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Autore: danyazzurra    18/11/2014    17 recensioni
E se un giorno un giovane ragazzo di vent' anni arrivasse e preannunciasse una nuova guerra magica? e se nessuno conoscesse davvero quel ragazzo? e se le cose non fossero esattamente come appaiono?
Ennesima Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che proviate a leggere e che mi farete sapere !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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ECCOMI QUA…COME ORMAI SA CHI HA IMPARATO A CONOSCERMI, IL COMMENTO PER L’ EPILOGO LO METTO PRIMA DI MODO CHE L’ ULTIMA COSA CHE LEGGIATE SIANO LILY E SCORPIUS E NON I MIEI SPROLOQUI…ALLORA ANCHE QUESTA STORIA E’ FINITA !! METTERE IL FLAG ALLA PAROLA COMPLETA, MI HA FATTO EFFETTO PERCHE’ MI MANCHERA’ TANTISSIMO…ANCHE PERCHE’ E’ STATA UNA STORIA PIENA DI MISTERI E DI PERSONAGGI INVENTATI DA ME E AI QUALI MI SONO AFFEZIONATA!! MI SCUSO COME SEMPRE PER I MIEI ORRORI NELLA PUNTEGGIATURA, RINGRAZIO TANTISSIMO TUTTE LE PERSONE CHE MI HANNO INCORAGGIATO IN QUESTA AVVENTURA E CHE HANNO PERMESSO A QUESTA STORIA DI ANDARE AVANTI OVVERO ICEPRINCESS / LUISA21 / ALWAYS 89/ ARYELLE / SHIORI LILY CHIARA / ENDY_LILY 95 / MARY GRIFONDORO / MITSUKI 91 MIKY MUSIC / SINISA E POKURE !! INOLTRE RINGRAZIO ANCHE CHI HA LASCIATO OGNI TANTO TRACCIA DEL SUO PASSAGGIO E LE 48 PREFERITE / 10 RICORDATE E 75 SEGUITE !! INFINE RINGRAZIO ANCHE LE 122 PERSONE CHE MI HANNO MESSO TRA GLI AUTORI PREFERITI!! SIETE FANTASTICI!! COME SEMPRE MI PIACEREBBE CHE L’ EPILOGO FOSSE RECENSITO ANCHE DA CHI NON L’ HA MAI FATTO ANCHE SOLO PER DIRMI SE LA STORIA VI E’ PIACIUTA OPPURE NO…E OLTRETUTTO VISTO CHE HO MESSO UN PAIO DI COSE CHE POSSONO DESTARE QUALCHE DOMANDA…SE VOLETE SONO QUA : )) GRAZIE DI CUORE !! AH DIMENTICAVO SE AVETE VOGLIA DI LEGGERLA HO UN’ ALTRA LILY / SCORP STAVOLTA LEGGERA CHE S’ INTITOLA “ MENTRE TUTTO SCORRE”  E TENETE D’ OCCHIO IL MIO PROFILO PERCHE’ HO GIA’ UN’ ALTRA IDEA CHE MI FRULLA PER LA TESTA !! E ADESSO COME SEMPRE…UN BACIONE E PREPARATE L’ INSULINA : ))

Ginny sentì la porta sbattere e sobbalzò chiedendosi se sarebbe mai riuscita a tornare totalmente quella di prima.
Scosse la testa, cercando di scacciare le immagini dell’ attacco, e cercò di focalizzarsi sulla sua famiglia.
Ad esempio, la porta sbattuta non era frutto di qualche sconosciuto che stava entrando in casa, era sicuramente e semplicemente colpa di James ed infatti pochi secondi dopo udì alcune voci concitate al piano di sotto.
Aprì leggermente la porta, ormai erano passati cinque mesi dal suo risveglio e tutto nel suo fisico era tornato normale.
Anche se, rispetto a James, lei aveva avuto, già inizialmente, meno problemi.
Lei era stata per la maggior parte del tempo seguita da Harry, Luna e anche dai suoi figli che le avevano somministrato continuamente pozioni di modo che i suoi muscoli non si atrofizzassero e nel breve tempo che era stata in mano agli Apocalittici era sicura che qualcuno si fosse occupato di lei.
Qualcuno che era rimasto nell’ ombra, ma che aveva permesso anche a James di riprendersi.
Avrebbe tanto voluto sapere chi era. Inizialmente aveva pensato a Cindy, la ragazza che James non frequentava – a quanto diceva – ma che anche quella sera doveva vedere, ma quando le aveva posto alcune domande aveva capito che lei non c’ entrava niente.
“ Secondo me potevi essere più rumoroso, James” la voce di suo figlio Albus la riportò alla realtà “ perché non sei andato tu, allora?” chiese James e Ginny poté immaginare dal suo tono infastidito ogni linea del volto di James che si stava increspando “ adesso basta, sembrate due bambini” si intromise Lily “ dobbiamo ancora sistemarla” si lamentò e, come sempre, James e Albus si zittirono alla voce della sorella.
“ Hai gli occhi pieni di orgoglio” un lieve sussurro, un piccolo alito nel suo orecchio ed i brividi si sparsero lungo la sua spina dorsale.
Harry aveva la folle capacità di farla sentire ancora la ragazzina sedicenne che era stata travolta dall’ amore per lui.
Harry le posò un bacio sull’ incavo del collo e Ginny portò una mano sulla sua testa “ lo sono” disse girandosi verso di lui.
“ I nostri figli sono così uniti e si amano così tanto…abbiamo fatto proprio un gran lavoro…”
“ Hai fatto” la corresse Harry storcendo leggermente la bocca “ nel periodo in cui tu…” si fermò e i suoi occhi verdi parvero dire quello che le sue labbra non riuscivano a pronunciare “ ecco…diciamo solo che la situazione non era così idilliaca” le spiegò, poi si passò una mano tra i capelli, pensando a quei giorni e a come ormai sembrassero lontani anni luce.
“ Sì, direi che catastrofica renderebbe di più l’ idea” disse scherzoso e Ginny sorrise “ te la sei cavata più che bene…” lo consolò, ma Harry scosse la testa e la prese per la vita “ la verità è che io non sono niente senza di te” le disse baciandola e Ginny rise, le sue labbra ancora appoggiate a quelle di Harry “ me lo ricorderò al nostro primo litigio” gli disse e Harry tornò serio.
