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Autore: pandina    06/01/2015    5 recensioni
"La felicità è fatta di un niente che, nell'attimo in cui lo godiamo, ci sembra tutto"
Pensieri, sguardi, desideri di Colin e Jennifer, prendendo spunto dalle foto sul set, delle puntate 4x12 e 4x13
Questa è un'opera di fantasia, nata da una mente altamente disagiata.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il freddo era diventato intenso.

Molto diverso dalla pungente umidità irlandese, questo era proprio gelo che penetrava fin nelle ossa.

E lo aveva avvertito appena aveva messo piede sulla scaletta dell'aereo della Lufthansa, che lo aveva portato direttamente da Dublino a Vancouver.

Quelle quasi 13 ore di volo lo avevano frastornato, ma aveva preferito così, almeno era rimasto un po' di più a casa, altrimenti facendo scalo al JFK, sarebbe dovuto partire prima per infilare tutte le coincidenze degli altri voli.

Helen aveva così insistito che lui rimanesse qualche altra ora con loro, tutti insieme, anche perchè per le seguenti tre settimane non si sarebbero visti.

No questa volta non né lei ne Evan lo avrebbero seguito.

Andare e tornare , in poche settimane, fare così tante ore di viaggio era assolutamente da escludere, soprattutto per il piccolo, poi con le Festività alle porte ci sarebbero state tante cose da organizzare, così meglio rimanere separati per qualche giorno.

Appena recuperati bagagli dal nastro prese il cellulare dalla tasca , lo riaccese e mandò immediatamente un messaggio ad Helen :” Arrivato in terra americana. Fa davvero freddo! Adesso taxi, casa, doccia e letto. Bacio al cucciolo” lo inviò con un sorriso, ricacciando l'apparecchio nella tasca posteriore dei Jeans.

Uscì dall'aeroporto e prese il primo taxi disponibile.

Si buttò letteralmente sul sedile posteriore e chiuse gli occhi , rovesciando indietro la testa, mentre la vettura partiva.

Una vibrazione lo riscosse da una specie di torpore che gli era piombato addosso.

La risposta di Helen era in realtà un messaggio vocale, in cui si sentiva chiaramente la trillante voce di suo figlio.

Accidenti! E' proprio vero!

Un figlio ti cambia anche il ritmo del cuore. (*citaz della mia amica Rox)

Continuando a sorridere guardava fuori dal finestrino, era pomeriggio inoltrato e fuori era completamente buio.

Le strade, i palazzi, i negozi erano punteggiate da una miriade di luci natalizie.

Una bella atmosfera.

Stava rigirandosi ancora in mano il cellulare , lo muoveva con fare nervoso.

Proprio nel mentre gli vibrò in mano . Guardò lo schermo

Josh!

Hei irlandese sei dei nostri o dovremo mandare una spedizione per recuperarti ?”

Il sorriso si allargò sul viso di Colin.

Vecchio bastardo!

Rispose immediatamente

Domani ti aspetto per il caffè!”

Questo gli piaceva, questo cameratismo che si era instaurato tra loro, tra tutti loro.

Si definivano una famiglia, mai termine era stato più appropriato.

Quando era lontano dal set naturalmente aveva la sua vita, amava riposarsi stando in famiglia, nella sua terra, ma incredibilmente sentiva forte la mancanza dei colleghi e di tutti coloro che componevano l'enorme circo di Once.

Anche durante quei pochi giorni di vacanza, il pensiero spesso tornava in America, al set di Vancuver.

Poi un pensiero fugace gli attraversò la mente, rabbuiandolo

Un pensiero che aveva il colore del sole.

Tra tutto, tra tutti, lei gli era mancata come non mai!

Staccandosi dal finestrino , sbuffò passandosi una mano sugli occhi e sprofondando nel sedile posteriore del taxi.

In quei 10 giorni aveva deciso di staccare completamente, per dedicarsi ai suoi cari.

Niente Social, niente giornali. Aveva a malapena acceso il cellulare.

Lo doveva a sua moglie , a suo figlio, ai suoi genitori;doveva riprendere il contatto con la realtà.

Ma poi era arrivato suo fratello, che piazzandogli davanti al naso il tablat disse:

Altro che star! Jennifer fa una vita da Monaca! A casa dei genitori con il cane e gli amici, giuro che mai lo avrei pensato!”

E fu così che la vide, o meglio vide le tante foto twittate da lei.

A casa dei suoi a guardare vecchi film; al ristorante vicino casa; con i suoi amici, la sua famiglia . E poi il suo selfie, senza trucco, con un berretto in testa, la sciarpona che aveva indossato anche il pomeriggio che andarono insieme a vedere la partita.

Così semplice.

Così assolutamente bella!

