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Autore: Prim_    31/12/2014    1 recensioni
E per Rain è tutto così maledettamente bello e fottutamente strano perché i ragazzi come Niall non frequentano le ragazze come lei.
Non succede, punto.
È chiaro che Niall l’ha scambiata per un’altra. Perché è così che vanno le cose in un universo ordinato. Ma Rain immaginava che all’universo fosse venuta voglia di farsi un paio di capriole sul proprio asse perché Niall c’è sempre stato, è solo da incontrare ad un certo punto della sue fughe.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia mamma, che piange ascoltandomi cantare The A Team per casa.
Grazie perché so che è difficile fare la mamma e il papà insieme, ma sono fiera di te perché ci riesci benissimo. 
Non leggerai MAI la mia dedica ma ti amo lo stesso.

 

 

 

 

 

Rain si aggira fra i tavoli leggiadra come una ballerina. Sorride ad ogni cliente mentre prende le ordinazioni, ha pazienza con i bambini che vogliono centomila cose e poi alla fine ne prendono solo una e piroetta il più velocemente possibile verso i clienti con due vassoi da due piatti e una bibita ciascuno fra le mani. 
Il risultato? I capelli sono sempre in disordine, la divisa rossa aggrinzita e le gambe a pezzi.

Ma le piace servire i tavoli del Red Sing, l’unico posto in tutta Londra in cui i camerieri sono aspiranti ballerini, attori, cantanti o musicisti. 
Ogni scusa è buona per cantare e ballare una canzone tutti insieme. Basta chiedere a Jamie di sedersi al pianoforte, a Ed di prendere la chitarra e a Cory di suonare la batteria. E non importa quale canzone i clienti o i camerieri richiedano, quei tre le conoscono tutte.

A Rain piace far felici le persone, e chi non è felice di mangiare il piatto del giorno di uno dei migliori ristoranti londinesi?  E soprattutto, a chi non piace la musica? 
Lei, per esempio, adora cantare. Adora di più farlo al pianoforte, però questo è un segreto che condivide solo con Ed, il suo migliore amico. 
Le piace anche Jules, la chitarra che Ed le ha regalato per i suoi diciott’anni. Sperava di poterle insegnare e ci è riuscito, ma lei continua a preferire i tasti bianchi e neri.

La porta si apre con un tintinnio. Rain da’ un’occhiata all’orologio grande, sopra il bancone. 
Mezzogiorno. 
Sorride e pensa che manca poco alla sua pausa pranzo. Ed è un bene, perché non vede l’ora di sapere che fine fanno Mia e Patrick nel libro italiano che le ha regalato la nonna Maria. 
È bello essere italo-inglese. L’Italia è meravigliosa, i piccoli paesini soprattutto, dove tutte le persone si conoscono e si salutano per strada. 
Londra è altrettanto bella ma è grande, caotica e fin troppo internazionale. Ma a Rain piace così.

Si perde ricordando le ultime parole delle pagine che ha letto e improvvisamente vede Mia e Patrick prendere vita nei clienti del negozio. Nel ragazzo che è appena entrato e che guarda la ragazza più piccola cercando il coraggio di confessarle qualcosa, nell’uomo che ha appena pulito le labbra di sua figlia e che bacia dolcemente sua moglie.
Il suo sguardo si perde nelle immagini che proietta la sua fantasia e «Scommetto che stai pensando a quei due del tuo libro» dice Niall, cogliendola alla sprovvista. 
Rain fa un piccolo salto ma sorride, ancora un po’ sconvolta – Che poi perché ti sorprendi? Viene qui tutti i giorni alla stessa ora – e ricambia il bacio che Niall le ha dato.

In fondo, è diventato un po’ monotono.
Lui si alza presto e le prepara una colazione. La sveglia dolcemente, baciandole la via che va dal gomito al collo. Rain non si sveglia subito, anzi spesso – sempre – si volta dall’altro lato. 
Passa un po’ di tempo che Niall potrebbe impiegare contando la moltitudine di lentiggini che le riempiono il naso ma spesso decide di baciarle le tempie, il naso, le guance, qualche lentiggine ,le labbra. 
E finalmente, quando lei apre gli occhi grigi – o celeste chiaro, a seconda del suo umore e del tempo -, può dirle “Buongiorno amore”.

