Kristoff, in
piedi davanti ai cancelli del castello, era in
ansia. Sistemava ossessivamente la slitta e le redini di Sven cercando
disperatamente di distrarsi.
Doveva passare
l’intera mattinata con Elsa per volere di Anna
e non sapeva come avrebbe dovuto comportarsi… doveva
chiamarla Maestà come
faceva di solito? O seguire il consiglio di Anna e iniziare finalmente
a
chiamarla Elsa? Suonava così strano sulle sue labbra... ai
suoi occhi lei era e
sarebbe sempre stata la regina, non riusciva a vederla in altro modo.
Sapeva
che era tremendamente fragile, lo aveva visto coi suoi occhi, ma gli
metteva
una soggezione che poche altre cose al mondo erano in grado di dargli.
“E’
solo Elsa, Kristoff, non morde” gli aveva ripetuto per la
milionesima volta quella mattina Anna, ma niente sembrava aiutarlo. Non
era
solo Elsa, era la regina che comandava su un intero regno, che
camminava con
austerità ed eleganza innate, che aveva il potere
legislativo e materiale
grazie ai suoi poteri di distruggere chiunque. Come poteva considerarla
“Solo
Elsa”?
A toglierlo dai
suoi pensieri ci pensò una voce delicata e piuttosto
timida:
“Buongiorno,
Kristoff”.
Davanti a lui,
in un bellissimo abito di ghiaccio, c’era la
protagonista di tutti i suoi pensieri, la regina di Arendelle.
Alzò
la testa di scatto e per poco non cadde dalla slitta per
la velocità con cui si mise in piedi e andò ad
inchinarsi leggermente davanti a
lei, mormorando in automatico:
“Maestà”.
Elsa rise
portandosi una mano davanti la bocca, e Kristoff
non poté fare a meno di notare quanto diversa era quando
rideva.
“Chiamami
Elsa, oggi saremo solo io e te e non c’è nessun
bisogno di essere formali”.
“Certo
Maes… Elsa” biascicò impacciato
grattandosi la parte
posteriore del collo.
La regina nel
frattempo guardava dietro di lui, osservando
con curiosità Sven che li fissava con la sua solita faccia
amichevole. Kristoff
seguì il suo sguardo e sembrò risvegliarsi da una
specie di trance:
“Oh
sì…ehm…ho preparato Sven e la slitta,
possiamo partire
anche subito se volete, così torneremo prima di
pranzo”.
Elsa
annuì sorridendo e andò a posizionarsi con
eleganza
nella slitta, Kristoff che la osservava. Dopo un paio di secondi, preso
un
respiro profondo, la seguì anche lui invitando Sven a
partire.
Il viaggio non
durò molto, non erano intenzionati ad
allontanarsi troppo, specialmente non per la prima escursione della
regina
fuori dal castello senza nessuna guardia al seguito. Elsa rimase in
silenzio
tutto il tempo, aumentando l’ansia di Kristoff…
doveva dire qualcosa? La stava
annoiando? Con Anna era stato così facile attaccare bottone
da subito ma Elsa
era così diversa…
Una volta
arrivati ci pensò lei a rompere il ghiaccio:
“Wow
Kristoff, guarda!” disse con una voce così piena
di
meraviglia e di infantile gioia che il montanaro quasi
faticò a riconoscerla.
Elsa stava indicando la radura dove erano appena approdati, stranamente
priva
di neve e piena di vita grazie a diversi uccelli che svolazzavano e
qualche
raro fiore che aveva resistito all’autunno.
Sentendosi molto
più sicuro di sé sorrise per la prima volta
da quando erano partiti e si avvicinò a lei, osservando
anche lui con
ammirazione la bellezza della radura. Liberò Sven dalle sue
redini e si
affrettò a raggiungere la regina, che si era avvicinata con
fare interessato ad
un albero da cui spuntava un nido di un non ben specificato uccello.
Avvicinandosi a sua volta notò al suo interno degli
uccellini che non potevano
avere più di una settimana di vita, e il suo sorriso si
addolcì. Girandosi
verso la ragazza al suo fianco rimase meravigliato nel vedere il modo
in cui li
osservava, come se non avesse mai visto niente di più bello
in vita sua.
“Sono
dei passeri” disse Kristoff, accarezzando delicatamente
con un dito la testolina di uno degli uccellini.
Elsa si
girò verso di lui con gli occhi spalancati dallo
stupore e poi tornò a concentrarsi sul nido, la bocca che
formava una piccola
‘O’.
“Non
ne avevo mai visto uno, sono bellissimi” disse infine
sorridendo, gli occhi luminosi.
Kristoff rimase
un po’ spiazzato da quella affermazione, chi
non aveva mai visto un passerotto in vita sua? Poi però si
rese conto che Elsa
era stata chiusa in un castello per 13 anni, passando la maggior parte
delle
sue giornate in una singola stanza, per lei quasi ogni cosa di quella
radura
era nuova.