Non l'aveva più sentita dall'ultimo giorno di riprese, in cui avevano iniziato a girare la seconda parte della stagione. E come sempre i loro personaggi erano insieme, sempre più uniti, sempre più consapevoli del loro legame.

Avevano girato quasi 4 ore senza staccarsi l'uno dall'altro, per esigenze sceniche, ma non solo. Lo stare insieme sul set era diventata la loro abitudine .

Nelle pause , sedevano vicini, parlavano, si scambiavano opinioni, spesso confidenze.

Lei gli chiedeva consigli e lui non sempre era in grado di aiutarla e così finivano per ridere insieme dicendosi battute. Era la loro normalità

Stare insieme era diventato normale

Quasi come respirare.

Colin si era reso conto che spesso quando non girava con lei, le sembrava che qualcosa non fosse in ordine, come quando manca un pezzo di un puzzle, in realtà era Jen che gli mancava e questo aveva dovuto ammetterlo a se stesso.

Come le era mancata in quegli ultimi giorni.

E vederla lì, sul tablet del fratello gli fece l'effetto di un pugno.

Poi Allen fece scorrere il dito sul dekstop ed emise un fischio.

“Beh niente da dire! “ E gli diede una gomitata.

Colin non riusciva a staccare gli occhi da quella immagine, in cui Jennifer era in casa con la famiglia a scattare foto, assolutamente splendida.

Un abito bianco e i capelli raccolti in una lunga coda.

Niente di sofisticato. Una semplice ragazza americana che festeggiava il Ringraziamento.

Peccato che quella ragazza stesse diventando la sua ossessione.

Non in senso negativo, anzi.

Conoscerla era stata una delle cose migliori di quei tre anni.

Oltre al fatto di avere finalmente un lavoro stabile.

Jennifer era stata... come definirla, una sorta di temporale estivo, che gli aveva portato tante certezze, ma anche molti, troppi dubbi.

Era ancora immerso nei suoi pensieri, quando il taxi si fermò davanti casa.

A fatica trovò il telecomando per aprire il cancello, lo aveva gettato alla rinfusa in una delle tasche del trolley. Ma finalmente, quando Dio volle, potè mettere i piedi in casa.

Ebbe subito un brivido quando tolse la giacca, non avevano pensato a mettere in automatico l'innalzamento della temperatura della caldaia e ora c'era piuttosto freddo. Cercò subito di rimediare.

Accese anche il caminetto in modo da riscaldare prima gli ampi ambienti.

Dopo un paio d'ore e una doccia , si stese sul divano e rimase ad occhi aperti, assorto nell' irreale quiete che c'era nella casa.

Niente schiamazzi di Evan.

Ne la voce di Helen che lo chiamava.

Non aveva acceso nemmeno lo stereo.

Un'ondata di nostalgia lo pervase.

Era sempre difficile, andare via, anche se per poco tempo, anche se il posto cui era gli piaceva, e stava bene con le persone che lo circondavano.

Poi di nuovo il pensiero di lei, perchè oramai era diventato una costante.

Prese in mano il cellulare e lo fissò un po', indeciso sul da farsi.

Poi digitò in fretta

“Hei bionda! Ci vediamo domani!”, rimase indeciso un momento, ma poi inviò.

Non che si aspettasse una risposta.

Ricordava ancora le loro battute prima di salutarsi.

 

E ora qualche giorno di riposo! Si stacca e si torna alla vita vera!” Aveva detto Jen , stiracchiando le braccia,

Sì hai detto bene, si stacca tutto! Voglio proprio isolarmi dal mondo!” Le rispose , mentre finiva di mettere via i fogli del copione.

La ragazza lo guardò divertita.

Quindi se non avremo tue notizie, non dovremo preoccuparci di saperti disperso da qualche parte, chiedendo aiuto, giusto?” Disse ironica.

Colin annuì deciso alzando le sopracciglia

Esatto! Non aspettatevi messaggini, twitterate o altro!” Tutti si misero a ridere , anche Jennifer, ma lui notò che dopo qualche istante di ilarità aveva voltato il viso e si stava mordendo l'unghia del pollice, un gesto che aveva imparato a conoscere bene. Una volta gli confidò che da bambina, per il nervosismo si mangiava le unghie, ma poi per esigenze di set dovette per forza smettere, ma le era rimasto questo piccolo vizio , quando qualcosa la preoccupava o non quadrava per il verso giusto, invece di mangiarsi le unghie, si mordicchiava solo quella del pollice.

Poco dopo, mentre stavano entrambi caricando le loro borse sulle auto, lui le disse

Jen non ti dispiacerà vero se non ti manderò gli auguri per il Ringraziamento? Non vorrei che tu ti offendessi è solo che...” Faticava ad esprimere il concetto che aveva in mente.

