Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: xmaliksmilk    11/01/2015    3 recensioni
“E lui è…?”, domando indicando il ragazzo.
“Niall, Niall Horan”, lo presenta zio Earl. “È il mio idraulico di fiducia. L’ho chiamato per errore al posto dei pompieri.”
“Ah, capito”, dico rifiutandomi di distogliere lo sguardo dal biondo. “Piacere, Shari Hastings.”
“Il piacere è tutto mio”, esclama Niall sorridendomi e stringendomi la mano.
“Liam Payne”, si intromette il moro.
Che minchia, Liam, non rompere. Sto facendo conoscenza con un gran bel figo di idraulico.
“Piacere”, esclama cordialmente il ragazzo porgendogli la mano.
-
“Quindi se improvvisamente l’impianto idraulico a casa dello zio avesse una serie di guasti, nessuno sospetterebbe di qualcuno in particolare” rifletto ad alta voce “Giusto?”
Liam sembra spaventato. “Cos’hai in mente?”
“Niall Horan.”
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




 
4.
I'm cooking pancakes, yeah!


 
Il negozio è in fase di chiusura; preghiamo la gentile clientela di recarsi alle casse al più presto’ annuncia una voce all’altoparlante.
Siamo alla ricerca di un forno da praticamente tutto il pomeriggio, eppure a breve andremo a casa a mani vuote.
L’altoparlante ripete l’annuncio di poco fa. Ho la vaga impressione che stia parlando con noi, dato che a quanto pare siamo rimasti gli unici clienti.
“Sì!”, esclama zio Earl. “Sei tu!
Mi volto verso di lui e non posso fare a meno di notare il forno nero che sta ammirando con uno sguardo a dir poco affascinato. 
Il forno perfetto” esclama ammirando l’elettrodomestico. “Mi scusi” si rivolge poi a una commessa intenta a sistemare qualche cartello non lontano da noi.
Lo zio sta per parlare, quando l’ennesimo richiamo dell’altoparlante lo interrompe.
“Ho capito, cazzo!” sbotta esasperato, guardando con sguardo omicida quello che dovrebbe essere il dispositivo da cui provengono gli avvisi. “Adesso me ne vado.”
Subito dopo si schiarisce la voce e rivolto alla commessa interpellata poco prima: “Mi scusi, vorrei acquistare questo capolavoro”.
“Oh, sta parlando del forno?” domanda quest’ultima.
“No, dell’ornitorinco che ci ha cagato sopra” mi intrometto spazientita. “Vede qualche altro elettrodomestico qui in giro?”
Mi rendo conto solo dopo di trovarmi in un negozio che vende esclusivamente elettrodomestici.
“Almeno una quarantina” osserva Niall.
“Taci tu” lo zittisco bruscamente.
Nessuno osa più proferire parola.
Aspetto qualche secondo prima di interrompere il silenzio: “Vuole gentilmente darci il forno o aspetta di vedere una mucca rosa ballare il flamenco?”
La commessa mi fissa con occhi sbarrati. “Ehm… John?”, dice a un commesso non lontano da noi “Un forno modello F129 per i signori, grazie”.

Finalmente arriviamo di fronte alla villetta dello zio. Si sente ancora una leggera puzza di fumo.
“Ti accompagno a casa, Niall?” domanda zio Earl davanti all’ingresso.
Sì, sì, sì, sì, sì e certo che sì.
“Non ce n’è bisogno, vado da solo.”
Altrochè se ce n’è bisogno.
“Sicuro?” insiste ancora lo zio.
No, no, no, no, no e assolutamente no.
“Sì.”
Eh, ma vaffanculo allora.
“A presto” saluta il biondo prima di allontanarsi.
Significa che vuole vedermi? A presto vuol dire che prima o poi ci si rivede, giusto? Per me non ci sono problemi, io ho tempo.
Smetto di pensarci e varco l’ingresso di casa.

