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Autore: Farkas    05/01/2015    9 recensioni
Mi rifiuto di credere, che il pantheon egizio e quello greco-romano non abbiano mai avuto alcun contatto.
Ormai sappiamo per certo che le avventure dei fratelli Kane, e quelle di Percy e dei suoi amici si svolgono nello stesso universo, ma zio Rick non ci ha ancora mostrato alcun contatto tra i due gruppi di divinità, anche se Thoth in "La Piramide Rossa" ha lasciato intendere di conoscere Ermes. Da qui nasce questa raccolta che vedrà confrontarsi i nostri immortali.
Vi ho incuriosito? Leggete la mia seconda fanfiction in questa sezione allora e se vi va recensitela. (Forse l'introduzione non è il massimo, ma la storia è meglio... o almeno lo spero!).
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Dei Minori, Gli Dèi
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I DUE SOLI

 
Per Apollo quella giornata era cominciata in modo normale.
Aveva preso la sua Maserati, pronto a far sorgere il sole come al solito senza nessuna particolare emozione … quando di colpo mentre si librava sopra il quartiere di Brooklyn la sentì.
Era una sensazione stranissima a cui il dio non seppe dare un nome: percepiva qualcosa o qualcuno di simile a lui, qualcosa o qualcuno  che gli sembrava al tempo stesso di conoscere e non conoscere … qualcosa che neppure il suo oracolo poteva comprendere …
Tuttavia  Apollo rimase sconcertato, solo quando vide un altro sole di fronte a lui, che navigava in cielo a bordo di  una barca fatiscente.
Ma le sorprese per il gemello di Artemide non finirono lì: senza che lui facesse nulla la sua macchina, riprese il suo antico aspetto di carro e si teletrasportò esattamente sopra la misteriosa barca.
Ben deciso a dare una spiegazione a tutti quei misteri, il dio greco-romano fermò il carro e si gettò sull’imbarcazione. Fu lì che ricevette l’ennesimo shock della giornata, che si presentò nella forma del vecchio che stava mangiucchiando una corda.
Erano passati millenni dall’ultima volta che si erano visti, ma Apollo lo riconobbe immediatamente: era Ra.
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Apollo rimase fermo a fissare il dio più vecchio mentre in cuore gli esplodeva uno strano miscuglio di gioia, incredulità e preoccupazione.
Come potessero esistere vari dei che incarnavano in modi diversi le stesse forze o concetti, su diversi piani della realtà era qualcosa che sfuggiva alla comprensione degli dei stessi. In genere tra i vari Pantheon c’era la tacita regola di lasciarsi stare reciprocamente, e gli dei che li componevano avevano ben pochi contatti con i loro colleghi stranieri … e quei pochi non erano molto amichevoli la maggior parte delle volte.
Certo non sempre era così; a volte dei di diverse mitologie avevano tra di loro rapporti amichevoli e il caso di Ra e Apollo era uno di questi.
I due dei avevano una sorta di legame telepatico a volte ignorato, ma mai dimenticato che li portava a far sorgere il sole contemporaneamente e che li rendeva in grado di comunicare con il pensiero, quindi non era raro che lo usassero per fare lunghe chiacchierate, anche se gli altri immortali sia egizi, sia greco-romani non apprezzavano molto la loro amicizia ritenendola pericolosa (d'altronde può essere un po’noioso, fare ogni giorno la stessa cosa per tutta l’eternità, ed è ovvio che ci si approfitti di tutte le occasioni di svago disponibili).
E tutto era continuato così per secoli, finchè una mattina Apollo non aveva più avvertito la presenza di Ra: per il figlio di Latona era stata un’esperienza orribile:  gli era sembrato che gli avessero amputato una parte del corpo e la scomparsa del suo omologo egizio l’aveva profondamente rattristato.
Si era spinto a chiedere a sua sorella di informarsi presso Khonsu e scoprire che il suo amico era stato costretto ad andare in pensione, lo aveva portato a credere che non si sarebbero mai più rivisti.
E invece adesso il primo faraone degli dei egizi era lì davanti a lui … anche se non doveva essere troppo in forma, visto che non faceva che biascicare di biscotti e zebre.
