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Autore: Rucci    08/11/2008    15 recensioni
Ikki di Phoenix giunge sempre per ultimo sul campo.
Ma non è per volontà sua.
Genere: Generale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Phoenix Ikki, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Milo. Per il pigiama a pinguini che mi ha comprato oggi.

 
 

Fill up your glasses
 - bottles to the ground

 
 

“…cross, e con un colpo di testa…!”
Ikki riagganciò.
Che peccato.
La linea era talmente instabile.
Driiin.
No, per Athena, no.
Driiin.
No.
No, si concentrava ad ogni movimento di polso, sicuro di sé: no.
“Ikki! Suona il telefono!”
No.
È solo follia, solo immaginazione.
“IKKI!”
Riprese la cornetta in mano. Sapeva cosa lo aspettava.
“Ikki, ma è la quinta volta che cade la linea, oggi! Dove ero rimasto? Ah, sì, il colpo di testa manda la palla dritta in rete, ma…”
“Non ora, Seiya.”
E riagganciò.
Che peccato.
Di nuovo.

“Ikki-nii-saan!”
“Non ora, Shun.”
“Ma Ikki-nii-san! Ho bisogno…!”
“Devi cavartela da solo, Shun.”
“Prometto che farò da solo” la voce dall’altro capo del filo cercò di farsi più determinata. “Mi serve solo…”
“Che cosa? Aiuto psicologico?”
“Dimmi dove tieni il cacciavite e io…!”
“Non ora, Shun.”
“Ma Ikki-nii-san!”
Supplichevole.
“Ho detto non ora.”
E riagganciò.

“Ascoltami, Ikki.”
“Per favore. Sono molto impegnato.”
“Sai bene che è sempre per necessità se ti contatto. Non voglio…”
“Taglia corto, ho da fare.”
“Ebbene, dato che lo vuoi. Non mi vedrai mai immischiarmi in una contesa fra due cavalieri, Ikki, ma la tua condotta è imperdonabile! Non riesco a spiegarmi il tuo comportamento, Phoenix, l’atteggiamento crudele di chi nega aiuto al sangue del proprio sangue, al fratello che…”
“Ma per… Shiryu! Si è rotto l’asciugacapelli!”
“Ebbene, con questo freddo, non rischia di farsi venire un serio malanno?”
“Non dire stronzate.”
“Ikki!”
“Piantatela di chiamare. Ciao.”
“Ikki! Non è comportamento da ca-!”
E riagganciò.

“Sì, lo so, è quello che penso anche io.”
“Dici così e poi fai tutt’altro.”
“No. Cerco solo di farti ragionare.”
“Seh.”
“Se solo tu…”
“Torna a portare fiori alla mamma, va’.”
E riagganciò.

Dieci minuti di silenzio se li era meritati.
Driiin.
No.
Driiin.
No, aveva deciso che no.
Driiin.
“Ikki! Quel telefono!”
Ma porca…
“Pronto.”
Rispose con voce burbera. Cercò di risultare scoraggiante. Se non minaccioso.
“Ikki-nii-san.” Un cosmo dolcemente rosato lo raggiunse rimbalzando di ripetitore in ripetitore. Un eco dolce, stanco, reduce da una lotta, ma che trovava ancora la forza di sorridere, velato appena di orgoglio per la forza dimostrata. “Ce l’ho fatta.”
“Si era rotto il diffusore.”
“Sì, e io…”
“Sì, bravo, Shun.”
Meditò di riagganciare.
“Sì, io…”
“Bravo.”
Stava per cogliere l’occasione, ma la vocina prendeva coraggio.
“Però…!”
“Va bene così, Shun. Ti prego, sto-”
“Hyoga mi ha aiutato!”
Confessò, pigolando.
“…va bene.” Tentò, esasperato, e prese la rincorsa: “Va bene. Fa lo ste-”
“Un pochino.”
“Fa lo stesso. Ti richiamo io. Dopo. Ok? Ho da fare.”
“Chiama presto…!”
E riagganciò. Di fretta.
Stava cominciando a meditare sulle prossime mosse.
Non poteva finire così. Troppo facile. Il prossimo sarebbe stato…!
Strinse gli occhi, riducendole a due fessure. Senza dimenticare il proprio compito, rimase a fissare il telefono, quasi avesse voluto estorcergli qualche informazione con la tortura di lì a poco. Il telefono non sembrava affatto intimorito, ma probabilmente sotto sotto si sentì arricciare il cavo del ricevitore. Le fiamme del cosmo del bronze saint crepitarono. Il povero elettrodomestico pregava. O Grande Telefono Rosa, padre di noi tutti, salva la vita ad un tuo piccolo figlio, che ha un fax che lo aspetta dietro il bancone dei tabacchi e un cordless nella stanza accanto da crescere: fa’ che non…
Driiin.
Venne preso al volo.
Non ora, Seiya!
“Ikki! Come…?”
E Phoenix riagganciò con malcelata soddisfazione.

“Sappi che non ti ho perdonato per prima!”
“Sì, sì. ‘Sono d’accordo con te’, ‘sono il primo a dire che’… poi al primo paio di ciglia sbattute caschi come un…”
“Ti avverto, Ikki!”
“Ti avverto, Cygnus. Fra tre secondi riattacco.”
“MALEDE-”
Tu-tu-tu-tu-tu…

Driiin.
Pronto, maledizione. PRONTO.
“C’è Argo?”
“Non c’è nessun Argo, qui. Ti sei bevuto il cervello?”
“Ehi, scusa, eh. Senti. Fate consegne a domicilio?”
E riagganciò.

