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Autore: TemperanceBeckett 97    30/12/2014    2 recensioni
la regina elsa e la principessa anna vogliono passare le loro vacanze a Fairy Oak come facevano da bambine, mandano un messaggio al villaggio per avvertire del loro arrivo, Fairy Oak si prepara ad accogliere le sovrane di Arendelle. comincia così l'avventura di Elsa e Anna a Fairy Oak.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11 frozen e fairy oak si incontrano

ALLORA COMBATTIAMO!

Capitolo 11

(cit. capitolo 10)

Improvvisamente un altro boato squarciò l'aria, tutti si zittirono, poi inaspettatamente si sentì un rumore alla porta.



Tomelilla fece per avvicinarsi e subito Duff Burdock, che aveva sigillato tutte le aperture di entrambe le case, le fu affianco.
«Cosa facciamo, dobbiamo aprire!» sussurrò la strega della luce.
Aprirono la porta e davanti c'era un biglietto chiuso in una scatola di plastica trasparente. «Ma chi sarà!» sussurrò tra se Tomelilla.
«Io sono il buio, io sono la paura, io sono gli incubi che vi assalgono la notte! Percepisco la vostra paura e fate bene a temermi! Tra poco tempo non esisteranno più i sogni, ne tutti quei rappresentanti della speranza!» lesse Duff con il suo vocione profondo che provocò dei brividi lungo la schiena di Tomelilla. «Datemi la regina di ghiaccio e probabilmente non subirete danni, ma il mio alleato chiede qualcos'altro! Lui vuole tutti i maghi e le streghe del buio! Avete tre giorni per decidere, alla mezzanotte del terzo giorno pretendiamo una risposta, nel caso sia negativa, preparatevi ad affrontare una guerra!» continuò il signor Burdock.
«Oh cielo! Duff che facciamo? Non gli daremo mai ne la regina ne nessuno, questo è assolutamente chiaro, il che vuol dire che si dovrà combattere!» rispose Tomelilla.
«È chiaro, ma perchè vuole la regina Elsa?» chiese curioso, ragionando insieme alla sua amata strega.
«Chi ci può rispondere?! Penso che neanche la regina sappia cosa vuole da lei!» rispose Lillà.
Ancora una volta alla porta si sentirono dei tonfi sordi, qualcuno bussava.

Aprirono, pronti a combattere, ma si trovarono davanti Babbo Natale, la fata del dentino, l'omino dei sogni, il coniglio pasquale e Jack Frost. Avevano davanti le cinque leggende.
«Noi possiamo dare risposta a vostre domande!» disse Nord, capendo che li avevano riconosciuti. «Voi siete le cinque leggende?» chiese scioccata la strega della luce.
«Si siamo noi e possiamo rispondere alla vostra domanda...» rispose Dentolina facendosi avanti. «Colui che vi ha lasciato la lettera è Pitch, cioè l'uomo nero, ma a quanto pare ha trovato un alleato forte, che voi conoscete bene. Almeno questo è quello che ci è stato riferito dall'uomo nella luna.» aggiunse ancora Dentolina.


«Oh beh, non state li fuori al freddo, entrate e venite con noi nella sala degli incantesimi, li potremo parlare tranquilli e senza interferenze da parte dei piccoli.» disse Tomelilla facendo entrare i nuovi arrivati per evitare che si congelassero fuori dalla porta.
«Oh grazie, siete molto gentili!» sorrise per la prima volta da quando erano comparsi Dentolina.
«Figuratevi, per così poco! Insomma, ci mancherebbe!» arrossì la strega della luce.
Dopo aver sistemato la slitta di Nord e le sue renne in un luogo caldo, attaccato a casa Periwinkle, le cinque leggende si diressero verso la sala degli incantesimi, preceduti dalla saggia Tomelilla e dal coraggioso Duff.
«Allora, facciamo il punto della situazione!» iniziò Lillà.
«Allora, Pitch, si è alleato con qualcuno di molto pericoloso, che voi conoscete...» iniziò Jack.
«Sì, la gente lo ha sempre chiamato il terribile 21!» aggiunse Tomelilla.
«Ok, quindi loro due si sono uniti per ottenere ciò che vogliono, Pitch vuole Elsa e il... Terribile 21 vuole i magici del buio.» riassunse Jack.

«Sì, ma perchè l'uomo nero vuole la regina Elsa?» chiese Duff che continuava a non capire il nesso.
«Perchè io la amo alla follia! E lui ha un conto in sospeso con me, dalla volta che mi sono rifiutato di unirmi a lui per i suoi loschi scopi!» buttò fuori d'un fiato Jack, sorprendendo tutti i presenti per la sincerità improvvisa.
«Oh! Ora è tutto chiaro!» rispose Tomelilla, che aveva compreso il dissidio interiore del ragazzo albino che si trovava davanti e che in un certo senso si assomigliava molto alla regina Elsa, almeno per colori.
«Bene, dobbiamo combattere allora, perchè noi non abbiamo intenzione di consegnare nessuno, ne la regina ne i nostri magici del buio!» concluse Duff.
«Bene, iniziamo ad organizzarci allora!»

