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Autore: tilia    27/12/2014    4 recensioni
[Skipper x Hans, anche con piccoli accenni Clemson x Savio]
Ma fa una visita e iniziano i guai.
Dal testo:
[...] "Chiedile perché è qui"
"Ma Skipper non è educato, magari è venuta solo a farci una visita" sussurrò Soldato innocentemente.
"Ma se lei è qui, vuol dire che Hans è a piede libero"
[...] Spalancò frettolosamente l'ultima porta e si accorse che a differenza delle prime non era affatto illuminata, era buia, l'aria era pesante e calda. Quello stuzzicò ancora di più la sua curiosità. Avanzò di qualche passo mentre i suoi occhi si abituavano all'oscurità. Finalmente intravvide un letto e i contorni dei mobili. Era una camera, per l'esattezza quella di Hans.
[...] "Adesso torna a letto"
Stranamente Hans sorrise e rispose "Sì, mamma"
Il pinguino avvertì nuovamente le guance avvampare, se prima pensava che il pulcinella fosse insopportabile si doveva ricredere, in quel momento era molto peggio. Tuttavia respirò profondamente per calmarsi chiudendo gli occhi. Hans lo guardava divertito, mentre lentamente tornava al letto.
Il pinguino sentì un tonfo e riaprì immediatamente gli occhi, notando che il pulcinella era steso a terra. Immediatamente si portò a suo fianco e lo aiutò a rialzarsi. Hans era di nuovo bollente.
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Buona lettura!
Tilia =|=
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hans, Skipper
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il tormento di non sapere, che provi amore.
Prima parte




"Buon giorno ragazzi"
"Ma, che bello vederti" sorrise felice Soldato battendo le pinne. Era da un po' che non s'incontravano, da quando lei aveva deciso di andare a vivere ad Hoboken. Era davvero contento della sua visita.
"Ti trovo in forma" ricambiò l'allegria l'opossum. Entrò lentamente nella tana dei pinguini. Ormai, le sue povere gambe erano decisamente più instabili di qualche anno prima. Era un'innegabile verità: stava invecchiando, ma non per questo il suo spirito era domato, anzi.
Skipper non appena vide Ma arrivare accompagnata da Soldato, mentre chiacchieravano amabilmente del più e del meno, notò con irritazione, sentì un campanello d'allarme nella sua testa.
"Skipper, sei sempre così serio" ridacchiò la signora non appena gli fu davanti "Ma non temere, adesso ci penso io! Vi preparerò una speciale lasagna al tonno"
Kowalski entrò in quel momento e si bloccò guadando interrogativo il leader in una muta domanda: perché c'era Ma nel loro rifugio?
Skipper scrollò le spalle e con un occhiata gli intimò di salutare ed intrattenerla. Tentando di passare inosservato, prese seccamente Soldato e lo trascinò con sé.
"Chiedile perché è qui" sibilò guardando l'opossum chiacchierare con lo scienziato, che le mostrava orgoglioso tutte le sue ultime invenzioni e progetti.
"Ma Skipper non è educato, magari è venuta solo a farci una visita" sussurrò il pinguino innocentemente.
"Ma se lei è qui, vuol dire che Hans è a piede libero" ringhiò di rimando il comandante fulminandolo con lo sguardo. Decisamente non era giornata per ricevere la visita di una pulcinella psicopatica.
Era sicuro, la pulcinella avrebbe colto la palla al balzo. Quell'attimo di libertà lo avrebbe utilizzato per attaccarli a sorpresa. 
"Ok, Skipper" sospirò Soldato assecondando la paranoia del leader. Lentamente si diresse verso la signora e armandosi del suo sorriso più carino chiese "Posso sapere il motivo di questa visita?"
"Sta bene?" aggiunse Kowalski assecondando il minore sfoderando la sua migliore espressione gentile.
