Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Waanzin    14/12/2014    1 recensioni
Quando la giovane e caparbia Regina di Arendell incontra il tenebroso e tristo vigilante di Gotham, il caos è assicurato.
Costretti a scendere a patti con i propri limiti e i propri demoni interiori per stringere una scomoda alleanza, scopriranno che non bisogna mai giudicare un monaco dall'abito che porta. Nemmeno se quell'abito è un costume da pipistrello.
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Elsa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Due parole su questo primo capitolo: nel mondo del cinema, è quel che si chiamerebbe un "proof of concept" - un cortometraggio realizzato soprattutto per illustrare al pubblico e agli investitori di "cosa" effettivamente si andrà a trattare nel prodotto completo.

Questo non significa che la fanfiction non proseguirà da qui, in effetti, questo è l'inizio a tutti gli effetti. Ma gli alri capitoli saranno probabilmente assai più lunghi e completi e andranno da subito a mettere in chiaro tutte quelle sfaccettature che qui sono soltanto abbozzate.

Nel frattempo, questa è la base e non vedo l'ora di leggere i vostri suggerimenti/ recensioni/ opinioni, perciò se avete un pensiero o qualcosa da dire, tutto è più che benvenuto nella sezione Recensioni. Grazie mille in anticipo e bando alle ciance, su il sipario!


Waanzin.


BATMAN/ FROZEN - Elsa e il meraviglioso viaggio nella mente di Bruce


Capitolo 1 - L'impatto.
 
Freddo. La prima cosa che la colpì, fu che la disturbava. Il freddo era per lei come il battito del cuore o l'affannoso movimento dei polmoni dopo una lunga risata: non vi era nulla di più naturale.
 
Ma quella sensazione... era diversa. Qualcosa di fortemente innaturale, premuto contro la sua guancia, le faceva sentire un sgradevole fastidio. Dolorante e confusa, si alzò dal pavimento rendendosi conto che si trattava di metallo, un metallo forgiato da un fabbro di poco talento: strani segni verticali si susseguivano lungo il bordo e la lega era di fattura scarsa e sporca. Doveva essere per quel motivo che lo sentiva così innaturale.

La prese il panico quando si rese conto che della sua scorta non v'era traccia. Cercò a destra e a manca, ma fin dove lo sguardo poteva spingersi vedeva solo quel bizzarro pavimento di metallo e oscurità. Doveva trovarsi dentro un qualche tipo di edificio, illuminato in maniera inadeguata.

 «C'è qualcuno?»

Si azzardò a chiedere, con voce tremante. Di tutta risposta, la parete alla sua destra esplose.

«Ma cosa..?!»

Avvolta da pietrisco e polvere, con una reazione spontanea scagliò un getto congelante nella direzione dell'esplosione. Grida sconclusionate dall'altra parte della nube di detriti l'avvisarono che più di un invasore era stato colpito dal suo attacco, sebbene non potesse ancora scorgene le sagome. Tonfi sordi in rapida successione accompagnarono quegli attimi di confusione  e mentre il fumo si diradava, finalmente Elsa riuscì a comprendere cosa si trovava davanti... ma la sua confusione non ne venne certo aiutata.

Tre uomini avvolti in strane giubbe nere giacevano al suolo, parzialmente congelati e svenuti. Al centro, che li fissava dall'alto con aria distaccata, stava un altra figura, assai più bizzarra: un uomo alto e dalle spalle insolitamente larghe, completamente avvolto in un grosso mantello nero e quella che sembrava una maschera... da pipistrello.

 «C...chi sei? » chiese la regina di Arendell, inarcando il sopracciglio.

 «IO SONO BATMAN.» come un rombo di tuono lontano o il suono di una cascata tra le montagne delle Filippine, quel suono proruppe tra le labbra marmoree dello sconosciuto.

Doveva essere abituato a dirlo, o quantomeno piuttosto incline, perché non dette troppa importanza all'impeto improvviso con cui quelle parole colpirono Elsa. Di tutta risposta la spaventata Regina agì d'impulso, inglobandolo in una gigantesca stalattite nel giro di pochi secondi.

Nel silenzio che ne seguì ebbe il tempo di studiare i tratti del bizzarro sconosciuto che, seppure aggressivi e impenetrabili, lasciavano trasparire l'evidente sorpresa nell'essere stato congelato così in fretta. Alle sue spalle, s'intravedeva un mondo di luci e giganteschi edifici in cemento e suoni del tutto alieni alle vaste montagne di Arendell.

 «D...dove sono?
»
 

 
  
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