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Autore: ButterflySeven    14/01/2015    8 recensioni
Belle è una ragazza di 23 anni, iscritta al terzo anno di Beni Culturali all'accademia di Belle Arti.
I sui problemi iniziano quando il professor Hood la rimanda per la seconda volta all'esame di storia dell'arte contemporanea 2.
Cercherà disperatamente aiuto in qualcuno che ne sappia più di lei in fatto d'Arte ed il padre dell'amico Baelfire, famoso storico dell'arte, sembrerebbe il candidato ideale... Ma tutto ciò, a quale prezzo?
[Rumbelle - coppia principale] secondarie Baelfire/Emma ed Emma/Killian
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18
 
I preparativi per il matrimonio, andavano avanti da parecchi mesi.
Belle e Robert avevano deciso di sposarsi il 20 Dicembre, il giorno in cui ebbe inizio la loro relazione.
Al principio Belle si sentì un po’ in imbarazzo, dato che quello era stato anche il giorno delle nozze di Ashley e Sean, ma gli amici si dissero felici di aver aiutato la coppia a sbocciare e che per loro sarebbe stato un onore condividere lo stesso giorno di nozze.
Così, pian piano Belle iniziò a organizzare tutto e fu lieta di avere l’aiuto di Regina, che sembrava una wedding planner nata.
- No! Questo non va! Non puoi pensare davvero di mettere degli uccellini in un ambiente contemporaneo! Ti immagini in una sala minimal nera e bianca, un dipinto allegro con dei passeri colorati di azzurro e giallo?-
- No, non li troverei adatti…-
- Ecco, quindi brucia immediatamente queste idee e non dar ascolto a chi ti suggerisce simili abomini!-
- Ok, seguirò il tuo consiglio-
Ma in cuor suo si dispiacque, perché l’idea era venuta a Mary Margater, la madre di Emma.
Killian la stava aiutando con la parte grafica e Belle rimase parecchio sorpresa del suo talento.
- Uhau! Mi piace moltissimo!- disse sincera, osservando gli inviti che le aveva preparato.
- Sempre questo tono sorpreso! Non so chi sia peggio tra te ed Emma! Non avete fiducia in me! Eppure mi sembra che la mia posizione si sia stabilizzata parecchio negli ultimi mesi!-
Ed era vero, perché Belle fu felice di vedere la carriera di Killian decollare, grazie a quello studio grafico che gli stava permettendo di assumere una posizione economica piuttosto stabile.
 
 
I mesi correvano alla velocità di un fulmine e quando entrò Ottobre, iniziò ad avere vere e proprie crisi di panico.
Dopo quelle che parvero ricerche infinite, scelse le bomboniere e in un fresco pomeriggio autunnale, andò a ritirarne una copia per portarla a casa e avere il consulto di Robert.
Era per strada, intenta ad osservare le sfumature del tramonto, quando accidentalmente urtò un passante.
- Oddio, mi scusi tanto!- disse rialzandosi da terra e recuperando la bomboniera, che le era sfuggita di mano.
- Nozze del signore e della signora Gold… Tanti auguri…-
Belle alzò lo sguardo e rabbrividì sentendo quella voce.
- Ridammelo!- disse afferrando bruscamente il piccolo foglietto che i responsabili avevano attaccato alla scatola, per distinguerla dagli altri.
- E così ti sposi con il signor Gold… Allora avevo ragione a dubitare della tua fedeltà…-
- Gaston, il tuo parere non è importante. E poi non ti ho mentito, non stavamo insieme quando ero ancora fidanzata con te. Non ti ho mai tradito, ma al tempo stesso non ti ho mai amato. E adesso scusami, devo andare…-
Fece per allontanarsi, ma il ragazzo la afferrò per un braccio e la strattonò violentemente.
- Tu non vai da nessuna parte! Io sono diventato lo zimbello della città per colpa tua!-
- Se la gente si è fatta un’opinione sbagliata su di te, la colpa è tua, non mia!-
- Ma come ti permetti a parlarmi in questo modo?-
Gaston tentò di schiaffeggiarla, lì, in mezzo alla strada.
Quello che però il ragazzo non si aspettava, fu la pronta risposta della ragazza…
Nell’ultimo anno Belle aveva appreso molte mosse di difesa personale. Robert aveva insistito molto per farle frequentare dei corsi di kung fu, diceva di non stare tranquillo a saperla in giro sola ed indifesa. Il kung fu era uno sport adatto alle persone di statura gracile come lei, quindi Belle riuscì ad apprenderlo e ad appassionarsi allo stesso tempo.
Così con due sole mosse, mise KO il ragazzo.
- Ma… Ma cosa sei diventata?- le chiese balbettando, non riuscendo a muovere nemmeno un muscolo.
- Senti un po’, io non sono di tua proprietà e mai lo sarò. Mi turba il fatto che tu possa venire da me dopo anni che non stiamo insieme, avvalendo pretese sulla nostra ormai passata relazione sentimentale. Sei uno stupido e soprattutto, sei un bambino capriccioso che non riesce a capacitarsi di aver perso la sua caramella. Tu sei rimasto tale e quale, ma io sono cresciuta e non sopporto il dover ascoltare le tue lamentele. E sai? Ti do un consiglio: smettila di guardare al passato e fatti una vita! Magari potrai trovare anche tu la tua anima gemella… E ricordati: se ti azzardi a toccarmi ancora una volta, sappi che non mi limiterò a metterti Ko, ma andrò a denunciarti allo sceriffo e se non lo ricordassi, lui è il padre di Emma! E se non ti fosse arrivato all’orecchio, Emma adesso è il vice sceriffo! E secondo te a chi crederà? A me o a te?- Belle fece una piccola pausa, guardandolo negli occhi minacciosa – spero che il discorso sia stato abbastanza chiaro. Non ti voglio più vedere, ok?-
- Ok… Ok… Ma ti prego, non farmi del male…- piagnucolò come un bambino.
- Ti chiamo un taxi, così potrai tornare a casa…-
Voltò le spalle e lo lasciò lì, ma mantenne la promessa e chiamò il taxi, spiegando chi dovesse prendere e dove.
Quando raccontò la scena agli altri, quella stessa sera al Granny, tutti risero con gusto e Robert la baciò orgoglioso, perché le lezioni di kung fu erano servite allo scopo!
 
 
Due mesi dopo, i quasi coniugi si prepararono per i rispettivi addio al celibato e nubilato.
- Mi raccomando Robert, niente sesso, niente palpate alle donne, niente di niente! E stai lontano da quello streep dove c’è quella tizia Zelena! Lo sa tutta la città che sei il suo sogno erotico e non vorrei dover sfoggiare il mio kung fu a meno di due giorni dalle nozze, ok?-
- Davvero? Sono il sogno erotico della sexy donna dello streep tease più famoso della città? Ne sono lieto… Ma come fai a saperlo?-
- Una volta è venuta in biblioteca, cercava spunto dal mago di oz per preparare uno dei suoi spettacoli, ma appena mi ha visto ha iniziato a parlare di te. Dice che ha preso ripetizioni di storia dell’arte da te, quando andavate all’università. Ha avuto anche il coraggio di confessarmi che ci aveva provato, ma che tu l’hai rifiutata di malo modo e l’hai cacciata. Sembra proprio che non si sia dimenticata di te…-
- Ma certo, mia cara… Chi mai può dimenticare un uomo come me?- la afferrò per la vita e la fece girare per poterla guardare negli occhi – e poi non ho bisogno delle tipe dello streep, io ho te… E ti assicuro che se gli uomini sapessero quanto sei brava a letto, mollerebbero i locali e farebbero la fila per averti… Ma questo è un segreto che porterò nella tomba, perché tu sei solo mia e tra due giorni lo sarai ufficialmente…-
- Robert, per favore, smettila con questa storia delle prestazioni sessuali, mi metti in imbarazzo…-
- E diventi ancora più bella con le guance rossastre, signora Gold…-
Robert le sfiorò le labbra e Belle desiderò poter restare con lui per il resto della serata e dar buca alle amiche.
- Sai, quasi quasi non ci andrei e resterei qui con te…-
- Oh, è una magnifica idea… Potremmo improvvisare un siparietto hot…-
Belle rise di cuore, ma sapeva che lui era molto serio.
- Ti prometto che faremo tutto ciò che vorrai quando saremo sposati…-
- E’ che mi manchi, sono quasi sette giorni che non facciamo l’amore e lo starti vicino, senza toccarti, mi fa impazzire…-
- L’idea dell’astinenza sessuale è stata tua, non puoi lamentarti con me…- gli fece notare Belle.
- E’ che così possiamo dare un senso al matrimonio e soprattutto il digiuno ci permetterà di ricordare nei secoli la nostra prima notte di nozze…-
- Molto bene, allora è meglio se ci separiamo e ci prepariamo ad andar via. Però davvero, fai attenzione… Ok?-
- Ok… E lo stesso vale per te… Gaston potrebbe approfittarsi della situazione e piombare a casa di Regina-
- Non credo, sembra proprio che Regina abbia preparato serie misure di sicurezza anti invasori. Teme che voi maschietti non possiate stare tranquilli sapendoci da sole e vuole assicurarsi che rimaniate a distanza di sicurezza…-
- Ma io non ti controllerei ossessivamente…-
- Dai, Robert, ammetti la realtà: sei geloso marcio e non resisti un attimo a sapermi da sola. Altrimenti perché mi avresti consigliato le lezioni di Kung Fu?-
- Ok, in parte è vero, però non ti disturberei mai in una serata tra donne. E poi cosa potete fare oltre a guardare film strappalacrime e leggere pezzi di libri?-
- Se l’avessi organizzato io, ti direi che hai ragione, ma dimentichi che ad unirsi sono le menti di Ruby e Regina…-
Robert impallidì e voleva ribattere, ma suonarono alla porta proprio in quel momento.
- Sono le ragazze, io vado!-
Belle infilò il giubbotto e diede un bacio sulla guancia al fidanzato.
- Ehi! Non mi dai nemmeno un bacio come si deve?-
- Se ti comporterai bene, domani lo avrai…-
- Ma domani è il giorno prima delle nozze e non possiamo vederci per quella stupidissima tradizione!-
Belle rise alle sue lamentele, così decise di accontentarlo. Nemmeno lei sopportava l’idea di non rivederlo prima delle nozze.
Poggiò la borsetta per terra, si issò in punta di piedi e gli sfiorò le labbra con dolcezza.
Robert la strinse forte, ma entrambi decisero di non approfondire il contatto.
- Così va molto meglio…- commentò Robert sospirando quando sciolse l’abbraccio.
- Ricordati la promessa, ok?-
- Ok… E fai la brava anche tu, non vorrei dover spaccare la faccia a qualche mascalzone…-
Belle gli sorrise un’ultima volta, poi uscì di casa e si unì alla gang delle sue amiche.
 
