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Autore: Yoan Seiyryu    09/12/2014    1 recensioni
[Sleeping Hook]
Il Tenente Killian Jones ha il compito di scortare Aurora nel Regno del suo futuro sposo, il Principe Filippo. Mancano pochi giorni al diciottesimo compleanno di Aurora e l'unico modo che ha per evitare di soccombere alla maledizione di Malefica è quello di farsi ospitare da Filippo, lì dove la magia non può avere effetto. Le scelte che farà, causate soprattutto dalla conoscenza più profonda del Tenente Jones, la condurranno a diventare quella che sarà La Bella Addormentata. Killian e Aurora si troveranno ad affrontare se stessi e porre a confronto i propri desideri.
(L'arco temporale della storia comprende Killian Jones come Tenente della Pegaso e non ancora come Capitan Hook)
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Aurora, Filippo, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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VIII 

Di Prigioni e Falsi Inganni



 
 
Excalibur si ergeva maestosa incastrata nella roccia intorno a cui era stato costruito un cortile facente parte dei giardini reali. Aurora giunse poco in ritardo all’appuntamento, perché era stata trattenuta a corte e non era riuscita a liberarsi prima ma il sole non era ancora calato ed illuminava tanto quanto bastava lo spiazzo dell’incontro. Trovò Killian accomodato su un sedile di pietra, in attesa del suo arrivo.
Aurora tirò un sospiro di sollievo e facendosi coraggio si presentò davanti a lui compiendo una reverenza. Killian appena la vide mutò l’espressione seria che aveva avuto fino a quel momento e si sollevò per inchinarsi rispettosamente.
- Devo avere paura, Tenente? Il vostro viso è incupito – disse Aurora prima di sedersi, attendendo che anche lui facesse lo stesso.
Fu la prima volta che vide Killian impacciato, quasi insicuro. Non riuscì a comprendere il motivo per cui era stata invitata a recarsi a quell’appuntamento, ma una parte di lei sapeva bene cosa desiderasse.
- Non dovete temere nulla, credo solo di avervi fatto perdere tempo richiamandovi dai vostri doveri – non la guardava nemmeno negli occhi.
Aurora si inumidì le labbra e poi colse l’occasione di fare da sé ciò che aveva in mente di fare.
- Sono più felice di essere qui che non tra quelle mura – sorrise indicando con il capo il Castello che si ergeva dietro di loro.
Killian si lasciò andare ad un’espressione affilata, quasi rinnovata e questa volta decise di prendere il coraggio e non tirarsi indietro.
- Il mio consiglio, visto che ve ne ho dati tanti, è di non sposare il Principe Filippo. Insieme a lui vivreste una vita negli agi, priva di affanni ma non sareste mai davvero felice e voi meritate molto più di questo – confessò, lasciando andare quel velo di incertezza che aveva avuto fin dall’inizio.
Aurora aggrottò appena le sopracciglia.
- E voi sapreste come potrei essere felice?
- Tornando a casa ed affrontando il vostro destino, io vi rimarrei accanto – Killian respirò profondamente e le afferrò una mano per stringerla nella propria – so che è una follia quella di chiedervi di rinunciare a questo mondo ma devo almeno fare un tentativo: mi sono sentito più vicino a voi di quanto possiate immaginare e l’idea di non avervi accanto mi distruggerebbe. Se anche sceglierete Camelot, non mi pentirò di avervi rivelato ciò che provo.
