…? >> prova a dire quando mi separo da lei; io mi limito ad abbassare la testa con un mezzo sorriso sulle labbra.
<< Forse non avrei dovuto, però non ce l’ho fatta a fermarmi. >> sorrido di nuovo. << Sei così… perfetta. Io… provo qualcosa. >> affermo deciso. << E non dirmi che è impossibile perché sono un Nessuno. Io so quello che provo. E se ti dico che ti amo, vuol dire che ti amo, capito? >>
Lei rimane a bocca aperta, poi distoglie lo sguardo da me e prende a guardare il pavimento.
<< Ok, va bene, facciamo come se non ti avessi detto niente. >> mormoro a voce bassa, leggermente deluso. O meglio, a pezzi. << Cosa eri venuta a dirmi? >>
Elena alza la testa e mi sorride. Poi si catapulta fra le mie braccia. << Che oggi è la festa dell’amore e… che ti amo. >>






Angolino autrice.
Sì, va bene, il cesto coi pomodori è lì nell'angolo. Davvero non so come ho fatto a scrivere una cosa tanto... romantica?
Lascio a voi i commenti, fatemi sapere cosa ne pensate di questa... cosa.
A presto,


DarkLight
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: TheDarkLightInsideMe