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Autore: tilia    20/12/2014    1 recensioni
Era strano pensare Mephisto Phels completamente indifeso, senza alcuna protezione o altro. Anzi era quasi del tutto impossibile. Aveva sicuramente un piano di riserva, un asso nella manica o una qualunque cosa che gli avrebbe permesso di uscire illeso e trionfante.
Questa volta non era così.
[...] L'istinto gli diceva di aiutarlo, la ragione di scappare e la paura di rimanere immobile o, al massimo, nascondersi. Agì quasi meccanicamente, catalogando il demone immediatamente come amico e alleato, si mise davanti a lui per proteggerlo, difenderlo da qualcosa che neanche il secondo essere più potente di Gehenna poteva contrastare. [...]
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Buona lettura e alla prossima!
Tilia=|=
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mephisto Pheles, Shiro Fujimoto
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Della storia l'inizio o l'inizo della fine





Era strano pensare Mephisto Phels completamente indifeso, senza alcuna protezione o altro. Anzi era quasi del tutto impossibile. Aveva sicuramente un piano di riserva, un asso nella manica o una qualunque cosa che gli avrebbe permesso di uscire illeso e trionfante.
Questa volta non era così. L'esorcista se ne accorse da uno sguardo, un'espressione che non apparteneva al Mephisto che conosceva. C'era stato un attimo di esitazione nel suo sguardo sempre sicuro e fiero.
Fujimoto non riuscì a fare niente. L'istinto gli diceva di aiutarlo, la ragione di scappare e la paura di rimanere immobile o, al massimo, nascondersi. Ebbe anche lui un secondo di confusione, ma alla fine la sua natura umana lo salvò. Agì quasi meccanicamente, catalogando il demone immediatamente come amico e alleato, si mise davanti a lui per proteggerlo, difenderlo da qualcosa che neanche il secondo essere più potente di Gehenna poteva contrastare.
Un gesto folle, ma che allo stesso tempo servì per accendere una scintilla dentro il cuore di ognuno dei presenti. Mephisto sussultò di sorpresa quando vide comparire l'esorcista di fronte a sé.
Teneva la spada alta nelle mani, in posizione di difesa. Come poteva un semplice pezzo d'acciaio salvarli da Satana in persona? Perché c'era lui davanti a loro e si preparava a continuare l'attacco interrotto dopo il secondo di stupore.
Stava per giungere la loro fine.
Mephisto forse poteva avere dei rimpianti dopo una vita così lunga, ma Shiro no. Lui era convinto di farcela, di spuntarla anche questa volta.
Gli umani sapevano essere davvero stupidi quando volevano, pure il demone voleva sopravvivere, ma non per questo credeva ciecamente nella follia, nonostante anche lui potesse apparire pazzo ogni tanto.
La sua determinazione, quella che l'esorcista stava mettendo nel parare l'attacco di Satana era impressionante. Era il primo ad avere poche chance di vincere, eppure eccolo lì in prima linea; un demone non l'avrebbe mai fatto. 
Erano essere secolari per un motivo.
Mephisto lo guardò e si accorse di essere emozionato, mai aveva sentito il cuore battergli così velocemente nel petto, mai si era sentito così vivo, nonostante avesse passato metà della sua esistenza a ricercare emozioni simili.
Non  poteva credere esistessero umani così...speciali. Il suo corpo agì d'istinto, forse di sopravvivenza, forse qualcosa d'altro, ma si mosse. Si portò a fianco dell'esorcista e prese l'elsa della spada. La tenne sollevata insieme al prete, il quale con un piccolo sogghigno lo ringraziò. Ricambiò e finalmente Fujimoto riconobbe il demone che tanto lo aveva fatto disperare, bizzarro, stravagante, malvagio e quant'altro.
Satana li guardò. Erano due stupidi, completamente folli nel rimanere lì, mentre il suo attacco li stava per distruggere. Pareva anche che si divertissero in una simile situazione. Il demone non li capiva, non riusciva a comprendere il figlio che viveva ormai da secoli nel mondo umano e neanche l'essere patetico a suo fianco, il quale sembrava così sicuro.
Ecco, forse, era proprio la fiducia l'umano sembrava avere nei confronti del demone lo spiazzava, ma anche l'espressione sul viso di Samael lo lasciava stranito. Non avevano avuto un buon legame, tanto meno quando il figlio se n'era andato da Gehenna, ma era quasi del tutto sicuro non avesse mai avuto una simile faccia .
Inoltre c'era l'emozione. Ciò che gli aveva fatto sussultare il cuore, perché, qual dir si voglia, anche i demoni lo possedevano, era stato quel sentimento folgorante, lo cercava ormai da millenni.
Quei due avevano qualcosa che lui non aveva e per questo dovevano morire, in particolare l'esorcista, perché era sicuro che fosse lui l'artefice del cambiamento di Samael. Era stato quel misero umano ad avergli fatto provare un simile sentimento.
Sarebbero morti entrambi.