“Ikki-nii-saaan!”
“Shun, hai passato il limite. So che senti odore di bruciato, devi togliere la polvere. Mi hai sentito? Togli la polvere. E ora addio. Ho da fare.”
“No! Ikki-nii-san! Non è questo! Ascoltami!”
“Che cosa? Cos’hai mandato a fuoco?”
“Nii-san!”
“Non disturbarmi per sciocchezze. Vai a prendere a pugni quella quercia, se vuoi diventare un vero uomo. La solita quercia. Ora va’.”
“Nii-san, non è questo! Saori-san… Athena…!”
No. No, davvero, no.
C’erano ancora tanti di quei bicchieri da asciugare…!
“È scoppiata una nuova Guerra Sacra, fratello! Tu devi…!”
“Di nuovo?”
“Ikki! Non abbandonarci!”
“Andromeda, lo sai.”
“No!”
“Non disturbarmi più.”
“Ikki! IKKI! IKKIII!”
E riagganciò.
Amaramente.

 
 
 
 
 



“La retta parola” scandiva la voce nel ricevitore “è uno dei sentieri.”
“La retta parola non mi aiuterà.”
“Perché non ti assumi la responsabilità delle tue parole, Phoenix? Le parole vanno ponderate. Poni attenzione nella loro scelta di modo che non siano nocive per gli altri e quindi per te stesso.”
“Hai finito con la predica? Che cosa c’entra?”
“Se tu fossi più sincero i tuoi amici capirebbero. Che cosa mi dicevi a proposito dell’amicizia?”
“L’amicizia non cambia il fatto che ci voglia un giorno di preavviso per chiedere una giornata di ferie. E no, non lo capirebbero.”
“Questo è vero.”
Un breve silenzio pieno di verità.
Ikki teneva la cornetta del telefono tra la spalla e il mento, senza cessare di asciugare con rapidi e decisi movimenti di polso i bicchieri di fronte a lui, ordinati in pile precise: bagnati, asciutti. Il canovaccio andava che era un piacere. Il saint di Athena giudicò con soddisfazione il luccichio impeccabile del vetro nella pila alla sua destra.
“Comunque” riprese la cantilena pacata al suo orecchio sinistro, senz’ombra di fretta né di turbamento alcuno. “Sono passate settimane dall’ultima volta che mi hai preparato una tisana decente. Lo stress non ti giova. Non lavori forse troppo?”
“Oh, senti, non sono come quegli altri là. Io ho una vita. Ho un lavoro e mi serve una giornata di preavviso, prima di prendere su armi e bagagli. E non sono ferie pagate.”
Ikki! Tre ordinazioni al banco!
“Arrivano!”
“La retta condotta di vita è un altro dei sentieri. Condurre la propria vita senza eccessi. E la prossima volta, Phoenix, meno zucchero nella tisana. Dico davvero. È stucchevole.”
“Ne ho abbastanza delle tue chiacchiere.” Esasperato, cessò per un momento il suo interminabile asciugare per guardare la cornetta in faccia: “Torna alla tua Guerra Sacra!”
“I tempi non sono ancora maturi.”
“Al diavolo, Virgo!”
E riagganciò.

 
 
 
 
 
 
NOTE:

1)       Dedica: A LeFleurDuMal, il mio Milo, per farla ridere e perché questo Ikki è in gran parte suo. E sì, mi ha comprato DAVVERO un pigiama a pinguini. Che è BELLISSIMO.

2)       Fill up your glasses – Bottles to the ground: Il titolo (“Riempi i tuoi bicchieri”) è completamente random. “Bottles to the ground” è il titolo di una canzone dei NOFX, invece, che stavo ascoltando nel mentre. Bicchieri, bottiglie, in tema stiamo, no?

3)       È solo follia, solo immaginazione: Citazione da “Il processo” dal musical Notre Dame de Paris, all’esclusivo scopo di far imbizzarrire Kijomi.

Esmeralda:
C'è un prete infernale contro di me
Mi perseguita ovunque, io so chi è!

Frollo:
Sono soltanto allucinazioni
E' solo follia, solo immaginazione.

Esmeralda:
Soltanto che lui somiglia a voi!

Frollo:
Guardate gli occhi, c'è fuoco in lei!

4)       “Ikki-nii-saan!”: …devo commentare? Guardatevi il doppiaggio giapponese. XD

5)       “C’è Argo?”: Mi faccio schifo. Autoquoto da una fanfic a sei mani, LOL.
Argo e Giasone vengono dall’Heramachia [click] e anche questo intervento è puro fan service per le mie due co-autrici. XDDD

6)       “Vai a prendere a pugni quella quercia”: questa dovreste ricordarvela TUTTI, dall’anime.

7)       L’ottuplice sentiero è ciò di cui ciancia Shaka nell’epiloghetto. Non badategli, voleva solo darsi un tono mentre pensava farsi portare una tisana da Ikki. Sono le uniche che danno sollievo alla sua gastrite, perché Ikki con il suo lavoro di barman ormai è diventato un esperto delle temperature giuste di infusione.

 

Fine.
Ora sapete TUTTI perché Ikki arriva sempre dopo agli altri.
Un po’ perché gli tira. Un po’ perché lui ha un lavoro a cui badare. Che cazzo.

  
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