"Oh, ma che ragazzi premurosi" squittì deliziata l'opossum, evidentemente l'aveva presa bene "Siete tanto cari a preoccuparvi per me"
I tre pinguini sospirarono di sollievo. Almeno non avevano fatto la figura dei maleducati, altrimenti avrebbero avuto guai ancora più seri di Hans.
"No, sto benissimo" sorrise felice "Volevo solo farvi una visita, avrei portato anche il caro Hans, ma mi ha detto che non se la sentiva"
Ad "avrei portato anche Hans", il tic all'occhio di Skipper iniziò a fare effetto. Tutti lo guardarono preoccupati, sembrava proprio  volesse urlare tutto la sua rabbia verso quell'insensata proposta. 
Kowalski tossicchiò imbarazzato da quel silenzio così pesante formatosi, aveva molta paura che Skipper scoppiasse da un momento all'altro. Anche Ma aveva intuito di aver detto qualcosa di sbagliato, perché li guardò confusa. L'opossum aprì la bocca, probabilmente per chiedere spiegazioni e incrinare definitivamente la situazione, quando un richiamò costrinse tutti a voltarsi.
"Ma'" gracchiò Rico entrando in quel momento nel rifugio. Scese tutti gli scalini con un balzo e corse incontro all'opossum, sembrava felice e incurante del momento gravoso appena interrotto. Rigurgitò una forchetta e si mise pronto a tavola. Non serviva un genio per capire che aspettava le buonissime pietanze che cucinava.
Ma rise divertita ed esclamò "A quanto pare qui c'è qualcuno che ha sentito la mia mancanza! Non temere Rico, adesso ti preparo le mie lasagne al tonno"
Il dinamitardo batté le mani felice rigurgitando una tavola imbandita attese che l'opossum si mettesse ai fornelli. La signora sorrise intenerita aprì la valigetta che si era portata dietro, aveva con sé tutto l'occorrente per cucinare un pranzo a dodici portate. Kowalski e Soldato tirarono un sospiro di sollievo, pericolo scongiurato.
Inaspettatamente Skipper si offrì di aiutarla ed intimò ai suoi uomini di mettersi a tavola ed aspettare. Si diressero verso la piccola cucina sotto i loro gli sguardi preoccupati del resto della squadra, nonostante sembrava essersi ripreso dalla notizia di aver mancato la visita di Hans per un soffio. Era solo un'apparenza, il leader dei pinguini non era affatto tranquillo.
"Così Hans è rimasto ad Hoboken?" domandò con finta noncuranza, mentre appoggiava la pesante valigia della signora a terra in cucina, non senza un certa fatica. Come avesse fatto a portarla fino a quel punto, era un mistero per lui.
"Volevi che fosse qui, vero? Povero caro, ti manca tanto?"
Skipper si strozzò con la saliva nel sentire quelle domande. Ci mise qualche secondo per metabolizzare il significato e, dopo di ciò, ancora non riusciva a crederci. Lasciò quasi cadere i piatti che aveva fra le pinne.
"Non preoccuparti gli farò avere i tuoi saluti" continuò l'opossum non capendo il comportamento del leader.
"No!" esclamò solo Skipper non appena riuscì ad articolare un suono che potesse avere un senso logico.
"No?" chiese stupita Ma voltandosi a guardandolo.
"No, a me non manca quella dannata pulcinella!" esclamò irritato fulminandola con lo sguardo.
"Ad Hans invece manchi, anche se continua a dire che vuole solo umiliarti" lo interruppe Ma sorridendo leggermente. Aveva appena notato che le guance del pinguino si erano tinte di un colore rosso, probabilmente era solo l'ira, ma chi poteva dirlo.
"Ha ragione, vuole sconfiggermi e basta" annuì Skipper trovando immediatamente la via di fuga da quel discorso imbarazzante. Anche se per averla dovette dare ragione alla pulcinella.
"Tu sei solo preoccupato che possa attaccarti alle spalle, perché non lo tengo più sotto controllo, giusto?" domandò sibillina l'opossum continuando a sorridere, come si fa ad un bambino piccolo quando si tenta di fargli capire i discorsi complicati.