-Ehm … ehi Ra!- urlò alla fine il figlio di Zeus – era un bel pezzo che non ci vedevamo! Ti ricordi di me?-
Il dio egizio si voltò verso di lui con un largo sorriso: - L’altro sole!- esclamò tutto contento battendo le mani;  vagamente rincuorato Apollo fece per avvicinarsi ma udì un sibilio che lo spinse a voltarsi e a tuffarsi di lato per evitare un coltello da lancio.
Immediatamente nelle  mani del dio del sole, comparvero arco e frecce ma quando riconobbe la sua assalitrice rimase incredulo: - Bast! E così che si salutano i vecchi amici?!-.
La dea gatto lo fissò inizialmente con aria sospettosa ma poi, si aprì in un sorriso triste: - Scusa ma non ti avevo riconosciuto dopo tutto questo tempo e ho pensato che fossi un nemico che volesse attaccare lord Ra. Come vedi non è proprio in forma.-
-Già me sono accorto. Che gli è successo?-
-E’ appena stato riportato indietro dalla Duat - rispose in tono cupo Bast - ma la sua rinascita non è stata completata temo, ma dobbiamo farlo tornare in se alla svelta: senza di lui non possiamo sconfiggere Apophis -.
Al nome del serpente del caos Apollo rabbrividì: lui si vantava di essere l’uccisore di Pitone, ma paragonare il suo scontro con lui all’eterna guerra di Ra e Apophis, era come paragonare una rissa da Bar alla guerra di Troia.
-Mi dispiace molto che Ra sia ridotto così- disse alla fine- c’è nulla che posso fare?-
-E’ molto gentile da parte tua- sospirò Bast - ma temo che non ci sia nulla che tu possa fare, tranne avvertire i tuoi parenti di quello che sta succedendo. Apophis potrebbe dare molti problemi anche voi.-
Apollo annuì con aria grave e stava per aggiungere qualcos’altro, quando un tuono squarciò l’aria : - Quel rompiscatole di mio padre, mi chiama- sbuffò.- Bè ci vediamo presto spero. Schiacciate quel serpentaccio anche per me .-
-Ci puoi contare. Saluta tua sorella da parte mia e di Neith.- rispose la dea egizia
Ridacchiando all’idea della vecchia rivalità tra le tre dee, Apollo tornò al suo carro, ben deciso a far brillare quella giornata e a mantere la vecchia forma, in nome dei vecchi tempi
Solo un altro dio del sole può illuminare la giornata di un dio del sole.
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Quando il carro di Apollo fu scomparso all’orizzonte, Ra mormorò:- Sarà bello rivederti ogni giorno, vecchio amico.-
-Lord Ra!- scattò Bast. – Cosa avete detto?-
-I Wallaby sono malati.-
Bast sospirò: inutile quel barlume di sanità mentale era scomparso rapido com’era venuto. Chissà forse la presenza di Apollo aveva contribuito a riattivare parte dei poteri del suo omologo egizio, ma l’effetto era stato solo momentaneo. Avrebbe dovuto parlarne con Thot …
In fondo solo un dio del sole, può illuminare la mente di un altro dio del sole.
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Ed eccomi qui con la mia seconda fic in questo fandom; nel primo libro di “The Kane Chronicles” Thot mi ha dato l’impressione che dei egizi e dei greco-romani si conoscessero, e da lì è nata l’idea di questa raccolta che vedrà interagire fra di loro i due pantheon.
Ho voluto cominciare con Ra e Apollo, perché ho sempre creduto che fossero in rapporti amichevoli: non so perché ma ho quest’impressione.
Se ci fosse una particolare coppia di cui vorreste vedere i rapporti, ditemelo nelle recensioni e vedrò di accontentarvi.
Oh avete saputo? Zio Rick ha deciso di scrivere una terza saga sugli dei Norreni: forse metterò qualche accenno anche a loro in questa fic .
Arrivederci e auuuuuuuuuuuuuuuuu da Farkas!
PS: Ogni recensione è ben gradita; accetto anche critiche, purchè costruttive e ben educate.
  
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