«Bene per prima cosa, dobbiamo mettere al sicuro S
andman!» affermò Calmoniglio.
«Perchè, proprio lui?» chiese Duff Burdock.
«Perchè è il primo che attaccherà, poiché, se non ci sono bei sogni e fantasia, c'è posto per incubi paura, i Suoi incubi, quelli che già una volta ha usato contro di noi. Vi ricordate cosa ha fatto la volta scorsa? Lui...» iniziò Jack.
«Attaccato nostro Sandman per primo, così lui niente rivali davanti a sua strada, solo noi. Sandman è suo più grande rivale, perchè trasforma incubi brutti in sogni belli!» continuò Nord, con il suo marcato accento russo.
«Esatto!» confermò Jack.


«Ok allora, l'organizzazione deve iniziare subito, le riunioni avverranno qua, nella sala degli incantesimi, vi parteciperanno i più importanti maghi e streghe e voi chiaramente!» disse Tomelilla, in tono saggio e autoritario.
«Anche Elsa dovrebbe partecipare, il suo potere è veramente straordinario e ci può essere utile in battaglia. Quindi ritengo sia giusto farla partecipare alle riunioni!» aggiunse subito Jack. Un po' perchè la voleva al suo fianco e un po' perchè ci credeva veramente a quello che diceva.
«Si ha ragione!» lo appoggiò Dentolina.
«Va bene, perfetto è deciso allora!» decretò Tomelilla.
«Bene per stasera riposatevi, ci ritroveremo domani mattina per decidere e attuare il piano, dobbiamo muoverci subito. Non dobbiamo aspettare l'ultimo momento!» concluse Duff.
Tutti tornarono al piano di sopra. Dove si presentarono e fecero amicizia con gli altri ospiti obbligati che popolavano le due case collegate. Fiumi di cioccolata calda circolavano da una casa all'altra, opera di Tomelilla e di Martha Burdock, che si mettevano ai fornelli per sfamare tutti coloro che abitavano momentaneamente i due edifici.


«Oh mio dio!» esclamò Elsa entrare nella camera della sovrana, in quel momento erano solo loro due, tutti gli altri erano scesi poco prima, compresa Anna. Elsa si era trattenuta un po' di più per poter stare un po' da sola. E alla fine si era trovata Jack davanti. «Perdonatemi vostra maestà, non volevo spaventarla.» rispose educato e s'inchinò. Poi si alzò nuovamente e fece per andarsene, ma Elsa lo fermò.
«No! Non andare via per favore!» disse la bionda, con il fiato corto. «È la seconda volta che c'incontriamo» aggiunse. «Si vostra altezza!» rispose Jack con un'espressione indecifrabile sul volto.
«Ti prego Jack, non chiamarmi così! Io penso ogni notte a ciò che ci siamo detti la volta scorsa!» controbatté Elsa. «Si! Io ti ho detto che ti amo e tu mi hai risposto che non si può amare qualcuno appena conosciuto!» aggiunse Jack.
«Sì è la verità, l'ho detto, ma io... ecco io... ci ho ripensato! Ho capito che non è vero, si può amare qualcuno alla follia anche dopo un solo sguardo!» rispose Elsa con affanno.
«Da cosa lo hai capito Elsa?» domandò. «Sei tu che me lo hai fatto capire, quando te ne sei andato dalla finestra di camera mia, io... mi sono sentita come se una metà del mio cuore fosse uscita con te. Avevo una paura assurda di non rivederti più!» rispose Elsa.
«Quindi? Cosa mi vuole spiegare mia regina?» chiese Jack avvicinandosi talmente tanto alla donna che questa poteva sentire il suo respiro sulla pelle e l'odore dolce del suo corpo.
«Vuol dire che io... ti amo! Non so spiegarlo bene, ma ti amo Jack Frost.» rispose in un sussurrò la bionda. «Davvero? Ne sei sicura mia amata regina?» chiese Jack, sentendola sciogliersi in un brodo di giuggiole. «Si ne sono sicura Jack! Ora...»
«Questo vuol dire che la devo baciare?» chiese Jack, compiaciuto dell'effetto che stava avendo su Elsa.
«Sì! Ma se vuoi, posso farlo io!» aggiunse con una punta di sarcasmo la regina di Arendelle. «No! Io sono il suo umile servo e ogni desiderio della mia regina per me è un ordine, quindi devo essere io a farlo.» rispose assaporando la vittoria l'albino.
Si avvicinò e con una dolcezza assoluta, posò le sottili labbra sopra quelle morbide color ciliegia di lei, che si abbandonò al bacio.




Angolo dell'autrice:

Ecco qua! :D Come sempre vi devo chiedere un enorme SCUSA, per il ritardo nella pubblicazione, ma con vari impegni, il blocco dello scrittore che mi ha assalito ultimamente quando cercavo di continuare questo crossover, non sono proprio riuscita a concludere niente. :( Spero vi piacciano le novità. :) Spero di ricevere notizie, perdonatemi ancora per l'attesa. :D Se trovate qualche errore, ditemelo in una recensione oppure in un messaggio personale, così lo correggo. Spero a presto baci :*
Ade_Olaf97





  
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