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Autore: Selenite    11/01/2015    8 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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*dedicato a lauraymavi. Grazie del tuo messaggio e scusa della mancata risposta.
Ho cercato di essere all'altezza con questo capitolo...spero di esserci riuscita <3*


CAPITOLO 34

I tre della Leggenda


Un suono caro, familiare. Qualcosa di nuovo e di antico.
Davanti a lei il suo gruppo male assortito di compagni: il suo primo amore, la sua migliore amica, due cavalieri e un famiglio. E una nonnina, dolce e saggia, che vedeva ogni cosa.
Quegli occhi profondi, che contenevano il mondo, ed esploravano oltre, che conoscevano il passato ed il presente più prossimo, annebbiandosi nel futuro più lontano.
Il futuro che Mahel stava pian piano cambiando.
Avvicinò la mano alla guancia, appoggiandovisi, ascoltando con poca attenzione il discorso di Lagharta e della Sibilla sulla Leggenda e sul da farsi.
Sorrideva, la piccola Mahel, osservando il volto della persona che amava.

Occhi blu profondi e capelli nerissimi, con quelle strane ciocche lunghe che solleticavano le orecchie, e al quale la piccola Saluss era sempre attaccata.
Volto severo, ma armonioso, un corpo asciutto e muscoloso. Mani grandi e gentili, che sapevano distruggere ma anche proteggere.
La sua voce...la voce più bella del mondo.
Pensava a quante volte aveva visto la sua schiena. A quante volte aveva voluto toccarla, e a quanto vicina fosse stata a Lagharta negli ultimi giorni. Alla carezza sul suo viso, all'abbraccio nel bosco e al suo respiro leggero, mentre lo aveva guardato di sottecchi dormire, la notte successiva.
Un innocente rossore le colorò le guance, mentre le sue dita si toccavano le labbra, pensando all'unico bacio della sua vita, avuto da una persona che non amava ma che era innamorata di lei.
Pensò stupidamente a quanto soffice sarebbe stato un bacio da Lagharta, e dalla sua bocca fuoriuscì una risata imbarazzata.

-Cosa c'è?- le chiese Alvexia, mentre tutti quanti la guardavano con un'espressione confusa dipinta sul volto.
Mahel scosse la testa e aprì le labbra in un grande sorriso -Niente. Sono solo felice-

-Quindi l'obiettivo di Laherte, principalmente, qual'è?- chiese poi Pixel, quando la spiegazione del passato era ormai chiara -La guerra?-
-Non ne ho idea- disse serio Lagharta, toccandosi la barba rada sul mento, pensieroso -Prima di andarsene, ha detto solo che ormai voleva far avverare la Profezia-
-E la profezia parla della guerra. E della distruzione del mondo...- rispose Pixel serio, guardando verso Mahel -E Mahel dovrebbe fermare la guerra...?-
Mahel si voltò verso Pixel, ricordando le parole di Vie -Io...non credo che sarò colei che fermerà la guerra. Ma quella che la inizierà. Così ha detto Vie-
Lagharta sussultò, sentendo le parole di Mahel, balbettando sotto voce le ultime parole di Laherte -...anche lui lo ha detto-
-Detto cosa?- chiese Mahel, guardando verso Lagharta.
-Lui ha detto...che adesso voleva far avverare la Profezia...per poter uccidere la mia sposa-
Un momento di silenzio, seguito dai volti dei presenti che si voltarono nello stesso momento verso Mahel. Un altro attimo, e lei parlò -Perché Laherte pensa che io sia la tua sposa?-

Lagharta non ci aveva pensato. Laherte lo pensava?
Aveva Alvexia tra i suoi, quindi avrebbe dovuto sapere che il loro rapporto non era così idilliaco. E anche se fosse, Alvexia non avrebbe detto una bugia così inconcludente, quindi era solo una sua supposizione.
Quindi...perchè?
-Che sia per il tuo nome?- chiese Alvexia, confusa -Non mi ha mai chiesto di voi. In realtà non ho avuto molte volte a che fare con lui...l'ho incontrato per la prima volta qualche anno fa, e di nuovo poco prima del nostro incontro- si bloccò, stranita -In effetti, era come se lo sapesse. Come se fosse tutto programmato. Mi disse dove vi avrei incontrati, chi eravate...eppure lui non ti aveva mai vista Mahel, giusto...?-
Mahel aprì la bocca, ma la chiuse non appena appurò che era così.
Lei non aveva mai incontrato Laherte, prima del giorno in cui aveva visto il “vero” Lagharta. Non sapeva nulla di lui, non ne conosceva l'aspetto, eppure lui sembrava sapere tutto di lei.
-Come è possibile...?-
Velleda appoggiò le mani sul tavolo, guardando Pixel intensamente. La Leggenda, e la Profezia, sembravano quasi una predizione a lungo termine già conosciuta nei minimi dettagli. Non una nebulosa idea di quel che sarebbe accaduto.
-Vie?- chiese alla Sibilla, che le rendeva uno sguardo a sua volta confuso.
-Probabile- asserì lei -Eppure qualcosa non torna. Laherte, che io sappia, non ha mai incontrato Vie. Mahel è la prima “umana” a cui viene concessa udienza. Vero è che Vie mi ha concesso il dono della predizione, quindi deve essere uno dei suoi stessi poteri. Ma allo stesso tempo...è tutto così strano-
Silenzio.