Sai...” Ma lei lo precedette

Vuoi dedicarti alla tua famiglia e magari non creare...inutili tensioni...” disse sorridendo dolcemente

Lo capisco, non temere, ed è giusto! Guarda facciamo così, tanto io saprò che tu starai bene, e io farò in modo di “mostrarti” che anche qui è tutto ok.

Annuì.

Si scambiarono un bacio sulla guancia, e lui non potè trattenersi dal sussurrarle.

Fai la brava Morrison...”

Jennifer rispose con una finta occhiataccia e poi ognuno partì per la sua strada.

 

Già era stato lui a mettere quel “paletto”.

Quello stop, in modo da poter stare tranquillo, o meglio, in modo da non sentirsi...in colpa...

Sì bene era così!

Lui si sentiva maledettamente in colpa!

Per cosa?

Per niente e per tutto!

Aveva bisogno di bere, si alzò e andò in cucina a prendersi, una birra, non aveva mangiato nulla e questo non gli avrebbe fatto certo bene.

Mentre tornava verso il divano con la bottiglia in mano, accese il televisore e in automatico andò al canale ABC. Dopo qualche minuto di notiziario iniziò la pubblicità e passò il promo della penultima puntata di quella stagione. Sorseggiando la birra, sorrise nel vedersi in tv. Ricordava benissimo quando poche settimane prima girarono quelle scene. Le ultime tre puntate furono particolarmente intense, dal punto di vista fisico ed emotivo.

Gli autori e sceneggiatori avevano davvero fatto un gran lavoro.

Lui si sentiva orgoglioso di fare parte di una serie così apprezzata e amata dal pubblico, non solo americano.

La coppia formata da Hook ed Emma era la preferita dalla stragrande maggioranza del pubblico, li chiamavano “CaptainSwan” Mettendo insieme parte dei loro nomi.

Spesso durante le riprese gruppi di fans si assiepavano dietro i cancelli e le transenne, per scattare loro foto o rubare momenti dal set.

Quando l'ultima sera delle riprese della puntata finale , Jennifer lo aveva chiamato per fare un selfie da mettere su twitter, aveva detto

“Aspetta chiama Jared, se ci fotografiamo solamente io e te , entro 2 ore io diventerò una rovina famiglia e tu ti ritroverai divorziato da almeno un anno!”

Avevano riso, ma sapevano che era la verità

Il pubblico li voleva insieme, ma insieme davvero!

E poco importava che lui fosse sposato

Ai loro occhi loro formavano “La coppia perfetta”!

Tutti dicevano che tra Emma e Killian c'era questo speciale feeling proprio perchè la sintonia tra Colin e Jennifer era palpabile.

Più di una volta i registi e gli sceneggiatori avevano fatto loro i complimenti per una scena , che a loro dire riuscivano a interpretare e rendere meglio di come loro stessi l'avevano immaginata.

Lui e Jen sul set erano assolutamente in sintonia. Bastava un'occhiata e subito si capivano.

I gesti, i movimenti, tutto tra loro era assolutamente naturale.

Era diventato normale litigare come baciarsi.

Al pensiero dei baci però, a Colin andò per traverso un goccio di birra e iniziò a tossire.

Si pulì la bocca con il dorso della mano e ripensò ai loro momenti di intimità sul set.

A quante volte quei baci erano diventati una buona scusa.

E qui ecco il senso di colpa che riaffiorava.

E con giusta causa.

Perchè lui aveva scoperto, con non poco rammarico, che baciare Jennifer gli piaceva, tanto, tantissimo.

Aveva labbra morbide ma allo stesso tempo esigenti.

Quante volte durante i vari ciak era accaduto che si “baciassero davvero”.

Troppo spesso era successo che le loro lingue s'incontrassero, si assaporassero.

C'erano state volte in cui, mentre la baciava, la mano libera dall'uncino,si ritrovava a vagare sulla schiena e sui fianchi di lei, del tutto naturalmente.

Un paio di volte era anche accaduto che aveva voluto “punirla”, a causa di una battuta o di qualcosa che li aveva portati a lanciarsi frecciatine, lui aveva avuto la sua rivincita, baciandola in modo che a lei mancasse il fiato, e dato che stavano girando,jen non poteva fare altro che stare al gioco e continuare, rispondendo nello stesso modo.

Ma non avevano mai cercato di trovare una motivazione a questa loro “chimica” come era definita.

Solo una sera, mentre tutti insieme festeggiavano il compleanno di un membro del cast, si erano ritrovati un po' brilli e mentre lui la riaccompagnava all'appartamento, avevano intavolato l'argomento.

“ Non capisco!” Aveva detto lei “Non capisco perchè tutte le volte che tu ti avvicini per baciarmi , sento lo stomaco aprirsi come se avessi bisogno di divorare un sandwich!” La voce era impastata, decisamente aveva bevuto troppo.

Lui era solo un po' più sobrio di lei, ma l'alcool lo aveva reso più incline a parlare.