Sorridendo, si
rese conto di quante cose voleva
improvvisamente raccontarle.
“Sono
uccelli molto socievoli, non è difficile vederli nelle
piazze del regno a raccogliere briciole in terra a pochi passi dagli
umani”
disse, invitandola con lo sguardo ad accarezzarli come stava facendo
lui da
qualche secondo.
Elsa parve
capire il suo invito, ma si limitò ad abbassare lo
sguardo verso le proprie mani con sguardo preoccupato e triste per poi
a
tornare ad osservare gli uccellini.
Kristoff
notò la cosa, e aggiunse:
“Non
devi avere paura, non gli farai del male. C’è
amore nei
tuoi occhi, si vede che trovi bellissimi questi piccoletti e non
saresti mai in
grado di ferirli. L’amore scioglierà,
no?”.
Elsa
girò lentamente lo sguardo verso di lui, sorpresa. Parve
pensarci un po’ e poi molto, molto, lentamente, un sorriso si
aprì sul suo
viso e con sguardo determinato avvicinò un dito tremante ad
una delle testoline
che spuntavano dal nido.
Kristoff
guardò incuriosito mentre con delicatezza la regina
accarezzava un uccellino e la gioia parve riempirla nuovamente come
quando
erano giunti alla radura inizialmente.
“Guarda!
Gli piace!” disse mentre accarezzava l’uccellino,
che cinguettava felice al tocco. Aveva il viso illuminato dalla gioia e
rideva
come non l’aveva mai vista ridere prima. Gli ricordava
tantissimo Anna.
Passarono circa
due ore nella radura, nelle quali Kristoff
spiegò ad Elsa varie cose sugli animali presenti in essa
(rimase
particolarmente affascinata da alcuni scoiattoli) e sui pochi fiori che
spuntavano
nell’erba. Ogni nuova cosa che osservavano regalava ad Elsa
un sorriso
luminosissimo. A un certo punto Sven le leccò una mano e con incredibile sorpresa
di Kristoff lei
non solo non si spaventò, ma ricambiò
accarezzandolo e dicendogli quanto tenero
fosse.
Kristoff non
credeva di aver mai visto niente di più bello in
vita sua.
Rientrarono al
castello all’ora di pranzo, dopo aver passato
il viaggio di ritorno a chiacchierare degli animali che avevano
osservato e
progettando una nuova uscita non appena gli impegni di Elsa lo
avrebbero permesso.
Dopo aver
mangiato, Anna si ritirò nelle sue stanze con Kristoff
per parlare delle rispettive mattinate.
“Allora?
Come è andata?” chiese con trepidazione la
principessa, era veramente curiosa di sapere come era andata la
mattinata fra
il suo fidanzato e la sorella.
“E’
stato bello! Non pensavo sarebbe piaciuto così tanto ad
Elsa!” disse, e con entusiasmo iniziò a raccontare
di tutto quello che avevano
visto.
Nel mezzo del
racconto qualcuno bussò improvvisamente alla
porta, e la regina in persona entrò nella
stanza.
“Anna?”
chiese, “Puoi raggiungermi nel mio studio?
C’è una cosa
di cui vorrei ti occupassi”.
“Certo,
arrivo subito” disse Anna alzandosi dal letto e
preparandosi a seguirla.
“Grazie,
oh e ciao Kristoff!” aggiunse la regina uscendo
dalla stanza.
"Ciao Elsa!"
rispose il biondo.
Anna si
girò sorpresa verso di lui:
“Non l’hai chiamata Maestà!”
Kristoff
parve confuso.
“Oh…devo?
E’
solo Elsa”.
Il sorriso non
abbandonò il volto di Anna per il resto della giornata.
Note dell’autore
Buon anno a tutti! Prima di quanto pensassi eccomi qui con un’altra shot... come promesso ho scritto della mattinata passata insieme ad Elsa che ha fatto perdere la testa a Kristoff. Trovo molto plausibile la meraviglia della regina nell’osservare il mondo, è sempre stata confinata nel castello e anche quando era ancora libera di stare con Anna era troppo piccola per avventurarsi troppo lontano dai cancelli, per lei è tutto nuovo adesso! So che è molto difficile che i passeri si riproducano in pieno inverno ma facciamo finta di niente xD anche stavolta non sono soddisfattissima del risultato finale ma sto prendendo questa raccolta molto alla leggera e finora mi fa sempre piacere mettermi all'opera su nuovi capitoli quindi va bene così, è quello lo scopo per cui l'ho iniziata... ringrazio tutti per le recensioni, siete stati gentilissimi, e ringrazio anche i lettori silenziosi, spero avrete presto voglia di darmi un parere :) a presto col nuovo capitolo, non so se riuscirò ad aggiornare sempre così in fretta visto l'imminente arrivo della temuta sessione invernale ma ce la metterò tutta :)