Le immagini di prima dell’ attacco, dei vari litigi avuti con Ginny, nei loro venticinque anni di matrimonio: il volto di Ginny che sembrava infuocarsi al pari dei capelli, i suoi occhi castani e luccicanti di lacrime di rabbia. E poi pensò a come l’ aveva vista negli ultimi due anni: il volto cereo e gli occhi spenti e vuoti.
La mano si strinse ulteriormente attorno alla sua vita, come a volerla avvicinare a sé e non lasciarla più andare “ non vedo l’ ora di litigare con te, Ginny” le disse facendola ridere, poi i suoi occhi verdi luccicarono “ e questo mi ricorda che i ragazzi mi hanno detto che dobbiamo restare lontani da casa…”
“ Che cosa?” lo interruppe Ginny “ e cosa dovremmo fare, secondo loro?” Harry sorrise in un modo molto Malandrino “ io un’ idea ce l’ avrei” disse e si smaterializzò continuando a tenerla stretta a sé.
***
“ Hai pensato alla torta?” chiese James.
Lily lo guardò soltanto “ reducio” disse rimpicciolendo il divano fino a farlo diventare di una grandezza tale da poter essere messo dentro una scatola insieme a tutti gli altri mobili.
“ Lily?” chiese James e lei si voltò verso di lui “ la porta Scorp” disse soltanto e James sbuffò “ allora farà un casino di sicuro” si lamentò.
“ E dai, Jamie, dagli un po’ di fiducia” replicò Lily accarezzandosi il pancione ormai enorme.
“ Non sarebbe meglio che ti sedessi?” domandò Albus comparendole alle spalle e Lily sospirò “ povera Alice…che marito apprensivo” scherzò e Albus alzò gli occhi al cielo “ ah- ah, certo. Sai che un minuto fa mi ha chiamato Scorpius per sapere se era tutto ok e per comunicarmi che se non ti lasciamo riposare un po’ potrei perdere per sempre la sua amicizia.”
Lily gemette “ siete tutti uguali” replicò e riprese a rimpicciolire i mobili e metterli dentro le scatole.
“ Forse la vetrina di zia Fleur dovremmo lasciarla” disse James, pur con voce poco convinta “ in effetti…potrebbe rimanerci male” mormorò Albus sovrappensiero.
“ No” disse soltanto Lily e guardò la vetrina come se potesse distruggerla con il pensiero ed effettivamente il vetro vibrò.
“ Questi mobili devono sparire tutti e voi lo sapete” disse guardando i fratelli negli occhi “ dietro quella vetrina ti sei riparato per sfuggire ad un incantesimo” affermò guardando Albus “ e questo divano è stato rovesciato da te che cadevi sotto i colpi di un altro incantesimo” continuò stringendo le dita sulla miniatura del divano che scricchiolò pericolosamente vicino a rompersi “ e quel tappeto…” la voce le si spense al ricordo di Aaron e della sua tortura.
Automaticamente si portò una mano alla pancia, come se volesse trarre forza dal suo piccolo miracolo.
“ Lily” entrambi i suoi fratelli si erano avvicinati e lei si accorse che stava ansimando, la vista sfocata a causa delle lacrime che premevano nei suoi occhi.
“ Sto bene” disse cercando di sorridere.
“ La mamma non può avere tutto questo sotto gli occhi” disse con una voce carica d’ odio “ la mamma ha visto tutto…ogni più piccola cosa che ci hanno fatto…” la voce le calò come se si stesse concentrando per tenere a bada la paura e la rabbia.
Puntò la bacchetta sul tappeto e mormorò “ Incendio” e il tappeto prese fuoco fino a bruciare totalmente.
Albus e James si guardarono un secondo preoccupati, poi James mise una mano sopra il braccio di Lily “ non si fa” le disse serio, quasi come se stesse parlando con una bambina “ non puoi fare così” disse alzando il tono sulla parola finale e muovendo fluidamente la bacchetta per far esplodere il mobile vicino al muro.
Lily aprì le labbra sorpresa e poi guardò James che le fece l’ occhiolino “ ehi, ehi, ragazzi, siate ragionevoli” li rimproverò Albus ed entrambi si voltarono verso di lui.
Albus si sistemò gli occhiali “ incendiare, distruggere, non si può fare” gli spiegò “ che ne dite di tagliuzzare?” chiese divertito e con un movimento di bacchetta la vetrina di zia Fleur divenne legna da ardere e vetro da reciclare.
“ Siete pazzi” disse Lily divertita, le lacrime ormai sepolte nei suoi occhi.
“ No” la corresse James con la voce altrettanto divertita “ saremmo pazzi se facessimo così” e con un piccolo botto distrusse il mobile della tv “ o così” aggiunse Albus facendo a pezzi un altro mobile.
Lily rise forte scuotendo la testa e guardando i suoi fratelli che distruggevano tutto il salotto e correvano verso la cucina.
Avevano deciso di regalare a suo padre e sua madre dei nuovi mobili, a Lily non era sfuggito lo sguardo che aveva sua madre ogni volta che entrava nel salotto dove tutto le ricordava il giorno dell’ attacco, o ogni volta che vedeva la camera di James, dove lei era stata per quasi due anni distesa e priva di vita. Meritava di cancellare tutto.
Meritavano tutti quanti di ricominciare da capo.
Salirono le scale ridendo e continuarono a distruggere ogni mobile che vi era in casa.
Lily fu la prima ad arrivare nella camera di James, puntò la bacchetta contro il letto, ma davanti ai suoi occhi apparve sua madre sdraiata lì sopra.
Le parve quasi di poter rivedere il suo viso spento, la sua mano molle nella propria.
Tutte quelle sere passate a piangere e a parlare con lei.
Si lasciò scivolare lungo il muro. Non ce la faceva.
Ancora dopo tutti questi mesi non riusciva ad affrontare tutto.
“ C’ è una visuale migliore da quella posizione?” scherzò James raggiungendola e sedendosi accanto a lei.
