30# Doing something
hot
Tutto
era iniziato quando Jackie aveva chiesto loro di
portare Abigail con sé al party dei Jefferson per
mostrare a tutte le amiche quanto fosse bella la sua nipotina.
Non
si erano mai allontanati dalla figlia, soprattutto da quando avevano traslocato
in una casa tutta per loro, ma comprendevano quanto mancasse la bambina a
Jackie. Per questo motivo avevano acconsentito alla richiesta della donna.
Ci
sarebbe stato più tempo per sistemare i libri nei ripiani della nuova libreria,
aveva pensato John.
Ci
sarebbe stato tempo per stare insieme dopo un’infinità di tempo, aveva pensato
Rose mentre entrava in salotto e strappava un libro dalle mani di suo marito.
E
John, povera vittima di un lupo cattivo,
non aveva potuto fare altro che firmare la sua resa, baciando la torturatrice
come desiderava. Dopotutto quella poteva essere un’ottima occasione per
ritrovare l’intimità che cercavano di avere da mesi,
ma con la bimba così piccola non era stato mai possibile.
“Divano
o letto?” aveva chiesto Rose con un sorriso malizioso.
Di
certo non si aspettava di venir sollevata di peso
prima di essere poggiata delicatamente sul tavolo. “John!”
Tutte
le sue proteste erano passate in secondo piano quando lui era sceso a baciarle
il ventre, facendola impazzire come solo lui sapeva fare.
Aveva allungato una mano verso di lui, desiderando il contatto con tutta se
stessa.
“John,
sei bollente.” Era stato il suo commento.
“Chissà
come mai…”
“No,
sul serio. Stai scottando!” Si era sollevata e sfiorato la fronte del marito
con le sue dita fresche. “Hai la febbre alta.”
“Non
morirò mica, Rose. Continuiamo…
maledizione che prurito!” aveva parlato, cominciando a grattarsi le gambe,
quasi scorticandosi la pelle. “È tutto il giorno che non mi dà tregua,
devo aver toccato qualcosa che mi ha irritato.”
Rose
aveva però capito cosa affliggesse John e, con molta
calma, aveva cominciato a riabbottonarsi la camicia.
“Ferma, che fai? Ora passa, te lo
giuro.” L’aveva supplicato lui. Chissà quando sarebbe capitata un’altra
occasione.
“Credo
che Tony ti abbia trasmesso la varicella, invece.”
“Io
sono un Signore del Tempo, non può essere perché…”
Si
era interrotto improvvisamente e, per un attimo, Rose si spaventò della sua
reazione.
“John?”
Dalla voce di Rose trapelava tutta la sua preoccupazione.
“Rose?”
“Ti
senti bene?”
“Grattami,
grattami la schiena!”
Sarebbe
passata un’altra eternità prima di avere la casa
libera, ma a Rose non importava, troppo impegnata a bloccare suo marito e i
suoi tentativi di strapparsi le pustole. Non poteva desiderare di essere in un
posto diverso: lì, con un John alle prese con la sua
prima vera malattia, in una casa che non aveva le mille stanze del Tardis e di cui avrebbero pagato il mutuo per almeno
trent’anni. No, non poteva desiderare una vita migliore di quella.
The end
NdA: Buone feste a tutti voi Whovians! Anche questa mia raccolta si è
conclusa e come TARDIS mi mancherà tremendamente. Come farò senza questa
pazza famiglia? Anche se Abigail non esiste e di Tony
sappiamo pochissimo, tutti mi mancheranno senza alcuna eccezione.
A rendere
speciali queste flash siete stati voi: Jaybree, Gully, Aly, Ail, Sunrise,
MusicDanceRomance, Missgenius,
Wendy Who, che avete letto
e riso con me, dandomi preziosi consigli. Non smetterò di scrivere in questo fandom, ho giusto un paio di storie in cantiere, quindi
stay tuned e alla prossima avventura. Grazie di
tutto!