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Autore: yoko_kage13    02/11/2008    2 recensioni
Ho attraversato il tempo e lo spazio...non sai per quanto ho vagato, rinchiuso in questa tela...ed ora sei tu ad essere venuto a me... Dimmi...mi ami ancora? (Riku-Sora)
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Riku, Sora
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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CAP 4

 

 

 

 

Ringrazio vivamente chi ha inserito questa ff tra i preferiti:

1 - hikari92
2 -
HPalessandra
3 -
katspichan
4 -
kyoasakura
5 -
lelith
6 -
MatyXV
7 -
retsu89
8 -
Roy4ever
9 -
SoRifan
10 -
YUMIKO
11 -
_FaLLeD_aNGeL

 

 

 

Ma soprattutto Roy4ever per aver commentato da sempre ! ti  capisco, riku è anche il mio pers. Preferito! Puff avevo paura che axel nn sarebbe stato riconosciuto nonostante la descrizione!!! L’hai finito tutto tu kingdom hearts, io si, ma è da tanto che nn c gioco! Causa università… secondo me la scena più bella è quando sora reincontra riku e lo riconosce! Peccato che io nn riesca proprio a trovarla né su emule né su youtube…SOLITA SFIGA NERA!!!! Ora ti lascio al chappy, grazie dei commenti!

Il_Trio_Infernale…oddio, che dire, ormai disperavo che qualcuno recensisse questa ff,  ed è anche il motivo dei miei ritardi. Se penso che una mia storia sia indifferente ai lettori lascio perdere e continuo le altre…mi scuso del ritardo! Per quanto riguarda il nome, credo che ormai ci si possa fare un dibattito sopra, nemmeno io sono sicura! Cmq si capisce chi è il pers, quindi credo che nn andrò a togliermi la vita per questo particolare! Spero continuerai a leggere questa ff! cmq sn troppo contenta che i whitin abbiano una nuova fan! Anche se a dirti la verità preferisco gli evanescence.

 

 

SoRifan ciao! Onorata che tu segua questa ff. per quanto riguarda il ritardo, vedi un poco è per mancanza di idee, poi per il fatto che nn sn molto che m lasciano una rece, quindi questa ff è l’ultima nella mia lista tra quelle che sto scrivendo.inoltre ora che è iniziata l’università tra viaggi e spostamenti vari nn ho avuto molto tempo. Sorry! Spero cmq che leggerai! Cmq troppo forte il “porca paletta sama!!!” troppo fortaccio!!!

 

 

 

 

 

Bittersweet


Within Temptation



If I tell you
Will you listen?
Will you stay?
Will you be here forever?
Never go away?
Never thought things would change, hold me tight
Please don't say again that you have to go

A bitter thought
I had it all
But I just let it go
Hold your silence
It's so violence since you're gone

All my thoughts are with you forever
'Till the day we'll be back together
I will be waiting for you

If I had told you
You would've listened
You had stayed
You would be here forever
Never went away

It would never have been all the same
All our time what have been in vain
Cause you had to go

The sweetest thought
Had it all
Cause I did let you go
All our moments keep me warm
When you're gone

All my thoughts are with you forever
'Till the day we'll be back together
I will be waiting for you



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agrodolce

 

Se ti parlo
mi ascolterai?
Resterai?
Starai qui per sempre?
Non andrai via mai?
Non ho mai pensato che le cose sarebbero cambiate, stringimi forte,
per favore non dire di nuovo che devi andare.

Un pensiero amaro,
l'ho avuto tutto
ma l'ho appena lasciato andare.
Stringo il tuo silenzio,
è così violento da quando sei andato via.

Tutti i miei pensieri sono con te per sempre,
sino al giorno in cui saremo di nuovo insieme
ti aspetterò.

Se ti ti avessi parlato,
mi avresti ascoltato,
saresti restato,
saresti stato qui per sempre,
non saresti mai andato via.

Non sarebbe mai dovuto essere così,
tutto il nostro tempo è stato inutile
perchè sei dovuto andare via.

Il pensiero più dolce
l'ho avuto tutto
perchè ti ho lasciato andare.
Tutti i momenti insieme mi scaldano
quando non ci sei.

Tutti i miei pensieri sono con te per sempre,
sino al giorno in cui saremo di nuovo insieme
ti aspetterò



http://www.youtube.com/watch?v=oS_KmxanzTY&feature=related

 

 

 

 

 

 

 

-Chi sei ?

Il ragazzo dalla pelle nivea non rispose, ma lo strinse di più a sé, con una forza che avrebbe definito “disperazione”.

-Non sei solo un sogno… vero?

Sora tremò leggermente quando un sorriso rilassato piegò le sue labbra, mentre quegli occhi di ghiaccio continuavano a studiarlo , soffermandosi sui minimi particolari del suo viso.

Il giovane gli prese una mano tra le sue, accostandolala lentamente alle labbra, posandovi un piccolo bacio sul palmo, prima di premersela sulla guancia.

Il più piccolo mosse timidamente le dita, accennando una piccola carezza che fece sospirare l’altro.

Intanto qualcuno lo chiamava…

 

 

 

 

 

 

 

-Piccolo…piccolo, apri gli occhi!

Sora seguì quella voce melodica, così vicina al suo orecchio, ed aprì piano le palpebre.

