Naruto, 'Fino all’estasi' di Soly

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“La donna è il riflesso del suo uomo. Se la ami fin quasi ad impazzire, lei impazzirà per te”.

Fino all’estasi

«Ho lasciato Hinata».
L’espressione di Sakura non fa una piega e Naruto, fermo sulla soglia della porta, ha paura che lei non abbia capito.
«Ho lasciato Hinata per te», specifica e vorrebbe sorriderle con il calore di un tempo, ma ha dimenticato come si fa.
Sakura inarca un sopracciglio. «L’hai lasciata... per me?».
«Sì, Sakura-chan, solo per te».
Naruto fa appena in tempo a terminare la frase che è costretto a piegarsi in due per il dolore all’addome.
Non ricorda che i pugni di Sakura facciano così male [non ricorda più tante cose di Sakura].
«Sakura-chan, io credevo che tu... che noi...».
«Sei uno stupido», sibila lei a denti stretti.
Naruto è ancora piegato su se stesso quando Sakura lo afferra per il colletto della maglia costringendolo a rimettersi in piedi e gli schiaffa cinque dita sulla guancia con tutta la forza che ha in corpo. «Hai lasciato una come Hinata Hyuuga... per me. Ma che diamine ti è saltato in mente?!».
E mentre lui si chiede dove abbia sbagliato, Sakura si solleva sulle punte dei piedi e lo guarda dritto negli occhi.
Lo sguardo di Naruto è pentito e disorientato come quello di un bambino.
«Ne hai fatte di cazzate in tutta la tua vita, ma questa, questa le supera di gran lunga tutte».
«Quello che provo per te non è una cazzata, Sakura-chan, non lo è mai stata».
E Sakura lo sa, l’ha sempre saputo. Abbassa lo sguardo, avvertendo gli occhi pizzicare, e stringe con forza la stoffa arancione della felpa di Naruto, all’altezza del petto. Lì vi poggia anche la fronte e non si stupisce nel sentire odore di ramen, sole e casa.
Quando Naruto sente la canotta sotto la felpa bagnarsi, posa impacciatamente le mani sulle spalle della ragazza [non ha mai saputo bene come muoversi con lei] e cerca di staccarsela delicatamente di dosso, perché ha bisogno di specchiarsi di nuovo nei suoi occhi verdi.
Sakura ha le guance rigate di lacrime, ma Naruto pensa che sia bella anche così.
«Sakura-chan, perché ora piangi?».
«Perché hai davvero lasciato Hinata per me».
Sakura preme le labbra bagnate di lacrime su quelle di Naruto, la sua felpa ancora stretta tra i pugni, e non azzarda a chiudere gli occhi perché non vuole perdersi lo sguardo prima esterrefatto, poi rilassato e infine desideroso di Naruto [non vuole più perderlo].
«Sei proprio uno stupido», ripete a un centimetro dalla sua bocca, i suoi occhi azzurri che la [ri]guardano come se al mondo non esistesse nient’altro.
Naruto si chiude la porta alle spalle con un calcio. Questa volta è lui a baciare Sakura stringendole amorevolmente il collo tra le mani, mentre le dita di lei, sottili e affusolate, cercano la zip della sua felpa e gli sfilano l’indumento con movimenti lenti e calcolati.
Naruto è più irruento, più impaziente [aspetta quel momento da molto più tempo di lei]: afferra Sakura per le cosce, sollevandola da terra, e sente le sue gambe lunghe e snelle aggrapparsi ai fianchi. Le bacia la fronte, le palpebre, il naso, la bocca, il collo, e Sakura arrossisce come una bambina, tirandogli le ciocche bionde all’altezza della nuca.
I vestiti cadono per terra lungo il tragitto che porta alla stanza e il letto cigola quando si sdraiano l’uno sopra l’altro.
Naruto si sostiene con le braccia sul materasso, perché non ricorda che Sakura sia così esile e non vuole schiacciarla con il suo peso.
Non ricorda quando il suo viso abbia assunto tratti così delicati, non ricorda nemmeno quando abbia tagliato i capelli, ma in fondo non ha più importanza: c’è tutta la vita per recuperare il tempo perso.
Naruto assapora ogni lembo della pelle di Sakura, sentendola fremere sotto il suo tocco, e pensa che tutti i sogni fatti nel corso degli anni non reggano minimamente il confronto con la realtà. Allora gli viene spontaneo lasciarle un bacio sulla fronte e, quando poi Sakura lo accoglie dentro di sé, il pensiero che lui, per lei, sia la sua prima volta, lo manda in estasi.
«Lo senti, Sakura-chan? Senti quanto ti amo?».
Sakura trema tra le braccia di Naruto. Oh, lo sente fin sotto la pelle, e rimpiange solo di non averlo sentito prima.
«Sì», risponde, e vorrebbe aggiungere che lo ama anche lei, ma Naruto cattura di nuovo la sua bocca e le parole le muoiono in gola.
Allora Sakura si limita ad aggrapparsi con forza alle sue spalle, infilando le unghie nella pelle abbronzata. E le sembra di rinascere quando lui abbandona il suo corpo e poggia il mento sul suo petto, sorridendole come un tempo, mentre le scosta una ciocca rosa dal viso stanco e sudato.
Sakura pensa che sia bello riavere quel sorriso su di sé, solo per sé, e sorride anche lei, in estasi.

