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Autore: sangallo    22/11/2014    6 recensioni
Il diciottesimo compleanno della signorina Anna Frozen attira le più importanti personalità della città di Arendelle, e la giovane festeggiata spera che tra gli invitati possa nascondersi il suo grande amore e che preferibilmente sia un ufficiale. Ma sua sorella maggiore Elsa sembra celare un pericoloso segreto... Quale misterioso legame unisce la famiglia Bjorgman a quella delle due sorelle? E quali sono le vere intenzioni dell’affascinante ammiraglio Westergaard?
Una reinterpretazione di Frozen, in cui la gelida magia si nasconde nei romantici salotti di metà Ottocento.
[Kristanna] [Helsa]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il doppio matrimonio delle signorine Frozen era una notizia talmente sensazionale da non poter essere ignorata dagli abitanti di Arendelle, i quali di certo avrebbero voluto sapere i minimi particolari della cerimonia, dagli abiti degli sposi ai colori delle bomboniere, e di certo un boccone succulento come l’esclusiva delle nozze avrebbe potuto placare la fame di sapere della maggior parte dei pettegoli della città. Normalmente il signor Weselton avrebbe allertato l’intera tipografia del Ninnolo per stampare lo scoop dell’anno, ma la notizia che presto ci sarebbe stata una nuova signora Westergaard, a così breve distanza dalle nozze di sua figlia, lo gettava in uno stato di nervosismo e di isteria tale che per un attimo meditò di posporre la sua etica professionale. Perché quella frigida, testarda, supponente Elsa Frozen si sposava con quell’antipatico, arrogante, pomposo ammiraglio Hans II Westergaard? Indubbiamente la loro era una subdola tattica: volevano distogliere l’attenzione dalle chiacchieratissime nozze della signorina Weselton, ancora molto vive nella memoria dei lettori del Ninnolo; e il fatto che le due sorelle si fossero messe in combutta per celebrare la cerimonia lo stesso giorno, costituiva una prova sufficiente per gridare al complotto.

 

Ma la notizia delle imminenti nozze delle loro figlie non mancò di stupire anche i coniugi Frozen. Le due coppie si presentarono mano nella mano nel salotto di casa, e i due pretendenti dovettero far appello a tutte le loro forze per rimanere calmi, lucidi e composti. il primo a proporsi fu Kristoff, al quale Anna aveva annodato la cravatta attorno al collo e aveva agganciato, con molta fatica, i bottoni mancanti della camicia. “Signora Idun, signor Agdar, le famiglie Frozen e Bjorgman si sono conosciute in un modo del tutto accidentale e a distanza di anni si sono rincontrate in maniera ancora più straordinaria. Non so spiegare se il nostro riavvicinamento sia stato frutto del caso o se il corso degli eventi era già stato predeterminato, ma i miei sentimenti di sicuro si sono arresi all’inevitabile.” Quindi guardò Anna negli occhi e la prese per mano. “Mi ci è voluto uno scontro con questa ragazza per capire che una vita appartata in compagnia di una renna non faceva più per me e che i miei desideri di vivere sotto il vostro stesso tetto non erano solo finalizzati ad una collaborazione lavorativa. Mi sono innamorato di Anna. So di essere esplicito, forse brutale, tremendamente presuntuoso: chiedo il vostro permesso di essere lo sposo di vostra figlia.”

La dichiarazione di Kristoff era stata così semplice ma anche così tenera, che Anna lo abbracciò con trasporto. Hans ed Elsa lo osservarono con muta ammirazione e i signori Frozen con positivo stupore. 

“Qual è la tua risposta, Anna?” domandò il signor Agdar.

“Lo voglio con tutto il mio cuore.” Pronunciò quelle frase con un tono di voce felice, ma non  con la tipica frenesia delle sue decisioni d’impulso, piuttosto con una serenità più consapevole e matura. 

I suoi genitori si scambiarono un’occhiata di comprensione reciproca e diedero la loro benedizione al matrimonio dei due giovani.

