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Autore: madelifje    14/01/2015    5 recensioni
Una volta ti ho detto di non avere nessuno. La tua risposta è stata semplice: "Hai me".
Il per sempre era sottinteso.
*
Contest 'Write me a letter' sul forum di efp
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Freddie Mclair, James Cook
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick dell'autore: idkrugens sul forum | pantarhei
Titolo: Acqua di mare
Fandom: Skins UK
Pacchetto scelto (+ personaggi, prompt, canzone & citazione che contiene): Roma – Cook/Freddie | foto | “Il mondo contiene tantissime persone morte” | How to save a life (The Fray).
Elementi utilizzati: Tutti tranne la canzone
Genere: Angst, Introspettivo, Triste
Avvertimenti: Linguaggio un po' volgare in alcuni punti
Rating: Arancione, per il linguaggio
Introduzione: «Una volta ti ho detto di non avere più nessuno. La tua risposta è stata semplice: “Hai me”. Il “per sempre” era sottinteso.»
N.d.A.: Era da una vita che volevo fare una cosa del genere, un Cook dopo la morte di Freddie. Perciò, quando ho letto l'elenco dei pacchetti, non ho quasi avuto dubbi. Premetto di non avere ancora visto Skins Rise, perciò non ho idea di cosa succeda a Cook dopo il finale della quarta stagione. Se lo stile non è per niente elaborato, è perchè ho cercato il più possibile di essere IC, sbarrando le parti che l'orgoglio di Cook gli impedirebbe di dire apertamente. Vi avverto che la mia mente è in grado di partorire cose davvero angst. Questa è una di quelle. Detto ciò, godetevela :)

 




 
 
Acqua di mare



 
Caro Freddie,
Freddie,
Ciao, Freddie, come va?
Freds,
Spero che l’inferno ti piaccia, Freddie
Ehi, Freds.
 

Sono in spiaggia.
A Brighton, per la precisione, ma non chiedermi cosa ci faccia qui.
Ho intenzione di ficcare questa lettera in una bottiglia vuota di rum – che per adesso è ancora mezza piena – e poi buttarla in mare. Magari qualcuno la leggerà.
Non sono così stupido da credere che tu la troverai. I morti mica sanno leggere. I morti non parlano nemmeno. I morti non piangono. I morti ti perseguitano e basta. Il mondo contiene tantissime persone morte, Freddie, e non gliene frega un cazzo se tra loro ci sei anche tu. Con che coraggio continua a girare come se niente fosse, giorno dopo giorno, se tu non sei più qui?
(Da ubriaco divento un fottuto poeta, eh Freds?)
 
 

È passato un mese dal tuo funerale. Sai, credo che ti sarebbe piaciuto. È stato bello, ma non bello bello, bello… bello. Bello-funerale, ecco. Io l’ho guardato da lontano, non volevo che mi vedessero, ma sono riuscito comunque ad ascoltare. Il discorso toccante del prete ha fatto piangere tutti i presenti. Effy non c’era. Gran bel discorso. T’hanno messo vicino a un grande albero, tuo padre diceva che ti sarebbe piaciuto. Ero quasi tentato di dirgli che invece tu l’avresti odiato, che avrebbero dovuto metterti su una collina, ma non mi sembrava il caso. Puoi anche non crederci, ma pure io ho un cuore. È stata una cerimonia semplice. Hanno parlato di tragici incidenti con una banda. Ci hanno creduto tutti tranne tua sorella. Gli altri se n'erano andati da mezzora, lei era ancora lì. È crollata in ginocchio. Piangeva.

Come lo so? Sono rimasto per quasi due ore.
 
 
 
Stai tranquillo, Effy sta bene. Non è ancora andata fuori di testa del tutto e non si è nemmeno buttata da un ponte. Non glielo permetterei; non perché la ami ancora, ma perché non voglio dare al tuo fantasma una ragione in più per perseguitarmi. Sì, a volte ti vedo. Sembri davvero tu, sia nell’aspetto che nel modo di parlare. Come fai a dirmi di non fare cazzate anche da morto? Sei diventato il mio angelo custode o cosa? Cristo, deciditi. O sei morto o non lo sei. E, se lo sei, fai il favore di startene insieme agli altri morti. Perché io non voglio un finto Freddie. Voglio il mio migliore amico. Mi va bene anche se pensi solo a Effy, se mi dici sempre di non fare cazzate, se mi rompi i coglioni, se alzi il volume della radio quando la musica fa schifo, se t’arrabbi perché piscio in una bottiglia, se mi guardi come se fossi spacciato o come se mi odiassi. Ecco, mi andrebbe bene anche un Freddie che mi odia.
Basta che tu sia qui con me
 
 

Ho ammazzato quel figlio di puttana. Lo so cosa mi diresti, so di essere un assassino. Ma lo rifarei tante di quelle volte, Freddie, non ne hai idea.
L’ho ammazzato. L’ho sentito gridare, bestemmiare, lamentarsi, piangere, fino a implorare pietà. Poi mi ha supplicato di ucciderlo e l’ho accontentato. Avevo il suo sangue sui vestiti, sulle mani, sulla faccia, in bocca. Piangevo. Ero lì che lo massacravo e non riuscivo a non pensare a te. Anche tu avrai gridato, bestemmiato, pianto fino a implorarlo di smettere. L’hai anche pregato di ammazzarti? Dimmi la verità. Non mi incazzo, lo giuro. Non l’hai fatto, vero? Tu sei Freddie. Sei sempre stato migliore di me e non ho nemmeno fatto in tempo a dirtelo. Tu però lo sapevi. Dimmi che me lo si leggeva in faccia. Dimmi che sapevi di essere importante. Dimmi che non te ne sei andato credendo che ti odiassi.
 