All’inizio la luce gli diede talmente fastidio che dovette sbatterle velocemente per allontanare i puntini bianchi che gli appannavano la vista, ma poi la figura che gli aveva avvolto le braccia intorno alle spalle, gli si era parato davanti, proteggendolo dai raggi solari.

-C-cosa…

-Finalmente ti sei ripreso.

Sora mosse piano le dita delle mani, sentendole formicolare fastidiosamente.

Il fazzoletto umido posato sulla sua fronte gli dava un sollievo incredibile, se non l’avesse tolto si sarebbe sopito nuovamente.

Dunque se lo fece scivolare in mano, strizzandolo leggermente.

-Dove sono?

-Ti ho disteso sulla panchina di un parco, poco lontano da dove ti ho trovato. Riesci ad alzarti piano se ti aiuto?

Il giovane ebbe un brivido quando gli circondò la vita con le braccia e, nonostante il rossore, si decise ad alzare lo sguardo.

I suoi occhi ne incontrarono un paio color acquamarina mentre posava le mani sul suo petto, lasciandosi sfuggire un sospiro strozzato.

-Non può essere…

-Mmmhm?

Sora guardò con meraviglia i tratti fanciulleschi del ragazzo, leggermente marcati eppure così armoniosi nel loro insieme, incorniciato dai lunghi capelli argentei, che sembravano così lisci al tocco.

Lasciò che la sua presa gentile lo aiutasse a sollevarsi, ma rimase comunque poggiato a lui mentre si ricordava come stare in piedi.

L’altro corrucciò le sopracciglia mentre gli scostava la frangia dalla fronte.

-Ci conosciamo?

Il più piccolo si impose di restare calmo…MA COME DIAVOLO FACEVA?

Il ragazzo del quadro, lo stesso che popolava i suoi sogni, era lì davanti a lui!

-…no…non ci conosciamo…

Gli uscì flebilmente dalle labbra, eppure strinse più forte la sua maglia, come se sperasse che quella sua confessione non bastasse ad allontanarlo da lui, a cui invece sfuggì un sorriso felino.

-Io invece credo di si.

Sora spalancò gli occhi, mentre l’albino avvicinava il viso al suo, alitandogli sulle labbra che, a quella muta richiesta, si socchiusero, restando in attesa.

Ottennero una dolce carezza, simile a un petalo di rosa sulla sua pelle, ma che fu sufficiente a fargli sciogliere i muscoli.

Quelle labbra rosee assaggiarono le sue con tenerezza e passione, con timore reverenziale e aspettativa, con passione, quasi fuori controllo.

Sensazioni così diverse in una volta sola penetrano nella sua anima, lottano come stanno facendo le loro lingue  e alla fine si dividono.

Il più grande accosta la bocca al suo orecchio.

-Sora…tu stai sognando.

 

 

 

 

 

 

 

 

Sora aprì lentamente gli occhi, strusciando il viso contro il cuscino.

Si sentiva stranamente caldo, aveva il respiro affannato e uno strano bruciore al petto.

Aveva la testa vuota e le orecchie gli ronzavano fastidiosamente.

Con un piccolo sforzo, si mise a sedere, osservando il suo riflesso nello specchio a lato del letto.

“O mio Dio…che faccia!”

Aveva gli occhi così lucidi da sembrare sull’orlo del pianto, un colorito pallido al posto del suo vibrante colore leggermente abbronzato, mentre le guance sembravano di aver deciso di prendere fuoco senza nemmeno avvisarlo!

Facendo leva sul materasso, si alzò barcollando leggermente.

Come era suo solito fare, andò subito in bagno a lavarsi la faccia.

L’acqua fresca ebbe il potere di svegliarlo leggermente, dandogli sollievo.

Sobbalzò leggermente quando avvertì un leggero miagolio e uno strusciarsi beato sulla sua gamba e, abbassati gli occhi, si lasciò sfuggire un sorriso.

-‘Giorno Riku-chan!

Diede una fuggevole carezza al piccolo gattino dal pelo niveo, che gli fece le fusa.

-Ora devo sbrigarmi o farò tardi.

Il gatto lo seguì con eleganza in cucina, pronto a gustarsi la sua solita scodella di latte fresco, prima che il suo padrone mettesse sotto sopra la casa alla ricerca della sua uniforme.

Solita routinne!

 

 

 

 

 

 

 

 

Sora si spiaccisò letteralmente sul banco.

Ma chi gliel’aveva fatto fare a venire a scuola in quelle condizioni? Si sentiva letteralmente uno schifo!

Poi aveva la sensazione di aver dimenticato qualcosa d’importante… ma cosa?

Ricordava che c’entrava qualcosa Kairi, ricordava ricerche su…qualcosa.

“Uffa uffa uffa uffa!”

Si alzò di scatto quando la voce altera del professore riempì la classe.

Il professor Leon guardò i suoi alunni uno per uno.

Il suo sguardo aveva sempre avuto il potere di far calare il silenzio in meno di due secondi.

-Seduti!

Gli studenti obbedirono, sbrigandosi a prendere il libro di testo.

-Bene, prima di conminciare vi annuncio che da adesso in poi un nuovo alunno farà parte di questa classe. Mi auguro farete di tutto per aiutarlo ad integrarsi con la classe, nonostante l’anno sia già iniziato da un po’ di tempo.

Un leggero bisbigliare si diffuse, mentre tutti guardavano con aria impaziente la porta.

-Puoi entrare!

 

 

  
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