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Autore: iosonolamiagabbia    11/01/2015    0 recensioni
Questa storia parla di un gatto di una mia amica, Baloo. Vi racconterò tutte le sue avventure mentre è alla scoperta del mondo.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Cross-over, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La sua giovane padrona lo prese in braccio e lo portò in bagno. Sapeva che quella stanza era la stanza del terrore per tutti gli animali ma non se ne preoccupò: ogni mattina, mentre la sua padroncina si sistemava, lui si accomodava sul bordo della vasca e la osservava. La guardava mentre si ripuliva e si pettinava per andare a scuola ed era immensamente grato a Dio o a chi per lui che non gli toccasse lo stesso destino. Quel giorno pensò che la sua giovane padrona e sua madre lo avessero portato lì per il solito motivo, ma si sbagliò. La sua padrona lo teneva stretto tra le braccia mentre l'altra donna si chinò sul rubinetto della vasca da bagno per aprirlo. Quando vide la vasca riempirsi d'acqua cominciò a preoccuparsi ma si fidava della sua giovane padroncina, lei non lo avrebbe mai tradito. La ragazza allontanò le braccia dal suo petto per metterlo nella vasca. Lui terrorizzato, tirò fuori le unghie e con tutte le sue forze si aggrappò al maglioncino della padrona, miagolando e urlando con tutte le sue forze. Non funzionò. Allora cambiò strategia: se le sue urla disperate non l'avevano mossa, non avrebbe potuto resistere ai suoi occhi dolci. Ma la ragazza gli fece un sorriso e lo mise nella vasca. Non aveva più vie di scampo, doveva arrendersi. Il rumore dell'acqua lo terrorizzava e cercò di restare il più possibile distante dal rubinetto. La giovane padrona prese lo spruzzino e cominciò a bagnarlo tutto. Approfittando del suo momento di distrazione, fece un balzo e tentò di fuggire. Era quasi atterrato, era quasi uscito dalla vasca quando due braccia lo afferrarono. Era l'altra donna. Si era praticamente dimenticato della sua presenza, era rimasta in disparte a prepararsi all'attacco, come un serpente con la sua preda. Lo rimise nella vasca da bagno e l'altra sua padrona cominciò ad insaponarlo tutto. Quella, forse, era la parte più piacevole. Lo massaggiò accuratamente, coccolandolo ed accarezzandolo. Quando lo avvolsero nell'asciugamano, pensò che finalmente la tortura era finita. Ma si sbagliava di grosso, il peggio doveva ancora arrivare. La sua giovane padrona si diresse verso un armadietto e tirò fuori un aggeggio scuro che aveva già visto parecchie volte. Sapeva di cosa si trattava e non voleva averci a che fare nulla con lui. Inserirono la spina nella presa e lui indietreggiò impaurito. Tentò ancora una volta di scappare ma il serpente di prima era ancora lì, e lo bloccò di nuovo. La ragazza accese l'aggeggio e quel coso si avvicinò al suo corpo con un rumore assordante e infernale. Sentiva l'aria calda che soffiava su di lui, ma per quanto lui gli rispondesse soffiando a sua volta, cercando di inarcare la schiena per sembrare più grosso, l'aggeggio non indietreggiò, non sapeva più come difendersi. Il suo comportamento forse aveva intenerito le sue padrone che si arresero. Appena si allontanarono da lui, corse via e si ripromise una cosa: non sarebbe mai più rientrato in quella stanza, mai.
   
 
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