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Autore: Black Beauty    21/11/2014    9 recensioni
Questa storia partecipa al contest “Dimmi il tuo nome... E ti dirò quale pacchetto avrai!”, indetto da Winstar.love sul Forum di EFP e si classifica prima!
What if...? E se... Bellatrix avesse ucciso Ron? E se fosse ancora viva? Ronmione sulla reazione di Hermione dopo la morte del fidanzato. La mia versione dei fatti, enjoy!
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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E il nastro si riavvolse

Questa storia partecipa al contest Dimmi il tuo nome... E ti dirò quale pacchetto avrai! indetto da Winstar.love sul Forum di EFP e si classifica prima.


Nome sul Forum:
Bella Black
Nome su EFP: Black Beauty
Titolo: E il nastro si riavvolse
Trama: What if...? E se... Bellatrix avesse ucciso Ron? E se fosse ancora viva? Ronmione sulla reazione di Hermione dopo la morte del fidanzato. La mia versione dei fatti, enjoy!
Lettere scelte:
V - A - N - E - S
Note: //

2 Maggio 1998 - Hogwarts

Tutto sembrava muoversi intorno a lei. Vedeva sfocato, con macchie di colore che inondavano il suo campo visivo. Era tutto stranamente ovattato, sentiva solo il rimbombo di rumori e suoni, che apparivano distanti.

Il mondo non è più un problema mio.

Sentiva una specie di opprimente stanchezza a pesarle sulle spalle, mente un grosso groppo in gola le mozzava il respiro.

Io li ho salvati, io ho combattuto! Per cosa poi? Ho perso. Ho perso tutto.

Aveva freddo, ma non faceva nulla per riscaldarsi. Era un altro tipo di freddo, un gelo che arrivava da dentro.

Ho passato gli ultimi sette anni della mia vita a combattere per qualcosa di molto più grande di me, con le aspettative di tutti sulle spalle. Sono la loro eroina, la ragazza modello, la mente del Trio... Lo stesso trio che adesso è un duo.

Due braccia calde l'avvolsero, tirandola su quasi fosse una bambola. Un giocattolo che un tempo era bello, un giocattolo che trasportava in sé il ricordo di giorni felici, un giocattolo che adesso si è rotto irreparabilmente. Lei era così: una fragile bambolina di porcellana incarnata in una ragazza dai capelli spettinati, i vestiti lacerati e un vuoto nel cuore. Il contrasto fra caldo e freddo era musica sulla sua pelle, ma lei era come un sordo: incapace di sentirla.

Lasciami Harry, lasciami! Non tirarmi su, non vedi? Sono caduta troppo in basso. Lasciami andare, Harry, lasciami annegare insieme a lui.

Due occhi verdi la fissarono, le posero la stessa domanda che le avevano fatto in molti, quasi a scrutarla dall'interno. Erano colmi di tristezza e preoccupazione, ma Hermione non sentiva nulla. Nulla senza lui. 

Nessuno può capire come mi sento...

-Io ti capisco Hermione, sai? Voldemort ha portato via tante persone care anche a me. Ma loro non vorrebbero che noi stessimo così... Loro vorrebbero che noi vivessimo...- ma la sua voce era fragile e stava per spezzarsi. Era incrinata dal pianto quando ripensava a tutte le persone care a lui che avevano perso la vita. Ma lui doveva essere forte, forte per sorreggerla, forte per guidarla, forte per lei.

Harry può capire, lui c'è passato. Anche lui ha perso, lui è come me, lui...

E le lacrime finalmente scesero. Fredde come il ghiaccio, ma che bruciavano la pelle. Tremendamente liberatorie. Singhiozzi soffocati nella T-shirt del Prescelto, che non sapeva come consolare l'amica. -Ron era anche amico mio...- e dimenticarlo era difficile, impossibile. Ricordava tutto: ogni singola lentiggine, ogni singola battuta che non faceva ridere ma alla quale lui ed Hermione si mostravano divertiti per non ferirlo, ogni singolo gesto, ogni singola espressione, ogni singolo... Un singhiozzo spezzò l'aria. La ragazza si accasciò di nuovo a terra.

Non posso, non ce la faccio... A questo punto non so se è meglio vivere o morire! 

-Hermione, lui ti amava. Ti amava fin dal quarto anno e non te l'ha mai detto. Ma ti amava...- Harry non sapeva uscirsene con una battuta divertente e inappropriata come Ron. Harry non era Ron. 

Ron se n'è andato, Ron non c'è più, non posso farcela...

Pian piano, calava il sole. Hogwarts si stagliava contro il cielo che andava tingendosi di rosso, arancio e giallo. -Beh... domani ci sarà bel tempo...- No, Harry non era Ron, ma ci stava provando con tutto se stesso. La Battaglia Finale si era conclusa da poco, i buoni avevano vinto... Ma il prezzo da pagare era stato alto.

Ci saranno sempre nubi nel mio cuore.