Aurora non riusciva a limitare l’entusiasmo che sentiva crescere dentro di sé. Una vita piena di doveri, onorata dalla volontà di seguire una strada ben precisa stava in quel momento cambiando per trasformarsi in qualcosa di completamente diverso.
Scegliere Killian voleva dire incorrere nell’incertezza di una maledizione che si sarebbe abbattuta su di lei e al contempo andare incontro ad un’azione che l’avrebbe condannata a perdere il proprio posto sul trono. In quel momento quasi non le importava una simile possibilità.
- Mi avete insegnato ad amare il mare e la libertà: come potrei scegliere una prigione di materassi di piume? – domandò retoricamente in un sorriso mentre le prime lacrime comparivano agli occhi.
Killian non poté fare a meno di ricambiare quello sguardo colmo di sogni totalmente nuovi e a quel punto, felice di non essere il solo a ricambiare quei sentimenti, la avvicinò per strapparle un bacio a tradimento che Aurora non si sarebbe aspettata.
I colori ambrati del sole al tramonto li avvolsero e da sfondo si ergeva una Excalibur che rifletteva i raggi sanguigni come a intrappolarli dentro di sé per ricreare una luce nuova e migliore.
Il bacio che Aurora percepì fu così lontano da quello che aveva sognato, così diverso da come lo aveva immaginato e soprattutto non poteva credere che un giorno si sarebbe innamorata di un marinaio.
- Certe prigioni le abbiamo dentro – sussurrò Killian sulle sue labbra appena si discostò e prese ad accarezzarle i lunghi boccoli castani.
- Ma come possiamo fuggire? Cosa dovrei fare? Comunicare a Filippo e a Re Uther la mia decisione provocherebbe conseguenze estreme. Deve pur esserci un modo più semplice per affrontare tutto questo – disse Aurora finendo per parlare quasi a se stessa.
Killian aggrottò le sopracciglia, non credendo che lei avrebbe ricambiato davvero i suoi sentimenti, non aveva nemmeno contemplato una simile possibilità ed ora si ritrovarono incastrati in una situazione difficile da sbrogliare. Fuggire non sarebbe stata un’ottima idea, anche se fu la prima cosa che gli venne in mente.
- Le soluzioni semplici a volte possono condurci a maggiori problemi. Rifletteremo insieme e troveremo un modo perché le cose non si complichino, intanto rimanderò la mia partenza e rimarrò qui a Camelot – la rassicurò Killian che non smetteva di tenere stretta la sua mano.
Aurora annuì e si sentì a suo agio. Non era facile fare una scelta simile, ma cosa le importava? Per una volta in vita sua avrebbe accolto un desiderio che faceva parte di se stessa e non avrebbe permesso a nessuno di intaccare quel sogno, adesso che ne aveva uno davvero importante.
- Aurora? Principessa Aurora? – era la voce di Merryweather tra i giardini reali, probabilmente era richiesta la sua presenza.
Aurora si alzò di scatto e lasciò la mano di lui.
- Devo andare!
Killian fece lo stesso ma le riprese la mano e la avvicinò di nuovo a sé.
- Tornerete, questa sera. Vi aspetterò qui – poi la lasciò perché andasse, la voce di Merryweather si faceva sempre più vicina e non era ancora il caso che qualcuno notasse la loro intimità.
Aurora era combattuta poiché sarebbe stato pericoloso sfuggire alla corte per recarsi da lui ma dentro di sé sapeva di poter trovare un modo per accontentare i suoi desideri, dunque accettò e si affrettò a salutarlo per correre via.