Era così spaventoso da sembrare irreale.
Laherte sapeva di Mahel prima ancora, quasi, che lei arrivasse su Gaia. Conosceva il suo aspetto, e probabilmente sapeva che avrebbe cercato di corrompere Alvexia.
Era arrivato proprio al momento opportuno, dicendo le parole adatte all'occasione. Aveva giocato con loro, ma non li aveva uccisi.
Perché...?

-Lui lo sapeva- esordì poi Mahel, convinta -Lui sa già cosa accadrà. Lui sa già cosa fare, o cosa dire. Come se conoscesse la storia, e sapesse che azioni compiere. Lui vincerà la guerra, se non facciamo qualcosa. Se non faccio qualcosa-
Gli sguardi di tutti verso di lei, confusi e disorientati -Che stai dicendo...?- chiese Saluss, avvicinandosi a lei -La storia? Vincerà la guerra...? Mahel, sai qualcosa che noi non sappiamo?-
Mahel annuì e raccontò loro di tutto. Di sua madre, e di suo padre. Del suo mondo.
E di Gaia, conosciuta nel suo mondo come una serie di libri fantasy.

-La nostra vita...la nostra guerra...nel tuo mondo è un libro di favole?- chiese Lagharta ergendosi in piedi, disturbato -Noi siamo personaggi inventati?!-
-Non ho detto questo- disse Mahel, guardandolo negli occhi -Non siete personaggi fasulli. Nel mio mondo però siete personaggi di un romanzo. La storia di Gaia, la guerra, tu e tutti gli altri...siete conosciuti, al contrario della gente del mio mondo-
-E Vie ha detto che tutto questo è dovuto al...legame?- chiese Velleda, guardando Pixel di rimando -Mahel, ciò che dici è assurdo-
-Lo so, lo so!- disse lei, scombinandosi i capelli disperata -Io non ho mai letto la storia di mia madre, per questo non conosco nulla di questo mondo. Le Ninfe, Saluss, tutti voi...io conosco solo la Sibilla, che nel mio mondo mi ha dato il nome, e Lagharta, che sarebbe il protagonista. Ma solo di nome, non conosco altro. E nel mio mondo, infatti, tu Mahel sei una sacerdotessa...-
-Un altro modo di raccontare la storia- disse la Sibilla sorridendo, interessata -Tua madre, grazie a Vie, deve aver visto una delle possibili strade che la storia avrebbe potuto percorrere. Se io avessi accettato il dono dell'immortalità, e se non fosse esistita la Profezia ma solo la Leggenda...- si stupì di ridere, per ciò che stava per dire -Io sarei la Mahel della Leggenda! Non ci posso credere!-
-Mi sembra così stupido...- esordì poi Alvexia, posando il volto sopra le mani e sospirando -Anche supponendo che Laherte conosca il futuro...cosa gliene viene in mano a comportarsi in questo modo? Ucciderti una volta che Mahel possa divenire la tua sposa, o adesso...cosa cambierebbe...?-
Lagharta affilò lo sguardo, stringendo le mani -Non lo so. L'unica cosa certa è che Mahel non diventerà mai la mia sposa!-
Si voltò verso la ragazza e mantenne lo stesso sguardo freddo e distaccato. Mahel sostenne quello sguardo, mentre nella stanza regnava il silenzio per quell'affermazione così fuori luogo e, se ne stupì le stessa, sorrise.
-Ne sono cosciente, Lagharta-
Gli occhi di Lagharta si intristirono di colpo, la sua voce provò a chiamarla, ma Mahel si era già alzata e se n'era andata.
Tutti guardarono Lagharta, consci che quelle che Mahel era andata a nascondere fossero le sue lacrime più nascoste, e dopo un primo momento di imbarazzò, Pixel parlò:
-A questo proposito...per quanto ancora ti ostinerai a nascondere la verità...?-