*


Il campo di battaglia improvvisato era ricoperto di macerie. Si trovavano in piccolo villaggio quando era iniziato lo scontro. Di quelle poche case ne erano rimaste in piedi, si e no, due.
L'esorcista si rialzò dolorante. Aveva il corpo pervaso da fuoco vivo, gli venne voglia di urlare. Adesso sapeva cosa si provava ad essere posseduto e non da un demone qualsiasi, ma proprio dal loro signore.
"Lasciatelo, padre" ringhiò qualcuno rialzandosi a sua volta e scrollandosi di dosso i resti delle macerie. Aveva parlato nell'antica lingua di Gehenna. L'esorcista si stupì di capirlo. La sua bocca si mosse da sola, non capiva quello che stava succedendo. Era come se osservasse la scena dall'alto, come un semplice spettatore.
"Tu mi dai ordini?" domandò Shiro, ma con una voce che non gli apparteneva. Più profonda, più inquietante.
"Sì" rispose tranquillamente Mephisto senza guardandolo negli occhi "Lasciatelo"
Senza neanche dargli il tempo di finire il corpo dell'esorcista si mosse con una rapidità che non gli apparteneva, estrasse la spada e attaccò il demone.
Lui per nulla sorpreso parò i primi due affondi con il suo ombrello, senza tuttavia riattaccare.
"Che c'è hai paura di farmi male?" domandò maligno Satana che ormai aveva preso il completo controllo del corpo.
Fujimoto trovò quella scena totalmente sbagliata. Lui non avrebbe mai voluto combattere contro Mephisto, ma non sapeva esattamente quale fosse il senso di quella sua sentenza. Si sentiva pesante, anche se gli sembrava di galleggiare in mezzo ad uno spazio indistinto. Non sapeva neanche come diavolo faceva a vedere la loro battaglia.
"Sì" ammise il demone più giovane schivando un altro fendente, ma nonostante l'agilità gli disegnò un profondo segno rosso sul braccio destro, lo stesso con cui teneva l'ombrello. Non poteva e non voleva scappare, ma al momento non riusciva a guardare in faccia il posseduto. Dopo la pazzia che avevano fatto insieme, lui e Fujimoto era come se il mondo  intorno a lui fosse diventato improvvisamente più luminoso, interessante e rumoroso. Quasi avesse scoperto come vederlo da un'ottica diversa, magari con maggiore sensibilità.
Shiro tornò ad osservare lo scontro con maggiore interesse. Sembrava che il suo amico avesse la peggio in quel momento.
Aspetta. Amico?
Da quando lo considerava tale?
Questo sempre più crescente interesse pervase l'animo del prete, che sentì come se man mano  ragionava aveva sempre più controllo su di sé. Tornò con i piedi per terra e s'avvicinò allo scontro con genuina curiosità. Potevano davvero umani e demoni considerarsi amici ed esisteva un tale legame fra razze così diverse? S'avvicinò ancora di più.
Il corpo di Fujimoto per un secondo si bloccò e Satana ne rimase impressionato. Come poteva un semplice e comune umano contrastare il suo controllo con così tanta facilità?
Ormai il prete stava riprendendo completamente la padronanza di se stesso. Faceva fatica, doveva concentrarsi e lasciare che l'anima di Satana fluisse lontana da lui. Facile a dirsi, ma non a farsi.
