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Autore: mudblood88    02/01/2015    9 recensioni
[SPOILER 04x12]
Prego chi non ha visto la quarta stagione di OUAT di non continuare poiché la storia parte esattamente dall'ultima scena Swan Queen della 04x12, quando Emma entra a far parte dell'Operazione Mangusta.
Tratto dalla storia:
"«Non era mia intenzione riportare in vita Marian» aggiunse sottovoce, sapendo di star entrando in un campo minato. «Cioè, non che non volessi salvarla, è chiaro, ho salvato una donna innocente...»
«Un altro dei tuoi discorsi da Salvatrice, Swan?»
«E' solo che non volevo sconvolgerti la vita, ecco tutto» disse Emma, alzando le mani. Guardò per un attimo Regina, che non aveva smesso un secondo di controllare le fiale contenenti le pozioni. «Sono sicura che quando troveremo l'autore del libro, saprà darti un lieto fine».
Regina non distolse lo sguardo dalla teca, ma Emma vide per un attimo che i suoi occhi erano persi nel vuoto. «Lo spero» disse soltanto."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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** Angolo dell'autrice:
Eccomi qua dopo moltissimo tempo! In questi mesi ho macinato fanfiction su fanfiction e alla fine mi sono decisa a pubblicarne una su una delle coppie, se non la coppia, che shippo di più in assoluto nell'universo telefilmico: le Swan Queen!  Che dire di loro, le conoscete già; io semplicemente LE AMO e non smetterò mai di volerle insieme.
La storia parte esattamente da dove si è chiusa la 4x12 di OUAT [QUINDI ATTENZIONE SPOILER], con Emma che si unisce all'Operazione Mangusta di Regina e Henry. Giusto per amore della precisione  - e giusto perché è sempre meraviglioso vedere le Swan Queen insieme, e vedere Emma che promette di trovare il lieto fine di Regina, e vedere Regina fare quel sorrisone chfalòkjfaldfjifjk bellissimo - vi lascio con il video della scena, dalla quale poi prosegue il capitolo.
Non so di preciso dove questa fanfiction mi porterà, perché non è ancora conclusa, anche se ho le idee molto chiare e già molti capitoli scritti; ma mi impegnerò per rendere sempre al meglio ciò che vorrei accadesse e per rendere piacevole la vostra lettura.
Anyway, che altro dire? Che l'Operazione Mangusta abbia inizio! :)

 

Swan Queen - 4x12 - Scena finale
https://www.youtube.com/watch?v=wWaUDO-KRGE


 

Capitolo 1
L'Operazione Mangusta ha inizio.


«Siamo proprio sicuri di ciò che stiamo facendo?» sussurrò Emma mentre seguiva Henry e Regina nelle strade buie e gelide di Storybrooke.

«Non fare domande, Swan, questi erano gli accordi» borbottò Regina, spazientita.

«Strano, non mi sembrava di aver fatto alcun accordo con te».

«Il tacito accordo» disse Regina, ricalcando con enfasi le sue parole, «era che tu potevi far parte dell'Operazione Mangusta, senza però fare domande».

Henry era già molti passi davanti a loro. «Venite, su. Non perdiamo altro tempo!»

Emma e Regina ci misero pochi secondi a raggiungere Henry, dopo che il ragazzo si fermò davanti alla porta del negozio del signor Gold.

I tre restarono per qualche istante a contemplarlo; la luce di cortesia era spenta, le persiane erano abbassate. Emma tentò di aprire la porta semplicemente afferrando il pomello, e Regina rise.

«Devo ammettere che non smetterai mai di stupirmi» ghignò.

Emma sbuffò. «Valeva la pena tentare. Non sono sicura che i tuoi metodi...»

Emma non riuscì a finire la frase, che Regina fece saltare in aria la porta, che automaticamente si spalancò davanti a loro, leggermente scardinata.

«...come non detto» disse Emma, alzando gli occhi al cielo.

«Per rispondere alla tua domanda, sì. Sono sicura di ciò che sto facendo».

Regina entrò seguita da Henry; il ragazzo aveva sul viso un'espressione incredula, un mistro tra ammirazione e eccitazione. Emma, guardandosi intorno per controllare che nessuno li avesse seguiti o che il rumore dell'esplosione non avesse attirato l'attenzione, entrò per ultima con riluttanza.