 
- Com’è stata la tua prima volta?- le chiese Regina, leggendo la domanda che aveva estratto dalla boccia trasparente.
- E’ stata terribile!- rispose Belle, ricordandosi la sua prima volta con Gaston, nel letto di lui – Gaston ha fatto tutto di fretta, io stavo morendo di dolore e lui nemmeno si è curato di chiedermi come stavo… Non ricordo molto, tranne il dolore… La fortuna è stata che è durato molto poco. Quindi la sofferenza non si è prolungata a lungo…-
- Povera, dolce Belle… Quel cafone di Gaston come prima volta… A me è andata molto meglio con Daniel!- commentò Regina, passando la boccia a Ruby, seduta accanto a lei.
Erano sedute in cerchio nel grandissimo salotto di Regina e tra un gioco e l’altro, bevevano lunghi sorsi di cocktail.
L’alcool era stato un bene! Perché Belle sobria, non avrebbe retto all’imbarazzo di quei mille giochi equivoci.
- Vediamo un po’…- Ruby estrasse un foglietto, lo aprì e si mise a ridere – Questa è divertente: il luogo e la posizione più strana in cui l’hai fatto…-
- Dai, non puoi volerlo sapere…-
- Andiamo Belle, è un gioco! E noi siamo curiose!!!- la incitò Emma, ormai del tutto ubriaca.
- Sììììì, siamo curiose!!!!- le fece eco Ariel, che era più ubriaca di Emma.
- D’accordo…- respirò profondamente prima di rispondere - L’ho fatto in cucina. Su una sedia. Io a cavalcioni su di lui -
Un silenzio tombale cadde nella sala, tanto che Belle si preoccupò di ciò che aveva detto.
- Non ci posso credere! La casta e pura Belle, che fa sesso in cucina, su una sedia e a cavalcioni su di lui! Quindi hai guidato tu!! Oddio!!! Belle, perché non me l’hai detto subito?- le chiese Ruby andandola ad abbracciare – ed io che pensavo fossi dolce e ingenua…-
- Lo pensate in molti, a quanto sembra…-
- E dimmi, sei durata in quella posizione per tutto il tempo? O poi ti sei voltata per dargli il lato B?-
- Ruby! No che non l’ho fatto!!!- e nonostante l’ubriacatura Belle si imbarazzò.
- E il “Lui” è Robert, non è vero?-
- Con Gaston non avrei mai fatto una cosa simile…-
- Sì, ti capisco… E poi Robert ispira sesso selvaggio!-
- Ruby!- Belle si scansò scandalizzata.
- Che c’è? Ho solo detto la verità. E se vuoi saperlo, lo pensavo anche da molto prima che vi metteste insieme. Ha uno sguardo da urlo… Giuro che parecchie volte ho tentato di sedurlo, quando veniva a prendersi il tè la mattina-
- Ma sono anni che non va a prendersi il tè al Granny!-
- Infatti ho specificato che i pensieri si rifacessero a periodi ormai passati. Sì, diciamo che è stata una folle cotta adolescenziale, che è andata a sopirsi man mano che mi rendevo conto ci fosse solo indifferenza da parte sua… Per questo sono così orgogliosa di te, Belle! Finalmente ha accanto una donna che accende i suoi istinti! E tu avevi bisogno come il pane di un uomo che ti mostrasse quali fossero le gioie del sesso…-
A quel punto tutte si misero a ridere, mentre Belle meditava se strangolare l’amica per aver fatto pensieri erotici sul suo futuro marito, o se strozzarla perché credeva che la sua vita sessuale fosse sempre stata pallosa.
Per fortuna suonarono alla porta e nel dubbio si alzò dalla poltrona insieme a Regina.
- Sarà la pizza!- disse Regina – Belle, accompagnami, non ce la faccio a portare tutto da sola…-
Aprirono alla porta, ma Regina si fece di lato.
- Salve, quanto le devo?- chiese Belle aprendo il portafoglio.
- Oh, madame, offre la casa…-
Il ragazzo porse le pizze a Regina e fu solo in quel momento che Belle si accorse teneva uno stereo in mano.
La prese per la vita e la invitò a entrare.
La musica incalzante dava al ragazzo più sicurezza, tanto che iniziò una sorta di danza sensuale per invitarla a ballare. Ma lei rimase ferma, in preda ad un profondo imbarazzo, che crebbe quando si tolse la maglia da lavoro e mostrò gli addominali scolpiti.
Le ragazze, dietro di lei, ridevano scatenate, ma Belle cercò due soli volti lì in mezzo.
Fulminò con lo sguardo Regina e Ruby e sussurrò un minaccioso – Questa volta non la passerete liscia!-
Belle si fece da parte educatamente e lasciò spazio a Ruby, che non se lo fece ripetere due volte e si mise a ballare con il ragazzo, rimasto ormai con slip striminziti.
Belle fu solo grata che quel pezzo di stoffa rimase lì dov’era per il resto dello show…
 
 
L’indomani mattina, Belle si sveglio con un terribile mal di testa.
- Uhmmmm, che ore sono???- chiese cercando il cellulare sul comodino.
- Sono le 11 del mattino- le rispose qualcuno poco distante da sé.
Belle si spaventò, non ricordandosi di essersi addormentata con qualcuno accanto. Lei e Robert dormivano in stanze separate da una settimana, per tenere a freno la voglia di fare l’amore. Poi si ricordò della serata in casa di Regina e mettendo a fuoco la stanza, vide Emma percorrere il perimetro del pavimento a grosse falcate.
- Buongiorno…- disse sbadigliando. Ma la ragazza non la degnava nemmeno di uno sguardo – Emma, che c’è?- chiese ancora assonnata. Aveva bisogno di un tè. E quel mal di testa doveva calmarsi immediatamente.
- Che c’è? Mi chiedi cosa c’è??? Killian è rientrato a casa alle 6 del mattino! Gli avevo chiesto di farmi sapere quando sarebbe rientrato, ma non pensavo potesse fare così tardi! E poi dove sono stati fino alle 6 del mattino?-
- Emma, noi abbiamo fatto le 5…-
- Sì, ma noi eravamo a casa! No… Ora mi sente… Gliene dico quattro, oh sì!-
- Emma, sei esagerata…-
- Parli così solo perché non sappiamo ancora cos’hanno fatto! E se sono andati a letto con una di quelle sexy cubiste?-
- Non lo farebbero mai, ci amano!-
- Questo me lo deve dire lui! E non accetterò un “che vuoi sapere?” come risposta!-
Le volse le spalle e si chiuse in bagno.
Belle sospirò, poi tornò a letto e nascose la testa dolorante sotto il cuscino.
 