Kristoff, raggiante, afferrò Anna per la vita e la sollevò in aria scatenando le sue risate. Prima di riappoggiarla sul pavimento le diede un bacio sulla guancia e le sussurrò un “ti amo, furia scatenata!” che la fece rabbrividire di piacere dalla testa ai piedi.

Se Kristoff, malgrado la sua umile estrazione sociale, godeva della fiducia incondizionata della famiglia Frozen, lo stesso non poteva dirsi di Hans; non c’era bisogno per lui di ripetere la plateale proposta di matrimonio a cui la madre di Elsa aveva assistito, ma era necessario chiarire la spinosa situazione che si era creata tra lui e il signor Weselton.

Hans quindi spiegò tutto il malinteso con dovizia di particolari, e nelle parti più compromettenti venne sostenuto da Elsa e da Anna, che si erano schierate a suo favore. 

“Comprendo il vostro imbarazzo, ammiraglio Westergaard, e sono disposta a perdonarlo. Tuttavia è mio scrupolo domandarvi se siete intenzionato a maritarvi con mia figlia malgrado la sua magia glaciale.” affermò perentoria la signora Idun.

“Ho conosciuto persone dal cuore molto più freddo del ghiaccio e sono stato accarezzato da mani ben più violente ed assiderate. C’è della bellezza nella magia di Elsa. è strano, è paradossale, è perfino banale: non riesco a percepire calore più grande quando sono con lei. Forse tutte le donne possono esercitare questo potere sugli uomini prima o poi e io non so se definirlo stregoneria, ma che sia fatta di carne o che sia fatta di neve, soltanto Elsa è il mio incantesimo personale.” E la ragazza lo strinse tra le sue braccia, facendo in modo che lui adagiasse la  testa sulle sue spalle.

Istintivamente il signor Agdar posò la mano su quella di sua moglie e le diede un cenno di consenso. Se Elsa poteva fidarsi di Hans  e se lui era davvero innamorato come sosteneva di essere, allora non stava alla madre della sposa ostacolare la felicità della figlia.

 

Il matrimonio venne fissato a tre mesi dalla data del fidanzamento delle due sorelle, il tempo necessario per inviare gli inviti e calcolare le spese organizzative. I coniugi Westergaard non ebbero il tempo di riposarsi dopo i festeggiamenti per le nozze di loro figlio Hans I, che subito dovettero rimettersi in pista per quelle di Hans II. Quando il signor Westergaard varcò la soglia di villa Frozen salutò suo figlio con una pacca talmente vigorosa che per poco non gli fece perdere l’equilibrio: nessuno riuniva in un unico corpo sentimenti di entusiasmo, compiacimento e trionfo come il padre di Hans. Ogni volta che si era recato ad Arendelle era tornato a casa con dei successi, prima grazie agli accordi commerciali con il signor Frozen, poi grazie ai suoi due figli, i quali, nel giro di due mesi erano riusciti ad inanellare rispettivamente la nipote del re e la figlia del suo principale socio in affari: non poteva essere più orgoglioso della sua progenie! 

Quando i futuri suoceri incontrarono Elsa furono volgari e inopportuni dall’inizio alla fine. La signora Westergaard spese parole molto positive nei confronti della nuora, lodando la sua bellezza e la sua compostezza; soltanto sul colorito a suo dire troppo pallido ebbe da lamentarsi, perciò trovò immediatamente il modo di farla arrossire affermando che, grazie ai fianchi non eccessivamente stretti, era senz’altro in grado di eguagliarla, se non superarla, nel partorire tredici figli. Il signor Westergaard, giusto per corroborare la sfida lanciata dalla moglie, regalò ad Hans un registro a caselle multiple su cui avrebbe potuto annotare tutti i progressi dei futuri eredi come da tradizione famigliare.

