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Autore: Aqua_    14/12/2014    5 recensioni
Conosciamo tutti Cato SenzaCognome, il tributo del distretto 2 nei 74° Hunger Games.
L'abbiamo visto lottare come un pinguino in gabbia, fallire clamorosamente nel corteggiare Clove, farsi ammazzare da Katniss Hood, e tutto questo in meno di 370 pagine.
Possiamo dunque credere di conoscerlo.
E invece no. Non lo conosciamo affatto. O meglio, voi non lo conoscete affatto, mentre io, la somma et onnisciente autrice, so tutto di lui.
Quindi, perché non entrate anche voi nei meandri più reconditi della vita di Cato? Grandi segreti (imbarazzanti) attendono di essere rivelati.
Prossimamente:
- Il piccolo Catochimico (o L'Apoteosi delle Parentesi)
- Incontri ravvicinati del terzo tipo con Katniss Hood
- C'Atagnan e i pacificatori di Snow
- I puffo-tributi
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Katniss Everdeen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Di doppi sensi e tripla demenza senile'
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Il Natale, al Distretto 2, non è una festa particolarmente sentita.
Le uniche persone a cui importa qualcosa sono Cato SenzaCognome
, ovviamente, e il vecchietto che vive sotto il ponte accanto alla casa di Cato, che non è un ponte qualunque: è niente di meno che il Ponte dell’Arcobaleno (non quello di Mario Kart, ovviamente), il magicissimo e meravigliosissimo Bifrost. E se ve lo state chiedendo, la risposta è sì.
«Chi si sta chiedendo cosa?»
Zitto tu, che mi rovini la narrazione, la suspance, distrai i miei lettori, elimini l’achtung.*
«Salute.»
[pausa drammatica perché sì]
Comunque, ignorando il vecchietto che parla a sproposito, torniamo a parlare del nostro protagonista.
La mattina della vigilia di Natale, il piccolo Cato si sveglia alle quattro di pomeriggio (sì, avete letto bene) ed esce di casa con la coperta sulle spalle perché fa troppo freddo per uscire senza.
«Poteva stare a casa, allora.»
[altra pausa drammatica because of reasons]
Il nostro Cato, dunque, si avvia trotterellando come una trottola che trollola (e nel mentre vi trolla) verso il laghetto dei cigni, ma poiché è ghiacciato, di cigni non si vede nemmeno la silhouette. Potrebbe sempre accontentarsi del brutto anatroccolo, certo, ma per sfamare la sua famiglia il giorno di Natale serve qualcosa di più sostanzioso. La preda prescelta è, per sua sfortuna, Pumba (Timon è ancora nascosto con i furetti sghignazzanti di due capitoli fa). Dopo essersi creato una sorta di lancia con dei ramoscelli di vetro (pianta molto comune nel Distretto 2), nonostante la mira alla Occhio di Falco, Cato SenzaCognome non riesce a centrare Pumba, che riesce a nascondersi tra i cespugli di erba pipa lì vicino, lasciando il povero cacciatore a mangiarsi le mani – in un efferato atto di cannibalismo – per la delusione. Il più deluso, però, è Olaf, l’innocente vittima di Catuccio bello. Per fortuna è un pupazzo di neve, o sarebbe morto dissanguato come Via ehm… Rue.
Disperato per il suo fallimento, il biondino slavato decide di tornare a casa e, approfittando della coperta rossa che ha sulle spalle, corre fino alla soglia cercando di imitare Superman, con tanto di saltelli per spiccare il volo come un fringuello, ma l’unica cosa che riesce a fare è finire addosso al vecchietto del Bifrost e rotolare rovinosamente a terra.
«Cato!» esclama il vecchietto, rialzandosi. «Devo confessarti una cosa: io sono-»
«TUO PADRE! Lo sapevo, sapevo che ero stato adottato.»
«Ehm… no. Cato, io sono-»
«UN MAGO! Portami a Hogwarts con te, ti preeeeego.»
«Mortacci tua, fammi finire. Cato, io sono-»
«BATMAN! In guardia, pipistrello dei miei stivali!»
«No, basta. Io quitto.» esclama il vecchietto, esasperato.
«Tu che?» chiede il ragazzetto, confuso.
«Quitto. QUITTO.»
«Non puoi quittire. Solo i topi quittiscono.» afferma Cato, sicuro di quello che sta dicendo.
«Oh, povero me.»
E con questa affermazione, il vecchietto torna a rifugiarsi sotto il Bifrost.
Scrollando le spalle, Cato rientra in casa, dove la mamma lo accoglie con una fetta di pandoro Bauli, con tanto di coro angelico. Solo successivamente il povero ragazzo scoprirà che la polverina bianca che vi è sopra non è proprio zucchero a velo.
La mattina di Natale, quando si alza, Cato viene sconvolto dalla notizia più sconvolgente nella storia delle notizie sconvolgenti: Babbo Natale ha quittato.

*achtung: attenzione in tedesco
 

 
Angolino Autrice:
 
A Natale puooooooi,
fare quello che non puoi fare maaaaaaaai…

tipo aggiornare.
Buonsalve a tutti e buon Natale in anticipo!
Premettendo che avevo pensato di finire la serie delle avventure di Cato un anno fa, recentemente mi sono resa conto che non potevo farlo: la mia scemità (?) va espressa in qualche modo u.u
Poi, premettendo anche che quando ho scritto questo capitoletto non ero sotto l’effetto di alcuna droga (almeno credo), vi assicuro che nessun Babbo Natale è stato maltrattato durante la realizzazione.
Detto ciò, mi scuso per il numero dei fandom citati in meno di mille parole, ma andava fatto e.e
Ancora Buon Natale a tutti :D
Aqua_
   
 
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