 
Poche ore dopo, Killian venne a prendere lei ed Emma e insieme andarono a ritirare le bomboniere.
La tensione si tagliava con un coltello e Belle tentò in tutti i modi di rabbonire Emma, con scarsi risultati.
- Belle, apprezzo il tentativo di farci parlare, ma sono ancora arrabbiata! Mi aveva giurato che sarebbe tornato a casa per le 3!-
- Belle, devi dire alla tua amica, che quel deficiente di William si è scolato non so quanti litri di alcol e per poco non finiva a letto con una cubista! E chi l’avrebbe sopportata poi Anastasia? Non posso permettermi di avere dipendenti che litigano tra di loro… E’ già complicato che si siano innamorati sul luogo di lavoro, non tollero sceneggiate nel mio studio!-
William e Anastasia erano i sottoposti di Killian, che aveva selezionato dopo accurati test (era molto esigente per ciò che era il suo lavoro). Ma con il tempo i due finirono con l’innamorarsi e Killian dovette arrendersi all’avere due colleghi che ogni tanto si scambiavano un bacio di troppo.
- Oh, certo, dai la colpa a Will! La verità è che sei stato tu ad andare a letto con quella tizia, non è così?-
- Ma che cosa stai dicendo??? Ti ho già detto per telefono che non abbiamo fatto nulla, tranne guardare! Robert non faceva che pensare a Belle e se proprio lo vuoi sapere, io pensavo a come saresti stata con addosso quei miseri completini, mentre ti strusciavi in un palo solo per sedurmi!-
- … Ok, però non dovresti scaricarla a quel povero Will…-
- Ma non è colpa mia se non regge l’alcol!-
Belle sospirò spazientita. Mancavano poche ore al suo matrimonio e doveva subirsi i loro litigi da adolescenti. Sembravano essere tornati quelli di un tempo, quando si seducevano con quegli inutili battibecchi, eppure Belle notò che ormai le cose erano cambiate.
Anche se stavano litigando, Belle poteva vedere distintamente lo sguardo perso di Killian e quello sereno di Emma.
Erano ormai lontani i giorni in cui la ragazza piangeva disperata per la morte di Bae e le paure per la nascita di Henry.
I due adesso convivevano da mesi ed Henry stravedeva per Killian.
Fu quindi felice di vederli scoppiare a ridere per quello stupido litigio, subito dopo averla accompagnata a casa.
Sbirciò dalla finestra e vide Killian afferrare Emma per la vita e stringerla forte tra le sue braccia.
Emma fece finta di opporre resistenza, ma l’istante dopo si tuffò tra le sue labbra e pace fu fatta.
 
 
Per Belle era strano tornare a stare da suo padre, ma era contenta di poter parlare con lui e cenare insieme la sera prima delle nozze.
- Belle, sono così fiero di te! Sei cresciuta così tanto e ormai sei una donna matura… Domani ti sposerai e tua madre sarebbe così orgogliosa della persona che sei diventata!-
- Ti ringrazio, papà, è tutto merito tuo…-
Abbracciò l’uomo e gli diede un piccolo bacio sulla guancia.
- So già che piangerò quando ti porgerò il braccio. Ma ti prometto che non ti farò inciampare nel vestito…-
- Grazie papà, ti voglio bene…-
Belle lo tenne stretto e non smise di essergli grato per aver accettato Robert nella sua vita.
 
 
Quando si appoggiò a letto, si sentì invadere da un po’ di tristezza ripensando a quanti momenti difficili aveva vissuto, accolta solo dal tepore di quelle lenzuola.
Se ripensava alla Belle di qualche anno addietro, le sembrava impossibile credere che fosse davvero cambiata così tanto.
Stentava a credere che la Belle di adesso, fosse il risultato della Belle fragile e insicura, che non aveva nemmeno il coraggio di lasciare Gaston.
Adesso aveva un lavoro tutto suo, che la rendeva felice e la stimolava ogni giorno. Voleva bene a suo padre e negli ultimi tempi si era circondata di tanti nuovi amici. Ma soprattutto, la vita le aveva donato la sua anima gemella, colui che le era stata accanto e che l’aveva aiutata a diventare quella che era adesso.
Inevitabilmente, si ritrovò a pensare a Bae, a quanto le mancava quel fratello acquisito, quell’amico su cui poteva sempre far affidamento e che non si risparmiava mai dal farle battute spinose…
In preda alla nostalgia, cercò nei cassetti le loro vecchie foto e pianse un po’ nel ricordare i momenti passati. Le sarebbe piaciuto averlo lì con lei e potè solo immaginare il dolore che stava provando Robert in quel momento.
Era rimasto da solo in casa e lei non resistette dalla voglia di sentirlo.
 Afferrò il telefono e compose frettolosamente il numero di cellulare.
- Pronto?- le rispose lui con il suo bellissimo tono basso.
- Ehi, buonasera…- gli disse suadente.
- Ciao, mia cara… Come mai questa chiamata?-
- Forse mi mancavi…-
- Anche tu mi manchi. E molto. Sono state le ore più lunghe della mia vita, senza di te…-
- Beh, spero non ti sei trovato la compagnia di qualche donzella…-
- Oh, no… Sai, mi ha deluso un po’ quel locale, pensavo di trovare ragazze attraenti, ma c’era solo quell’arpia di Zelena che tentava di mettermi le sue manacce addosso…-
- Spero per te che l’hai messa KO…-
- Tranquilla, l’ho buttata su Will che era ubriaco marcio e il ragazzo non l’ha mollata un attimo. E’ incredibile come si trasformi sotto l’effetto dell’alcol. L’unico che è rimasto sobrio è stato Robin. Sembra che abbia un passato da forte bevitore e questo l’ha immunizzato-
- E tu ti sei ubriacato?-
- Un po’, ma i risultati sono ben diversi da quelli che potresti immaginarti. Io e Killian abbiamo iniziato a fantasticare su come tu ed Emma potevate soddisfare le nostre esigenze, se fosse state al posto di quelle donnette…  E sai, il pensiero di te, con addosso quel completino alla marinara, mi ha fatto quasi prendere un taxi e sequestrarti per il resto della notte-
- Dici sul serio?- Belle rise immaginandosi lui e Killian che intrattenevano simili discorsi – mi sono persa tante cose…-
- No, non molte… Solo Will che a stento non si faceva violentare da Zelena, ma per fortuna io e Killian l’abbiamo preso in tempo. Spero che Anastasia non si arrabbi con lui. So che è facilmente suscettibile…-
- Abbastanza, ma credo che possa perdonarlo…- risero insieme e Belle ebbe un brivido a sentire la sua risata.
- E tu che cos’hai fatto?- le chiese suadente.
Belle gli raccontò la sua matta serata con le amiche e Robert non la deluse quando andò su tutte le furie per il siparietto sexy del finto porta pizze.
Stettero a parlare per tantissime ore e Belle si sentì di nuovo bene e in pace col mondo.
Solo lui era capace di riportarla alla serenità più assoluta.
 