«Lo sai che tecnicamente io sono ancora lo sceriffo di questa città, e questa è violazione di domicilio? Inoltre, Belle poteva essere a casa».

«Immagino che Belle non muoia dalla voglia di restare in questa casa buia e piena di ricordi» rispose Regina, lasciandosi per un attimo trasportare dalle emozioni. Pensò a Robin, diretto chissà dove con Marian e il loro figlio.

Henry parve capire quello che passava per la testa della madre, e le posò una mano sul braccio per incoraggiarla. Regina lo guardò e gli sorrise.

«Forza, mettiamoci al lavoro» disse, sospirando.

I tre superarono il piccolo corridoio che portava al bancone; si guardarono intorno, quasi increduli al pensiero che Gold non avrebbe fatto ritorno molto presto in quella casa, lasciando i migliaia e migliaia di oggetti che possedeva incustoditi. Pile di libri erano posati sugli scaffali e sulle librerie, oggetti di ogni dimensione e forma giacevano con ordine in ogni angolo, sopra ogni mobile, con meticolosa precisione.

«Che cosa stiamo cercando?» domandò Emma, guardandosi intorno.

Regina rispose dopo qualche secondo. «Una fiala» e si mise ad osservare da vicino la teca in cui Tremotino conteneva le sue pozioni. «Immagino che il signor Gold conservi sempre un po' della pozione localizzante».

«Pensi di saperla riconoscere?» domandò Henry, raggiungendo Regina.

Regina non rispose. Fece il giro del bancone, raggiunse la teca e la aprì, mentre Emma si affiancò ad Henry.

«La riconosci?» domandò la bionda, impaziente.

«Non stressarmi, Swan» la ammonì Regina, senza togliere gli occhi dalle fiale.

La teca conteneva circa un centinaio di pozioni. Era pressoché impossibile riconoscerla senza provarla o annusarla, ma Regina non si perse d'animo. Continuò a scrutare ogni singola fiala, alcune prendendole in mano, altre scartandole semplicemente alla vista.

«Possiamo darti una mano?» domandò Henry, cauto.

«Si» rispose Regina, senza voltarsi. «Provate a cercare informazioni in un qualche libro di pozioni» si voltò. «Se riuscissimo a trovare delle informazioni, ad esempio il suo colore, o l'odore... forse potremo riconoscerla».

«Possiamo fare di meglio» disse Emma. «Invece che cercare in un libro, potremo parlare con la persona che è come un'enciclopedia vivente. La persona che viveva qui insieme a Gold».

Senza riuscire a trattenersi, Regina sorrise.

«Ci penso io» disse Henry, avviandosi di corsa all'uscita. «Tornerò tra qualche minuto insieme a Belle» e il ragazzo scomparì dietro la porta ancora aperta del negozio.

«Già, sperando che Belle non abbia lasciato la città o si sia nascosta chissà dove a piangere la fine del suo matrimonio» disse Regina, con una vena di cinismo nella voce.

«Come mai non riesci mai ad essere positiva, Regina?» disse Emma, raggiungendo la mora dall'altra parte del bancone.

«Davvero me lo chiedi? Donna che ha riportato dal passato la ex moglie defunta del mio fidanzato?»

Emma si morse un labbro. «Touchè, scusami» poi sospirò. «Non era mia intenzione riportare in vita Marian» aggiunse sottovoce, sapendo di star entrando in un campo minato. «Cioè, non che non volessi salvarla, è chiaro, ho salvato una donna innocente...»

«Un altro dei tuoi discorsi da Salvatrice, Swan?»

«E' solo che non volevo sconvolgerti la vita, ecco tutto» disse Emma, alzando le mani. Guardò per un attimo Regina, che non aveva smesso un secondo di controllare le fiale contenenti le pozioni. «Sono sicura che quando troveremo l'autore del libro, saprà darti un lieto fine».

Regina non distolse lo sguardo dalla teca, ma Emma vide per un attimo che i suoi occhi erano persi nel vuoto. «Lo spero» disse soltanto.

Poi il silenzio calò nel negozio. Regina era ancora alla teca, mentre Emma si aggirava in ogni angolo, scuriosando qua e là, senza sapere bene quali stranezze potesse trovare. A parte le migliaia di libri c'erano spade, bacchette, medaglioni, pietre, e tanti oggetti che Emma immaginò fossero appartenuti a Re e Regine della foresta incantata. Tra tutti gli oggetti, ce ne fu uno che catturò la sua attenzione.

