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Autore: controcorrente    24/12/2014    3 recensioni
Noblesse oblige."La nobiltà comporta obblighi". L'obbligo della nobiltà, un privilegio ed un insieme di doveri a cui occorre piegarsi. Una carrellata di personaggi, sul modello di Maternalia. Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuti ad una nuova puntata di Noblesse Oblige. Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno letto finora e che continuano ad apprezzare le cose che scrivo. Ho cominciato questa avventura non per ispirazione ma perché avevo bisogno di scrivere in modo sciolto e chiaro e di questo devo ringraziare EFP e coloro che lo visitano e recensiscono perché sono spesso ricchi di buoni consigli. Terminata la parentesi ruffiana, vi lascio a questo nuovo passaggio. In realtà, avrei voluto lasciarlo a domani ma non so se ne avrò il tempo. Ho deciso così di finire la serie con questo regalo, proprio il giorno della vigilia.

Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno silenziosamente letto e le persone che hanno lasciato una recensione. Non so quanti anni avete e onestamente non mi interessa nemmeno saperlo. Il bello del nickname permette di mettere sulla piazza cose che non si pensa nemmeno di saper fare, senza avere sempre di fronte idee preconcette di una vita.

Vorrei augurarvi buone feste e lo faccio ma considerando le rogne che si preparano per il futuro, più che un augurio di salute e serenità (che sono compresi nel prezzo e alla fine sono le uniche cose che davvero contano), vorrei augurarvi di avere tutta la fortuna possibile, tutto lo stomaco necessario per affrontare al meglio le possibili rogne che ci saranno.

Non amo molto i convenevoli e men che meno le frasi fatte, senza contare che io, per carattere sono piuttosto misantropa. Io vi auguro di continuare a poter fare le cose che più vi piacciono e a seguire i vostri interessi. Vi auguro di avere delle feste tranquille e piacevoli insieme alle persone a voi care e di avere il minor numero possibile di problemi. Questa è l'unica cosa che vi auguro. Buon natale a tutti voi, cari lettori.

 

19. PROTEGGERE

 

No, questa volta non posso obbedire agli ordini.

Non mi è possibile e voi, padre, sapete che avrei agito in questo modo fin dall'inizio. Voi sapete che, se ho obbedito finora, è perché io ho deciso di farlo e non per obbedire ad un comando, non importa da dove venga. Non vi rendete conto che i privilegi che abbiamo devono essere ben gestiti? Non vi rendete conto che quanto sta avvenendo è frutto della mercenaria  attitudine dei nobili di depredare quante e più ricchezze possibili, senza guardare alle conseguenze? Non vedete quante grettezze e quante meschinità sono commesse, dietro al nome che portano?

Generale, padre, voi non potete non sapere che se ho sempre tenuto duro, rischiando la vita, è perché ho avuto fede in Sua Maestà e in sua moglie, la Regina Maria Antonietta. Ho nutrito finora la speranza che potesse fare del bene, ponendo fine alla scriteriata arroganza degli aristocratici...ma così non è avvenuto. La solitudine e il dolore hanno accecato il suo raziocinio ed ora non posso più assolvere al mio dovere di proteggerla da sé stessa.

Non ho più la forza per fare questo e anche se l'avessi, dubito che ascolterebbe veramente il mio consiglio, dal momento che non conosce più il regno che non ha mai imparato ad amare.

Nessuno gliel'ha insegnato e la corte non ha minimamente favorito in questa direzione.

I nobili che le gravitano attorno sono persone che compiono impunità inconcepibili ed insensate, dietro il nome di un casato che non onorano minimamente. Mi avete insegnato che il titolo di molte famiglie è frutto dei gesti coraggiosi e illustri dei loro antenati, storie di cui i loro discendenti si vantano. Mi chiedo ora quale sia lo scopo di una simile vanità, se vedono i privilegi, ottenuti spesso col sangue, come un vezzo per dimostrare un valore che non hanno.