 
Belle era in preda all’angoscia. Mancavano poche ore al matrimonio e lei si sentiva più tesa che mai.
Robert aveva insistito tanto per celebrare le nozze di sera, diceva che quello era il loro momento “magico” e voleva che ci fossero la luna e le stelle ad accompagnarli.
Belle aveva sperato che il cielo li assistesse e per fortuna, le stelle le diedero ascolto, perché nonostante fosse quasi fine Dicembre, le prime luci della sera indicavano un cielo limpido e sereno.
Le sistemarono trucco e parrucco, mentre suo padre continuava a piangere accanto a sé.
- La mia bambina si sposa….- continuava a dire a Mary Margaret, che piangeva insieme a lui.
- Oh Belle, sei una sposa magnifica!-
Emma la prese per mano e la guidò di fronte allo specchio.
- Sei bellissima…- le disse emozionata.
E per una volta, Belle fu d’accordo con lei.
L’abito lungo le accarezzava il corpo esile, rendendola quasi una Dea. Le maniche erano interamente ricoperte di piccoli ghirigori, impreziositi da delicati punti luce. Il resto dell’abito era interamente liscio e quando indossò il cappotto coordinato e il velo bianco, si sentì una vera sposa.
Suo padre le porse il bouquet di rose rosse e finalmente uscirono di casa.
Ashley, Ariel e Ruby erano le sue damigelle, mentre Emma era il suo testimone di nozze.
La seguirono in macchina e suo padre tremò dall’emozione quando arrivarono a destinazione.
L’aria umida della sera le permise di non andar a fuoco, perché sentiva dentro sé delle emozioni fortissime.
Era uno strano calore che si irradiava a macchia d’olio su tutto il corpo e più procedevano, più Belle sentiva tremare le gambe. Aveva paura di cedere e cadere, ma suo padre la stupì e la tenne stretta, sorreggendola in quell’ultima scalata verso l’amore.
Un sentiero in mattoni si aprì davanti a loro e le luci che arricchivano gli alberi del vialetto, li guidò verso il gazebo in pietra, dove intravide la sagoma di Robert, che la aspettava impaziente.
Più si avvicinavano al gazebo, più Belle percepì il battito del cuore accelerare la sua corsa.
Da piccolo punto all’orizzonte, il corpo di Robert si materializzò pian piano e potè gustarsi la visione dell’uomo che amava, elegantissimo in un completo nero, con fiore rosso appuntato all’occhiello.
Robert si voltò proprio quando Belle e suo padre iniziarono a salire quei pochi gradini che li tenevano divisi.
I loro sguardi si incontrarono e fu allora che avvenne la magia.
Belle si dimenticò di tutto il resto, si dimenticò del pastore, si dimenticò delle damigelle, dei testimoni e non si accorse nemmeno che suo padre le aveva lasciato andare il braccio.
Robert la prese per mano e lei stentò a trattenere le lacrime.
Un insieme di emozioni inspiegabili la sommersero. Era come se l’astrattismo, il futurismo, il dadaismo e tutti gli altri movimenti d’avanguardia, si fossero riuniti in un solo dipinto, provocando nel fruitore un senso di confusione, ma soprattutto un’esplosione di colori, linee, pensieri e sensazioni.
Belle si sentiva così, si sentiva riempita di tutti quei sentimenti che era sempre stata abituata a vivere separatamente, ma che per qualche bizzarro motivo, avevano deciso di sommergerla tutti in una volta, come la miglior collettiva di Arte Contemporanea.
Poi Belle capì cos’erano tutte quelle emozioni: erano l’inno alla vita, erano tutto ciò che era stata in passato, tutte le esperienze che aveva vissuto, che si riunivano in lei per l’ultima volta, permettendole di capire chi era stata e dar inizio a quel nuovo percorso di vita.
Lei era stata parecchie cose, ma da adesso aveva inizio un percorso tutto diverso.
Fino a quella mattina, era semplicemente Belle French, la figlia del fioraio che lavorava nella biblioteca della città.
Da adesso sarebbe stata Belle, signora Gold, la moglie dell’uomo che aveva sempre sognato di incontrare, la donna che con tanta fatica aveva deciso di essere. Ma non era solo lei.
Da adesso avrebbero camminato per sempre insieme.
Da quel momento smettevano di essere Robert, il proprietario del negozio di antiquariato e Belle, la giovane bibliotecaria. Da quel momento, sarebbero stati un uomo e una donna, che avrebbero condiviso lo stesso percorso di vita, che avrebbero dato vita ad altri sottopercorsi, generati dalle vite che avrebbero messo al mondo.
Era quella la differenza: prima erano due strade separate, da quel momento quelle strade si sarebbero unite, per non scindersi mai più.
Una frase diceva “Bello come l’incontro casuale tra un ombrello e una macchina da scrivere su un tavolo anatomico”, Belle trovò si adattasse bene a loro due. Erano un’accoppiata forse un po’ folle, ma erano perfetti l’uno per l’altra.
Quando arrivò il momento delle promesse, Belle si sentì invadere da una gioia immensa.
- E’ un grande onore per me, celebrare questa magnifica unione- introdusse il pastore, poi continuò, rivolto verso Belle – se vuoi cominciare con le tue promesse…-
- Robert… - si schiarì la voce e tentò di non piangere dall’emozione - Questa cosa che c’è tra noi, non è mai stata semplice. Sai, ti ho perso e ritrovato così tante volte… Ti ho perso a causa dell’oscurità, della debolezza… Ma ora mi sono resa conto…- inghiottì e poi continuò - Mi sono resa conto che non ho passato questi ultimi anni a perderti, ma a ritrovarti….-
Robert la osservò con occhi lucidi, poi fu il suo turno di pronunciare le promesse.
- Belle… Quando ci siamo conosciuti non ero solo non amato e impossibile da amare, ero un nemico dell’amore. L’amore mi aveva portato solo dolore. Avevo alzato un muro, ma tu l’ha abbattuto. Hai portato luce nella mia vita, spazzando via tutta l’oscurità. E ti prometto che non dimenticherò mai l’abisso tra quello che ero e quello che sono ora… Ti devo molto più di ciò che riesco a dire a voce…- afferrò l’anello e Belle vide le mani di entrambi tremare come foglie quando Robert le mise l’anello al dito – come fai a vedere l’uomo dietro il mostro? Non lo saprò mai…-
Belle scosse il capo e gli sorrise calorosa.
- Ma quel mostro non c’è più. E può darsi che l’uomo dietro di lui sia imperfetto, ma lo siamo tutti.  E ti amo per questo…. A volte, il libro più bello è quello con la copertina più polverosa. Ed altre volte, la tazza più bella è scheggiata…-
Vide Robert ormai prossimo alle lacrime e lei seppe di non poter più trattenersi dall’abbracciarlo.
Così, quando il pastore li dichiarò marito e moglie, Belle si lasciò andare a un piccolo pianto e fu con gioia che finalmente riunì le labbra con quelle di Robert.
Dentro di lei, le stelle erano esplose in un culmine di giochi d’artificio.
Robert la prese sotto braccio e insieme percorsero il viale, mentre gli amici li sommergevano di riso e petali di rosa. 
Belle sorrise a tutti radiosa, si voltò ad osservare Robert e non resistette dalla voglia di tornare a baciarlo, provocando una serie di fischi di approvazione.
- Ti amo…- gli sussurrò.
- Ti amo anch’io…-
Si avvicinarono alla macchina e salutarono gli invitati per andare a scattare qualche foto ricordo.
 
 
La sala che avevano scelto, era molto particolare.
Era una sorta di grossa struttura in vetro, che però inglobava al suo interno parecchie piante, che creavano una sorta di contrasto netto con la rigidità della superficie trasparente.
Gli alberi e le cortecce, erano intrecciate da luci bianche, mentre dai tavoli si innalzavano una serie infinita di colori, tutti provenienti dai centrotavola, dove erano stati istallati led uniti a fiori.
L’idea era venuta a suo padre, che le aveva confessato il sogno di poter unire le luci colorate, con la morbidezza dei fiori veri.
Il risultato era molto delicato e rendeva l’atmosfera impregnata di magia. Inoltre Belle adorava il poter alzare lo sguardo ed osservare la luna e le stelle nel cielo.
- Signore e signori, facciamo un applauso al signore e la signora Gold! Invitiamoli al centro della pista per il loro primo ballo!-
Robert la prese per mano e la guidò al centro della pista.
Belle si sentiva un po’ in imbarazzo, non abituata a stare al centro della scena, ma quando la mano di lui le sfiorò la schiena, tutte le paure si sciolsero come neve al sole.
Partì la colonna sonora della Bella e la Bestia e lei non resistette dalla voglia di poggiare il volto sul suo petto.
- Mi sembra impossibile che siamo qui, marito e moglie…- confessò emozionata.
- Invece è così… E mi sembra ieri che abbiamo ballato fuori da quel balcone, immaginandomi questa musica di sottofondo…-
- Sì! Poi l’abbiamo ballata davvero la notte di capodanno, ma poi…- Belle non trattenne le lacrime e lo strinse ancora più forte.
- Sono sicuro che Bae ci sta osservando. Stanotte l’ho visto in sogno e mi ha detto che è fiero di me… Ed io ci speravo così tanto… Oh, Belle, mio figlio mi manca tantissimo e sarei uno stupido a non ammettere che avrei voluto vederlo al posto di Robin, come mio testimone di nozze… Ma la vita è così, ha sempre qualcosa da darti e altro da prendersi… Ho trovato te, ma ho perso lui… Questo non è giusto, ma non posso farci niente… Non posso piangermi addosso e non vivere più. L’unico modo che ho per renderlo felice, è vivere… Ed io sono tornato a vivere solo per te, Belle. Ti amo tantissimo, sei la mia forza e sei la luce della mia vita-
Belle non riuscì a rispondergli, perché ormai le lacrime le stavano inzuppando il viso.
- Ti amo tantissimo, Robert, ti amo all’infinito… E amerò per sempre anche Bae… Non lo dimenticherò mai, perché è stato il mio migliore amico e nessuno potrà mai rubargli quel posto…-
La musica continuò, ma ad un tratto Belle si sentì tirare per la gonna.
- Ehi! Guarda chi c’è qui…-
Robert rise divertito e prese in braccio il piccoletto.
- Zia Belle! Iihihihihiihih!! Ti voglio bene!! E anche nonno Robert!!!-
Robert sorrise e strinse forte il suo nipotino.
Belle gli prese una piccola mano e ballarono insieme, uniti da un profondo e sincero amore.
Subito dopo cambiarono musica e inserirono balli di gruppo, quindi Belle fu contenta di trascinare gli amici in pista. Era sempre uno spettacolo vedere Emma ballare ed Henry si divertiva tantissimo a prendere in giro la mamma insieme a Killian.
- E’ un mascalzone!- commentò Robert, mentre tentava di mettere insieme due passi di danza – E pensare che ha solo due anni e mezzo!! E parla già correttamente! E non smette un attimo di prendere in giro tutti!-
- Parli così perché sai che la prossima vittima sarai tu!-
- Per favore, fai silenzio… Ho preso lezioni di ballo e adesso sono un ballerino provetto-
- Sarai anche bravissimo con i balli tradizionali, ma nei balli di gruppo sei un disastro!- lo canzonò Belle, facendogli vedere come si ballasse la macarena.
- Però sai, adoro quando fai quella cosa con il bacino….- le sussurrò ad un orecchio.
Belle non gli rispose, perché era il momento di saltare sul posto.
In cuor suo fu lieta di vedere lo splendido lato B del marito cimentarsi con quel movimento di bacino che lui amava tanto vedere…
Beh, quella era la conferma che la bellezza di una persona, fosse anche una questione di punti di vista…
 