Rain sorride, mangia il suo cornetto pieno di zucchero a velo e assume un cipiglio scettico quando sente la risata di Niall manifestarsi sul suo viso angelico improvvisamente, come a volergli chiedere se avesse visto un pagliaccio o si fosse solo rincoglionito. 
Niall scuote la testa divertito e la bacia perché “Avevi un baffo di zucchero a velo e avresti dovuto vederti!”, Rain s’imbarazza e le guance le si colorano di rosso – cosa che fa impazzire il biondo – poi si alza e si veste. Niall la osserva incantato e “Smettila di fissarmi così, Horan”.
Lui ride leggermente, è più forte di lui. Non può toglierle gli occhi di dosso. 
Non è colpa mia se sei bellissima”

Rain non ci crede, scuote la testa e alza gli occhi al cielo. Sbuffa perché Niall glielo ripete sempre e non si arrende mai, ci prova ancora a convincerla. E anche lei, ci prova ancora a fargli capire che dovrebbe contattare un buon oculista o magari rimettersi gli occhiali squadrati delle foto del liceo che Maura le ha fatto vedere quando è stata a cena da loro, a Mullingar. 
Ma Niall niente, continua a ridere e a ripetere che è bellissima. E Rain continua a sbuffare perché “Proprio non lo capisci che qualunque cosa tu mi dica, non mi farà cambiare idea. Conosco la verità, Niall”.

La maggior parte delle volte lui lascia perdere, perché Rain è stupida ma è bellissima anche quando dice di non esserlo, altre volte insiste e alza un po’ la voce perché “Porca puttana, Rain, se la cosa più bella che abbia mai visto! Smettila!”.
Rain la smette, infatti. Gli mette il broncio e non gli rivolge la parola. Va in cucina e apre un libro, se lui le domanda qualcosa gli risponde male.     

È scontrosa troppe e tante volte. Ma Niall la ama anche di più.
Prima che scappi a lavoro l’abbraccia e lei cerca di ribellarsi, di staccarsi, lo prende persino a pugni ma alla fine si arrende, come sempre. 
Lo stringe forte e lui vorrebbe solo baciarla e farci l’amore perché, cazzo, Rain è l’amore. 
Quando ride, quando lo prende a pugni sul petto, quando fa la bambina, quando arrossisce, quando impreca in italiano perché farlo è più soddisfacente che farlo in inglese. Quando si rannicchia nel letto perché “ci sono dei giorni in cui sento una mano che mi stringe lo stomaco e non so perché, ma sto male” e quando Niall le prende i polsi e le fa vedere che per stare meglio può aggrapparsi a lui, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.

La trascina contro di sé e i loro corpi combaciano in un modo così perfetto che nemmeno le canzoni che scrive Ed sono così. 
Niall e Rain sono così. 
Con la schiena di Rain contro il petto di Niall, le braccia di lui intorno alla vita di lei e le sue mani incrociate sulla pancia di Rain, le loro gambe intrecciate, i respiri e i battiti del cuore che si fondono.

Ed ci ha provato a scrivere una canzone su di loro – sarebbe la canzone delle canzoni! – ma sono talmente complicati quanto semplici che nessuna canzone al mondo avrebbe reso loro giustizia. 
Se Rain piange in silenzio, Niall le bacia le lacrime una ad una. Quando le cicatrici del passato si riaprono lui è lì, pronto per ricucirle con la scritta presente, perché Niall lo sa che Rain vive con la costante e tremenda paura del futuro.