Durante la loro permanenza i coniugi Westergaard furono trattati con la massima premura da tutta la famiglia Frozen, ma gli unici con cui si sentivano veramente compatibili erano i signori Weselton: le mogli trovavano sempre tempo per spettegolare e i mariti di predisporre matrimoni combinati. Nonostante la costernazione del primo momento, quando il signor Weselton aveva appreso che i coniugi Westergaard avevano sfornato solo figli maschi, si era successivamente ringalluzzito quando era riuscito a spuntare il diritto di prelazione sulla figlia del loro primogenito, che sarebbe stata senz’altro papabile per il suo rampollo, talmente impegnato che non era riuscito a presenziare nemmeno per le nozze di sua sorella.

 

Nei mesi precedenti al matrimonio, Kristoff riprese il suo lavoro di commerciante di renne, ma data la sua incredibile manualità, continuò a rendersi utile in casa Frozen, senza mai pavoneggiarsi della sua nuova condizione di genero del signor Agdar. Hans invece aveva deciso di trasferirsi ad Arendelle, un po’ per stare vicino alla sua fidanzata, un po’ per stare lontano dalla sua famiglia. Nel frattempo entrò un po’ più in confidenza con suo cognato: i due continuarono a chiamarsi “Capitan Basetta” e “Renna umana” e, per quanto non si potesse dire che avessero imparato a fraternizzare, avevano fissato un giorno tutto per loro, la domenica pomeriggio, in cui si davano appuntamento alla Querciola Vagabonda per bere un bicchierino di grappa.

I rapporti furono molto migliori con le loro cognate ed entrambi si offrirono di aiutarle con gli ultimi ritocchi il giorno prima delle nozze.

“Che ne pensi, Elsa?” chiese Kristoff indicando alla ragazza la magnifica torta nunziale a tre piani, al gusto di cioccolato, vaniglia e crema preparata con le sue stesse mani: “non per vantarmi, ma credo che si mangi già con gli occhi.”

“Stavo per dire la stessa cosa, Kristoff. Penso che già prima di sera non ne rimarrà nemmeno un pezzettino!” rispose Elsa.

“Buona è senz’altro buona. Però potrebbe essere un po’ più bella, non trovi?” suggerì Kristoff con un sorriso. “Prova a decorarla con la tua magia!”

Dapprima Elsa esitò, ma poi provò a concentrarsi: pensò ad Anna e a tutti i momenti belli che avevano condiviso insieme, pensò al primo bacio dato ad Hans e al loro viaggio di nozze che avrebbero trascorso in Provenza, ad ammirare dal vivo i campi di lavanda: le immagini della sua mente si tramutarono in forme meravigliose, fiocchi di neve simili a ricami e nastri di brina soffici come seta che scendevano delicati lungo i vari strati della torta.

“Così è perfetta!” commentò Kristoff.

“Però dovremmo avvertire gli ospiti che il ghiaccio non si mangia!” rise Elsa. Poi avvertì la sensazione che un’idea insolita ma straordinaria le attraversasse la mente. Rammentò nuovamente tutti i bei ricordi che aveva evocato per decorare la torta e con gli stessi ghirigori e fantasie impreziosì il suo vestito da sposa, che ora risplendeva come se fosse stato tempestato di diamanti. “Sono sicura che ad Anna piacerà” disse fra sé e sé “dopotutto è stato suo il suggerimento.”

Quella stessa sera Hans portò il suo regalo di nozze ad Anna: nientemeno che il velo da sposa, bianco, in seta e in pizzo e con un lungo strascico.

“Oh mio Dio, Hans è stupendo!” squittì Anna saltellando di gioia “mi aiuti a metterlo, per favore?”

“Ma certo, mia cara!” quindi puntò la coroncina del velo sulla testa della ragazza e allargò il tessuto in modo che fosse aperto in tutta la sua ampiezza. “Non te l’ho mai detto, ma da quando ti ho conosciuto ho sempre pensato che tu fossi la sorella che non ho mai avuto. Eri così allegra e spensierata. Mi piaceva farti dei regali per vederti sorridere. Vorrei tanto che Elsa mi desse una bambina, così lascerei che la sua adorata zia la viziasse da mattina a sera.”

Anna fissò la sua immagine nello specchio, osservando il volto di Hans, che, essendo impegnato a sistemarle il velo, non poteva guardarla negli occhi. “Avrei voluto saperlo prima” pensò, con una lieve punta di dispiacere. Ma poi il malessere svanì.