 
Dopo parecchie portate e parecchi balli, finalmente Belle e Robert fecero il classico taglio della torta, che era a tre strati, decorata con rose rosse e ghirigori in glassa bianca.
- Auguri agli sposi!!!- urlarono tutti e dopo l’ennesimo bacio, finalmente lasciarono la torta ai camerieri e poterono dedicarsi alle foto con gli invitati.
Non erano in molti, ma Belle ci tenne ad invitare anche i genitori di Emma, di Ariel, di Sean e Ashley, la nonna di Ruby e i dipendenti di Killian William e Anastasia, che erano entrati nella loro comitiva ormai da tempo.
Robert non aveva voluto nessuno, ad eccezione di Robin che era diventato quasi come un fratello. Per quella sera l’uomo aveva portato anche il figlio Ronald e Belle fu contenta di vedere che il bambino si trovava benissimo con Regina. La donna si trasformava quando era con il piccolo e Belle trovò che avesse un forte spirito materno racchiuso in sé. Sicuramente sarebbe stata un’ottima madre in futuro.
- Non ce la faccio a mangiare ancora…- le sussurrò Robert, calcandosi gli ultimi pezzi della torta.
- Lasciala, se non ce la fai più. Io ne mangerò un pezzo solo per assaggiarla, ma abbiamo mangiato troppo e sto per scoppiare…-
- Beh, vorrà dire che dovremmo darci molto da fare con l’attività fisica…-
Robert le soffiò all’orecchio con quella sua sensualità che la faceva morire ogni volta. E lei rabbrividì, proprio come sempre.
- Robert… Sono stanca… Andiamo via…- gli disse in un sussurro.
- E la tua torta?-
- Ho fame di te…- si voltò appena e si avvicinò alle sue labbra, mantenendo però quella distanza estenuante che li accendeva più di una miccia.
- Ti piace tanto questa distanza che ci distrugge, eh?-
- Sì… Trovo che un bacio che non c’è fisicamente, possa essere molto più sensuale di un bacio vero. Sai, si dice che l’attesa del piacere è il piacere stesso…-
- Continui a farmi paura. La ragazza innocente ha lasciato il posto a questa donna malata di sesso…-
- Non malata di sesso, solo malata di te… Ti amo, Robert-
- Ti amo anch’io…-
Robert le sfiorò la gonna in seta, compiendo dei piccoli movimenti rotatori che la fecero sospirare di piacere.
Con delicatezza l’uomo iniziò a far  salire un pezzo di stoffa dietro l’altro, finchè non le sfiorò le calze bianche.
- Ti voglio da impazzire…- le disse avvicinandosi alle sue labbra ancora un po’, senza però sfiorarle.
Belle inghiottì e capì che era davvero l’ora di andare.
Si alzò fulminea e lo prese per mano. Robert le sorrise complice, salutarono gli invitati consegnando le bomboniere, lanciò il bouquet, che finì tra le mani di una esterrefatta Emma e che non aveva alzato un dito per prenderlo al volo, poi finalmente insieme si diressero verso la macchina.
Li aspettava la loro prima notte di nozze.
 
 
- E’ stata proprio una bella cerimonia!- commentò Emma non appena arrivarono a casa, poggiando il bouquet sul tavolo del soggiorno.
- Stavolta mi tocca ammetterlo: Belle era stupenda! Sembrava quasi una regina delle nevi!-
Killian poggiò il cappotto, mise Henry nella culla e si lasciò cadere nell’ampio divano.
- A Belle piace tanto il natale e si vedeva benissimo quanto fosse a suo agio in quell’ambiente e con Robert al suo fianco. Sono contenta! Finalmente ha coronato il suo sogno d’amore e Robert è la persona giusta per lei… Certo, non è la classica “brava persona”, ma credo che il concetto di “bravi”, possa essere facilmente frainteso…-
- Beh, anche tu stai con un bad boy…-
Emma si voltò divertita.
- Sì, sei un ragazzo cattivissimo. E mi chiedo ancora come un mascalzone come te, sia riuscito a farmi innamorare così tanto…- si stese per lungo e appoggiò il capo sulle gambe di lui.
Killian le sorrise, poi iniziò ad accarezzarle i capelli con dolcezza e a farle dei piccoli grattini dietro la nuca.
- Me lo domando anch’io ogni santo giorno. Ma tutte le volte, non trovo una risposta… - fece una pausa e le dita le sfiorarono il collo con una lentezza estenuante. Emma si tese sotto al suo tocco, ma non gli diede la soddisfazione di emettere alcun suono.
- Belle dice che non c’è un perché all’amore: succede e basta…- concluse al posto suo.
- Allora sono stato fortunato. Ho trovato te ed ho trovato Henry… Siete diventati la mia famiglia…-
Emma si girò appena per poterlo guardare negli occhi.
Quella sera Killian indossava un elegantissimo smoking ed Emma lo apprezzava in quelle vesta che difficilmente gli vedeva addosso.
Si specchiò tra i suoi occhi e le sembrò assurdo che fosse passato più di un anno, da quando avevano finalmente preso la decisione di portare avanti una relazione sentimentale.
Emma era da sempre una persona molto insicura e certamente la gravidanza e la morte di Bae non l’avevano aiutata ad avere più fiducia nella vita.
Ma poi le cose si erano aggiustate e tra lei e Killian, era tutto così naturale che si chiese come fosse possibile che si frequentassero da così poco tempo e aver raggiunto tali livelli di sintonia.
Fu per questo che già a natale, decisero di andare a convivere.
Emma non riusciva più a vivere con i suoi genitori, voleva essere una donna indipendente e lo stipendio di vice sceriffo le permetteva di pagarsi un affitto, anche se alla fine non ve ne fu bisogno, perché Killian insistette per trasferirsi da lui.
La casa di Killian era molto grande e si divertirono a rimetterla in sesto comprando alcuni mobili nuovi all’Ikea.
Killian aveva anche preparato delle stampe bellissime da appendere alle pareti e riservarono un piccolo angolo della casa anche ai loro affetti che non c’erano più, di modo che Henry potesse familiarizzare con loro durante la crescita (specie con il papà).
Tutte le domeniche portavano un mazzo di fiori per Liam e per Bae ed Henry iniziava ad affezionarsi alle incisioni sulle lapidi.
Killian, stava mantenendo la promessa e ogni sera, prima di andare a dormire, raccontava ad Henry una versione di Peter Pan che aveva per protagonisti lui e Bae. Killian era capitan uncino, ma una versione molto più buona (e che non vestiva in calzamaglie), mentre Bae era un uomo che era stato trasformato in bambino e rapito da Peter Pan.
Ogni tanto, quando Henry era ormai nel mondo dei sogni, gli sentiva sussurrare anche dello stesso amore per una giovane Wendy dai capelli biondi, di cui entrambi si erano innamorati.
Nella versione a storia, Bae rimaneva in vita e Killian non diceva mai chi avesse scelto la donna alla fine.
Le scappò un sorriso a quei ricordi, era impressionante quante doti nascoste avesse. Lei lo amava ed era felice di sentirgli dire che era stata una fortuna aver trovato lei ed Henry, la faceva sentire sicura ed amata.
- La fortuna mia e di Henry, è stata trovare te… Ti amo, Killian…-
Emma si mise a sedere e gli accarezzò la giacca, trovandola morbidissima sotto le dita.
- Ti amo anch’io, Emma… E… Lo sai? Credo che dovremmo pensare anche noi al matrimonio… Vorrei averti con me per sempre-
- E mi avrai per sempre… Aspettiamo che Henry cresca un po’ e poi gli daremo dei fratellini. Saremo una grande famiglia-
Killian le accarezzò la schiena, fasciata da un bellissimo pizzo rosso.
Cercò la lampo e la scese con lentezza infinita.
- Quindi è un sì?- chiese baciandole il collo.
- E’ un sì-
Killian la guardò con quei suoi occhi cristallini e lei rabbrividì.
Sorrise quando la prese di peso e la poggiò sul letto matrimoniale.
Era bellissimo il poter contare su qualcuno che ti ama davvero.
Spesso si ha la certezza di essere condannati alla solitudine, ma in realtà, si aspetta solo l’arrivo dell’altra metà di luna, che condividerà il cammino della vita, fino alla fine dei giorni…
 