"Sì, esattamente" annuì il pinguino vigorosamente.
"Vai a controllare, allora"
"Cosa?"
"Che non stia tramando nulla! Sarebbe un peccato se rovinasse una così bella giornata da passare insieme, coraggio, fai il tuo dovere da capo e proteggi i tuoi uomini dall'eventuale pericolo, vai a controllare!" esclamò Ma autoritaria incoraggiando il pinguino ad uscire dalla cucina. Lo spinse fino alla botola d'uscita e sorrise agli altri "Skipper adesso fa il suo lavoro e poi torna"
"Ma..." protestò il pinguino in questione, mentre vigorosamente veniva spinto fuori dal suo rifugio. Sottolineiamo suo.
"Ma..." provò di nuovo a protestare, quando l'entrata gli venne chiusa in faccia. Si guardò intorno confuso e sibilò un ingiuria fra i denti. Neanche i suoi uomini si erano degnati di aiutarlo, adesso erano sicuramente a mangiare allegramente le pietanze cucinate dall'opossum.
"Accidenti" sbuffò avviandosi verso l'uscita dello zoo. Ci avrebbe messo almeno un'ora per arrivare ad Hoboken, non che ci volesse andare, s'intende, ma purtroppo, ormai, non aveva scelta.
*
Ci mise più del previsto e raggiunse lo zoo che l'ora del pasto era stata superata da un pezzo. Meglio, si ritrovò a pensare, se mai avesse incontrato Savio, almeno non sarebbe stato affamato.
"Ma guarda chi si vede" esclamò una voce femminile alle sue spalle. Skipper s'immobilizzò e aspettò rassegnato un attacco, ma non fu così. Davanti a lui si piazzò Lulu.
"Che ci fai qui?" domandò la scimmia ancora incuriosita. Conosceva il pinguino e si stupì di trovarlo in quel posto, sapeva che aveva avuto molti problemi con molti degli altri ospiti dello zoo.
"Devo verificare una cosa per..." avvampò e ringhiò "...per conto di Ma"
"Ah, capisco. Allora cerchi Hans" ridacchiò indicando una serie di habitat "Lo trovi lì di solito. Poveretto, mi fa pena a volte" ammise.
"Cioè?" domandò iniziando ad incuriosirsi Skipper.
"Diciamo che Ma è un po' possessiva ed Hans è un tipo piuttosto solitario, ma lei non lo lascia un secondo in pace. Anche se, da un po' di tempo a questa parte, sta migliorando, quell'opossum ha adottato praticamente tutto lo zoo, viene una volta alla settimana da ognuno" sospirò con una nota di esasperazione nella voce. Evidentemente la signora aveva colpito anche lì.
"Non ti dico, poi, quando ha scoperto che Clemson aveva la passione per l'uncinetto" continuò con fare confidenziale "Ho ancora quaranta berretti nel mio habitat"
Skipper si lasciò sfuggire un sorrisetto divertito. I primi tempi lui e il suo team erano stati preoccupati di come se la potesse passere un'anziana signora in uno zoo di delinquenti, ma, a quanto pareva, era stato per niente. Ma si era ambientata benissimo.
"Comunque, questa mattina ho incontrato Hans e gli ho consigliato di tornare a letto"
"Perché?" chiese il pinguino senza riuscire a trattenersi.
"Perché aveva una pessima cera, no, ma dico , le hai viste le occhiaie che aveva? Sembrava un zombie e, grazie a Dio, Ma non l'ha visto, altrimenti chissà che avrebbe fatto" intervenne improvvisamente qualcun altro facendo sobbalzare il leader. Clemson era appena apparso accanto a loro.
"Altolà psicopatico" ringhiò Skipper mettendosi in posizione di difesa.