«Ti amo».
Naruto rischia di soffocare con la carne in gola.
Ha atteso per così tanto tempo di sentirsi dire quelle parole da Sakura che quasi stenta a crederci.
Ma la guarda, è proprio lei e Naruto capisce non è mai stata tanto sincera in vita sua.
«Perché, Sakura-chan? Perché vieni a dirmelo ora?».
«Perché ho sempre avuto la felicità a portata di mano, ma me ne sono accorta troppo tardi».
Naruto ha i pugni stretti sulle ginocchia.
Sakura allunga una mano verso la sua, percorrendo con le dita le nocche sbiancate dallo sforzo,
e si ritrova ad arrossire per il desiderio di quelle grandi mani calde sul suo corpo.
Ma Naruto le afferra il polso, facendole male, e il suo sguardo non è mai stato così duro.
Sakura si sente sprofondare.
«Pretendi che io ora lasci Hinata, Sakura-chan?».
«No, solo uno stupido lascerebbe una come Hinata Hyuuga».
«E allora cosa vuoi che faccia?».
“Torna da me, ama me, soltanto me”.
«Nulla, Naruto. Non c’è bisogno che tu faccia nulla. Hai sempre fatto troppo per me».
Sakura si sente finalmente più leggera.
Da questo momento si accontenterà di guardare Naruto da lontano,
come ha fatto lui con lei in passato,
eppure i suoi occhi azzurri che ora la scrutano [di nuovo] con insistenza, con devozione, con amore,
le suggeriscono che probabilmente non dovrà aspettare poi tanto prima di riaverlo con sé.

Note dell'autrice:

Per il titolo di questa fanfiction mi sono ispirata alla bellissima canzone di Ramazzotti.
Spero che si sia capito che l'ultima parte in corsivo viene prima. Adoro questo tipo di impostazione *-*
Io inserirei questa storia un annetto dopo The last e il fatto che nel film non si accenni minimamente alla SasuSaku mi fa proprio pensare che davvero Sakura si stia innamorando di Naruto. Comunque questa one shot è dedicata a Jeo 95, la mia ultima rivelazione (Jeo, spero che questa sciocchezzuola ti piaccia ♥). Passate da lei, mi raccomando! :D
Perchè una NaruSaku a lieto fine dopo due deprimenti? Perchè scoprire che l'episodio 377 è il NaruSaku all'ennesima potenza ha cancellato buona parte della mia disperazione per il finale del manga. Cioè, Naruto chiede a Sakura di custodire un fiore esattamente come lui proteggerà lei e Sakura alla fine della puntata gli ridà il fiore, ARROSSENDO. E' chiaro che Kishi li voleva insieme!
Vi riporto qui sotto le due scene principali tratte dalla puntata per condividere con voi la mia felicità ♥
Grazie mille a tutti coloro che mi seguono e che avranno voglia di recensire. Alla prossima!
Soly Dea

[Naruto Shippuden, 377 − Naruto contro Mecha Naruto]

«Hai protetto quel fiore, Sakura-chan,
e io proteggerò la Sakura-chan che ha protetto quel fiore».

***

«Ho mantenuto la mia promessa, ho protetto questo fiore.
E tu, Naruto... hai protetto me e il villaggio».