 
Quando entrarono in casa, scoprirono con dispiacere e divertimento che i loro amici avevano riempito ogni superficie con strati e starti di cotone.
Belle rischiò di avere una crisi allergica e fu con fatica che arrivarono in cima alle scale.
- Domani mi sentono… Che idee assurde!- ringhiò Robert, che tentava inutilmente di togliere batuffoli di cotone dalla splendida giacca.
- Dai, è solo uno scherzo innocente…- gli rispose, tentando inutilmente di rabbonirlo.
Quando aprirono la porta della camera da letto, Robert si zittì.
- Ehi, cosa c’è? Perché sei diventato serio all’improvviso?- gli chiese.
Robert si fece da parte per un attimo, così Belle lo sorpassò per vedere cosa ci fosse, ma lui la sorprese alle sue spalle, la prese tra le sue braccia e le fece oltrepassare la porta proprio come una sposina.
- Dovevo tener fede alle tradizioni…- le disse asciutto.
- Non pensavo fossi un tipo da tradizioni, ma ok, mi sta benissimo…- gli sfiorò le labbra e fu solo allora che si voltò per la prima volta.
La sua reazione, fu la medesima del proprio marito. Non credeva ai suoi occhi.
- Sono dei pazzi…- commentò Robert solamente.
E Belle concordò con lui: il letto era cosparso da petali di rosa, di un rosso talmente intenso, che spiccava con il chiarore della luna. C’era nell’aria un forte odore di arance e cannella e alcune candele erano lasciate accese negli angoli della stanza.
Ma la cosa sorprendente, era un arazzo con raffigurante il bacio di Klimt, fatto di fiori e rinchiuso in una cornice trasparente.
- Sarà opera di papà…- concretizzò Belle e dovette ammettere che era stato davvero bravo.
- Spero non appassiscano col tempo, è un arazzo davvero ben fatto-
Belle si avvicinò e potè capire dai gambi che si trattava di fiori finti.
- No, non appassiranno! Che bello, sono felice!!-
Belle si lasciò coinvolgere dall’entusiasmo, poi vide che avevano lasciato anche un piccolo contenitore di bolle di sapone e si divertì a mandarle verso Robert.
- Così mi obbligherai a tuffarmi sotto la doccia con tutti i vestiti…- gli disse, togliendole la boccetta e stringendola tra le sue braccia.
- Oh, non sarebbe una cattiva idea…- gli rispose facendogli l’occhiolino.
- Ormai non mi stupisco più delle tue battute a doppio senso… -
- Dai, sono solo frasi innocenti…-
Robert le sorrise a un soffio dalle sue labbra.
- Sì, lo so…-
Belle socchiuse gli occhi, inebriata dall’aroma di cui era impregnata l’aria, specie perché si mischiava al profumo di muschio di cui sapeva Robert e i sensi si attivarono in balia della percezione, ormai fuori dal suo controllo.
- Ehi, siamo marito e moglie, adesso…-
- Sì, finalmente sei la Signora Gold… Adoro chiamarti signora Gold… Senti come suona bene?-
Belle si sporse in avanti, cercando disperata le sue labbra, ma Robert indietreggiò e scappò dalla sua presa.
- Robert, vieni qui…- lo supplicò. Ma l’uomo in risposta le sorrise, corse un po’ e scappò via dalla stanza – no, Robert… Torna qui!-
Belle aprì la porta e fu nuovamente invasa dai rotoli di cotone.
- Prova a prendermi…- gli sentì dire da un punto indefinito del pian terreno.
Scendere fu una vera tortura, perché inciampava con il vestito da sposa e fu con disperazione che tolse la giacca, per rimanere con lo strato sottile di seta.
- Robert, dove sei?-
Si aprì un varco tra il cotone e le sembrò di vedere una sagoma nera muoversi in salotto.
Stavolta usò l’astuzia e tentò di nascondersi sotto il cotone e strisciare piano sino ad arrivare alla poltrona, dove lui se ne stava comodamente seduto.
Continuò a strisciare piano, sperando di non far rumore, poi, quando gli fu alle spalle, urlò “BUH!” per farlo spaventare.
Certo Belle non si aspettava che Robert si mettesse a ridere e che la buttasse di peso sul divano, dove la sovrastò con tutto il suo magnifico corpo.
- Ciao… Finalmente ti ho acciuffata…-
- Veramente sono stata io a trovarti…- puntualizzò.
- Le posizioni indicano chiaramente chi abbia pescato cosa…-
Robert le accarezzo le gambe da sopra il tessuto morbido e lei sentì già i battiti del cuore accelerare la sua corsa.
- Sei crudele…- rispose, tremante dal forte desiderio.
- Sai, sei davvero bellissima con questo vestito e per tutta la sera, ho solo desiderato poterti accarezzare e slacciarti quei bottoncini uno ad uno…-
Per enfatizzare il messaggio, portò un braccio dietro la schiena e la sollevò, per farla arrivare all’altezza del volto.
Belle si perse tra i suoi occhi così scuri, così profondi, ma allo stesso tempo dolcissimi.
- Mi sei mancato tantissimo ieri. Non riesco più a starti lontano nemmeno per un attimo-
Robert gli sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e la baciò in un angolo delle labbra.
- Tu mi sei mancata ancora di più. E starti vicino, senza poterti toccare, è stata una tortura, ma adesso basta. Adesso sarai mia…-
Robert congiunse le labbra in un gesto focoso e disperato.
Belle schiuse subito le labbra e permise alle lingue di danzare insieme.
Portò le mani sulla schiena di Robert e gli accarezzò la giacca disperata.
Lui iniziò a liberare un bottoncino dietro l’altro, ma all’ultimo si fermò e la prese per mano.
- Saliamo di sopra… E’ un peccato lasciar sole tutte quelle dolci rose…-
Salirono le scale tenendosi per mano, ma la voglia di aversi era troppa, così fecero parecchie pause lungo il corridoio, dove Belle ne approfittò per togliergli la giacca e strappargli la camicia dal petto.
- Ehi, sta diventando un brutto vizio… Se continui così, dovrò ricomprarmi tutte le camicie…-
- Scusa…- gli rispose, andandogli a torturare il collo finalmente scoperto.
- Oh, Belle…-
Robert sospirò di piacere e le scoprì un pezzo di pelle, che torturò volentieri con le labbra.
Quando finalmente arrivarono in camera da letto, Robert chiuse la porta alle sue spalle e tolse i residui di cotone dal petto e dai pantaloni.
Belle non era messa meglio, ma l’uomo si illuminò quando la vide tentare di scrollarsi di dosso tutti quei batuffoli, con il risultato di far scivolare una spallina del vestito e scompigliarsi l’acconciatura.
Robert si avvicinò con uno dei suoi soliti sguardi furbi, la fece girare e liberò l’ultimo bottone rimasto.
Si aiutò con le mani e fece scivolare il lungo abito, che cadde a terra con un tonfo.
- Uhau, sei bellissima…- le sussurrò all’orecchio.
Portò le braccia a cingerle la vita e le accarezzò il ventre piatto, rinchiuso sotto un corpetto molto provocante. Le mordicchiò il collo e torturò ogni angolo del suo corpo, spostando le dita nei punti che la rendevano più sensibile.
Belle si lasciò trasportare dal forte senso di piacere. Poggiò il capo sulla spalla di Robert e gli strinse i capelli, sollevando le braccia e portando le mani sulla sua nuca.
Robert ne approfittò e iniziò a torturarle i seni da sopra la stoffa.
- Ti amo…- gli sussurrava impaziente. Poi non ce la fece più, si voltò e lo baciò con forza.
Era meraviglioso quello che provava ogni volta che le bocche si incontravano.
Belle si accendeva ed esplodeva come giochi d’artificio ogni volta che la accarezzava.
Le mani di Robert, volarono ancora una volta dietro la schiena e iniziarono a liberarla dall’ingombro del corpetto. E quando rimase con la biancheria in pizzo, Robert boccheggiò, per poi farla cadere con dolcezza sul morbidissimo manto di petali.
Rotolarono parecchie volte tra i petali rossi e le lenzuola bianchissime.
La temperatura fresca del letto, contrastava con il calore dei corpi, ma Belle trovò che la morbidezza dei petali, li accompagnasse in quella danza di corpi proprio come l’acqua fa con il corpo, quando lo si lascia scorrere leggero.
Robert si prese cura di lei e Belle fu felice di ricambiare quelle attenzioni donandogli più piacere che potè. Donarsi alla persona amata, era un pezzo indispensabile di una storia d’amore.
Belle non aveva mai creduto che il sesso in una coppia potesse contare così tanto, ma con Robert, capì che chi ama davvero, non può fare a meno di voler intrecciare le proprie virtù con quelle dell’altro.
L’amore è un sentimento che racchiude in se tante emozioni e tante percezioni. Non vivere anche solo una piccola parte di essa, significa perdersi una parte dell’altro che merita di essere conosciuta.
Quando i corpi diventavano un tutt’uno e Belle accoglieva Robert in sé, era lì che capiva quanto fossero un’unica entità. Non capiva dove finisse la sua anima e iniziasse quella dell’altro. Erano un po’ come quei dipinti che sono separati fisicamente, ma racchiudono gli scorci di uno stesso soggetto.
Separati, eppure uniti. Era questo il bello dell’amore.
Quando raggiunsero l’apice del piacere, lasciarono che le lenzuola li avvolgesse e che la delicatezza dei petali li cullasse dolcemente.
- Ehi, Robert, sono contenta di essere la signora Gold…-
- Lo sono anch’io…- le rispose in un sussurro.
Belle si voltò appena e poggiò i gomiti sul suo petto.
- E sai? Avevi ragione sulla storia dell’astinenza dal sesso, ho assaporato ogni istante assaggiandoti con brama e dolcezza, proprio come quando non mangi un dolce per mesi e poi torni a farlo. Il primo assaggio lo godi con tutto il cuore e cerchi si lasciarti trasportare da quel miscuglio di emozioni che ti avvolge dall’interno… Ma poi ti viene una gran fame ed hai solo voglia di divorarlo in un sol boccone. Ecco, ho provato esattamente queste emozioni…-
Robert si sporse appena e la baciò, per poi tornare a sfiorare il morbido cuscino.
- Io l’ho sempre detto che il tuo corpo mi sazia più di qualsiasi pasto. Sono contento che anche tu sei riuscita a percepire questa sottile sfumatura… E comunque, è bello poterti riabbracciare… Mi sei mancata…- la strinse forte e le baciò la nuca.
Belle ispirò profondamente e si lasciò beare dall’odore del suo corpo.
- Mi sei mancato anche tu…-
Finalmente dormirono pacificamente, senza più sentire il freddo che li aveva investiti nell’ultima settimana.
 