 
*
 

 
Killian era pronto a recarsi al luogo d’incontro e si era preposto di arrivare in anticipo, ma nonostante i suoi piani, finì per essere fermato da suo fratello Liam che lo richiamò a sé. Erano fermi sulla terrazza, affacciati al parapetto ed illuminati dalla fioca luce della luna.
Gli occhi di Liam rilucevano di preoccupazione e al contempo mostravano una certa apprensione nei confronti del fratello.
- Killian, so esattamente cosa sta accadendo.
L’altro sollevò un sopracciglio e scosse il capo.
- Riguardo cosa? – domandò incrociando le braccia al petto.
Liam lasciò schioccare la lingua e gli puntò addosso uno sguardo di apprensione.
- Riguardo te e la Principessa Aurora. Avevo intuito che fosse nata una certa simpatia tra voi ma non avrei immaginato che saresti arrivato a tanto. Ti rendi conto della posizione in cui ti caccerai se farai fallire il fidanzamento con il Principe Filippo? Re Stefano non permetterà che sua figlia sposi un semplice Tenente e se Aurora andasse via da Camelot, rischierebbe di cadere sotto la maledizione di Malefica – spiegò Liam tutto d’un fiato, ma facendo attenzione a controllare il tono di voce affinché nessuno si interessasse a quella conversazione.
Killian fu stupito. Come aveva fatto suo fratello a scoprire la verità? Inoltre era anche a conoscenza della maledizione di Malefica.
- In tal caso troverò una soluzione, deve essercene una – rispose quasi a mezza bocca.
Killian provava un immenso rispetto nei confronti di Liam e la sua parola era considerata più che valida. Mettersi contro di lui avrebbe significato andare contro ciò in cui credeva.
- No, Killian. Appartenete a mondi diversi e sarà meglio che questa infatuazione passi ad entrambi. Vuoi forse rischiare che la Principessa cada nel sonno eterno? Pensi di poter spezzare la maledizione? E se così non fosse cosa faresti? Non puoi essere certo di salvarla, non hai alcuna garanzia – insistette Liam nel tentativo di farlo ragionare.
Killian non voleva saperne di dargli ascolto, ma poco a poco dentro di sé iniziava a nascere il dubbio che forse non sarebbe stato in grado di salvarla. Allora non avrebbe potuto far nulla e anzi avrebbe causato la morte apparente di lei, relegandola ad un’eternità di incubi da cui lei aveva sempre tentato di fuggire. Voleva diventare il suo carnefice? Non poteva, non poteva permetterselo. Alla fine non poté che dar retta a suo fratello e ascoltare ciò che aveva da dire.
Le conversazioni tipiche tra dame di corte erano proprio così: tipiche. Non si discuteva che di luoghi comuni, asserzioni sul tempo e pettegolezzi inventati su misura della situazione creata. A dire il vero molte delle dame presenti possedevano una buona dose di intelligenza ma non era sempre permesso loro di esprimersi in tal modo da rivelare una natura ben più profonda. Si temeva che risultasse fuori dal comune e per questo le conversazioni erano relegate a dati di fatto, nulla di più.
Aurora riuscì ad esimersi dal continuarne alcune e chiese a Merryweather di occuparsi della situazione, visto che Filippo per quella sera sarebbe stato occupato con suo padre per risolvere gli affari del Regno. Si decise a recarsi nei pressi della terrazza per scivolare poi lungo i giardini e raggiungere lo spiazzo dove segretamente avrebbe incontrato Killian, ma si accorse che lui e suo fratello Liam erano fermi di fronte al parapetto di marmo e avevano l’aria di discutere fermamente.
Decise di non interromperli e anzi rimanere in disparte, nascondendosi dietro una delle tende antistanti alla terrazza, incuriosita da quel modo di fare così serioso.
- Dunque adesso ti recherai da lei e cosa le dirai? – domandò Liam.
Killian si morse l’interno della guancia e con estrema difficoltà rispose a malincuore: - Dirò alla Principessa Aurora che mi sono lasciato abbagliare da sentimenti male interpretati e che è bene mettere fine a questa farsa. Lascerò Camelot e non la rivedrò mai più, mentre lei sposerà Filippo, il consorte che merita di avere al fianco.
Aurora non riuscì quasi a credere alle sue orecchie e si portò una mano alle labbra per evitare che il sussulto arrivasse fino a loro. Quindi Killian aveva mentito? Non era davvero innamorato di lei? Era forse una delle sue conquiste? Non vi erano voci onorevoli quelle che vincolavano i marinai ed ebbe paura di esser caduta in un inganno in cui rischiava di rimanere incastrata. Le aveva mentito e lei aveva creduto alle sue parole. Non gli avrebbe dato, però, la soddisfazione di rivelare quella farsa e decise semplicemente di non presentarsi all’appuntamento. Quella notte Aurora sarebbe rimasta nella propria stanza, avvolta tra le lacrime di un’amara delusione.
- E dovrei fingere di non amarla? Come posso dirle questo se si tratta di una menzogna? – Killian non era ancora del tutto convinto.
Liam gli appoggiò una mano sulla sua spalla.
- E’ per il suo bene che lo farai, fratello mio.
Per il suo bene. Killian se lo ripeté più volte. Per il suo bene. 






NdA: 

Salve a tutti! 
Siamo ormai verso la fine ^_^ scusatemi se ho tardato ad aggiornare ma ho avuto un esame oggi e la sessione non è ancora terminata, quindi sono a rilento. 
Ringrazio sempre tutti coloro che seguono la storia, alla prossima! 
   
 
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