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Autore: Schully    02/12/2014    8 recensioni
Capitoli in revisione.
Mi sono messa a pasticciare dopo un finale di metà stagione mooolto deludente... se vi piace sognare forse questa storia fa per voi... premetto che l'ho scritta e pubblicata... non le ho dato il tempo di riposare sono troppo arrabbiata se c'è qualcosa da aggiustare dite son tutta orecchi.
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Carol Peletier, Daryl Dixon, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Addio

 
 
 
 
Sei morta. Ed io non ho potuto fare nulla, non ho potuto proteggerti. Lacrime amare solcano il mio viso, mi sento svuotato. A cosa ti è servito insegnarmi a sperare se ora giaci qui tra le mie braccia, fredda come il marmo?
Vedo il dolore negli occhi di Maggie, ed è solo un pallido riflesso di ciò che provo io. E lei è tua sorella, Cristo! Sono stato uno stolto; avrei dovuto farti capire ciò che sentivo quando eri ancora viva, ma non comprendevo bene ciò che provavo, non era nella mia natura sentire amore, non sono mai stato con una donna, cazzo!
Merle ci ha provato, mi ha portato da una sua “amica”, una volta, ma non ha funzionato; ero molto più a mio agio con le donnine delle riviste, almeno loro non blateravano frasi insulse. Appena la puttana aveva cominciato a parlare, io l’avevo zittita in malo modo premendole una mano alla gola; stringendo e guardandola negli occhi l’avevo minacciata che sarei tornato a finire il lavoro se ne avesse parlato con qualcuno. Avevo una reputazione da difendere, non sia mai che il signor Dixon mostri paura o inadeguatezza.
Mi ero defilato dalla finestra e, quando ero tornato, la puttana mi aveva retto il gioco, decantando le mie arti amatorie. Merle era troppo ubriaco per fare domande.
Quindi, Beth, come vedi, in questo sono uguale a te, ero uguale a te, mi manca l’esperienza e tu ti sei intrufolata così lentamente dentro di me che ora sono devastato e mi manca l’aria. Sei stata come la pioggia leggera di primavera che ha lavato via la merda che c’era prima nella mia vita. Con te mi sono sentito un uomo migliore. Ti guardo, il rossore non ha ancora abbandonato le tue guance e la tua bocca è piegata in un leggero sorriso.
Sembri così serena... Avrei voluto assaggiare le tue labbra una volta, sentire se erano davvero morbide e calde come immaginavo.
È come se la morte volesse mantenerti bella e intatta per lei. L’oscura signora ha posato il suo lurido sguardo su di te e, vedendoti così bella e pura, ti ha voluto con sé. “Maledetta”, ti ha circuita e tu ti sei lasciata prendere.
Perché te ne sei andata? Perché mi hai lasciato solo?
Tu mi hai insegnato ad amare, ora cosa sono senza di te? Non sono nulla. Ti ho adagiato sull’asfalto freddo e mi sono inginocchiato al tuo fianco; sento la mano di Rick sulla spalla, so che vuole confortarmi, ma non esiste conforto senza di te. Vedo la testa di Maggie sussultare sul tuo petto.
Avevi ragione, ragazzina. Cazzo, sì che ce l’avevi.

 

∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
 


Ti osservo: sei diventato uno splendido uomo. Mi dispiace che il destino sia stato così crudele con te da giocare con la tua vita e con i tuoi sentimenti, da farti scoprire l’amore così tardi e portartelo via così in fretta, ma ora lo vedo, vedo quello che ha fatto la piccola Green, vedo l’uomo che ti ha fatto diventare e un po’ ne sono gelosa, ma non in modo malizioso; ne sono gelosa come lo sarebbe una madre che non considera nessuna ragazza degna del proprio figlio maschio.
Ma Beth era degna di te, fin troppo, e questo mi fa male. Avete rischiato tutto per salvarci, io sono viva mentre lei… lei…
Mi domando che senso abbia tutto ciò. In fondo, io ho vissuto, mi sono sposata, ho avuto una figlia e, in un certo senso, la mia vita è stata completa.
Beth aveva appena cominciato a vivere, cazzo! Perché, Dio, hai preso lei e non me? Quale gioco perverso hai in mente per farci patire tutto questo? Ti sei già preso la mia Sophia: non ti bastava? No, hai voluto anche Lizzie e sua sorella. Ed ora ti sei preso anche Beth. Credo che tu non sia il padre amorevole che narrano i Sacri Testi; no, decisamente non lo sei.
Sei un gran bastardo!
Li osservo, vedo tutti loro: Rick e Glenn cercano di essere forti, di sostenerci, ma li vedo provati come non mai e tu, Daryl, sembri un fantasma, dai tuoi occhi chiusi continuano a scendere lacrime silenziose, sei pallido, le tue spalle sono curvate dal peso che porti nel cuore. So come ti senti, lo so bene.
Vorrei poter prendere il tuo dolore, quello di Rick, quello di Maggie e farlo sparire, buttarlo via, in un posto dove non possa più tornare per farci del male. Purtroppo non ho questo potere. Mi accorgo che nessuno si occupa più della piccola Beth; troppo devastati per muoversi, riescono solo a piangere.
È ancora lì dove l'ha depositata Daryl, sembra una bambola di porcellana, il volto pallido chiazzato di rosso e quegli occhi azzurri così grandi e sgranati su di una verità terribile. Devo fare qualcosa, perlomeno ricomporre il suo corpo, ripulirlo dal sangue che continua a uscire in maniera regolare dalla sua ferita. Ma? Un…. un momento, i cadaveri non sanguinano…
 
 
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
 

Dawn è venuta a dirci che il nostro gruppo è venuto a negoziare la nostra liberazione; ne sono così felice che riesco a malapena a sentire il rantolo di Carol che sussurra:
«Daryl ce l'ha fatta!!» Fanculo ospedale di merda, finalmente me ne andrò da qui! Poi la mia mente registra veloce il secondo particolare “Daryl… mi ha trovato”.
Quasi, quasi non ci credo, sembra il lieto fine che tanto mi piaceva nelle favole da bambina. Il mio cuore sussulta nel ricordare particolari del suo viso, la barba incolta, quegli occhi così profondi che sapevano leggermi meglio di chiunque altro. Nonostante tutto quello che è successo da quando mi hanno rapita lo rivedrò, finalmente.
Il mio più grande rimpianto è quello di non aver posato le mie labbra sulle sue quando ne ho avuto l’occasione. Oh, al diavolo i perbenismi!
Da quando l’ho visto la prima volta alla fattoria, ho sentito un brivido, poi alla prigione l’ho conosciuto meglio e quando siamo dovuti scappare da soli, mi sono totalmente e perdutamente innamorata di lui. Fanculo le regole del “è più vecchio di me e bla, bla, bla…” Siamo in una fottuta apocalisse zombie, chi può biasimarmi?
Quella notte alla capanna avevo pianificato tutto, l’avevo costretto a giocare a quello stupido gioco del “non ho mai…” per fare la mia mossa. Credevo che con un po’ di alcol in corpo tutto sarebbe stato più facile. Mi ero sbagliata, la situazione mi era sfuggita di mano, ma forse proprio grazie a questo avevo conosciuto un lato del carattere di Daryl che altrimenti mai mi avrebbe mostrato.
Era stato anche un po’ stronzo a dirla tutta, però dovevo ammetterlo con me stessa, era anche questo che mi piaceva di lui, il fatto che fosse consapevole di essere un bastardo ma che cercasse di migliorarsi. E poi Dawn ha parlato di gruppo; forse anche Maggie e Glenn sono ancora vivi, forse li rivedrò tutti, chissà. Carol si è appena svegliata. Non ha avuto modo di parlarmi, non so cosa devo aspettarmi, sicuramente ci saranno state delle perdite; ma non so né chi, né come, né quando. La certezza però di sapere che Daryl è vivo mi rasserena; una frase mi ronza in testa e mi scappa un ghigno:
“Comunque vada sarà un successo.”
 
