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Autore: Smiry90    04/11/2008    7 recensioni
...afferrò forte il mantello che lo copriva, diede uno strattone forte per farselo scivolare via e pronunciò quelle parole tanto sofferte “fammi rivedere la mia amata Daga!!” Piccola one-shot ambientata alla fine di FF9
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Garnet Til Alexandros XVII, Gidan Tribal
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La mia scena... La nostra scena...

La mia scena... La nostra scena...

 

 

 

 

 

 

 

La mia scena… la nostra scena… Smiry 90

 

Tremava… per la prima volta nella sua vita, tremava… non aveva mai avuto paura, lui, non aveva mai esitato nel fare nulla, non si era mai tirato indietro, eppure, in quel momento, tremava…

Le quinte erano agitate, tutti che scorrazzavano qua e là con in mano gli oggetti di scena, truccati, non truccati, mezzi vestiti; sembravano un vero squadrone teatrale, e pensare che erano così pochi, e non erano nemmeno una banda teatrale… Lui era l’unico che stava lì, fermo, seduto su quella cassa a tremare… Passò di lì Carmen, con il copione in mano, mentre leggeva le sue battute a bassa voce; non fu difficile che lo notasse…

“Gidan? Ma che fai lì tutto solo? Tra poco siamo de scena!” disse con il suo solito accento spagnolo

“Carmen… io… ho paura…”

“paura? Il grande Gidan che me dice che ha paura? Come es possibile? Sai tutte le battute, de che dovresti aver timore?”

“non è per lo spettacolo… è per lei… che le dirò? Dopo tutto questo tempo?”

Erano passati ormai anni da quel lontano giorno, in cui lui l’aveva lasciata sola, su quell’aereonave, per correre da suo fratello; erano passati anni da quando aveva visto per l’ultima volta quel volto che piangeva per lui… Garnet… no! Daga! Lei era la sua Daga! Non era la regina Garnet, era la sua Daga, lei aveva scelto quel nome, lei si era calata nelle vesti della semplice ragazza per stargli accanto, lei aveva scelto di chiamarsi come la sua arma… Daga… e lui, come poteva ora ripresentarsi dopo tutti quegli anni così, come se nulla fosse accaduto? Cosa le avrebbe detto?

“non fare lo stupido! Tu sai sempre cosa dire! Tu sei el mitico Gidan, ricordi?”

Carmen si allontanò, ripetendo ancora quella battuta “portami via con te…”; Gidan ebbe una fitta al cuore… In pratica anche Daga glielo aveva chiesto, forse non a parole, ma con quegli occhi pieni di lacrime glielo stava chiedendo, lo stava supplicando di portarla con sé, non di scappare con lei, ma di portarla con sé anche in quell’ultima avventura… e lui l’aveva abbandonata.. aveva voluto provare da solo… Perché lei avrebbe dovuto ancora amarlo? Perché lei avrebbe voluto rivederlo?

Il tempo scorreva veloce e l’ora dell’entrata in scena era vicina… cosa doveva fare? Correre a rivederla? Si diede una botta in testa… che stava dicendo? Certo che doveva correre a rivederla! Glielo aveva promesso! Ma ora il tremore era più forte, pensando al momento in cui l’avrebbe rivista, lassù, su quel trono, come la prima volta che l’aveva vista; ricordava ancora tutto, dal più piccolo brivido: era così bella, così dolce… chissà ora come era… chissà se aveva lasciato ricrescere i capelli… era così bella, in tutti i modi in cui si presentava, lei era bellissima…

Ora era lì, a pensare ai suoi ricordi con lei… a quella sua voce tanto soave… a quante cose lei le avesse insegnato, come quel dolce angelo gli avesse potuto trasmettere quell’amore per la vita, quel senso dell’onore, della giustizia, a lui, che era un ladro… eppure lei ci era riuscita. Glielo doveva… gli doveva tutto! Doveva andare lì, rivederla, ringraziarla, dirle quanto lei fosse importante per lui! Non ebbe nemmeno il tempo di convincersene che Kalò chiamò tutti gli attori di scena e lo spettacolo ebbe inizio…

Mentre gli occhi tristi della regina Garnet osservavano lo spettacolo, Gidan uscì dalle quinte, con indosso un lungo mantello nero, ed una cappa sul viso… e la vide, da quel palco lontano la vide: era ancora bellissima, i capelli di nuovo lunghi e vellutati, il viso angelico… si sentì mancare la voce, la mente gli si oscurò e le battute svanirono tutto d’un tratto; non si ricordava più nulla, nemmeno una parola, l’unica cosa che aveva in mente era lei: Daga… Daga… Daga…

“Marcus!” la voce di Carmen, che aveva iniziato a recitare, riportò Gidan alla scena, e finalmente le battute tornarono nella sua mente…

“Principessa…”

“non chiamarmi principessa… se mi sposate solo per il mio status non sarei che una bambola nelle vostre mani… una bambola che ride… una bambola che piange… ed io non voglio questo…”

Quelle parole, che scorrevano così fluide dalla bocca di Carmen, entravano dirette nel cuore di Garnet, che sentiva perfettamente tutto il calore dell’amore di quella ragazza, sentiva sue quelle parole, sentiva sua quella scena… Gidan ogni tanto alzava lo sguardo furtivo verso di lei, e la vedeva presa, presissima dalla scena; si così doveva essere! Voleva stupirla, voleva che quel momento fosse indimenticabile! Recitò con ancora più enfasi, per farle arrivare quel messaggio, per farle ricordare tutti i momenti vissuti insieme, per farle assaporare lentamente quel momento…

Piano piano arrivò il momento cruciale… Marcus attendeva la sua amata al porto, aspettando per fuggire con lei; ma lei non arrivava… Poi le battute finali, quelle parole che ora gli uscivano dalla bocca tanto facilmente… Si voltò verso Garnet che guardava appassionata, alzò le braccia verso di lei… ebbe un’esitazione… lei lo guardava, era lì, di fronte a lui, ormai non poteva più fuggire

“voi astri del cielo, e tu pallida luna… concedimi un ultimo desiderio…”

Ormai doveva dirlo, non poteva fermarsi… Lei lo avrebbe accettato, ne era sicuro ormai… prese un gran respiro, afferrò forte il mantello che lo copriva, diede uno strattone forte per farselo scivolare via e pronunciò quelle parole tanto sofferte

“fammi rivedere la mia amata Daga!!”

Lei era incredula, il suo volto era un misto di stupore e gioia! Era balzata in piedi, lo guardava, quasi non voleva crederci; poi la vide correre via, la vide perfino prendere a spallate la gente che le intralciava il cammino, la vide… la vide perdere il suo ciondolo, la cosa più importante che aveva, la vide lasciarlo lì, per correre da lui e poi… la vide davanti a lui: piangeva, con quel viso così dolce; poi si portò le mani alla testa, afferrò la corona e la gettò via, prima di lanciarsi tra le sua braccia… era lei… era la sua Daga… si era spogliata per l’ennesima volta di ogni sua ricchezza, di ogni suo status… e lui così la voleva… perché per lui lei sarebbe sempre stata una regina, la regina del suo cuore, della sua vita… la sua Daga… ora erano solo loro i padroni della scena, ora c’erano solo loro su quel palco, loro, padroni della loro scena…

FINE

 

Scritta in vacanza mentre ero da sola a deprimermi... spero vi sia piaciuta...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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