 
 
Sai qual è il punto? Avrò anche spaccato il cranio di quel bastardo, ma tu sei ancora morto.
 
 
 
 
Ti chiederai perché cazzo mi sia venuto in mente di scriverti. No, non vado da nessuna analista. È che ho trovato una foto. L’ha scattata JJ chissà quanti anni fa, il giorno in cui ci siamo presi la nostra prima sbronza. Me lo ricordo ancora benissimo. Mi ricordo che ti eri vestito come un cazzo di Justin Bieber dei poveri perché speravi di rimorchiare. Mi ricordo la musica di merda che passava in radio, mentre JJ accostava perché io dovevo vomitare. Mi ricordo la tua risata mentre le cantavamo a squarciagola, quelle canzoni bruttissime, con i finestrini abbassati e l’aria gelida che ci faceva rabbrividire. Abbiamo sbagliato strada un sacco di volte ma eravamo troppo andati per chiedere indicazioni. JJ straparlava e noi facevamo la gara di rutti. È stata l’unica volta in cui hai vinto tu. Dimmi che te lo ricordi. La foto è stata scattata prima che sballassimo del tutto. Ti tengo un braccio intorno alle spalle. Guardiamo l’obiettivo. Ridiamo. È successo prima di Effy, prima del casino e noi ridiamo. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe finita così? Quando pensavo all’età adulta vedevo anche te. Condividevamo lo stesso appartamento e facevamo baldoria tutte le sere. In un brutto appartamento, che però costava poco. Tu volevi qualcosa di meglio, a me andava bene così. Io ero single, tu stavi ancora con Effy. JJ aveva fatto chissà quale scoperta scientifica ed era diventato ricco.
Chissà perché, nelle mie fantasie morivo sempre prima io.

Sai Freddie, il punto è che −
Mi manchi
Manchi a tutti.
 



Tra poco la bottiglia di rum sarà finita. Ci siamo quasi, Freddie. Sto scrivendo questa merda perché voglio finalmente dirti tutto. Magari dopo smetterò di vederti, di credere che tu sia semplicemente a casa di Effy e che tra un po’ mi scriverai perché hai voglia uscire. Perché vuoi bigiare e “un po’ di compagnia non guasta”. Perché hai litigato con tuo padre e vuoi parlare un po’. Perché in televisione hai sentito una bella barzelletta. Perché siamo Freddie e Cook. Il tuo fantasma la pianterà di tormentarmi? Lo so anche io che non ho fatto in tempo a salvarti. Non mi serve qualcuno che me lo dica, soprattutto se quel qualcuno è un tuo surrogato. Ecco perché lo sto facendo, perché così le voci spariranno. Fa una paura maledetta, però. Se davvero smetterò di vederti, sarà finita. Finita finita. Perché deve andare così?
 



La bottiglia di rum è vuota. So che farò un sacco di errori di ortografia, ridotto così. Ignorali.
La bottiglia è vuota. Adesso piego questa lettera penosa e ce la metto dentro. Ok?
Nella bottiglia non c’è più nemmeno una goccia di rum. È per questo, perché l’ho finita tutta, che mi trema la mano. Cosa credevi?
Ho finito e dovrei sbarazzarmi di questa lettera. Per poi andare avanti con la mia vita, si spera. Oppure potrei farla finita qui, tanto per scoprire se si metteranno a dire cose belle anche al mio funerale. Cinque sterline che non lo faranno. Ci stai?
Sento che il tempo sta scadendo.
La bottiglia di rum è vuota. Ci metterò dentro la lettera. Potrei fare un passo e affondare con lei, con te, nel mare di Brighton.
Qui con me c’è il tuo fantasma, sai, e mi ha detto di non farlo. Gli ho risposto di farsi i cazzi suoi. Mi sa che se l’è presa. Questo finto Freddie ha il tuo caratteraccio.  E la tua voce. E i tuoi capelli orrendi. E gli stessi occhi incazzati che mi fanno capire che, in fondo, mi vuoi bene
Sarebbe così facile non dargli retta.  


Ti voglio bene, bastardo.
“Fratelli fino alla fine.”
Una volta ti ho detto di non avere più nessuno. La tua risposta è stata semplice: “Hai me”.
Il “per sempre” era sottinteso.
Potevi dirmelo, che era una maledetta bugia.
 
 


Ho deciso.
Un giorno, amico. Un giorno andrò avanti. Un giorno avrò qualcosa di simile a una vita. Un giorno smetterò di arrabbiarmi quando salta fuori il tuo nome. Un giorno inizierò a parlare di te al passato. Un giorno guardare la nostra foto non mi farà così tanto male. Un giorno gli incubi smetteranno. 
Ma un giorno ci rivedremo, all'Inferno, e tu mi sorriderai con quella faccia da schiaffi che ti ritrovi e ci abbracceremo e saremo Freddie e Cook e io riderò e potrò dirti con fierezza di aver vissuto.
Di aver continuato per tutti e due. Di essere andato avanti, non importa dove. Tu non hai scelto di morire, Freddie, e non lo farò nemmeno io.
Potranno dire quello che vorranno al mio funerale, ma non che James Cook fosse un codardo.
Un giorno all’Inferno ci rivedremo e forse tu potrai essere orgoglioso di me.
 
 
-Cook


 
P.S. Probabilmente questa lettera sarà bagnata in alcuni punti. Non farti strane idee, idiota, è acqua di mare
  
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