Non riusciva a piangere. Era sembrato sicuramente per quello, ma aveva perso le lacrime per il suo amore impossibile.
Si era nascosta nella camera dove era si era ritrovata il suo primo giorno a Gaia e pensò...quanto erano passati, due mesi già...? Non ricordava.
Sembrava un'eternità.
Sospirò profondamente per poi guardare il mondo oltre la finestra di quella stanza. Un mondo che era diventato il suo, e che lo sarebbe stato per sempre. Un mondo che non avrebbe mai più lasciato, e che non voleva più lasciare.
Ed erano solo due mesi...
-Il mondo della mamma...di papà...il mio mondo...-
Aprì il vetro della finestra e ne uscì, ridacchiando come una bambina.

Quando non la trovarono nella stanza, vedendo la finestra aperta non capirono subito.
La cercarono appena fuori dall'abitazione, ma non si trovava. Mahel sembrava scomparsa e all'inizio pensarono fosse successo qualcosa.
Poi...una risata, vicino al fiume. Una risata che ben conoscevano.
La trovarono immersa fino al ventre nell'acqua, i capelli del tutto fradici, le guance rosse e un sorriso molto carino.
A lei si unirono Alvexia e anche Velleda, che iniziarono a “giocare” con lei nell'acqua. Si rincorrevano, si bagnavano a vicenda...e ridevano. Era così bello vederla ridere.
E anche così triste.
Saluss sapeva del tormento interiore di Lagharta, soprattutto a seguito del discorso che avevano argomentato poco prima con Pixel. Sorrise, vedendolo arrossire, perché sapeva che da quel momento Lagharta ci avrebbe rimuginato sicuramente sù.
Anche lui, un giorno, avrebbe detto le parole “ti amo”.
Si unì alle ragazze nell'acqua, mentre Pixel si metteva accanto a Lagharta e sospirava.
-Quella è la tua sposa. E tu la ami. Finché non te ne renderai conto...entrambi soffrirete per questo amore rinchiuso. Lei sorride così quando pensa a te...o ti è vicina. Che tu non te ne sia reso conto durante tutto questo tempo è solo a causa della tua paura. La Profezia non si avvererà, se sarai con Mahel. Accettala- e anche lui si avvicinò alle ragazze nell'acqua, pur non entrandovi, finendo con l'essere del tutto inzuppato da quelle tre piccole pesti che non erano altro che donne adulte.
Lagharta pensava che avrebbe potuto essere. La Profezia non era assoluta, anche la Sibilla glielo aveva detto molte volte, soprattutto ora che c'era Mahel.
Sorrise.
Seppure non si sentisse attratto da lei, in senso fisico o affettivo, se non per un profondo legame di tenerezza e dolcezza, pensava che non sarebbe stato male, se fosse stata lei.
Lei lo avrebbe reso felice.

La Leggenda, che parlava di Salvezza, Distruzione e Speranza...iniziò ad annebbiarsi.
Un nuovo futuro sarebbe nato.
Nato dal sorriso affettuoso di Lagharta.



***



Ed eccoci qua. In super ritardo. Chiedo scusa.
Ma ho una motivazione, anche abbastanza importante, per essere stata lontana. Ed è che...beh, ho semplicemente mollato tutto quanto per dedicarmi al lavoro ed ottenere, dopo quasi 7 anni di sacrifici, un contratto a tempo indeterminato. Lo so che può sembrare stupido, ma ora mi sento molto più libera e tranquilla, e anche tutti i miei problemi di stress se ne sono andati. Quindi scriverò con un animo molto diverso adesso, e spero di potervi portare qualcosa di qualità più alta rispetto al passato.
Dal prossimo capitolo, poi, si inizierà a vedere i primi effetti della Guerra. Conosceremo finalmente le Ninfe del Lago del Cielo e...niente, non voglio spoilerare nulla.
Grazie del continuo supporto che ricevo seppur lontana da EFP. Mi ha sostenuto durante questi ultimi mesi e devo dire che nonostante l'anno 2014 è stato orribile per me, gli ultimi mesi mi hanno portato tanti bei regali, affettivi e non, e adesso mi sento una persona nuova. I miei tormenti se ne sono andati...e penso che sia l'ora di poter mettere la parola fine a questa storia,
Spero che continuerete a seguirmi...e che, alla fine, verserete una lacrimuccia insieme a me, anche solo per dirmi arrivederci (sto già programmando la prossima storia, ovviamente).
Vi mando un bacio ed un abbraccio grandissimi...siete tutti quanti i miei eroi.
Con affetto e devozione
Selenite
  
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