a- aNGEL
[Cora/Geppetto]
Avere di nuovo un cuore che batteva nel petto era una
sensazione cui Cora ancora riusciva del tutto ad
abituarsi, nonostante fossero ormai passati già alcuni mesi. Non era semplicemente
il fatto di sentire un muscolo pulsare dentro il proprio petto, un cuore
implicava qualcosa di più: soffrire per le colpe del passato, sperare per il
futuro e vivere intensamente ogni istante del presente. La dimensione del tempo
filtrata attraverso le emozioni era qualcosa che lei aveva dimenticato del
tutto, così come aveva dimenticato l’accelerazione dei battiti che
inevitabilmente si ritrovava più volte a provare; temeva per un attacco
cardiaco ogni volta che sua figlia la abbracciava oppure che il suo nipote
acquisito le esprimeva il proprio affetto.
Una sensazione simile gliela davano anche gli sguardi del
falegname della città, per esempio. Ma tuttavia, si trattava di un rischio che
le piaceva, un infarto che ricercava, altrimenti non si sarebbe spiegato come,
a dispetto di quel presunto malessere, passasse sempre più tempo nella bottega
dell’uomo. Anche se quel giorno a dire il vero una scusa ce l’aveva, una scusa
che portava il nome di “regalo di Natale”; non ne sapeva molto in proposito, ma
quando si ritrovò tra le mani una scatolina verde con un fiocco rosso, ebbe la
certezza che un altro microinfarto sarebbe arrivato.
Sciolse il fiocco con lentezza, sollevò il coperchio e quello
che apparve ai suoi occhi fu una piccola creazione di legno a forma di angelo.
Non le venne nessun infarto, ma quasi istintivamente le lacrime si formarono
nei suoi occhi, mentre le labbra si curvarono in un sorriso a metà tra l’amaro
e il divertito.
“E’ davvero bellissimo… Ma credo
che un soggetto del genere dovresti regalarlo a qualcun altro”
Geppetto non sembrò sorpreso a quell’iniziale rifiuto, anzi
forse se l’era aspettato benissimo, per questo la sua reazione non si fece
attendere. Prontamente, le bloccò la mano prima che potesse richiudere la
scatola e le rivolse un sorriso dolce e comprensivo.
“Io invece l’ho creato pensando proprio a te, Cora”
La frase fece d’istinto trasformare il sorriso della donna in
una vera e propria risatina amara.
“Bè, allora avresti dovuto mettere
le corna al posto dell’aureola… Posso essere tutto
tranne che un angelo io”
“Hai ragione, non sei un angelo” concordò allora lui,
annuendo con fare pensieroso “Non rappresenta quello che sei, ma quello che
saresti potuta essere se le tue scelte fossero state diverse e che puoi ancora
essere, se le tue scelte da oggi in poi saranno migliori” continuò,
afferrandole dolcemente una mano e mostrando quella premura che fin dal loro
primo incontro aveva voluto riservare “Per esempio potresti scegliere di venire
ad un appuntamento ufficiale con me… Questa sì che
sarebbe una buona scelta” aggiunse, in tono vagamente divertito.
Cora ridacchiò di nuovo, stavolta con
allegria, e fu in quel momento che la tachicardia tornò a farsi sentire.
“Geppetto, mio caro Geppetto…
Nessuno ti ha avvisato che potrei rubarti il cuore e chiuderlo in un cassetto?”
scherzò con un tono fintamente crudele, nel tentativo però di fare luce su una
reale difficoltà su una loro possibile relazione.
“Oh, temo che per quello sia troppo tardi…”
rispose lui però, confermando la sua dolcezza e le sue intenzioni.
Si guardarono negli occhi per qualche secondo: due mezzi
sorrisi quasi imbarazzati sul volto di entrambi e un’aria emozionata che
trapelava nelle loro espressioni che li facevano quasi sembrare due ragazzini.
Fu la donna a rompere improvvisamente l’incanto; richiuse con accortezza la
scatolina e gli rivolse un ultimo sorriso, prima di manifestare la sua
intenzione di lasciare il negozio.
“Vada per stasera alle otto” confermò però prima di andare
definitivamente “Mi raccomando non da Granny, che mi
sembra abbastanza gelosa del nostro rapporto”
Con un’ ultima risata in merito all’immagine di un ipotetico
triangolo amoroso, i due si salutarono definitivamente e Cora
si ritrovò in strada con un sorriso sulle labbra, sincero e autentico che non
sembrava accennare a voler sparire. Prima di iniziare il tragitto verso casa Mills, si prese però qualche secondo per riguardare di
nuovo quell’angelo di legno ed era assurdo come la nuova visione di quell’oggetto
si riempisse di un intenso significato.
Era il simbolo che aveva ancora l’opportunità di essere
felice e di amare qualcuno, stavolta per davvero.
Perché Geppetto era davvero bravo a costruire oggetti.
E forse sarebbe stato bravo anche a ricostruire il suo cuore.
NDA:
Si continua sulla scia del crack e siamo arrivati (per
fortuna vostra!) al penultimo prompt! Credo che
qualche spiegazione per la coppia assurda sia doverosa, ma mi limiterò a dire
che avrei voluto vedere una Cora con la piena facoltà
di amare in giro per Storybrooke e credo anche che
Geppetto sarebbe potuto essere un valido candidato per un’ipotetica storia d’amore.
E poi, relativamente al prompt, un angelo di legno
creato da Geppetto mi è sembrata una buona idea ahaha
Alal prossima con l’ultimo appuntamento, Snowman.