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Autore: Macy McKee    09/01/2015    7 recensioni
[Spoiler Mockingjay]
Traccia nel cielo una curva morbida, fino a galleggiare sull’aria sopra le margherite che ti avvolgono.
È allora che ti rendi conto che non è un uccello: è una bambina, una piccola creatura dagli occhi grandi e dalla pelle scura come la corteccia degli alberi, e ti sorride.
≪Sei Prim?≫ domanda, e la sua voce è una canzone senza note. È il gorgoglio placido dei torrenti in primavera, e solo ascoltarla ti fa desiderare di levarti in volo e raggiungere quella creatura che sembra fatta di pura grazia e musica e vita.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Primrose Everdeen, Rue
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nell'eternità

I fiori si distendono all’infinito davanti ai tuoi occhi, in una coperta colorata che tiene caldo il terreno.
Sei seduta fra margherite dai petali bianchissimi, quasi abbaglianti sotto la luce del Sole.
Immergi le dita fra gli steli, sentendo le corolle che ti accarezzano la pelle.
Hanno lo stesso tocco delicato delle mani di tua madre che ti intrecciano i capelli, e una risata di gioia sfugge dalle tue labbra.
Lontano, oltre l’orizzonte, alberi altissimi vegliano sul prato. La radura è immensa e accogliente come hai sempre immaginato fosse il mare.
La luce del Sole danza sulla tua pelle, scaldandola, ed è come essere avvolta in un mantello trasparente.
Potresti rimanere qui per sempre e non stancartene mai, ma non puoi.
C’è qualcosa che devi fare. Qualcosa di fondamentale, essenziale. Non puoi fermarti, ma non riesci a ricordare perché.
Qualcuno ha bisogno di te, ma hai dimenticato chi sia.
All’improvviso, qualcosa vola sopra la tua testa, portando via per un istante la luce confortevole del Sole. Guardi in alto, curiosa, e vedi un piccolo uccello con splendide ali scure che disegna cerchi perfetti sul cielo azzurro.
Ridi di nuovo, entusiasta. È così bello, così aggraziato.
Le sue ali accarezzano le correnti d’aria come le onde del mare lambiscono le conchiglie.
Scende dolcemente, e sta volando proprio verso di te. Traccia nel cielo una curva morbida, fino a galleggiare sull’aria sopra le margherite che ti avvolgono.
È allora che ti rendi conto che non si tratta di un uccello: è una bambina, una piccola creatura dagli occhi grandi e dalla pelle scura come la corteccia degli alberi, e ti sorride.
≪Sei Prim?≫ domanda, e la sua voce è una canzone senza note. È il gorgoglio placido dei torrenti in primavera, e solo ascoltarla ti fa desiderare di levarti in volo e raggiungere quella creatura che sembra fatta di pura grazia e musica e vita.
Annuisci, sorridendo.
≪Sono qui per portarti con me≫ dice lei, e tu esiti. Non posso andare con lei, pensi. Devi fare qualcosa. Dovresti davvero andare, ora.
≪Non posso. Mi dispiace tanto, ma non posso. Si è fatto tardi≫ rispondi, alzandoti.
Ma i tuoi piedi non toccano terra. Le tue gambe fluttuano pacificamente sopra le corolle dei fiori, e le correnti calde ti sospingono delicatamente.
Stai volando.
≪Non avere paura. Ti guiderò io≫ risponde la bambina, tendendo una mano verso di te.
Vorresti stringere le tue dita attorno alle sue e seguirla ovunque.
È così radiosa, così pura. Ti lasceresti portare da lei fino alla fine dell’universo.
Ma non puoi. Qualcuno ha bisogno di te.
Katniss. Katniss ha bisogno di te. Ora ricordi. Come hai potuto dimenticarlo? Katniss ha bisogno di te, e tu devi volare da lei.
≪Non posso≫ ripeti. ≪Devo proprio andare.≫
La creatura alata scuote la testa. ≪Non avere paura. Vieni con me.≫
Esiti. La sua voce è così dolce, così invitante. Forse potresti seguirla solo per qualche istante. Per un attimo soltanto, e poi tornerai da Katniss.
≪Dove andiamo?≫ chiedi, allungando la mano verso la sua. Il calore della sua pelle sa di conforto e di casa, e ti domandi come tu possa aver dubitato di lei. Non ti farà mai del male.
≪Lontano. Ma non avere paura: è bellissimo, lì.≫
Fluttuate verso il cielo, e il vento accarezza la tua pelle e le tue ali.
≪Come ti chiami?≫ le chiedi.
Lei si volta verso di te, rivolgendoti un sorriso triste.
≪Rue.≫
Rue. Il modo in cui il suo nome fluttua fra i suoi pensieri è familiare, ma non riesci a ricordare perché. Hai già visto anche quei grandi occhi, ma la tua mente non vuole associarli a un luogo o a un momento. Sai di conoscere questa bambina, ma più percorri i sentieri della tua memoria più le immagini si fanno sfocate. È come se ci fosse un baratro insuperabile fra te e i tuoi ricordi, e non sai come aggirarlo.
Alla fine, sei costretta ad arrenderti.
Un istante dopo, ogni sforzo è già dimenticato, dissolto dall'euforia del volo.
Danzate senza peso nell'aria, e il mondo non è mai stato così luminoso.
≪Che bel nome. Come mai sei qui, Rue?≫
≪Per mostrarti la strada. Non voglio che tu ci vada da sola. È... un favore che devo a una vecchia amica.≫
≪Vada dove?≫
≪Nell’eternità.≫



Note: un grazie di cuore a Rica, la compagna di banco mezza (?) che ha letto questa storia per prima e nonostante volesse picchiarmi per la disperazione l'ha addirittura riletta per aiutarmi a correggerla. Ti voglio bene, anche se mi odi perché ti faccio leggere una sacco di angst su personaggi morti che ti piacevano. 
 
   
 
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