 
Belle stava sognando di essere una giovane ragazza che era costretta a lavorare come serva dell’oscuro signore di un maestoso castello, che però iniziò ad amare sempre più con lo scorrere dei giorni.
Quando Belle tentò di baciare Tremotino, lui la rifiutò, dicendole che nessuno avrebbe mai potuto amare una bestia.
Un suono lungo si diffuse attorno alle pareti e la Belle del sogno ebbe paura di Tremotino, che le stava urlando talmente forte da far vibrare il pavimento.
Poi il suono si fece sempre più insistente. Il pavimento si ruppe, ma Tremotino la prese per mano, tentando inutilmente di non farla cadere già.
Si svegliò di soprassalto, sentendo le urla di Robert accanto a sé e un suono che non riuscì a distinguere in un primo momento.
- Che succede?- domandò stropicciandosi gli occhi. Tirò su il lenzuolo, notando di avere ancora il corpo nudo.
Robert sembrava invece non curarsi dello stato di nudità, ma continuava a rovistare tra i cassetti sempre più nervoso.
- Me la pagano, oh sì che me la pagano…-
- Ma cos’è questo suono?- gli chiese, sentendo ancora quella che aveva tutta l’aria di essere…
- E’ una sveglia del cavolo!- la anticipò lui – sta suonando da dieci minuti buoni, ma non riesco a trovarla…-
- Oh, quindi è stata la sveglia a far arrabbiare Tremotino-
- Cosa?- le chiese smettendo per un attimo di aprire i cassetti.
- Niente, era solo un sogno…-
Belle si alzò e aiutò il marito nella ricerca.
- Non è da nessuna parte… E’ in questi casi che rimpiango di non avere dei poteri magici! I “cari” amici, sarebbero inceneriti in un istante!-
- Ma hai guardato sotto il letto?- chiese, notando che il suono provenisse dal basso.
- Sì, è stato il primo posto dove sono andato a cercare non appena mi sono svegliato…-
Belle, però, sentiva il suono farsi via via più nitido. Prese il cellulare e azionò la torcia, si calò sotto il letto e notò un piccolo fagotto agganciato alle doghe in legno.
- Bingo!- sganciò il fagotto e si affrettò a uscire.
- Ehi! Ma avevo già guardato!-
- Sono stati furbi: sapevano che avresti guardato sotto il letto ancora intortino dal sonno, quindi non avresti pensato che fosse agganciato alle doghe… -
Passò il fagotto a Robert e l’uomo staccò la sveglia con estrema soddisfazione. Il silenzio tornò a far da padrone alla camera da letto.
- Adesso sì che si ragiona! Sono appena le 9 del mattino!-
Andò a coricarsi sconsolato, ma Belle notò che dentro il fagotto c’era anche una lettera.
- Sentì un po’: Carissimi amici, siamo ENORMEMENTE dispiaciuti per il disagio creato, ma volevamo svegliarvi con la giusta “scossa!”. Spero abbiate passato la vostra prima notte di nozze facendo grossa baldoria, così come speriamo abbiate gradito la nostra “soffice” accoglienza nella dolce dimora. Le rose sono un’idea romantica di Emma, così come il volervi augurare una buona giornata, facendovi sapere che in frigo troverete dolcetti di ogni tipo, per una prima colazione degna di un principe e una principessa. Più tardi verremo ad aiutarvi per togliere il cotone, godetevi questi ultimi attimi di serenità. Firmato la gang più maldestra di sempre-
- L’avrà scritta Killian, ne sono certo…-
- E’ sempre un idiota, ma mi stupisce che abbia coinvolto Emma nelle sue idiozie! Lei non lo farebbe mai!-
Belle poggiò la lettera sul comodino e tornò a farsi abbracciare dall’adorato marito.
- Beh, sai, due persone che si amano, vogliono condividere anche il più folle dei gesti con il proprio partner…-
- Davvero? E tu che gesto folle condivideresti con me?-
- Lo scoprirai molto presto…-
Belle era curiosa, ma lui la baciò e tornò a dormire.
 
 
Qualche ora dopo, si fecero trovare pronti per fare colazione insieme agli amici e fu con gioia che Robert andò ad abbracciare il piccolo Henry.
- Nonno! Ha nevicato!!!- disse contento, andando a giocare con il cotone.
- Beh, non è propriamente neve, ma facciamo finta che lo sia…-
- Buongiorno!- disse Killian abbracciando Belle – avete dormito bene?-
- Spiritoso… Ed Emma, non me lo aspettavo da te…-
- Io ero contraria- rispose alzando le mani arrendevole – ha fatto tutto lui…-
- Lo sapete che al vostro matrimonio ci vendicheremo, giusto?- gli disse Robert minaccioso.
- Me lo merito. E a proposito, preparatevi perché ci sposeremo molto presto!-
- Davvero?- rispose Belle entusiasta.
- Sì, cioè, no…- Emma si mise le mani ai capelli e andò a recuperare Henry in mezzo al cotone – in realtà è un progetto che abbiamo in mente per i prossimi anni. Ma ci lavoreremo…-
- Fantastico! Ma non vedo l’anello…- commentò Robert, osservando la mano sinistra di Emma.
- Datemi tempo, per ora è una proposta ufficiosa, ma volevamo foste i primi a saperlo…-
- Grazie del pensiero… Allora si deve festeggiare! Andiamo a mangiare i dolci che ci avete lasciato!-
Si recarono tutti insieme in cucina, prepararono del tè e fecero colazione gustandosi ogni dolciume con gola.
Quando finirono, toccò loro tentare di togliere tutto il cotone dalla casa, ma era un’operazione difficile con Henry che ributtava tutto per terra.
- Robert, per favore, tienilo occupato mentre noi finiamo…- gli disse Belle mentre metteva in un sacco un grosso blocco di cotone.
- Io? E che cosa facciamo?-
- Fagli vedere un classico disney, vedrai che apprezzerà…-
Robert prese in braccio il nipote, ma invece di portarlo in salotto, si diresse al piano di sopra.



Dopo circa due ore, finalmente fu tutto in ordine.
Emma e Killian scesero in cucina a preparare il pranzo, mentre Belle andò a recuperare il neo marito e suo nipote.
Cercò in tutte le stanze, ma non lo trovò. Rimaneva un’ultima stanza e ci entrò con il cuore in gola.
-… E questo era il tuo papà quando andava a scuola. Sai, era un bimbo molto ubbidiente, gli piaceva giocare con gli altri bimbi e stare con loro anche per studiare. Da questo ha preso tutto dal nonno!-
Belle lo osservò attentamente, seduto sul letto di Bae, con Henry seduto sulle sue gambe e che osservavano insieme un vecchio album di fotografie.
Si avvicinò piano e si sedette anche lei in quel letto che sembrava emanasse ancora l’odore di Bae.
Robert le lanciò un’occhiata carica di sentimenti contrastanti, così Belle lo prese per mano e lo aiutò a voltare pagina.
- Oh, sì! Qui c’ero anch’io!- intervenne – questo è il giorno del mio diciottesimo compleanno e Bae mi aveva preparato insieme ad Emma una bellissima festa a sorpresa!-
- Sììì! Belle le feste!!!- commentò battendo le mani.
Poi Henry si spazientì e volle vedere più foto che potè in pochi istanti.
- Ti sono piaciute le foto?- gli chiese Robert, andando a sistemare l’album dei ricordi.
Henry in risposta battè le mani e nascose il viso sulle gambe di Belle.
- Hai avuto una buona idea… Fa bene ad Henry sapere più cose di suo padre…-
- Quando avrà l’età giusta, gli regalerò ogni album. Gli sembrerà di conoscere suo padre, grazie anche ai nostri ricordi…-
Belle prese Henry in braccio e si avvicinò a Robert.
- Sei un nonno meraviglioso…- gli sfiorò appena le labbra, poi scesero al piano di sotto, dove si intrattennero in piacevoli conversazioni e progetti idilliaci sul matrimonio di Emma e Killian.
 