«Posso farti una domanda, Regina?»

«No».

Emma sorrise. «Questo per caso è il tuo specchio magico?»

Regina si voltò a guardare l'oggetto. «No, non è il mio» rispose.

«Peccato, avrei voluto vederlo» rispose Emma, riprendendo a camminare. «Come mai lo chiedi?»

Emma scrollò le spalle. «Semplice curiosità. Quando ero piccola, all'orfanotrofio, mi sono sentita raccontare la storia di Biancaneve un milione di volte... e dalla descrizione questo sembrava... sembrava proprio il tuo specchio».

«Se non altro, ho capito da chi Henry ha preso questa dote» disse Regina, lasciandosi scappare un mezzo sorriso.

«Quale dote?»

Regina si voltò a guardarla, con un largo sorriso. «Quella di ficcare il naso ovunque».

Emma sorrise a sua volta.

«Comunque, credo che quello sia uno specchio gemello» aggiunse Regina, voltandosi di nuovo verso le fialette.

«Uno specchio gemello?» domandò Emma, incuriosita.

«Si chiamano specchi gemelli, quegli specchi che vengono creati da frammenti di altri specchi» spiegò Regina. «Il mio specchio è a sua volta uno specchio gemello, e si ruppe molto tempo fa. Io ne creai un altro identico, e probabilmente così fu fatto per un altro milione di specchi».

«Wow, e come funz...» Emma urtò un tavolino in legno, facendo cadere a terra un barattolo che vi era posato sopra.

«Accidenti, Swan!» ringhiò Regina.

Emma si chinò a raccogliere il barattolo, cercando di rimettere dentro la polvere nera che esso conteneva.

«Ma che cos'è questa polvere?» domandò la bionda, mentre Regina si era chinata con lei per aiutarla.

«Non ne ho idea, ma non siamo qui per una gita turistica!» disse Regina, e quando tutta la polvere fu di nuovo nel barattolo, strappò di mano il coperchio ad Emma e lo sigillò, rimettendo tutto in ordine.

«Mamma! Mamma!» Henry entrò gridando nel negozio.

«Siamo qui, ragazzino» disse Emma, alzandosi, imitata da Regina.

«Potevate chiedere e vi avrei aperto la porta» esclamò Belle, restando per qualche secondo a guardare la porta spalancata mezza esplosa.

«Non hai tutti i torti...» borbottò Emma tra i denti, mentre Regina le lanciava un'occhiataccia.

«Scusaci, Belle, avevamo una certa urgenza» spiegò la mora, e con un gesto della mano fece tornare la porta al suo posto. «Abbiamo bisogno della pozione localizzante».

«Oh, certo» rispose Belle, e con sguardo un po' smarrito si avviò al bancone.

Emma la seguì. «Non dev'essere facile per te...» disse, mentre Belle guardava nella teca ancora aperta. «A proposito, grazie. Grazie per aver salvato Uncino».

Belle sorrise. «Non devi ringraziarmi. Tremo stava facendo una cosa orribile, e io non...» la voce di Belle si spezzò.

Emma avrebbe voluto dirle qualche parola di incoraggiamento, per confortarla, ma si rese conto che non aveva ereditato quella dote da sua madre.

Belle prese una piccola fiala trasparente che conteneva un liquido semi argentato. «Eccola, è questa» disse, porgendola ad Emma.

Regina ed Henry si avvicinarono.

«Un paio di gocce di questa sull'oggetto della persona che dovete rintracciare, e vi condurrà da lei».

«Grazie, Belle» disse Regina prendendo la fiala dalle mani di Emma.

«Hai un debito con noi» aggiunse Emma, mentre Regina ed Henry si erano già avviati alla porta.

«Cosa state tramando voi tre?» domandò Belle, con la fronte corrugata.

Regina ed Henry si fermarono a pochi passi dalla porta. Emma si voltò verso di loro e si scambiarono un'occhiata complice, che lasciava intendere che meno gli altri abitanti ne sapessero, meglio era per la loro operazione.

«Oh, niente di importante» rispose Emma. «Diciamo soltanto che... l'Operazione Mangusta è iniziata».

  
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