“Sai Hans, devo confidarti un segreto che riguarda te” lo provocò improvvisamente Anna.

“Cosa? Non oserai tenere sulle spine tuo cognato!”

“Ebbene, se domani diventerai mio cognato lo devi solo a me, perché sono stata io a convincere Elsa che tu eri fantastico per lei.”

Hans assunse un’espressione molto seria: “caspita, ignoravo di avere una sostenitrice così accanita.”

“Questo come minimo ti costerà un rifornimento perenne di biscotti delle Isole del Sud.”

“Ah, cara Anna, non credere di essere meno in debito nei miei confronti: chi credi che abbia persuaso il tuo fidanzato a vestirsi come un gentiluomo per venire a chiedere la tua mano?”

“Aspetta, che? Sei stato tu?!” sgranò gli occhioni Anna, che non si capacitava di come Kristoff avesse potuto accettare un consiglio di Hans.

“Non credo che mi sarai mai grata a sufficienza per averti procurato un marito elegante e soprattutto profumato.Tuttavia se da domani dovrò diventare il tuo fornitore ufficiale di biscotti, così sia. Purché anche tu sappia ricompensarmi in modo adeguato.” sibilò con uno sguardo pericolosamente malizioso.

“E come dovrei ripagarti, pretenzioso Capitan Basetta?” mormorò Anna con un serpeggiante timore di conoscere la sua risposta.

“Potresti convincere tua sorella a indossare per una volta il corsetto che le ha regalato vostra zia?”

 

Il giorno delle nozze iniziò alle prime luci dell’alba, con le due emozionatissime sorelle che si erano riunite in camera di Elsa per la loro vestizione.

“Elsa, ho un problema terribile!” mugolò Anna “non so che fiori mettere nel bouquet. Che colore potrebbe stare bene sul bianco?”

“Oh Anna, mi sembra un colore piuttosto versatile, non credi?” ribatté la sorella.

Ma la piccola di casa Frozen appariva inflessibile. “Facciamo un pupazzo di neve?”

“Anche il giorno del tuo matrimonio, signora Anna Bjorgman?”

“Osi dirmi di no il giorno delle nostre nozze, signora Elsa Westergaard?”

La maggiore delle sorelle Frozen evocò Olaf che, vedendo le due ragazze in abiti candidi come la neve, saltellò ed agitò le sue braccine di legno. 

“Ciao Olaf! sapresti darmi un consiglio? Ti piacciono le rose gialle abbinate al mio abito?” chiese Anna.

“Oh no, no! il giallo sulla neve è un obbrobrio!” sbottò il pupazzo di neve scuotendo la sua testa. “Meglio un bel rosa squillante!”

“Peonie! Ma certo, mi farò un bel bouquet di peonie! Oh, Olaf fatti dare un caldo abbraccio!” cinguettò Anna con entusiasmo, mentre Elsa contemplava il suo bouquet di crochi lilla.

“Ma qui vedo un nuovo amico!” esclamò Olaf affacciandosi alla finestra e accorgendosi di Sven che sgranocchiava la sua porzione di carote in giardino. “Chi è questo simpatico asinello dalle lunghe corna tutto vestito per la festa?”

 

Anche Elsa si affacciò e notò che l’inseparabile renna di Kristoff era tutta bardata con nastrini di seta e tulle lungo tutto il perimetro della sella e due soffici pom pom di lana che scendevano dall’attaccatura delle briglie.

“Credo che la mise nunziale di Sven sia una tua creazione.” sospirò Elsa guardando sua sorella con la coda dell’occhio. “Kristoff lo sa?”

“Avvertito l’ho avvertito” rispose Anna “ma probabilmente non si aspetterà che l’ho fatto per davvero.” commentò ridacchiando. “Entreremo in chiesa in groppa a Sven!”

“Che cosa? Ma come pensi che riusciremo a montare sulla sua schiena con i nostri abiti? Ce li strapperemo tutti!” protestò Elsa.

