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Autore: Vanexius    18/01/2015    0 recensioni
Versione modificata di ''Sherlock, I am here'' pubblicata con il mio vecchio profilo efp.
Cosa potrebbe mai accadere se le menti brillanti come quelle di Sherlock Holmes e John Watson si unissero in un estrema lotta contro i Dalek?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nel reparto giocattoli Mary si lasciò cadere su un divano di pelle, preso da chissà quale casa. Guardava fissa il liquido giallognolo della camomilla al limone che si muoveva in base alle scosse che fuori mano mano si facevano sentire sempre più forti. 
La lampadina si accendeva e si spegneva e Mary temeva un altro blackout. Ma la sua mente stava pensando a un uomo. A un uomo che aveva lasciato andare da solo in quell'inferno. I cannoni amici cessarono il fuoco. I Dalek nemici che voleva entrare sono stati fermati. 
''John.. Sherlock.. vi prego. Vivete.'' pensò la donna. 
- Mary, sei qui! - disse una voce femminile alquanto familiare. Molly entrò piano piano nella sala. 
Mary annuì. - Come stanno i bambini?- Aggiunse. 
- Stanno bene, spaventati ma salvi. - Disse in risposta la castana che intanto la guardava con aria preoccupata. 
- Ti vedo malinconica, che hai? Non dirmi che hai i sensi di colpa per aver lasciato andare John da solo..? - 
Mary non rispose ma Molly capì che quello era un sì silenzioso. 
- Perchè l'hai fatto? - 
- L'ho capito dal suo tono di voce, dai suoi occhi, dalle mani.. da tutto. Era convinto. Ho capito che davvero era l'unico in grado di riportare quel testardo di Sherlock sano e salvo. Lui lo ama. - 
Molly rimase leggermente attonita, poi alzò un angolo della bocca. - Lo so. L'ho sempre saputo! - Ridacchiò leggermente. 

                                                                                                               ~  
Fuori il vento si era alzato improvvisamente. John dovette trovare riparo sotto un pezzo di lamiera grigria che doveva essere appartenuta a qualche grande grattacielo. 
Lo sguardo di John era rivolto soltanto verso il pensiero di trovarsi uno Sherlock vivo. L'idea di rimanere solo, di nuovo, non gli andava giù. E non voleva nemmeno pensarci! 
Il capitano rimase in quel piccolo riparo precario per svariati minuti, finché il vento non si fermava. 
- Non devo perdere tempo! Ogni secondo è prezioso. - S'incoraggiò il capitano, tenendo ben saldo il fucile nella mano. 
Corse. Corse per quanto potessero reggere le sue gambe. Sperava vivamente di non incontrare quei maledetti robot. 
Però non ci volle molto a trovare un corpo a terra e John sgranò gli occhi. Cappotto blu, ricciolini. Gli bastarono quei due elementi per capire che quel corpo era di Sherlock. 
- SHERLOCK! - Urlò John in preda alle lacrime. - Maledetto idiota! - 
Prese in braccio quel corpo freddo, controllandoli i battiti cardiaci. Era deboli ma c'erano. - Meno male! - Commentò John asciugandosi gli occhi. L'aveva ritrovato, vivo.  - Sherlock... ehi Sherlock... ci sei? - Lo sbatté leggermente per farli riprendere i sensi. ''Dimmi di sì, ti prego!'' 
- John... sei tu... vero? - 
- Sì. - E lo guardò come una madre guardava un proprio figlio dal ritorno di una guerra. Sherlock non credeva di ritrovarsi un John così davanti gli occhi. 
- Non sei ferito, vero? - 
- Ho una fitta dolorosa alla gamba... credo che mi sia entrato un pezzo di ferro o qualcosa del genere. - 
- Sei sempre il solito sbadato! - Ma a John il destino non gli riserva il tempo di cantar vittoria. 
- EXTERMINETE! - il grido robotico di un Dalek apparve alle spalle di John. Non ebbe nemmeno il tempo di puntare con il fucile che già il Dalek aveva acquistato terreno. Si preparava ad attaccare e Sherlock, che a stento di reggeva in piedi, prende John e si buttarono a terra insieme prima che il colpo del robot li colpisse in piedi, creando un buco enorme sul muro.
Sherlock aveva fatto da scudo a John. Un comportamento del genere non l'avrebbe mai accettato da un tipo come Sherlock. Ma lo fece, lasciando stupito John. 
l Dalek si preparò di nuovo a colpire ma questa volta venne fermato in tempo da un suono che al Dalek parve la fine. Il suono del TARDIS si faceva sempre più vicino, fino a quando una cabina blu telefonica apparve dal nulla accanto ai due inglesi. 
John si ricordò che Mary ne parlerò di uno strano tizio che andava in giro per il tempi a bordo di una cabina blu. Riconobbe che lui era il Dottore. La loro unica salvezza. 
- Presto entrate! - una voce misteriosa si sentì da dietro la porta del TARDIS che si aprì velocemente. 
- Ora tocca a me fare l'eroe! - Disse John prendendo per un braccio Sherlock. Il Dalek ne fu furioso e preparò di nuovo il colpo.
Ci volle un attimo prima che il colpo fu sparato in direzione del TARDIS. 
Ci fu del fumo intenso ma del TARDIS nessuna traccia. 
I due inglesi entrarono subito della cabina blu, guardando stupefatti dalla grandezza. 
- E' più grande all'interno! - Commentò John, mentre Sherlock stava ragionando su come era possibile. 
- Chi sei tu? - Disse Sherlock. 
- Io sono il Dottore. - Commentò l'undicesimo Dottore. - E ora, si parte per la salvezza del mondo! Geronimooo! - Fece strane cose con delle leve e pulsanti ma alla fine riuscirono a salvarsi sia loro e chissà.. anche la Terra. 
  - Bentornato, Sherlock - 
   
 
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