Mephisto notò l'improvviso cambio di comportamento e il più rapidamente possibile disegnò un pentagono in aria manovrando l'ombrello, come una specie di pennello. Non era da lui esorcizzare, anche perché, ricordiamolo, era un demone, ma poteva benissimo aiutare qualcuno a farlo.
Satana guardò il figlio e scoprì che rideva senza alcun controllo. S'infuriò ancora di più.
"Rassegnatevi padre, non potete competere con gli umani"
Prima che potesse anche solo tentare di attaccarlo, il re dei demoni avvertì un ondata di calore invaderlo. Bruciava, era molto doloroso, non poteva rimanere in quel corpo, ma avrebbe compiuto la sua ultima vendetta. Con uno scatto improvviso del polso, estrasse la pistola e sparò. Mephisto schivò con estrema facilità e guardò per l'ultima volta il padre con sguardo di sfida, prima che gli occhi ritornarono del loro solito colore naturale: rossi.
L'esorcista si accasciò senza fiato e si accucciò tentando di tornare pienamente padrone di sé. Mai più avrebbe voluto rivivere una simile esperienza. Avvertì un pesante tonfo e rialzò lentamente lo sguardo.
Scoprì che Mephisto era nelle sue medesime condizioni, solo che lui ridacchiava.
"Cosa ci trovi di tanto buffo?" ringhiò trascinandosi accanto a lui e sdraiandosi supino per guardare il cielo. Il demone non rispose subito. Si sistemò anche lui a pancia all'aria e poi disse "Abbiamo appena firmato la nostra condanna a morte"
"La mia, se mai" ribatté l'esorcista abbozzando un piccolo sorriso. Erano stati così vicini ad essa che  parlarne con leggerezza, ormai era d'obbligo.
"Anche la mia" corresse il demone scuotendo la testa, ma continuando a sogghignare.
"Be', almeno siamo ancora vivi. Godiamoci ciò che ci rimane" ridacchiò il prete contagiando anche Mephisto.
"Già, da oggi in poi ne vedremo delle belle" annuì ed aggiunse "Abbiamo appena scritto la storia o, quantomeno, l'inizio"













__Angolo autrice:
Sì, la storia è un po' pallosa,  mancano le loro solite battutine sarcastiche continue, ma volevo provare a cimentarmi in qualcosa di nuovo. Così ecco qui, un testo quasi totalmente privo di dialoghi.
Vorrei sapere un po' che ne pensate, magari suggerimenti? ^.^''
Questa vicenda avviene molto prima delle vicende del manga, volevo scrivere di come Satana ha iniziato la sua disperata ricerca d'amore nel mondo umano ed è venuto fuori questo. Ora. l'amicizia e l'amore, a mio avviso, sono molto vicine come emozioni ed è facile fare confusione, dovete capirlo povero Satana. Probabilmente ho completamente sfondato nell'OOC, ma pazienza. (Anche qui, se avete consigli da darmi, sono tutt'orecchi)
Cadrò nella ripetitività, ma temo sempre di ferire i sentimenti di qualcuno. Io questi due li considero solo grandi amici (anche se a volte il loro rapporto sfocia più nell'odio, dettagli), non li accoppio, ma se qualcuno vuole vederci qualcosa di più, ben venga, almeno ho fatto bene qualcosa che non volevo fare XD.
Comunque sia grazie mille per aver letto.
Alla prossima
Tilia =|=
  
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