Lily sorrise appena tra le lacrime che le erano scese e poggiò la testa sulla sua spalla “ pensavo di essere sola” sussurrò piano.
“ All’ epoca intendo” chiarì asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
“La mamma in quelle condizioni, papà fuori di testa per tutte le cose che lo preoccupavano, tu che eri morto e Albus…”
“ Che era un coglione” affermò Albus con un sorriso triste. Si sedette dall’ altro lato di Lily e le prese la mano.
“ Devi solo pensare che è cambiato tutto” le disse James baciandole la testa “ non è stato facile, ma abbiamo vinto… io sono vivo, la mamma sta bene…i ricordi diverranno sempre più sbiaditi e verranno sostituiti…”
“ Lo spero” affermò Lily e James rise “ ne sono sicuro…già quando conoscerai il platinato Junior…ahi” si lamentò dato che Lily lo aveva colpito con una gomitata.
“ Non te la devi prendere con me…il piccolo Pegasus ha molte possibilità di essere un platinato” Lily rise scuotendo la testa “ non sei cambiato per niente” si lamentò scherzosa “ mi vorresti diverso?” chiese James e Lily guardò i suoi occhi da cerbiatto che avevano sempre avuto un’ espressione piena di tenerezza dedicata solo a lei “ mai” rispose e lo abbracciò.
“ Una cosa però non è cambiata e non credo che cambierà…” la sua voce era seria, ma i suoi occhi erano divertiti e Lily ed Albus si scambiarono un’ occhiata incuriosita “ l’ idiozia di Albus” concluse.
“ Ehy” si oppose Albus mentre Lily scoppiava a ridere “ io non sono…” iniziò a protestare, ma poi guardò Lily e ripensò a quanto avevano sofferto per la loro lontananza. Ed era tuuta colpa sua e della sua stupidità.
James avrebbe voluto scherzare, come quando erano piccoli, e dirgli che era il fratello migliore, ma la situazione tra Lily e Albus era stata così difficile che anche lui che era appena tornato se ne era accorto.
A volte lei sembrava quasi irrigidirsi ancora, come se delle piccole cose le tornassero alla mente, o gli occhi di lui divenivano di un verde più cupo, come se ancora delle colpe tornassero ad opprimerlo.
Ma l’ amore tra Lily e Albus era così forte che piano piano sembravano essere riusciti a mettere da parte tutto.
“ Sì, è vero” ammise e Lily lo abbracciò di slancio “ non più” gli sussurrò all’ orecchio, poi appoggiò la sua fronte a quella di Albus come quando erano piccoli “ non più, fratellino” ripeté,  guardandolo in quegli occhi verdi lucidi di lacrime.
James sospirò “ bè, direi di far fuori anche questo letto che ne dite?” chiese, passando lo sguardo da suo fratello a sua sorella.
Lily annuì “ insieme?” propose.
Albus e James si guardarono prima di mettere entrambi le mani sopra la sua.
Urlarono l’ incantesimo e il letto si sbriciolò in mille pezzettini con un gran boato e costringendoli a ripararsi la testa con le braccia.
***
“ Al, Lily, James, dove siete?”
Albus sorrise mentre sistemava con la bacchetta l’ ultimo mobile e si voltò verso Alice.
“ Eccoli qua i miei amori” disse felice prendendo J.J. dalle braccia di Alice e sollevandolo leggermente per godere del suo sorriso.
“ Ha mangiato da poco non sballottarlo” lo rimproverò Alice e Albus se lo posizionò tra le braccia e si sporse a baciare Alice.
“ Avete già sistemato tutto” disse Alice guardandosi intorno “ non si riconosce neanche” affermò sovrappensiero.
“ Bè, l’ intenzione era quella” disse posando J.J. dentro la culla.
Si diresse verso Alice, ma non fece in tempo neanche a baciarla che James irruppe nella stanza “ Al, io vado…oh, ciao, Alice…” poi vide la culla e il suo volto s’ illuminò “ il mio nipotino” disse dirigendosi verso di lui “ lo sveglierai” protestò Albus, ma non fece in tempo visto che James lo aveva già preso tra le braccia “ lui non ha bisogno di dormire…lui è il nuovo James Potter” affermò soddisfatto e Albus scosse la testa sorridendo “ Lui è J.J.” lo corresse e James rise “ James Jack lo so…ma è comunque un James Potter…”
“ Devi ringraziare Alice per questo…” lo interruppe Albus.
“ Sì, sì, come no” disse Alice, beccandosi un’ occhiataccia da Albus “non importa, Aly” disse James e rimise J.J. dentro la sua culla “ so che Albus mi adora alla follia” concluse mettendo una mano sulla spalla di Albus e superandolo “ ci vediamo dopo” disse, baciando Alice sulla guancia.
“ Ah, Lily è andata in pasticceria con Scorpius per la torta…”
“ E tu dove vai?” chiese Albus malizioso. James sorrise, sapeva che Albus non aveva dubbi su dove stava andando.
Sapeva che faceva solo per metterlo in difficoltà.
“ A fare un giro” rispose e prima che chiunque potesse protestare uscì.
Alice rise e guardò Albus “ pensi che ammetterà mai che gli piace?” chiese e Albus scrollò le spalle “ sai com’ è James… “ le rispose prendendola tra le braccia “ già, so com’ è James, ma adesso vorrei l’ attenzione di un altro dei fratelli Potter…”
“ Chi? Lily?” chiese Albus baciandola sul collo, Alice rise “ baciami subito” gli disse con voce piena di rimprovero.
***
“ Ciao, scienziata”
Cindy si voltò e automaticamente sorrise al suono di quella voce.
Appoggiato allo stipite della porta, con le braccia incrociate, c’ era James Potter e la stava guardando con quegli occhi che l’ avevano fatta impazzire dal principio.
Era incredibile -  e credeva di non averlo mai visto su nessun altro- come i suoi occhi potessero essere al contempo innocenti e furbi.
Scrisse l’ ultimo appunto sulla cartellina e la poggiò sul ripiano “ novità?” chiese James.
Cindy lo guardò, pronta a scorgere nei suoi occhi una qualsiasi traccia di scherno o di rabbia, ma scoprì che non ve ne era.