“Una carrozza! Una carrozza fatta tutta di ghiaccio e splendente come il cristallo!” suggerì Olaf con una gioia incontenibile.

“Questa sì che è un’idea favolosa! Dai, Elsa facciamolo! Weselton schiatterà per l’invidia!” gridò Anna.

“Weselton è tra gli invitati?” domandò Elsa con un’ espressione di disgusto.

“Beh lui è lo suocero del fratello di Hans. Tecnicamente è un lontano parente acquisito. Più tuo che mio, per fortuna.” commentò Anna.

Elsa rifletté un poco poi agitò le sue mani, materializzando in giardino una carrozza fredda e lucente: “sembrerà fatta di cristallo, non di ghiaccio. Facciamo vedere al vecchio cosa siamo capaci di fare.” sogghignò con un sorriso obliquo.

 

Il passaggio per le vie di Arendelle della carrozza con a bordo le due future spose venne accolto con applausi e fischi di ammirazione, con la sola eccezione del signor Weselton, al quale, a forza di rimuginare su come le due sorelle Frozen fossero riuscite a procurarsi un simile veicolo, spuntò un capello bianco tra la sua non proprio folta chioma.

Elsa ed Anna vennero aiutate a scendere dai loro genitori e dai fedeli Gerda e Kai, che si erano offerti di essere i loro testimoni di nozze. 

Le due sorelle si presero per mano e si prepararono per attraversare la navata; ma prima che muovessero il primo passo all’interno della chiesa, un dubbio le colse sulla soglia.

“E se per l’emozione finissi per congelare tutto?” si allarmò Elsa.

“E se per distrazione inciampassi nel mio velo?” si preoccupò Anna.

Ma le loro paure si dissolsero rapidamente quando, tra la folla degli invitati, intravidero i volti sorridenti, incoraggianti ed innamorati dei due uomini che le attendevano davanti all’altare.

 

Fine

 

 

Note dell’autrice: carissime lettrici e carissimi lettori, siamo arrivati alla fine de “l’amore e la paura”! Desideravo innanzitutto scusarmi per il ritardo con cui ho aggiornato, ma purtroppo ho avuto numerosi impegni in questo periodo.

Devo dirvi che sono commossa: mi avete sempre lasciato delle bellissime recensioni, accurate, simpatiche e soprattutto incoraggianti; è la prima volta che scrivo una fanfiction e  devo dire che è stata un’esperienza bellissima. Qualcuno afferma che si tratti del genere letterario 2.0 e forse è così: è vero, maneggiamo storie e personaggi di cui non deteniamo i diritti d’autore, talvolta ci inventiamo le loro vite e spesso le sconvolgiamo, ma non è forse un modo per dichiarare il nostro immenso amore per i personaggi che più ci fanno sognare? 

Frozen non è soltanto il mio film preferito, è stata un’ispirazione, una fonte di entusiasmo che mi ha permesso di incontrare, anche solo virtualmente, molte altre persone con la mia stessa passione; posso dire lo stesso per i romanzi di Jane Austen, di cui vi consiglio caldamente la lettura: troverete delle storie emozionanti, romantiche, narrate con uno stile impareggiabile ed un’ironia fulminante.

E ora i doverosissimi ringraziamenti a Star Fighter, Mergana, Hime Elsa, Tomoe Mami, Generale Kesserling, Weepingangel, Harley Sparrow, Revan,Belle Jones, Kirah and Arkhaniel, Mangaloveanimeloveio, Amberly_1. Molti di voi hanno creduto fin dall’inizio nella mia storia e hanno recensito puntualmente ogni capitolo. 

Grazie anche a tutti coloro che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite, le seguite, le ricordate, o che semplicemente l’hanno silenziosamente letta fin qui :-)

è stato bellissimo interagire con voi e conoscere i vostri punti di vista e suggerimenti.

Se vorrete scrivermi quale momento del racconto vi ha colpito di più, sarò felicissima di leggerlo.

Ancora grazie mille di tutto!

A presto ;-)

Vostra

Sangallo

   
 
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