-Hermione devi riprenderti! Dov'è finita la ragazza che conosco?! Sei sempre stata la migliore di noi tre e saprai farcela. Sei sopravvissuta a tutto, persino a...- le parole gli morirono in gola. La Grifondoro seguì lo sguardo del suo compagno fino al suo avambraccio sinistro. -Persino a lei...- la sua voce era carica di odio. Gettò uno sguardo al corpo del fidanzato, stesso davanti a loro, freddo e privo di vita.

Ron, cosa ti ha fatto quella strega? 

-L'hanno catturata, se ti può interessare...- la ragazza annuì bruscamente e con un gesto si asciugò le lacrime. 

Per Ron...

Avanzò fino a rientrare nella struttura di pietra che per anni aveva chiamato casa.

Non c'è casa senza lui...

Hogwarts l'accolse silenziosa come aveva sempre fatto. La sua ombra fendeva gli ultimi raggi del sole morente mentre si dirigeva verso una stanza abbastanza vicina alla Sala Grande, dove erano raccolti i feriti e i morti. Incontrò una Ginny piangente lungo il percorso e l'abbracciò stretta, le loro lacrime che si mischiavano. -Lui è...- iniziò la rossa piano -Fuori- un'altra voce spezzata, quella di Harry, che accolse anche lui fra le braccia la sua fidanzata. -Mi sembra giusto che teniate il corpo- Hermione annuì meccanicamente e riprese a camminare, lasciando Harry e Ginny indietro.

Me la pagherà...

Animata da un desiderio di vendetta che le era mai appartenuto prima d'allora, Hermione varcò la porta della stanzetta. Lì, Bellatrix Lestrange era trattenuta da due Auror, uno dei quali sembrava piuttosto interessato al corpo della donna, che aveva messo su peso da quando era evasa nel Gennaio di due anni prima, ed era trattenuto senza neanche troppo interesse dall'altro. -Tu brutta...- la Grifondoro entrò come una furia. -Questa è l'ultima volta che fai del male a me o alle persone che amo!- e sguainò la bacchetta. Lo sguardo di stupore sul volto della donna si trasformò in fretta in una smorfia di scherno. -Ma guarda un po' chi abbiamo qui...- cantilenò. Ma non fece in tempo a dire altro che Hermione urlò: -Zitta! Devi stare zitta, donnaccia che non sei altro!- e si avvicinò pericolosamente, la bacchetta puntata sotto la gola candida di Bellatrix.

Questo è per Sirius, Dobby, Tonks, Ron e tutte le persone che hanno sofferto per mano tua!

L'unica risposta che ottenne però fu un sadico sorrisetto e una risata da pazza. -Metti via la bacchetta: una sudicia sanguesporco babbanofila, per giunta Grifondoro non lo farebbe mai!- Ma la ragazza serrò le dita attorno allo stecchetto che emetteva calde scintille contro la pelle pallida della Mangiamorte. I due Auror non davano segno di volerla fermare e sarebbe stata finita per Bellatrix se non fosse stato per due persone che fecero irruzione nella stanza in quel momento. -Hermione ferma!- la riccia si girò sorpresa verso Harry e Ginny, che guardavano con malcelato disprezzo la strega oscura. -Non ne vale la pena. Per quanto voglia vendicare mio fratello, tu sei una delle poche persone in questa guerra che può dirsi davvero pulita, che non ha ucciso nessuno... Non ne vale la pena. Non per lei- e la squadrò come si guarda un vecchio straccio.

Ginny ha ragione... Ma lei ha ucciso Ron! 

Hermione era profondamente indecisa, ma lo sguardo di Harry la convinse ad abbassare la bacchetta. Gli occhi di Bellatrix brillarono di malizia -Sì, Potterino ha ragione, abbassa la bacchetta!- la ragazza strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche; poi, si girò lentamente e fece per andarsene. E proprio quando la donna stava per canzonarla di nuovo, si girò di scatto e, come aveva fatto anni prima con il nipote, le tirò un violento colpo al viso, facendola prima piegare in due e poi barcollare all'indietro, dritta dritta fra le braccia dell'Auror. Lasciò la stanza con un sorriso soddisfatto sul viso, vedendo uscire anche il compagno e non preoccupandosi minimamente della sorte della donna, completamente in balia dell'Auror.

Giustizia è fatta... almeno in prima battuta. Farò in modo che le venga dato il bacio del dissennatore...

-Hermione- Harry appoggiò una mano sulla sua spalla e le disse che aveva fatto bene a non ucciderla. -È giunto il momento di pensare al futuro-

19 anni dopo - King's Cross Station

Hermione guardò i suoi "nipoti" salire sul treno per Hogwarts e le vennero in mente tutte le sue avventure. In quel momento rivolse un sorriso a Ron, che era sicura che li stesse guardando e salutò con la mano. Harry aveva ragione, dopo tutto. pensò sorridendo, mentre il nastro, pian piano, si riavvolgeva.

   
 
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