Lui era davvero interessato alla sua risposta.
Scosse la testa “ non ho ancora trovato un modo per tenerla in vita facendo a meno di quella maledetta pozione”.
La rabbia nei suoi occhi blu mare provocò in James tanta tenerezza.
Da quando, cinque mesi prima, sua sorella Tara era stata rinchiusa nel reparto di malattie permanenti del S. Mungo, Cindy non aveva avuto pace e si era rinchiusa notte e giorno dentro il laboratorio per trovare una soluzione.
E purtroppo ancora non ce l’ aveva fatta.
“ Bè, lo troverai” le disse sicuro e Cindy sorrise “ vorrei avere la stessa fiducia che hai tu” disse incrociando le braccia e abbassando la testa sconfitta.
James si avvicinò, ma non la toccò.
Erano ormai mesi che lui andava a trovarla nel suo laboratorio.
Inizialmente si era detto che fosse solo perché gli faceva pena, oltre alla sorella aveva perso la madre che, come avevano scoperto, l’ aveva usata senza che le importasse niente di lei.
Ma in fondo, sapeva anche lui che non era per quello che ogni sera appena uscito dal lavoro andava da lei.
 “ Ho fiducia nelle tue capacità” le disse e Cindy annuì pur continuando a tenere il capo chino.
James le mise due dita sotto il mento e glielo sollevò fissando il suo sguardo nel proprio.
“ Ho fiducia in te” le disse e Cindy dischiuse leggermente le labbra.
Che cosa aveva appena detto? Cercò di imporre al suo cuore di smettere di galoppare impazzito.
Erano mesi che ormai si era scoperta innamorata di lui, eppure lo aveva tenuto ben nascosto dentro di sé.
Aveva sempre pensato che lui non sarebbe mai riuscita a perdonarla. Eppure ultimamente aveva visto qualcosa di strano in lui.
Era come se fosse meno freddo, meno sprezzante e per lei era sempre più difficile cercare di non mostrare quello che provava.
Ma fino ad ora ce l’ aveva sempre fatta, perché in fondo lei era una donna dura.
Lei era una scienziata fredda e calcolatrice.
Lei aveva imparato a nascondere tutto ciò che provava.
Lei diceva un sacco di cavolate quando si trattava di James Potter.
Senza darsi tempo di riflettere, di usare l’ intelletto del quale andava tanto fiera, agì d’ istinto.
Gli prese il viso tra le mani e lo abbassò verso di sé posando le labbra sulle sue, poi realizzò cosa aveva appena fatto.
Sbarrò gli occhi e vide che anche quelli di lui erano spalancati e fissi su di lei.
Chiuse le labbra e si allontanò strusciandole imbarazzata, ma prima che potesse allontanarsi del tutto, James la trattenne per la vita “ dove pensi di scappare, scienziata?” le chiese e stavolta fu un bacio pieno di passione.
***
  Lily entrò dentro la pasticceria e si guardò intorno, ma di Scorpius neanche l’ ombra.
Intravide il pasticcere che le lanciò un’ occhiata, le sembrava quasi divertito e Lily si chiese se fosse impazzito.
La commessa le si avvicinò sorridente e cortese.
“ Vorrei…” iniziò Lily, ma la commessa la interruppe “ so cosa le serve” disse e le diede un cup cake azzurro.
Lily guardò leggermente infastidita prima il cupcake e poi la commessa “ io non ho ancora detto…”
“ Non ce n’ è bisogno. Rossa con dolci occhi castani, so io di cosa ha bisogno” le ripeté indicandole il dolcetto.
Lily la guardò indecisa su chi delle due fosse la pazza.
C’ era sicuramente lo zampino di Scorpius, ma non riusciva a capire cosa volesse dirle con un cup cake.
“ Lo mangi. Sono sicura che è buonissimo”.
Lily inarcò le sopracciglia, il fastidio che continuava a crescere in lei.
Le sembrava di essere presa in giro e se a quello sommavi gli ormoni della gravidanza, rischiavi davvero una miscela esplosiva.
“ Io vorrei…ma devo prendere la torta” disse pazientemente, poi guardò l’ orologio per avvalorare la tesi “ stasera ho la cena per festeggiare i venticinque anni di matrimonio dei miei genitori…”
“ Lo sappiamo, ma non si preoccupi, basta che mangi il cup cake”.
Lily sbuffò cominciando a contare internamente fino a dieci, ma quando vide lo sguardo quasi deluso della commessa, si sentì in colpa, studiò un’ ultima volta il dolcetto e poi lo addentò.
Era davvero buono, dolce al punto giusto. Gli diede un secondo morso continuando a guardare la ragazza, cosa sarebbe dovuto succedere?
Eppure, era sicura di star facendo la cosa giusta. Sorvolando sul fatto che un dolcetto non poteva che essere mangiato e che era praticamente stata obbligata dalla commessa, questa era anche davanti a lei che la studiava con uno sguardo pieno di aspettativa.
Quando fece per prendere il terzo morso sentì la consistenza della carta sotto ai denti e aggrottò le sopracciglia.
Si portò una mano alla bocca e tirò fuori il foglietto di carta.
Era sicuramente stato incantato da Scorpius, visto che era in perfette condizioni, senza alcun segno dei suoi denti.
Guardò la commessa, ma lei sembrava osservarla con un’ espressione instupidita, quindi abbassò gli occhi leggendo il foglio.
“ Ti aspetto al nostro posto. S.”
Cinque parole e le labbra di Lily si aprirono in un sorriso.
La commessa la stava fissando con un sorriso a metà tra l’ estasiato e l’ inebetito, quasi come se avesse appena assistito alla cosa più romantica del mondo, e Lily si sentì in dovere di dirle qualcosa.
“ Lui…io…” balbettò senza effettivamente sapere dove andare a parare, per cui ci rinunciò.
“Torno per la torta” disse soltanto arrossendo e uscendo immediatamente.
Cominciò a camminare.
Il nostro posto. E quale doveva essere?
La loro storia d’ amore non era iniziata sotto i migliori auspici. Non c’ erano stati appuntamenti romantici e passeggiate al chiaro di luna, ma guerra e battaglie.