 
A non meno di due giorni, Belle finì dopo tanta fatica di preparare le valigie per la loro luna di miele.
Robert non aveva voluto pronunciarsi sul luogo dove sarebbero andati, anche se per Belle andava bene anche trascorrere un giorno intero in quella magnifica residenza di periferia.
Misero tutto in macchina, salutarono Emma, Killian, e il piccolo Henry, fecero una piccola sosta alla tomba di Bae e partirono insieme per una nuova avventura.
Fu solo dopo aver oltrepassato i confini di Storybrooke che Robert si decise a parlare.
- Allora, mi dici dove stiamo andando?-
- Guarda nel cassetto del cruscotto…-
Belle fece come le era stato detto. Trovò una mappa e la aprì. C’erano segnati diversi punti tra gli stati uniti e l’Europa.
- Che significa?- chiese sconvolta.
- Quello che vedi. Faremo tappa in diverse città degli USA e dell’Europa-
- Ma… E il nostro lavoro?-
- Andremo lì per lavorare…-
- Non capisco…-
Robert accostò in un’aria di sosta e si voltò ad osservarla.
- E’ semplice: andremo a parlare d’Arte in giro per il mondo-
- Co…Come?- Belle ebbe un mancamento, ma si tenne stretta al sedile.
- Sono anni che non fanno che chiedermi di tenere delle conferenze ed ho pensato che, forse, potevamo unire l’utile al dilettevole, andando in giro a spargere il nostro sapere nelle varie regioni del mondo-
- Uhau! E’ un’idea grandiosa! Ho sempre sperato di assistere ad una tua convention!-
- Ma tu sarai la mia spalla! Mi aiuterai e interverrai come mia seconda a ogni tappa. Quindi ho pensato che potevamo trascorrere due settimane a New York prima di iniziare il tour, così potremo discutere insieme dei temi da trattare e preparare il discorso… Che ne dici?-
Belle sentì il cuore mancare diversi battiti e non si accorse nemmeno di essere in balia delle lacrime.
- Oh, Robert, è fantastico!- si buttò tra le sue braccia e lo strinse forte a se – ti amo ed è la cosa più bella che potessi fare per me… Ho sempre desiderato conoscere il mondo e tu stai rendendo questo sogno realtà!-
- Allora sarà meglio sbrigarci, mancano molte ore per arrivare a New York e avevo pensato di fare alcune tappe lungo il tragitto…-
Ripartirono insieme e Belle si sentì più orgogliosa che mai.
Erano da poco marito e moglie, eppure lei non si era mai sentita più speciale di adesso.
 
 
Quel viaggio, durò più di un anno e riuscirono ad arrivare in tempo per le nozze di Emma e Killian, che a discapito di quanto avevano preannunciato, avevano deciso di concretizzare il rapporto piuttosto in fretta.
Belle si godette la cerimonia e gioì nel vedere i suoi amici così felici, insieme ad un Henry ancora più felice per la sua mamma e per quello zio che gli voleva bene come un secondo padre.
Belle si toccò il ventre e aspettò la fine della serata, quando lei e Robert furono ormai a letto, per dire all’uomo le fatidiche parole.
- Robert?- lo chiamò quando lui era ancora in dormiveglia.
- Cosa c’è, tesoro?- le rispose accarezzandole i capelli.
- Devo dirti una cosa…- fece un profondo respiro, poi si voltò per osservare la sua reazione.
- Dimmi…-
- Aspettiamo un bambino! Sono incinta!-
Vide gli occhi di Robert illuminarsi di nuova vita. La strinse forte e le accarezzò la pancia, da cui si intravedeva appena il rigonfiamento.
 
 
La vita è piuttosto strana.
Spesso pensi che un evento increscioso, come l’essere rimandata due volte ad un esame universitario, possa segnare la tua esistenza e causarne il declino non solo personale, ma anche di chi si vuole bene, come il proprio padre.
Ma un incontro, anche casuale, può essere la soluzione a quel determinato problema. E la soluzione, può trasformarsi in qualcosa di nuovo e sbocciare in una rosa che non si credeva possibile potesse fiorire nel proprio giardino.



Molte volte, si ha la presunzione di classificare le persone in “buoni e cattivi”, ma dovrebbe essere ormai chiaro che il confine che delimita l’uno e l’altro, è piuttosto sottile.
Non sono le nostre azioni che fanno di noi quello che siamo, ma sono le nostre scelte!
Non esiste solo la luce, o l’oscurità, ma esse coesistono in ogni individuo, sta solo in noi decidere quale delle due parti far prevalere.
 
 
La vita ci toglie ogni giorno qualcosa, ma al tempo stesso ci dona qualcosa.
Tutto ha un prezzo su questa terra e ogni azione verrà sempre ripagata.
Bisogna solo pazientare.
Bisogna stringere i denti quando la vita ci strappa via le cose e le persone che amiamo, ma allo stesso tempo bisogna godersi gli affetti e trattarli come il più prezioso avere, tenendo a mente che quello potrebbe essere l’ultimo istante di felicità, per questo va vissuto fino in fondo.
 
 
Non tutti i mali vengono per nuocere e spesso dal rapporto più conflittuale, nasce il rapporto più forte e duraturo.


 
Il bello della vita, è la sua imprevedibilità.
Ma soprattutto, il bello della vita è amare e lasciarsi amare.
E all’amore non c’è età, non c’è colore di pelle, non c’è distinzione tra sessi, non c’è gerarchia…
Siamo tutti uguali, ognuno di noi ha il diritto alla felicità, insieme alle persone che si amano.


Perché la vita, è come una rosa: è piena di spine, ma il suo profumo e i suoi colori, ripagano da ogni sofferenza.
 
 
E la vita, è come un’opera d’arte.
Può essere non capita da un osservatore esterno, ma poco importa.
L’opera d’Arte è il frutto del suo tempo e il frutto del pensiero dell’artista.
La vita, è un insieme di colori, di linee, di sensazioni, che spesso mettiamo per iscritto, o che si tace, tenendola ben nascosta in angoli remoti dell’IO.
E il bello, è il poter arricchire il proprio bagaglio, conoscendo le esperienze di vita di chi ci sta intorno.



L’arte e la vita, ci danno ogni giorno una grande lezione: la Felicità la si può trovare anche negli attimi più Tenebrosi… Se solo uno si ricorda di accendere la Luce!
 
 

FINE
 
 
Ecco il vestito di Belle

http://bestdress.org/wp-content/uploads/2011/06/white-winter-wedding-guest-dresses.jpg
 
 
Sto male.
Non posso credere che siamo davvero giunti alla fine di questa storia! ç_ç
Per circa 18 settimane ho scritto e corretto ogni capitolo ed è stato un onore condividere con ognuno di voi questa mia idea nata un po’ per caso, dalla voglia malsana di avere Gold come sorta di insegnante di ripetizioni di storia dell’arte.
Abbiamo alternato momenti di fluff che più fluff non si può, ad altri più tristi… Abbiamo pianto e abbiamo riso, ma quello che spero davvero, è che questa ff abbia lasciato in voi un qualunque tipo di emozione.
Mi sono divertita tanto a scrivere quest’ultimo capitolo. Ho inserito davvero tanto, ma tanto humor,  perché nella serie tv il pre-matrimonio è stato piuttosto triste e doloroso, invece volevo che si godessero questo momento come una coppia normalissima.
Ho anche cambiato l’abito di Belle, non perché l’altro non mi piaccia, ma perché desideravo vederla con un abito lungo dato che non si trattava di un matrimonio un po’ last minute.
Quindi tutto è bene quel che finisce bene!
I luoghi che ho descritto non esistono davvero, sono frutto della mia mente, però mi piacerebbe partecipare ad un matrimonio così.
Invece gli scherzi casalinghi, sono ispirati a scherzi che i miei parenti hanno fatto a neo sposi, specie quello della sveglia va molto di moda! XD
 
Vorrei ringraziare davvero, ma davvero di tutto cuore ognuno di voi per aver seguito la mia storia con così tanta passione. Sono stata felice di leggere e rispondere ad ogni recensione, le vostre parole e il vostro affetto mi hanno resa una donna felice.
Quindi vi invito a lasciare una recensione per quest’ultimo capitolo, magari per farmi sapere se la storia nel totale vi è piaciuta, o se non vi è piaciuta…. Magari se vorreste tirarmi pomodori, o petali di rosa… Non so! XD mi fa piacere conoscere i vostri pareri!
 
 
I programmi futuri non prevedono nuove long fic, ho in mente una short fic che però non so quando potrò mettere per iscritto, dato che è un periodo un po’ incasinato.
Spero però di tornare presto, perché scrivere è davvero liberatorio!
 
 
E niente, grazie ancora di tutto, un bacio!!!
 
 

ATTENZIONE SPOILER S4
 
 
Per il viaggio di nozze, sì, mi sono ispirata ai piani di Rumple andati in fumo. Mi piaceva l’idea che potessero oltrepassare i confini di Storybrooke e condividere insieme questa bella esperienza.
Speriamo anche di vedere presto un baby Rumbelle!!!
Adesso chiudo davvero, grazie a tutti! E’ stato un piacere condividere le mie passioni con voi ;)
  
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