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Autore: Survived_    02/01/2015    2 recensioni
Isabella è una tranquilla ragazza che vive con la sua famiglia in uno sperduto paesino, una vita normale è quella che ha sempre portato avanti, senza nessun fatto eclatante, solo una gamba rotta all'età di otto anni.
La sua vita è destinata a cambiare non appena il tenebroso Joshwa Bersten e il cinico Christopher Van Hogen si metteranno sulle sue tracce.
Una lotta tra Guardiani e Cacciatori, tra demoni pentiti e angeli traditori è quella che travolgerà la vita di Isabella, un mondo di cui ignora completamente l'esistenza ma che è suo dalla nascita.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Guardians of souls.


Capitolo I
Isabella.




“Isabella, sei proprio sicura di voler uscire con questo freddo?” urla Clara dalla cucina.
“Mamma quante volte devi ancora chiedermelo?” sbuffa la ragazza dal bagno cercando di infilare tutti i ricci rossi sotto un berretto di lana.
“Almeno copriti..” sospira la donna, ricominciando a lavare i piatti.
“Ciao pa, ciao ma!” saluta Isabella, prima di chiudersi la porta alle spalle.


***


“Sei sicuro che è lei?” sibila Christopher all'amico, accucciato dietro a una siepe.
“Ancora che me lo chiedi?!” sbuffa il secondo ragazzo, tutto vestito di pelle.
“Josh, sarebbe la terza ragazza che pediniamo, sono stufo di portarle inutilmente da Morgan per farle cancellare la memoria.”
“Fidati di me Chri, è lei!” sorride Joshwa sbuffando una nuvoletta di vapore.
“E sei sicuro che esc..” l'amico si interrompe non appena sente il click metallico di un cancello che si apre.
Una ragazza con un berretto azzurro calcato sui ricci rossi esce dal cancello, chiudendoselo alle spalle.
Josh si gira e sorride notando la faccia sconvolta e sorpresa dell'amico.
“Allora? Le vedi?” chiede felice.
“Ma porca miseria Jo, ha le ali più grandi delle mie!” sibila arrabbiato Christopher incrociando le braccia sul petto.
“Te l'avevo detto che secondo me è un figlia di Ignis e di un mortale” annuisce Jo, passandosi una mano tra i capelli neri e iniziando a frugare nelle tasche.
“Che fai?” chiede l'amico.
“Avviso Morgan che l'abbiamo trovata”
“E come sai che riusciamo a convincerla a venire a Caelestia?” lo interrompe Christopher, bloccandogli il braccio.
“Deve per forza venire con noi!” risponde con veemenza l'amico, continuando a cercare nelle tasche.
“Usa il mio” sorride il secondo ragazzo porgendogli un affare dorato con un numero indefinito di lettere e simboli strani.
“Non so come faccio a perderlo sempre” sorride il moro, schiacciando una serie interminabile di tasti.
“Ora aspettiamo..” sospira, sedendosi pesantemente a terra.
“Quanti anni ha?” chiede Christopher stringendosi la bandana rossa attorno ai ricci biondi.
“Sembra più piccola di noi, secondo me ha l'età di Rachel” annuisce Josh.
Un suono cristallino proveniente dall'aggeggio in mano al ragazzo lì fa alzare di colpo.
“Andiamo a caccia!” sorride eccitato il biondo, prendendo da terra un arco e la faretra .