Rain lo allontana spesso e proprio non capisce perché Niall sia ancora lì ad aspettarla, a guardarla con quegli occhi blu che nemmeno il mare, a sorriderle come se fosse un sole. E Rain non deve abituarcisi perché Niall è come la droga che fuma ogni tanto il nuovo ragazzo di Margot, è una dipendenza e “Come cazzo si fa smettere?”.  Se un giorno lui non ci sarà più come riuscirà a non riguardare le loro foto? A non pensare a lui con malinconia quando passa la sua canzone preferita alla radio? A passare la notte a guardare il soffitto ripensando ai suoi baci? A non riperdersi nei suoi occhi? Sono troppi vizi che non riuscirebbe a togliersi, perciò scappa per prevenire una cura perché teme che il suo cuore sia diventato fragile e non resisterebbe ad altri crolli, ad altre rotture.

Ma Niall resta sempre lì, con la chitarra in spalla, le chiavi della macchina in tasca, un berretto color verde-Irlanda e i Ray-Ban neri, un sorriso sul viso e le braccia pronte a sollevarla per portarla al mare anche se è inverno. 
E per Rain è tutto così maledettamente bello e fottutamente strano perché i ragazzi come Niall non frequentano le ragazze come lei.
Non succede, punto. 
È chiaro che Niall l’ha scambiata per un’altra. Perché è così che vanno le cose in un universo ordinato. Ma Rain immaginava che all’universo fosse venuta voglia di farsi un paio di capriole sul proprio asse perché Niall c’è sempre stato, è solo da incontrare ad un certo punto della sue fughe.

Rain corre veloce, anche se detesta avere il fiato corto e sudare e sentire quel dolore lancinante allo fianco, corre per scappare e da Niall è scappata ogni qual volta che c’era da fare un grande passo.
Esci con me?”
“Tu mi piaci, Rain. Tanto”
“Dio, Rain. Io ti amo”
“Rain, ci vieni a vivere con me?”
 
È scappata tutte le volte con qualche “forse”, “grazie”, “non è possibile”. Perché non è possibile che uno con un sorriso come quello di Niall si innamori di una scorbutica, stronza e menefreghista testa di cazzo – come diceva Delilah.

Però Niall è più veloce, a quanto pare a lui piace un sacco correre. E alla fine la riprende sempre.
Le accarezza il volto e traccia linee che uniscono le lentiggini ai nei mentre le spiega che non esiste nessun’altra donna al mondo che lui vorrebbe vedere al mattino fra le sue braccia; che non ci sono altri capelli che accarezzerebbe se non i suoi lunghi capelli ondulati color mogano con lo shatush  che Anita le ha obbligato a fare; che non c’è altra donna al mondo a cui vorrebbe cantare una canzone e urlare ti amoti amo, ti amo.

Rain rabbrividisce al suo tocco e al suono delle sue parole. 
Mormora una risposta e Niall sorride come non ha mai fatto in vita sua, perché la risposta non è troppo espansiva ma è già un grande passo avanti. 
La bacia appassionatamente, perché Rain è il profumo che si aggira per le strade prima che inizi a piovere. Rain sorride e continua a baciarlo, perché – anche se non glielo dice – Niall è la monotonia che di monotono non ha nulla ma che comunque vuole sempre avere.





Ho pubblicato per la prima volta questa shot il 04 Luglio 2014 come prydewinn, ma sono sempre io perciò nessun plagio o roba del genere. 
Avevo intenzione di fare una serie di shot di presentazione dei personaggi della long che mi si era formata in testa una notte, quando non riuscivo a dormire, con protagoniste Rain e altre cinque ragazze affiancate dai Oned e da Ed Sheeran. 
Ho assolutamente cambiato idea ed ho lasciato solo questa shot.
Rain è un po' lunatica, la classica anticonformista che non è abituata ad aspettarsi qualcosa da qualcuno. Si aspetta di essere abbandonata da un momento all'altro ma Niall è testardo ed è sempre lì per lei.

Fatemi sapere cosa ne pensate, per favore.
Ah, ne approfitto per ringraziare Holkay che ha creato il banner per la long! Grazie mille perché sei stata meravigliosa e me l'hai dato in pochissimo tempo, anche se non credo l'userò.
Vi lascio con una foto della nostra Rain, che adoro troppo perché è rappresentata da quella gran figa di Birdy.
Se volete mi trovate su Twitter.
Buon viaggio a vederci,
Prim.



 

  
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