Film > Captain America
Ricorda la storia  |      
Autore: _juliet    27/11/2014    4 recensioni
{post!Captain America | hints Bucky/Steve}
Il momento in cui James Buchanan Barnes chiude gli occhi e il Soldato d'Inverno apre i suoi.
Prima classificata al contest "Brace yourselves: angst is coming" indetto da Starhunter sul forum di EFP.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Bucky' Barnes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima classificata al contest “Brace yourselves: angst is coming”, indetto da Starhunter sul forum di EFP.

 

Rebirth



Quando era caduto nel vuoto, non pensava che avrebbe mai riaperto gli occhi. Sapeva di stare per morire e lo detestava, perché Steve se ne sarebbe preso la colpa e perché non aveva mai osato dirgli cosa provava per lui e perché non era nemmeno riuscito a dirgli “addio”. Sapeva di stare per morire, ma era un uomo, per Dio, un soldato. E non avrebbe versato una lacrima.
Bucky si svegliò senza rendersi conto di aver dormito. Riuscì a intuire di essere sdraiato, ma le sue membra erano intorpidite e non rispondevano ai comandi; tutto il corpo era indolenzito e freddo, terribilmente freddo. La luce bianca era innaturale e lo abbagliava; sembrava che i suoi occhi non riuscissero ad abituarsi alla luminosità. Udiva voci rincorrersi, rapide, sovrapporsi le une alle altre; udiva rumori di macchinari e di oggetti spostati.
Questo significava che era sopravvissuto? Che avrebbe avuto un'altra occasione?
«Qual è il tuo nome?» un sussurro metallico, terribilmente vicino al suo orecchio, lo fece sobbalzare.
«Sono il Sergente James Buchanan Barnes, matricola 32557, centosettesimo reggimento» rispose Bucky, senza esitazione.
«Conosci Steven Rogers?»
La speranza lo rese stupido. «Steve?» la sua intenzione era stata quella di gridare, ma la voce che udì richiamava piuttosto il gracchiare di un corvo. «Dov'è?»
«Il tuo Capitano ti ha abbandonato, soldato!» sghignazzò qualcuno.
A quelle parole, Bucky tentò di alzarsi, ma scoprì che le sue membra erano trattenute da quelle che sembravano catene. «Voglio veder-»
Prima che potesse terminare la frase, gli ficcarono in bocca qualcosa di duro e spesso.
Il dolore. Esplose nella sua testa e invase lentamente tutto il corpo, lasciando una traccia di fuoco nella sua carne. Si contorse e gridò, tentando di liberarsi per scappare, ma era imprigionato e ogni movimento era una pugnalata. Era come se innumerevoli artigli lo infilzassero e lo stritolassero, impedendogli di respirare.
Tutto cessò all'improvviso, così com'era iniziato. Bucky tentò di contenere i singhiozzi, cercando di riflettere e di riprendere fiato: era evidente che qualcosa stava andando storto; se proprio doveva urlare, era meglio che lo facesse chiamando aiuto.
«Qual è il tuo nome?» chiese una voce metallica.
Bucky attese che il suo corpo smettesse di tremare, prima di rispondere: «Sono James... Barnes.»
Era sicuro di stare tralasciando qualche dettaglio ma, in quel momento, recitare il proprio nome a memoria non gli sembrava importante.
«Molto bene, James Barnes» commentò la voce, senza allegria. «Conosci Steven Rogers?»
«Steve, sono qui!» Bucky urlò con tutte le poche forze che riuscì a trovare, strattonando le catene che trattenevano i suoi polsi e le sue caviglie.
Il suo cervello implose. Cercò freneticamente di liberarsi dalla morsa che lo imprigionava; doveva scappare, doveva andarsene. Il dolore era bruciante, insopportabile, poteva sentirlo muoversi nel suo corpo attraverso le vene, come fosse un veleno. Il dolore era vivo e l'avrebbe divorato dall'interno.
Quando le fitte cessarono di scuotere il suo corpo, Bucky implorò che la smettessero, ma era senza fiato e riusciva a emettere solo grida strozzate. Dov'era Steve? Perché non veniva a salvarlo? Steve, che era sempre raffreddato e che le prendeva dai bulli del quartiere, Steve che s'infuriava quando qualcuno buttava qualcosa per terra, Steve che non aveva mai capito l'effetto che gli faceva.
Una voce gelida gli stava chiedendo quale fosse il suo nome.
«Bucky» singhiozzò. «Steve mi chiama “Bucky”.»
I suoi sensi percepivano solo la paura; poteva sentirne l'odore, il sapore, poteva toccarla. Un terrore gelido e inesorabile velò la sua vista e trasformò l'aria in un liquido denso che gli impediva di respirare.
Un'immagine prese forma nella sua mente: una giornata di sole, un pacchetto di caramelle e Steve che gli correva incontro. Ma poi, bruscamente, da ogni parte, dalle profondità della terra, il dolore lo colpì e lo sommerse. Non conosceva più nulla, esisteva solo il dolore.
Le sue mani si muovevano convulsamente e il suo corpo sembrava accartocciarsi su se stesso, nel tentativo disperato di sottrarsi alla tortura. Si rese conto che era la sua voce a urlare solo quando i polmoni iniziarono a bruciare, reclamando aria. Implorò che lo uccidessero, che lo facessero a pezzi e bruciassero i resti, qualunque cosa, per Dio, purché il dolore cessasse.
«Te lo chiederò ancora una volta: qual è il tuo nome?» domandò qualcuno.
Quando riuscì a calmarsi e a riprendere fiato, si accorse che stava tremando, il corpo scosso da silenziosi singhiozzi.
Una voce echeggiava nella sua mente. Non gli era completamente estranea, sembrava piuttosto un ricordo di molto, molto tempo prima. “Bucky!” stava chiamando, e rideva nella luce del sole. Ma bastò scuotere la testa, perché svanisse.
«Io-» biascicò. «Io non lo so.»
«Conosci Steven Rogers?»
Un lampo fugace di biondo e blu attraversò la sua mente, ma durò meno di un secondo. «No» rispose.
Chi stava accanto a lui disse: «Ti chiamano “Soldato d'Inverno”.»
Il Soldato d'Inverno annuì, catalogando la prima di molte informazioni. Respinse le strane visioni negli angoli più bui di se stesso e aprì gli occhi per la prima volta.


____________________________
NdA: Salve. Per quanto può sembrare strano, la storia è vagamente ispirata alla canzone “Rebirth” degli Angra, che parla di una rinascita dopo un periodo difficile. Ecco, diciamo che le si ispira in negativo.
È la seconda storia che pubblico in questo fandom, quindi pareri e critiche sono bene accetti.

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: _juliet