L’ unico posto che, probabilmente, per entrambi, aveva un qualche significato, era dove avevano concepito il loro Pegasus.
Si portò una mano al ventre ormai enorme. Non mancava molto e la pancia pesava sempre più.
Camminò fino all’ entrata di Diagon Alley e poi si diresse all’ Accademia.
Salì le scale, superò la palestra e le aule, sorrise, anche l’ Accademia era ormai un ricordo, eppure quelle stanze sembravano essere state testimoni di talmente tanti eventi che se i muri avessero potuto parlare, lo avrebbero fatto per ore, forse per giorni.
“ Sai quanto è diventato faticoso portarsi dietro…”
La voce le si spense appena arrivò alla loro terrazza.  Era tutto buio e per un attimo ebbe un moto di paura e il suo corpo s’ irrigidì.
Il ricordo di quel giorno nel bosco, al buio, in compagnia dei soli Dissennatori, non era ancora del tutto debellato.
Ma prima che potesse dire qualcosa una luce si accese.
Non era una luce forte, era quasi un piccolo faretto che illuminava solo una porzione di muro.
Quando partì la musica, Lily non poté che guardarsi intorno, ma ancora non riusciva a vedere Scorpius.
Poi una voce, quella voce, la voce di Scorpius, attrasse la sua attenzione.
“ Tutto è iniziato qua” le disse e sul muro davanti a lei si materializzò una gigantografia di lei vestita da recluta Auror.
Lily sorrise. Era il suo primo giorno all’ Accademia e sembrava così determinata con quegli occhi così decisi.
“ Io ti guardavo, ma tu neanche mi notavi, non notavi nessuno. Sembravi solo decisa a diventare un Auror degna di tuo padre”.
Bè, non era esattamente vero che non lo guardasse e, inoltre, lo aveva notato eccome.
“ L’ inizio della nostra storia non è stato affatto facile” affermò e Lily vide un’ immagine di un percorso in salita, pieno di curve e sassi.
No, non lo era stato per niente, tutto remava contro di loro, lei remava contro di loro, non volendo condannarlo ad una vita infelice accanto a lei.
“ La guerra e tutte le sue conseguenze” disse e per un attimo il muro rimase vuoto, come era giusto che fosse.
La guerra, il tremendo periodo che avevano passato non poteva avere delle immagini.
L’ atmosfera si ridistese immediatamente quando apparve una gigantografia di Lily con i capelli legati e le ciocche disordinate che sfuggivano ovunque.
“ E poi, tu non sei certo uno zuccherino” commentò Scorpius e Lily vide i suoi occhi, erano così pieni di rabbia da sembrare assumere una tonalità di rosso.
Rosso? Come le era venuto in mente? Non aveva mai visto nessuno con gli occhi rossi per la rabbia.
“ Ma d’ altronde io sono Scorpius Malfoy” si vantò e stavolta apparve una gigantografia che ritraeva Scorpius che sorrideva alla macchina, gli occhi grigi e luccicanti.
Era davvero bellissimo.
“ E non mi arrendo mai”.
Lily rabbrividì per come aveva detto quelle cinque parole, sembrava la stessa voce che aveva usato quel giorno in Accademia. Quel giorno che le promise che lui non si sarebbe mai arreso con lei.
E lo aveva fatto davvero.
“ Scorp” pronunciò Lily con voce emozionata, ma se anche lui l’ aveva sentita non lo diede a vedere e riprese a parlare dal suo nascondiglio.
“ E poi, un vecchio detto Babbano dice che la vita è una salita, ma più sali e più il panorama sarà bello…ed io ho davanti a me il panorama più bello…” concluse e l’ ultima gigantografia apparve davanti a lei.
La ricordava. Era una foto che le aveva scattato proprio Scorpius una settimana prima, ed era una semplice foto di lei, seduta nel prato di casa dei suoi genitori.
Era tremendo, con quel vestito a righe che aveva quel giorno, la sua pancia era enorme.
Batté più volte le palpebre per scacciare le lacrime. Maledetta emotività da gravidanza.
Le luci si accesero e Lily strizzò gli occhi per abituarsi alla luce.
Sentiva il cuore batterle così velocemente che per un attimo pensò che sarebbe potuta svenire.
Non riusciva a vedere Scorpius, in compenso una scatolina si materializzò davanti ai suoi occhi e Lily indietreggiò di un passo.
Sapeva cosa stava per succedere, ma non avrebbe permesso che una cosa stupenda come quella che aveva appena fatto fosse rovinata sul finale.
“ Sposami” disse infatti Scorpius, ma Lily non si mosse.
Non sarebbe stato così vigliacco da non farsi vedere e farle la proposta senza guardarla negli occhi.
Si piegò su se stessa “ Ahy” disse “ maledizio…” non riuscì neanche a finire l’ imprecazione che Scorpius uscì fuori dal mantello dell’ invisibilità di suo padre e le fu accanto “ sono i dolori? Stai male? Hai le contrazioni?” le riversò addosso tutte le domande, una dopo l’ altra.
Lily sorrise e si appoggiò a lui raddrizzandosi. Scorpius dilatò gli occhi “ Brutta vigliacca”  la offese e Lily sorrise “ oh no, mio caro” replicò “ voglio solo guardarti mentre lo dici” gli disse e Scorpius aprì le labbra.
Fregato da una Grifondoro. Assurdo.
Sorrise, non era stato fregato da una Grifondoro qualunque, ma dalla sua Lily…sì, così era più accettabile.
“ D’ accordo, ma non mi metterò in ginocchio” l’ ammonì e Lily sorrise scuotendo la testa “ e va bene…” finse di fare una smorfia alzando gli occhi al cielo e Scorpius ghignò afferrando la scatolina e tornando davanti a lei.
 “ Lily Luna Potter, sposami” le disse e Lily sorrise furba “ forse se me lo chiedi” disse prendendolo in giro.
Lui piegò la testa da un lato “ l’ ho appena fatto” si lamentò e Lily scosse la testa “ devi chiedermelo” disse calcando la voce sull’ ultima parola.
Scorpius sorrise, aveva davvero una pessima influenza su di lei.