Il calore del sole d’estate mi avvolge e una brezza leggera e piacevole, proveniente dalla finestra semiaperta della camera degli ospiti, si insinua tra i miei lunghi capelli castani. Mi stiracchio e mi alzo sbadigliando, avvicinandomi alla finestra per godermi l’aria fresca del mattino. Faccio un lungo respiro, mi sento più serena che mai. Inizio a canticchiare sulle note del cinguettio dei passeri e…
Preparo i pancake, oh sì, preparo i pancake! Ehilà, baby, preparo i pancake!
Oh mio Dio. Che canzone di merda, passeri.
Sto cucinando i pancake, yeah!
Ah, è mio zio. Tutto normale, allora. Indosso una canottiera nera e un paio di pantaloncini di jeans e vado in cucina.

“Buongiorno, zio” esclamo stiracchiandomi.
“Buongiorno Shari!” dice lui di rimando “Preparo i pancake.”
“L’avevo intuito.”
“Ah.” Sul volto di zio Earl compare un’espressione delusa. “Doveva essere una sorpresa.”
Ah, beh, certo. Urlalo ai quattro venti, splendida sorpresa.
“Vuoi assaggiare?” Zio Earl mette alcuni pancake in un piatto e me lo porge.
Non me lo faccio ripetere due volte: afferro il piatto e una forchetta e in tempo record ho già ingoiato metà portata.
Lo zio mi guarda in attesa del mio giudizio.
“Uhm…” dico masticando “Sì, ecco…” continuo a temporeggiare tanto per mantenere un po’ di suspense.
“Buoni” concludo infine.
“Solo?” Earl appare deluso.
“Deliziosi” mi correggo “I migliori pancake che abbia mai mangiato.”
“Sì, ecco, modestamente…”
Improvvisamente qualcosa mi si incastra in gola e inizio a tossire ripetutamente.
“Shari, ti stai strozzando?” domanda zio Earl.
Ma che cazzo di domande fai? Certo che mi sto strozzando, coglione!, gli risponderei se solo ci riuscissi.
“Ehm… chiamo la polizia!” annuncia precipitandosi al telefono.
La cosa più strana è che la frase dello zio non mi sorprende affatto: insomma, ieri ha chiamato l’idraulico per spegnere un incendio.
E che idraulico!
Finalmente riesco a sputare la cosa che fino a un momento fa mi ostruiva la gola. Era un… bullone. Appoggio immediatamente la forchetta nel piatto e allontano quest’ultimo. Non mi sorprenderebbe trovare anche il cacciavite.
“Sì, pronto?” sento intanto Earl parlare in salotto “Mia nipote ha subito un infortunio … sì, alla gola … no, non è stata accoltellata … no, non è stata aggredita … si sta strozzando … no, non seguo nessuna terapia … no, non vado da uno psichiatra … arrivederci.”
“Che maleducato” borbotta lo zio tornando in cucina “Mi ha dato del menomato mentale; mi ha persino dato il numero di un bravo psichiatra!”
“Perché nel mio pancake c’era un bullone?” chiedo, ignorando la sua precedente affermazione.
“Stavo aggiustando il tubo del lavandino… c’era una perdita” spiega Earl “Dammelo, comunque; mi serve.”
“Cosa?”
“Il bullone, no?”
“No, dico… cosa?!” Strabuzzo gli occhi. “Io mi stavo strozzando con quel coso e tu lo rivuoi indietro?!!”
“I bulloni costano, sai?”

Sto felicemente leggendo un libro nella mia camera; è un horror. Tra poco viene lo stupratore, me lo sento. Sicuramente la ragazza scapperà dalle scale anziché – molto più intelligentemente - dalla porta oppure si starà facendo la doccia nonostante non serva (puzza di sterco di mucca e continuerà a farlo) o magari sia l’uno che l’altro: uscirà dalla doccia e scapperà su per le scale (magari finirà in soffitta e troverà un topo radioattivo che la morderà e la ucciderà).
Sì, io i libri li leggo così: inventandomi il finale e talvolta anche l’odore dei personaggi.
Lo squillo del mio cellulare mi interrompe.

Da: la mia ragione di vita Liam
A: Shari

“Ho avuto un’idea geniale, ma ho bisogno di un’opinione femminile, vieni.
Liam x”


Visto? Far gentilmente notare le cose fastidiose serve: Liam ha ucciso due ‘x’; con l’ultima me la vedo io, tranquilli.