"Ehi, calma, non ho ancora nessuna intenzione d'attaccarti, se avessi voluto avrei liberato Savio e gli avrei chiesto di darmi una mano" ridacchiò il lemure "Davvero, oggi non avevo assolutamente voglia di combattere" ammise incrociando le braccia dietro la testa godendosi il sole del primo pomeriggio.
"E dovrei crederti?" alzò il sopracciglio il pinguino.
"Oh, puoi farlo. Se volesse attaccarti, dovrebbe rinunciare a spiare Savio mentre si srotola a prendere il sole" intervenne Lulu con finta noncuranza
"Io non lo spio" ribatté  Clemson.Poteva essere solo un'impressione del pinguino, ma avrebbe giurato la pelliccia del lemure avesse raggiunto un'altra tonalità di rosso.
"No?" domandò maliziosa la scimmia.
"No, penso solo che potrebbe essermi molto utile per spodestare un certo sovrano di mia conoscenza" incrociò le braccia irritato lui e pronunciò la parola "sovrano" come se fosse una parolaccia.
"Sì, certo" ridacchiò sarcastica Lulu lasciando in sospeso il discorso. Sapevano tutti del rapporto particolare che avevano il Savio e Clemson. Ufficialmente si odiavano, ma sotto sotto...
"Credi quello che vuoi!" esclamò offeso il lemure andandosene lentamente "Come se fosse possibile che un piccolo ed adorabile mammifero, come me, si possa essere innamorato di un rettilaccio, come Savio"
"Sì, come no. Skipper sai come lo chiama? Savvy!" bisbigliò la scimmia al pinguino, il quale notò che Clemson si era appena avviato nella direzione del rettilario. Le sorprese ad Hoboken non finivano mai, doveva ammetterlo.
"Comunque tornando al discorso principale. Hans dopo che gli ho detto di tornarsene a letto non si è più visto, forse è la volta buona che mi ha ascoltata" sospirò Lulu incrociando le braccia al petto pensierosa.
"Dove posso trovarlo?"
"Secondo habitat a destra, lo riconosci subito è formato da acqua e rocce. Se scendi e cerchi nella rientranza più grande lo troverai lì, anche se solitamente sta sempre fuori" spiegò rapidamente la scimmia, poi
l'ammonì severa. "Spero di non dovermi aspettare una battaglia nel bel mezzo dello zoo"
"Non garantisco nulla"
"No, invece, perché i nostri vicini sono abbastanza rissosi, non vorrai trovarti davanti anche Savio e gli altri?" domandò ridacchiando nel vedere l'espressione preoccupata di Skipper.
"Farò del mio meglio per mantenere la quiete" giurò annuendo vigorosamente.
Lulu sorrise e salutò "Ne ero sicura, ciao, ciao, divertitevi"
Skipper non sapeva quale tipo di divertimento intendesse il mammifero, aveva, però, una gran voglia di tornare sui suoi passi e scappare, cioè, eseguire una veloce ritirata strategica. Aveva già confermato la presenza di Hans nello zoo, non aveva bisogno d'altro.
Se, però, poi era stata tutta una copertura ed aveva usato anche gli altri animali per crearsi un alibi? Magari, aveva solo finto di avere una pessima cera. Skipper iniziò a preoccuparsi, stavano parlando di Hans, non era in grado di creare un piano così articolato o, forse, sì?
Con quei dubbi, non sarebbe mai riuscito a tornare allo zoo di Central Park, inoltre con la sua transigenza poteva mettere in pericolo i suoi uomini.
Sbuffando si diresse verso l'habitat che gli era stato indicato. Non voleva vedere la pulcinella, ma sembrava che tutti volessero per forza si vedessero quel maledetto giorno.
Scese e si ritrovò di fronte alla rientranza. Era abbastanza alta da lasciarlo entrare senza problemi, ma qualcuno alto più di un uccello non sarebbe mai riuscito a passare.
Era penetrato nella casa della pulcinella senza nessuna autorizzazione, probabilmente questa (se mai il proprietario l'avesse scoperto) gliel'avrebbe rinfacciata per l'eternità. L'azione migliore sarebbe stata chiamare Hans controllare fosse lì e andarsene prima avesse il tempo di chiedergli spiegazioni.