“ Lily Luna Potter, vuoi sposarmi?” le chiese.
“ Ahi” rispose Lily e Scorpius rise “ sto facendo come vuoi, ormai mi hai fregato, puoi anche smettere” le disse fingendo di rimproverarla.
Lily si portò entrambe le mani sul fondo del ventre “ non sto fingendo” disse agitata e gemette di nuovo di dolore.
Scorpius spalancò gli occhi “ intendi dire che…”
Lily lanciò un piccolo urlo “ intendo…dire…” s’ interruppe mordendosi un labbro per non urlare di nuovo.
“ Merda, merda” imprecò Scorpius guardandosi intorno.
Lily alzò gli occhi al cielo. Stava per caso perdendo la lucidità?
Cioè lei era piegata in due dal dolore e lui perdeva la lucidità?
“ Che devo fare?” chiese Scorpius, la voce piena di panico “ dobbiamo andare di corsa al San Mungo” disse la frase a velocità supersonica e Lily si chiese se stesse respirando.
Rise tra i gemiti di dolore “ forse sono solo le preparatorie” ipotizzò e Scorpius inarcò un sopracciglio “ sei davvero strana, Potter” le disse baciandola tra i capelli.
Lily continuò a respirare con la bocca come le avevano insegnato, ma poi il suo sguardo venne attirato dall’ esterno.
Parte della luce solare era scomparsa “ c’ è una… eclissi parziale” disse con voce affaticata e anche Scorpius guardò fuori, pur continuando a tenerla tra le braccia.
La luna ed il sole s’ incontreranno nel quarto giorno del quarto mese dell’ anno.
Lily aggrottò le sopracciglia, come le era venuta in mente quella frase?
Eppure, era davvero il quattro aprile e fuori c’ era l’ eclissi.
L’ arrivo di un’ altra contrazione la fece urlare così forte che Scorpius imprecò “ basta, non sono quelle che dici tu…dobbiamo andare via” disse e ormai sembrava fremere dall’ agitazione.
Lily si appoggiò a lui per alzarsi in piedi, ma si piegò immediatamente su se stessa sentendo scendere del liquido attraverso le gambe.
“ Mi si sono rotte le acque” si giustificò, ma vedendo che Scorpius continuava a tenere gli occhi bassi, seguì il suo sguardo.
“ Non va bene” disse impaurita.
Non aveva solo perso le acque, vi era anche del sangue mischiato.
“ Andiamo” disse lui e il suo sguardo duro e la mascella contratta le fecero capire quanto fosse terrorizzato per lei.
I suoi occhi si riempirono di lacrime di paura, sapeva che doveva esserci qualcosa che non andava.
“ Andrà tutto bene” le disse Scorpius, ma Lily non riusciva a staccare gli occhi da lì.
Nella sua testa vorticava una frase: Nel giorno che rifletterà la sua luce nelle acque rosse di sangue.
Scorpius capì che era scioccata e dolorante e la prese in braccio cominciando a correre verso il San Mungo che fortunatamente non era lontano dall’ Accademia.
Lily affondò la testa nel petto di Scorpius. Solo quella frase in mente e tanta paura per il suo bambino.
***
“ PAPA’! PAPA’! PAPA’!”
Scorpius entrò dentro il San Mungo urlando come un pazzo, Lily avrebbe voluto dirgli di calmarsi e che così stava mettendole un’ agitazione incredibile, ma la realtà era che aveva paura anche lei.
Non era normale che avesse perso tutto quel sangue. Forse aveva esagerato o forse era una conseguenza della battaglia.
Sentì nascerle un singhiozzo nel petto, ma non riuscì ad espellerlo visto che le arrivò una contrazione che la fece urlare.
E questo la fece sentire ancora più arrabbiata.
“ E’ il momento?”
Quella era la voce di Draco. Non sapeva come Scorpius avesse fatto, ma Draco era davvero davanti a loro.
“ Io…papà…il sangue…”
Scorpius era in completa confusione e Lily si alzò a sedere come sentì il lettino sotto di lei.
Guardò gli occhi di Draco “ scelgo mio figlio” disse in un fiato.
Scorpius la guardò e poi guardò suo padre pronto a dirgli di non ascoltarla, ma Draco aveva gli occhi fissi in quelli di Lily.
Per un attimo la sua mente vorticò nei ricordi di quasi due anni prima, quando le disse che era praticamente impossibile che potesse rimanere incinta.
Capì perché le diceva così, ma lui non l’ avrebbe permesso “ nessuno dovrà scegliere niente” la rassicurò, poi voltò lo sguardo verso l’ ostetrica accanto a lui.
L’ avrebbe affidata a lei, era una bravissima dottoressa e lui non poteva lasciare suo figlio. Scorpius aveva bisogno di lei.
Scorpius si voltò verso Draco “ non dovevo” disse soltanto “ ho sbagliato, lei non poteva restare incinta ed io…”
Aveva la voce incrinata e Draco gli mise una mano sulla spalla “ Lei non poteva restare incinta ed invece eccovi qua ad aspettare di conoscere…”
“ Se le succede qualcosa…”
“ Non le succederà niente…” e Scorpius si sentì per un attimo tranquillizzato.
Si sedette sulle sedie come privato di ogni forza e guardò suo padre “ spero di essere un padre come te” confessò e Draco sorrise scuotendo la testa “ sarai sicuramente meglio di me” gli disse.
Quando la dottoressa uscì, dopo diverse ore durante le quali Scorpius era andato in crisi più volte e Draco lo aveva dovuto trattenere dall’ entrare nella stanza, e annunciò che Lily stava riprendendo conoscenza dopo il cesareo d’ urgenza, a Scorpius parve di tornare a respirare.
Abbracciò di slancio suo padre, ma Draco lo staccò subito da sé “ vai a conoscere tuo figlio” gli disse con voce emozionata e Scorpius corse verso la stanza.
Lily aveva il volto distrutto, ancora un po’ intontito dall’ anestesia e un po’ pallido per colpa del sangue perduto, ma il sorriso che aveva su di esso mentre stringeva il piccolo tra le braccia, lo rendeva così luminoso che Scorpius si ritrovò a pensare che non era mai stata più bella di così.