Padre, quanto ho visto finora, contrasta con i vostri insegnamenti. Mi avete sempre detto di comportarmi con dignità e onore, che il valore di una persona, per quanto siano alti i natali, deve essere accompagnato da un atteggiamento degno. Non importa la rendita, la nobiltà si manifesta nel sangue e non ha bisogno d'inutili orpelli mi avete sempre detto. Ho sempre cercato di comportarmi secondo giustizia perché se i nobili sono nobili per diritto divino, devono essere all'altezza di questo dono.

Gli anni passati a Versailles, però, contrastano con i vostri insegnamenti...ed ho cominciato a nutrire dubbi. Perché devo obbedienza al mio ceto, se questo tradisce i suoi valori con una condotta corrotta e meschina?

Voi allora mi rispondeste che dovevo fedeltà alla famiglia reale e che tutto il resto non aveva alcuna importanza. Quel pensiero mi irritò, sapete? I nobili trattano il popolo come una massa di servi...e con le vostre parole mi avete svelato una verità di cui voi, forse, non siete consapevole. Anche noi siamo servi e anche i re lo sono. Il popolo serve il clero, i nobili, il re e Dio. Il clero serve Dio, il re, i nobili ed il popoli, ai quali reca i suoi offici. I nobili servono il re e Dio ma anche il popolo perché le sue azioni ritornano su di loro. Il re serve Dio, la nobiltà, il clero ma anche il popolo che lo segue perché lo rispetta.

Riuscite a comprendere questo? Siete sempre stata la persona che più ho ammirato nella mia vita ma non vi siete mai interrogato su questo aspetto. Non vedete la rovina che si è diffusa perché non comprendete il delicato meccanismo che si è rotto e che non vi è più modo di riparare.

Non posso più continuare a chiudere gli occhi. Un nobile che non si comporta nobilmente non è un nobile...ed io non posso continuare a fingere. Essere un soldato non mi pesa quanto credete. E'un abito che non tocca i miei principi. Ciò che non riesco più a tollerare è lo scarso rispetto che gli aristocratici hanno del popolo e dei privilegi di cui loro stessi si avvalgono.

Tutto ciò deve cambiare ed io aiuterò questo mutamento. Non posso più obbedire come un tempo, a testa bassa e senza pensare, non quando il male della nobiltà è la nobiltà stessa. Ho sempre agito secondo coscienza ed ora che comprendo quali siano i livelli di degrado e sopraffazione che i privilegi possono portare, ho deciso di rinunciarvi. Non mi chiamerò più Oscar Francoise De Jarjayes.

Da adesso in poi, sono solo Oscar Francoise...ora e per il tempo a me concesso.

 

Con questa shot ho concluso la raccolta, nata durante la difficilissima tesi che sto facendo. Ho ripreso il filo di Maternalia ma penso che fosse doveroso dare uno spazio all'aristocrazia di Versailles. Pensiamo al povero Philippe, che non se lo fila nessuno e quindi è costretto ad accoppare il cugino...va bene, va bene, vedrò di darci un taglio. Mi diverte moltissimo scrivere sui personaggi poco caratterizzati. Ho lasciato stare i bambini ma chissà che non mi capiti di fare qualcosina su di loro.

La velocità di aggiornamento e la spaventosa regolarità con cui ho postato i nuovi capitoli non è frutto della mia scelta di provare le anfetamine...no, scherzo di nuovo, mannaggia a me. Non riesco ad essere seria nemmeno in un serissimo manga come Lady Oscar, povera me. Ad ogni modo, spero che vi sia piaciuto questa piccola raccolta. Non so se ce ne erano simili perché sinceramente non ho guardato nella sezione e quindi se ho avuto la solita idea, bhé è una cosa casuale. Nel caso in cui qualcuna di voi avesse un'idea simile alla mia, voglio chiedere una cosa. Postatela pure se vi va ma metteteci che avete preso spunto da questa, così si evitano molti pasticci. Grazie a tutti. Quanto agli auguri...bhé, li ho fatti prima e bhé, auguri di nuovo!

   
 
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