E con una risatina le rispose

“Si dice avere le farfalle nello stomaco, Jennifer!”

Lei sbuffò

“No Colin! NO! Le farfalle nello stomaco ti vengono quando stai per baciare il tuo fidanzato, il tuo amore! Io bacio te!!” Sembrava che questo la mettesse in confusione, la irritasse.

“Jennifer io e te stiamo più insieme di qualsiasi coppia di fidanzati. E poi infondo lo siamo, sul set...” La voleva prendere in giro.

“Basta Irlandese! Tu non capisci, Quando ti bacio mi piace! E per questo il mio stomaco reagisce così...ma non va bene, deve finire...” Mise il broncio, incrociando le braccia sul petto.

Lui si fermò sotto casa sua, spense l'auto e si voltò verso di lei.

“Ok bionda, siamo arrivati. Ti prometto che m'impegnerò per baciarti malissimo ok?” Voleva allentare la tensione di quell'argomento.

“Oh certo! Come se fosse facile! Guarda...” E si avvicinò a lui mettendogli le mani sul petto.

“Vedi.... ecco io mi avvicino e lo stomaco impazzisce... “Lo guardò con quegli occhi verdi che lo facevano quasi stare male.

Le sue mani, piccole, avevano stretto appena il tessuto della camicia a quadri.

Lei era troppo, pericolosamente vicina.

Deglutì a vuoto e le strinse un polso.

“Jen... se ti avvicini così, però...” E lo fece! Fece QUELLA COSA che forse inconsciamente voleva provare da tanto tempo.

Si sporse anch'egli verso di lei e le sfiorò le labbra, per la prima volta lontano dalle telecamere.

Morbide come sempre, avevano il sapore della birra che avevano bevuto.

Poi lei lo stupì reagendo come mai si era aspettato .

Emise un mugolio , disse piano il suo nome e aprì la bocca , facendo scorrere la lingua sulle sue labbra e lui cedette.

Con un braccio la strinse e rispose al bacio.

La stava letteralmente divorando, e si rese conto di essere pericolosamente eccitato.

Jennifer gli passò una mano tra i capelli e glieli tirò leggermente . Lui si staccò appena, ansimava.

Gli occhi di lei erano languidi, lucidi, l'unico pensiero in quel momento era che quegli occhi gli stavano chiedendo di fare l'amore!

Jennifer sembrò riacquistare un po' di lucidità

“Dio! Col... Io.. Vado! Esco! “ Staccò le mani dai capelli, dal torace di lui si allontanò e cercava freneticamente la borsa. Scese di fretta, ma l'impatto con l'aria la fece barcollare. Lui era già al suo fianco.

“Ti accompagno!” Ma lei , mise una mano davanti a lui, come a bloccarlo.

“NO! Scusa... No grazie, va tutto bene. Vado!” Fece qualche passo poi si girò di nuovo a guardarlo e quello che lesse nel suo sguardo gli fece male come un pugno: Rassegnazione!

Jennifer lo guardava con occhi rassegnati, come se...

 

Ancora adesso a distanza di mesi il ricordo di quella notte era impresso nei suoi pensieri. Se Jenniffer non fosse rinsavita...

Cosa Colin?

Cosa avresti fatto?

Avresti tradito Helen? Ci saresti davvero riuscito?

Saresti stato capace di illudere Jennifer?

Di prenderla in giro?

L'unica cosa positiva fu che il giorno dopo entrambi ne risero dando la colpa all'alcool.

Ma lui sapeva che non era una scusa credibile.

Basta!

Quel pensiero continuava a tormentarlo, come oramai il pensare a lei era diventato parte della sua vita, delle sue giornate.

Aveva spento la tv e stava salendo gli scalini per andare a dormire quando sentì la vibrazione del cellulare.

Lo prese automaticamente , ma quando gli occhi videro di chi era il messaggio, il cuore gli mancò un battito.

JMo!

“Alla buon'ora! Ovviamente domattina aspetto il “mio caffè”! Bentornato Irlandese!”

Si rese conto di sorridere come un cretino allo schermo del Phone.

Fece i gradini tre alla volta, improvvisamente gli era passato il sonno, la stanchezza del Jet lag, tutto!

Però doveva riposarsi e così si mise a letto, sperando che arrivasse presto il mattino.

Cosa gli era preso?

Niente!

Era semplicemente felice!


Ciao a tutti.
Ok non avevo intenzione di fare una storia di più capitoli, ma mi sono resa conto che stavo scrivendo davvero tanto, anche perchè quando scrivo di "loro due" perdo completamente ogni nozione del tempo.
Questa storia non vuole offendere nessuno, so perfettamente che Colin è sposato e so di essere una brutta persona anche solo per aver messo nero su bianco questo mio disagio.
Ma so di essere in buona compagnia.
A presto
Gra

 

 

  
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