“ Cosa c’ è?” chiese Lily vedendo che si era fermato sull’ arco della porta.
Scorpius si riscosse avvicinandosi piano a lei “ sei bellissima” le disse e Lily sorrise ancora più ampliamente “ sei un gran bugiardo…devo essere orrenda” si lamentò con voce ancora debole.
Scorpius scosse la testa e si sedette accanto a lei “ non credo proprio” ribatté e le prese il volto tra le mani “ i tuoi occhi sono luce pura in questo momento” continuò “ ed io ti amo alla follia, Lily Potter” enunciò.
“ Ti amo anche io Scorpius Malfoy” disse Lily con gli occhi pieni di lacrime “ e la risposta è sì” disse e le sue iridi brillavano di felicità.
Le labbra di Scorpius si aprirono in un sorriso e senza lasciare il suo viso l’ attirò a sé per baciarla con passione e amore.
Appena si staccarono, guardò a fondo il suo bambino.
Non credeva di aver mai visto niente di più bello.
Era stupendo in tutto e per tutto, dai suoi pochi chiari capelli a quelle ciglia perfette. Da quelle piccole lentiggini che aveva sul naso a quella piccola voglia che aveva sul polso. Dalle sue manine tozze a quelle buchine che aveva nelle ginocchia. Quella voglia poi sembrava disegnata: una sottile linea marroncina che univa quelli che sembravano tre piccoli vortici.
Lo prese in braccio e si alzò in piedi visibilmente emozionato “ Pegasus Alexander Malfoy” disse e mentre lo stringeva al suo petto ebbe la sensazione di averlo già fatto.
 
17 ANNI DOPO
“ Non merito un regalo?” chiese Pegasus baciandole il collo e Cris si sollevò dal letto “ non provarci, Malfoy” lo ammonì spingendolo via scherzosamente “ non è né natale, né il tuo compleanno” lo rimproverò.
“ Ma ad aprile eravamo ad Hogwarts” finse di lamentarsi avvicinandosi e costringendola a spostare il viso all’ indietro “ non fare il viziato” lo rimproverò ancora mettendogli un dito sopra le labbra.
Pegasus la prese per la vita e se la portò in braccio “ viziato io?” le chiese mentre Cris rideva “ vuoi vedere cosa fa un ragazzo viziato?” le chiese ancora e senza darle tempo di protestare la fece sdraiare sul letto e cominciò a baciarla.
Lei gli passò le mani intorno al collo e si strinse a lui sollevando una gamba e stringendola intorno alle sue.
“ Peg…” il silenzio che seguì fece sobbalzare Pegasus che si sollevò di scatto seguito da Cris “ Per Silente!” imprecò arrossendo di colpo.
Lily guardò il suo primogenito “ dovresti scendere sono arrivati i risultati dei M.A.G.O.” disse soltanto prima di chiudersi la porta alle spalle.
“ Ecco, adesso tua madre mi odia” disse Cris lasciandosi ricadere sui cuscini “ no che non ti odia” si oppose Pegasus.
Cris sospiro “ Axus, rifletti, di solito mi fa un sacco di feste e adesso non mi ha neanche guardata. Probabilmente mi reputa una poco di buono che si fa baciare sul letto…”
“ Ma finiscila” la prese in giro Pegasus baciandola di nuovo sul collo.
Cris gemette e si lasciò trasportare per qualche secondo, ma poi si staccò “ no, signor Malfoy, tenga giù le zampe e scendiamo, prima che tua madre chiami mio padre”.
Pegasus pensò per un attimo a Teddy e spalancò gli occhi. Prese Cris per la mano e in pochi secondi erano già di fronte alle scale.
“ Paura, eh?” scherzò Cris, ma Pegasus si fermò e la guardò negli occhi “ per niente, è solo che sono un vero Grifondoro ed ho uno spiccato senso dell’ onore” si vantò e Cris scoppiò a ridere “ non mi sembrava che t’ importasse molto del senso dell’ onore fino ad adesso” scherzò.
Quando arrivarono di fronte all’ entrata della cucina sentirono ridere e parlare “ non ti dico come mi sono vergognata” gemette Lily e Scorpius rise “ è un vero Malfoy dopotutto” si vantò Scorpius.
Lily rise e poi sentirono Scorpius gemere di dolore “ caspita, Lily, mi hai fatto male” si lamentò e stavolta fu Lily a ridere “ e ti farò di peggio se non parlerai con Pegasus…”
“ Le chiacchierate padre- figlio sono superate” brontolò Scorpius “ decisamente” sussurrò Pegasus guardando Cris che stava ridendo sommessamente.
Lily sbuffò “ povera Cris se crede che prendere un Malfoy sia un guadagno” brontolò, ma Scorpius rise e Pegasus e Cris sentirono grattare una sedia sul pavimento “ ma se fai di me quel che vuoi” affermò lui con voce sensuale.
Pegasus fece una smorfia “ meglio entrare se non vuoi vedermi vomitare” disse e poi entrarono facendo separare i genitori.
Scorpius guardò Pegasus, la sua cicatrice che riluceva alla luce del giorno.
Ancora ricordava il giorno che si era fatto male.
Aveva solo cinque anni e aveva rubato la bacchetta a sua madre per giocare. Fu il giorno che capirono che Pegasus poteva già fare delle magie involontarie.
Scorpius non aveva mai visto Lily piangere così tanto, continuava a ripetere che era colpa sua e che era come se gli avesse fatto male lei stessa.
“ Ciao, Scorpius” salutò Cris, poi spostò timidamente lo sguardo su Lily mentre si sedeva.
Lily sostenne il suo sguardo, poi le sue labbra si aprirono in un sorriso “ Ciao, Cris” la salutò e Cris rilasciò il respiro mentre Pegasus la guardava con il suo sguardo che sembrava dirle: te l’ avevo detto.
Le mise le mani sulle spalle passando per andare verso il frigo “ un po’ di tè freddo? Sarai accaldata” la prese in giro e Cris divenne di nuovo rossa.
