Character: James Buchanan Barnes; Steve
Rogers;
Pairing: Steve x Bucky { stucky; post-tws }
Rating: PG-14
Genre: Introspettivo; Triste;
Warning: Slash; moviverse;
Prompt: Captain America, Steve/Bucky, Steve
non si arrende
Word: 489
Disclaimers: I personaggi di Captain America appartengono a chi di
diritto
Fic scritta per la Nottebianca #17 @maridichallenge
# fine
Finisce con un bacio.
Uno sfiorarsi di labbra, come un errore di calcolo da parte di Steve
nell'avvicinare il volto a quello del Soldato (è Winter, ma è anche Bucky; è un'entità
nuova in cui le due vecchie stanno imparando a coesistere; ed è tutto per lui:
un amico, un compagno, un fratello, un nemico, una vittima da salvare, un
assassino che lo ha tratto in salvo, un vecchio e un nuovo amore...) che
termina con la consistenza morbida e fresca di labbra che ricorda di aver
desiderato da sempre.
Finisce con un sospiro tremante contro la bocca inerte di Bucky e le dita che
raccolgono il suo volto, tenendolo stretto contro il proprio, per impedirgli di
fuggire {Non questa volta. Non questa volta, Buck}; ma il Soldato non
fugge, mantiene lo sguardo fisso negli occhi socchiusi di Steve alla ricerca di
una spiegazione, di un perché che, intimamente, già conosce.
Finisce con un cenno di vita, il tocco umido e timido della lingua di
Bucky che spinge tra le labbra del Capitano e le schiude e quello che era
iniziato come un bacio casto, timoroso, si trasforma in uno scambio di
ossigeno tra due naufraghi dispersi alla ricerca di loro stessi, in un viaggio
che è durato settant'anni. Le braccia del Soldato si aggrappano al collo di
Steve, il proprio peso lo spinge con la schiena alla parete, in uno scontrarsi
di muscoli duri e nel fondersi del bisogno che hanno l'uno dell'altro.
Finisce con il nome di Bucky tra le labbra gonfie di Steve e quello di Steve tra
le labbra rosse di Bucky. E con le mani del Capitano sul corpo del Soldato
che percorrono strade già conosciute ma mai battute, che tremano allo stesso
modo di come trema l'amico e lo stringono a sé con forza.
«Steve, fermati.»
La risposta dei riflessi di Steve è immediata e piena di sensi di colpa, nati da
quell'orribile pensiero che per un attimo lo ha attraversato: No, non questa
volta.
Dio, come può essere così egoista?
«Io... scusami Buck... non avrei...»
Non ha il coraggio di alzare lo sguardo sull'amico, stringe i pugni avvampando
di vergogna. È come se lo avesse violato al pari dei bastardi dell'HYDRA che per
anni lo hanno torturato e, quando Bucky non è fuggito da lui, ha sperato, ha
creduto–
«Steve, guardami.» l'ordine è perentorio, ma le mani di Bucky sono gentili
quando raccolgono il volto del Capitano, obbligandolo a guardarlo «Ti amo.»
Steve lo sta guardando, o almeno vorrebbe e spinge la vista oltre al velo
liquido che sta rendendo ogni contorno sfocato. Non si accorge di star
piangendo, finché non è l'altro ad asciugarne le lacrime, catturandole nel
pollice che segue la linea dei suoi occhi.
Gli sorride. Bucky gli sorride.
«Ora puoi ricomiciare a baciarmi.»
«Oh, Buck.»
Finisce nell'unico modo in cui ogni storia dovrebbe finire, con un lieto fine e
con un E vissero insieme, che non ha bisogno di essere seguito da nulla,
perché la felicità, ora, se la costruiranno da soli.