Eccoci, ci siamo finalmente. Sono un po’ in ansia, mi sudano le mani. Stringo le nocche intorno ai pomelli della sedia a rotelle di Carol, fino a sbiancarle. Alzo gli occhi e vedo Rick e gli altri che conducono la trattativa: Noah è alle spalle di Daryl, si è messo in salvo, ne sono molto felice. Carol raggiunge il gruppo e il primo poliziotto torna da questa parte. Per ora tutto bene, adesso tocca a me.
Confesso che sono ancora più nervosa, sento la forbice che ho nascosto nel gesso pizzicarmi la pelle, ma per farmi coraggio non mi concentro su di lei, ma punto il mio sguardo negli occhi di Daryl.
I suoi occhi non lasciano i miei nemmeno per un minuto e percorro questo breve tratto di corridoio senza neanche accorgermene. La mano di Rick protettiva è la prima che mi accoglie, ma è quella di Daryl che io bramo e mi afferra ancora prima che io finisca il pensiero. Sento che gli scappa un:
«Sei qui!» Nascosto da uno sbuffo. È andato tutto bene, sono a casa, il suo braccio caldo si posa sulle mie spalle e il suo odore invade le mie narici; sa di sporco ma tutti ormai abbiamo questo odore, è la vita a zombieland che ci ha donato questa nuova fragranza. Nonostante questo, però, sotto sotto riesco a sentire l’odore della sua pelle ed è così inebriante che me ne nutro.
Ancora non ci credo, è troppo bello per essere vero. Se c’è una cosa che ho imparato in questo mondo di merda è non fidarsi mai troppo. Dov’è la fregatura? Dawn, come volevasi dimostrare, fa la sua mossa, chiede indietro Noah, ma allora?
Quello che mi ha detto, le confidenze, quello che ho fatto per lei, a cosa è servito? Ho ucciso un uomo per lei… perché credevo che volesse migliorare le cose, che fosse dispiaciuta degli stupri e dei pestaggi, ma non è così, a lei interessa solo il potere, mi sono sbagliata.  
No, le cose non possono tornare come prima. Anzi, forse dopo che me ne sarò andata peggioreranno ulteriormente. Non posso permetterlo, la pelle del polso a contatto con la forbice brucia, come a volermi ricordare la sua presenza.
Ora so cosa devo fare:
«Adesso lo capisco» dico a Dawn, prima di affondare la punta della mia arma improvvisata nella sua carne. Lo confesso, miravo alla gola ma ho mancato notevolmente il bersaglio. Lo sparo mi ha colta alla sprovvista.
 
Dolore.

Intenso.

Fortissimo.

Bruciante.

Il buio più completo mi avvolge.
Mi consuma dentro fin nell’anima. Credo che cederò, e poi laggiù vedo una luce bianca, così invitante e così calda e familiare che… sì, credo proprio che la seguirò. Si sta così in pace qui, il dolore si è attenuato, la luce quasi mi culla… però… c’è qualcosa di fastidioso che mi ronza in testa; non riesco a capire. Sembra una voce e, più mi concentro sul suono, più ne vengo a capo:
«Beth» È il mio nome, qualcuno mi chiama…. cosa?
«Beth» la voce si fa più intensa, la riconosco anche se è carica di un dolore che la distorce: è la voce di Daryl e, se la sento, vuol dire che non sono morta. Continua a parlare, guidami da te.
 

∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
 

«Daryl, ascoltami, il suo cuore batte, sta sanguinando, i cadaveri non sanguinano» non capisco cosa cerchi di dirmi Carol, finché le sue mani non mi guidano al centro del petto di Beth e lì se pur flebile sento un battito.
 
 
Continua se vi piace l’idea se no rimarrà una one shot
 
 
   
 
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