“ Mamma” si arrabbiò Pegasus e guardò Scorpius in cerca dell’ appoggio dal padre “ non guardare me” obbiettò lui “ vile Serpeverde” bofonchiò Pegasus “ ehy, un po’ di rispetto per il tuo vecchio” lo rimproverò Scorpius, ma aveva lo sguardo divertito.
“ Chi è un vile Serpeverde?” chiese A.J. entrando dentro la cucina insieme all’ inseparabile cugino “ voi due” scherzò Pegasus.
Era incredibile come A.J. avesse condizionato Nath, o forse era stato il contrario, fatto era che Nathan – il figlio di James Potter- era stato smistato a Serpeverde, causando non pochi disturbi cardiaci al padre.
“ Sono arrivati?” chiese A.J. e Lily scompigliò i capelli del suo secondo genito.
“ Il mio bambino” disse affettuosa abbracciandolo “ almeno uno dei due continua a baciare la sua mamma” scherzò guardando Pegasus che sorrise e scosse la testa in risposta.
“ Mamma, cosa dici?” si lamentò A.J. separandosi da lei e guardandola come se fosse impazzita.
A.J. era così incredibilmente uguale a Scorpius nel carattere, tanto quasi quanto Pegasus lo era nell’ aspetto.
“ Ecco qua” disse Scorpius, cambiando discorso e porgendo le lettere ai due figli.
Pegasus l’ aprì con aria di  sufficienza e Lily sbirciò da sopra la spalla “ Tutti Eccezionale tranne una O ad Aritmanzia e un Accettabile in Storia della magia…complimenti Pegasus” disse abbracciandolo.
Pegasus sorrise e guardò il fratello con sfida.
A.J. sbuffò “ mamma, papà, siete consci che i miei voti non saranno come i suoi, vero? Io ho una reputazione da difendere” scherzò.
Scorpius gli andò vicino e gli mise una mano sulla spalla “ si chiama reputazione adesso?” scherzò a sua volta e lo guardò aprire la sua busta per vedere il risultato dei G.U.F.O.
“ Cinque Eccezionale…dai non è male” lo consolò Scorpius “ se non vuoi diventare Auror” lo provocò Pegasus e A.J. lo guardò male facendolo ridere “ su fratellino, volendo potrai fare il mio assistente” lo provocò ancora godendo del broncio di suo fratello.
A.J. fece per ribattere, ma il camino s’ illuminò di fiamme verdi e pochi secondi dopo un ragazzo e una ragazza apparvero nel salotto della casa.
“ Allora? Allora?” chiese J.J. avvicinandosi al cugino che intanto si era alzato in piedi “ io ho avuto undici Eccezionale e papà dice che bastano per fare richiesta per entrare negli Auror, dice che con dei voti così potrei accedere anche agli Auror di Ferro”.
Gli occhi di Pegasus s’ illuminarono “ ho avuto undici Eccezionale anche io” disse felice “ E vai…tra un paio di mesi Accademia allora”.
Zoe incrociò le braccia, i suoi capelli erano di un biondo brillante quel giorno “ loro vanno a divertirsi e noi abbiamo ancora un anno…” si lamentò imbronciandosi.
“ Noi non andiamo a divertirci, andiamo a studiare per diventare degli Auror perfetti” protestò J.J. quasi offeso.
“ E’ vero” assentì A.J. “ loro difenderanno la terra, moriranno per proteggere il mondo magico, saranno come nonno Harry…delle profezie verranno fatte su di loro e nessuno sarà più forte di loro” li prese in giro, parlando con voce grave e solenne.
Lily non sentì le risposte di Pegasus e J.J., era troppo pensierosa per farlo.
Perché le profezia fatte su di loro le dicevano qualcosa?
***
“ Quindi…tu e Cris, eh?”
J.J. era sdraiato sul suo letto mentre Pegasus era seduto su una sedia che giocherellava con un boccino.
Un ultimo ricordo rubato ad Hogwarts.
Fermò il boccino racchiudendolo dentro il suo pugno e guardò il suo migliore amico nei suoi occhi verdi “ e quindi tu e Zoe, eh?” ribatté e J.J. sorrise “ va bene, va bene…uno pari, palla al centro” commentò.
Pegasus lasciò di nuovo libero il boccino “ è così strano” disse fissandolo “ non avevo mai conosciuto nessuna capace di… sì, insomma hai capito”.
Non riusciva a dire chiaramente di non aver mai conosciuto una che riusciva a fargli battere il cuore con un solo sguardo.
J.J. rise “ credo che la cosa strana sia sentire Pegasus Malfoy con la voce innamorata e vedere i suoi occhi a pesce lesso”.
Pegasus racchiuse di nuovo il boccino dentro al pugno e poi afferrò un libro che aveva sulla scrivania e glielo lanciò contro.
J.J. rise prendendolo al volo “ piuttosto, tu ce la farai a non vedere Zoe fino alle vacanze di Natale? O il tuo cuore si struggerà fino a quando i tuoi occhi non potranno rivedere quelle iridi color ametista?”
J.J. lo guardò male, stava usando le sue parole contro di lui. Era vero aveva paragonato gli occhi di Zoe ad un ametista, ma era stato un attimo di debolezza.
“ Sei scorretto” si lamentò tirandogli indietro il libro.
Pegasus rise e alzò le mani per prenderlo, ma una luce scaturì da esse e il libro si fermò a mezz’ aria “ Per Silente!” esclamò J.J. mentre Pegasus guardava a bocca aperta il libro ancora fermo a più di un metro da terra.
***
La sera subito dopo cena Lily si fermò sull’ arco della porta osservando i suoi figli che ridevano, scherzavano e si prendevano in giro.
Nonostante il color nocciola degli occhi di A.J. rendessero il suo viso più spensierato, vide che anche Pegasus sembrava felice e non sapeva perché, ma le sembrava quasi che fosse una sorta di giustizia.
“ Era così che ti saresti immaginata il nostro domani?” le chiese Scorpius riportandola alla realtà.
La cinse da dietro facendola aderire contro il suo petto e Lily appoggiò la testa contro di lui, poi mise le mani sopra le sue raccogliendo tutto il suo calore “ è molto meglio” affermò con un sorriso.

FINE
   
 
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