Invece, il pinguino avanzò silenziosamente, attirato dalla curiosità.
Non era mai stato nella casa di un suo acerrimo nemico, laboratorio di Blowhole a parte, anche se dubitava si potesse chiamare tale. Era sorprendentemente spoglia e anonima, decisamente deludente. Si sarebbe aspettato qualcosa di più originale da parte della pulcinella.
Aveva parlato troppo presto. Si trovò davanti ad una porta con tanto di serratura, fortunatamente aperta, la quale permetteva di accedere ad un ambiente decisamente più colorato e caldo.
Le pareti erano pitturate di arancione, ma notò immediatamente cambiavano di stanza, in stanza. Erano spoglie, se non alcune mensole su cui erano ordinatamente sistemate delle armi. Per l'esattezza decine di pistole, fucili e quanto potesse ferire o far male.
Il pinguino avvertì il pavimento farsi più morbido e scoprì una moquette sotto le zampe. Era di un colore panna, quasi del tutto intonato al resto del rifugio.
L'ambiente consisteva in uno centrale, che doveva essere uno stereotipo di salotto dal quale partivano altre quattro stanze.
Silenziosamente Skipper entrò nella prima e scoprì che era lo studio. Decisamente rappresentava la mente malata della pulcinella. Non c'era centimetro che era stato risparmiato, era tutto ricoperto di fogli, progetti e alcuni addirittura disegni.
Il leader ne trovò anche uno con su lo stereotipo di pinguino con un inquietante macchia rossa al centro del petto.
Una buona azione per il mondo sarebbe stato bruciare tutto, ma alla fine richiuse la porta scombussolato e finse di non aver visto nulla. Chissà quali assurde sorprese riservava quella casa, era un po' preoccupato. Inoltre, stava bellamente curiosando in casa di Hans senza il suo permesso.  
La seconda stanza non era niente di speciale, solo una cucina con tutto il necessario, probabilmente allestita più per Ma, che per uso personale. Trovò, però, spassosi alcuni post attaccati al frigorifero.

"Caro Hans, la cena è nel frigorifero, bacioni.

P.s. ricordati di coprirti.
P.p.s. Mi raccomando il primo P.s.
P.p.p.s Ti voglio tanto bene.
P.p.p.p.s. Mangia mi raccomando!"

Skipper si fermò al quarto "P.s.", ma la lista continuava per altri dieci punti. Si stupì Hans non avesse ancora gettato il biglietto. Anzi, da quanto vedeva, non ne aveva gettato nessuno, su uno spillone appoggiato al mobile di fianco al frigorifero c'erano  infilzati accuratamente tutti i messaggi, quasi la pulcinella li volesse conservare.
Sospirò e richiuse anche la seconda porta.
 La terza non era, invece, nulla di sorprendente un comunissimo bagno, questa volta di un bel blu. Lo richiuse quasi immediatamente e si diresse finalmente verso l'ultima porta. Doveva fare in fretta, altrimenti la pulcinella sarebbe rientrata e lo avrebbe trovato lì a ficcare il naso, sempre ammesso che tornasse, magari era ad attaccare i suoi uomini, non voleva neanche pensarci.
Ormai, mancava solo l'ultima stanza, doveva farsi forza.
















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Piccolo angolino autrice:
Il primo capitolo si conclude qui, in originale doveva essere una storia one-shot, purtroppo è venuto fuori che erano dieci pagine di world e non me la sono sentita di metterla tutta insieme, quindi sono due capitoli. Questa è la prima volta che tratto un tema simile, spero di non aver scritto un orrore.
Aggiornerò probabilmente fra due o tre giorni.  Fatemi sapere cosa ne pensate, anche le critiche sono ben accette :)

Alla prossima.
 
Tilia =|=




  
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