Da: Shari
A: la mia ragione di vita Liam

“Non scassare i panini, Liam, sto leggendo.
Shari
P.S. Lo sai che ti voglio bene :)”


Poso il cellulare sul comodino e riprendo la lettura. La protagonista sta entrando nella doccia. La porta sul retro è aperta (minchiona, chiudila!). La maniglia emette un rumore sinistro. Dei passi lenti e pacati. Un respiro accentuato. Sale le scale, arriva davanti al bagno, apre la porta, Tizia è sotto la doccia, sente, indossa al volo un asciugamano ed esce e poi… “Ciao cucciolotta cucciolosa del papà!” Oh, ma vaffanculo, è solo suo padre. Sbuffo sonoramente prima di gettare noncurante il libro nel cestino. Tanto prima o poi Tizia morirà di paura, si sa, quindi perché andare avanti a leggerlo?
Solo una volta terminata la mia riflessione, mi accorgo che lo schermo del mio cellulare sta lampeggiando.

1 nuovo messaggio

Da: la mia ragione di vita Liam
A: Shari

“Tu non leggi nemmeno il tuo nome sulla patente.
Liam
P.S. Ti voglio bene anch‘io… se vieni ;)”


Vai a cagare, Liam. Ti accompagno io, ma solo perché hai tolto la ‘x’ dalla firma.

Da: Shari
A: la mia ragione di vita Liam

“Io non ho la patente, minchione. Arrivo.
Shari”


Inviato il messaggio e avvisato lo zio (supplicandolo di non cucinare lo stufato), esco di casa e nel giro di qualche minuto arrivo da Liam.
Non ho neppure il tempo di suonare il campanello, che una mano mi trascina dentro casa.
“Piano, non scappo!” sbraito contro Liam, toccandomi il braccio strattonato.
“Non si sa mai.”
Ah – ah – ah. Davvero molto simpatico.
“Che cosa vuoi?” chiedo.
“Un’opinione femminile, te l’ho detto” risponde lui con un’alzata di spalle.
“I puledri rosa fanno cagare” dico “Ecco un’opinione femminile.”
Specifica almeno, eh.
“Voi credete nelle coincidenze?” chiede “Dico, voi ragazze…”
Ah boh. Personalmente credo solo nella sfiga.
“Io… credo… magari… boh, ma che ne so!” balbetto “Perché?”
“Se Olivia mi incontrasse casualmente per strada, magari più di una volta, non crederebbe alle coincidenze e magari capirebbe che noi due siamo nati per stare insieme” dice Liam tutto d’un fiato “Giusto?”
Ora sì che posso spaventarmi. “Cos’hai in mente?”
“La fede che le regalerò quando ci sposeremo.”
“No, quindi tu pensi di seguirla e incontrarla per caso…” riassumo “E speri che lei ci caschi e creda nel fatto che voi due siate destinati a stare insieme?”
“Uhm… certo.”
Forse è una genialata… no, dico, organizzare degli incontri casuali.
“Se lei fosse un ragazzo, pensi che ci cascherebbe?” chiedo.
Mi guarda stranito. “Non credo di aver capito…”
“I maschi credono nelle coincidenze?”
“Sì… credo…”
“Quindi se improvvisamente l’impianto idraulico a casa dello zio avesse una serie di guasti, nessuno sospetterebbe di qualcuno in particolare” rifletto ad alta voce “Giusto?”
Sembra spaventato. “Cos’hai in mente?”
Niall Horan.









 

CUPCAKE.
Zalve gente.(?)
Tadàà. Ho aggiornato, visto? Dopo non so nemmeno quanto tempo, ma ho aggiornato, no?
Sul serio, scusatemi, davvero... la mia ispirazione se n'era andata via con i puledri rosa e gli ornitorinchi striati(?)
Per farmi perdonare, ecco un capitolo bello lungo (cinque pagine di word *w*)... boh, spero vi piaccia.c:
Giuro che da ora mi impegnerò al massimo per aggiornare in tempi più decenti(?)


Twitter - @xmaliksmilk
Ask -
ask.fm/xmaliksmilk

Baci,
Marty.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: xmaliksmilk