***


“Isa! Sei arrivata, eh!” una ragazza con la coda di cavallo alta e i paraorecchie di pelo bianco abbraccia l'amica, incominciando ad entrare in uno degli unici locali di uno sperduto paesino non troppo distante da Milano.
“Mia mamma mi faceva storie per il freddo, come tutte le sere” sbuffa la rossa, togliendosi il pesante giubbotto imbottito e lasciandosi cadere su un divanetto beige.
“Ragazze siete già pronte per le ordinazioni?” chiede una cameriera.
“Ci porti due Redbull con ghiaccio e limone?” sorride Isabella, prevedendo l'ordinazione dell'amica.
“Allora? Come stai Isa?” chiede l'amica, sedendosi di fronte a lei.
“Sono stanca morta Ari, non hai idea, l'ultimo anno è stancante, e poi continuo a fare dei sogni stranissimi e mi sveglio come se non avessi neanche dormito!” sbuffa l'amica sbadigliando.
“Che sogni fai?”
“Sono confusi, la maggior parte delle volte corro e so che sto scappando da qualcosa o da qualcuno, ho delle grandi ali dorate ma delle ombre cercano di strapparmele, non mi prendere per pazza..” sussurra Isabella, abbassando lo sguardo.
“Almeno tu non sogni il prof di chimica che ti mette due ogni notte” inizia a ridere l'amica, cercando di alleggerire la situazione.
“Ragazze sono sei euro” annuncia la cameriera lasciando le bevande sul piccolo tavolino rotondo.
Le due amiche pagano prima di ricominciare a parlare dell'ultimo pettegolezzo di paese.
“Ma davvero la Cussi sta con Giacomo? Ma non era fidanzatissima con il migliore amico di lui?” chiede Isabella, soffocando una risata.
“Te lo giuro Isa, non ci cre..” si interrompe bruscamente iniziando a fissare un punto indefinito del locale.
“Ari? Che ti prende?” sorride l'amica, seguendo con lo sguardo il motivo di tanta curiosità.
“Guarda qui due!” sussurra Arianna dando una gomitata all'amica.
Isabella guarda i due ragazzi, centro di interesse della mora: entrambi molto alti, il primo ha il fisico snello, asciutto, le spalle non troppo larghe, i capelli neri spettinati e il secondo è il classico biondino, capelli ricci, lunghi fino al collo, le spalle più larghe dell'amico, gli occhi azzurri come il sole.
“Sono stupendi..” sussurra sognante Arianna, sorseggiando distrattamente la sua bibita.
“Non li ho mai visti, non devono essere delle nostre parti e neanche della nostra epoca” ride la rossa, osservando gli abiti di pelle, che fasciano i muscoli dei ragazzi, la cintura di cuoio in vita e numerose tasche sulla giacca, anch'essa di pelle nera.
“Unici, ecco, mica tutti come i provincialotti che conosciamo noi, con i risvoltini e il New Era in testa..” continua la mora sospirando.
“Terra chiama Arianna! Non stavamo parlando della Cussi?”
Nessuna risposta.
“Ari! Smettila di fissarti che tra poco ti denunciano!” ride lei, scuotendo una mano davanti agli occhi dell'amica.
“Cosa? Ah si..” Arianna agita la testa, come se si fosse svegliata da una lunga dormita.
“Arianna, stai bene? Non hai una bella cera..”
“Non.. ho mal di testa, per un attimo non ho sentito niente, come un sibilo nelle orecchie e..” si interrompe, guardando verso i due ragazzi che, senza destare il minimo interesse degli altri avventori del bar, erano già andati via.
“Come cosa?” chiede preoccupata l'amica.
“Nulla, nulla, stavamo dicendo?” riprende la mora, agitando la testa.
Le due ragazze riprendono la loro conversazione, continuando a spettegolare di questa e quella notizia che tanto fa agitare le persone semplici di paese.

“Ari sono le undici passate, vado che se no a mia mamma prende un infarto” ride Isabella, iniziando a rivestirsi.
“Sicura che non vuoi un passaggio?” chiede l'amica.
“Tranquilla, sono solo due passi” sorride lei, salutando Arianna con un abbraccio.
Le due amiche si dividono e Isabella inizia a camminare verso casa, superando un gruppetto di ragazzini piuttosto brilli.
Novembre sta dando il meglio di sé, regalando alle strade un sottile strato di ghiaccio, non c'è anima viva in giro, tutto tace, un cane abbaia in lontananza, neanche il vento soffia.
Un rumore, un ramo spezzato fa trasalire la ragazza immersa nei suoi pensieri.
Isabella non si ferma, anzi, accelera il passo senza accorgersene: vuole solo tornare a casa, infilarsi a letto e finire quel libro che da troppo tempo è sul suo comodino.
Un altro rumore, adesso più vicino fa iniziare a correre la ragazza che si immagina dietro l'angolo il peggiore dei delinquenti, pronto a rapinarla e magari anche violentarla, se ne sentono così tante di notizie.
La strada ghiacciata di certo non aiuta, c'è bisogno solo di un paio di converse azzurre con la suola lisa e il gioco è fatto, la ragazza si ritrova con il sedere dolorante e i piedi per aria.

“Tutta colpa della mia immaginazione” sbuffa Isabella, cerando di alzarsi.
“Vuole una mano signorina?” una voce divertita alle sue spalle la fa girare di scatto.
“Chi c'è? Ho lo spray al peperoncino, me l'ha dato mio padre, è un poliziotto!” urla con voce tremante la ragazza, rialzandosi velocemente.
“Non so quanto effetto può avere uno stupido spray al peperoncino” ride una seconda voce.
Isabella inizia a tremare, arretrando.
“E' inutile che scappi..” sussurra sempre la seconda voce.
“Chri, dai basta, la stiamo spaventando!” ride un ragazzo, il ragazzo moro del bar, avanzando da dietro un cassonetto lì vicino.
“Voi siete i ragazzi strani del bar” esclama Isabella, non sapendo se essere sollevata o ancora più preoccupata di prima.
“Per essere una figlia di Ignis non sei molto perspicace..” ride il secondo ragazzo, quello biondo, affiancandosi all'amico.
“Figlia di chi..? Cosa volete? Non siete del posto, se vi siete persi posso mostrarvi la strada..” inizia a blaterare Isabella, preoccupata.
“Si vede così tanto che non siamo del posto?” ride il biondo ricevendo in cambio una gomitata dall'amico.
“Non starlo ad ascoltare, io mi chiamo Joshwa Bersten e lui è Christophr Van Hogen, siamo due Guardiani e siamo qui per riportarti a casa Isabella figlia di Ignis”



 
SPAZIO AUTRICE:
Chew a tutti!
Dopo una luuuuunghissima attesa eccomi qui a iniziare una nuova storia.
Ho inaugurato il computer nuovo e sono emozionata!
Non ho mai pensato di scrivere un soprannaturale ma in tutto questo tempo senza computer una storia ha iniziato a farsi strada nella mia testolina ed eccola!
Spero possa piacere, sono ben accette critiche positive e costruttive **
Survived_
   
 
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