Videogiochi > Tekken
Ricorda la storia  |      
Autore: Walpurgisnacht    20/01/2015    0 recensioni
Niente. Più i ragazzacci di Tekken giocano a D&D, più succedono cose contrarie a ogni logica e buon senso.
Se poi si aggregano quelli di King of Fighters... apriti cielo.
[Dall'associazione a delinquere Mana Sputachu e Subutai Khan]
[Fa parte della serie crossover Tekken/KoF Lost in Savepoint]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hwoarang, Jin Kazama, Ling Xiaoyu, Steve Fox
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Lost in Savepoint'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Io mi rifiuto.”

“Eddai, Hwoa…”
“A me va benissimo se non gioca, eh.”
“Kazama, per favore! Dai Hwoarang, non fare così…”
“Ho detto di no!”
“Che palle che sei, però!”

Povero Steve, che pazienza ha. Fare da babysitter e mediatore per Hwoarang non è il massimo, ma è l’unico che in genere lo fa ragionare. Però in questo caso sta fallendo miseramente.

“Oh sentite, lasciatelo lagnare in un angolo che io voglio giocare con gente intelligente.”
Yagami, Kami del cielo, non ti ci mettere anche tu. Jin gli dà supporto ridacchiando; quei due sono diventati pappa e ciccia fin dal loro primo incontro, e se non fossi sicura al cento per cento della loro eterosessualità sarei quasi gelosa.

“Insomma Hwoarang, ti decidi o no?” sbotta poi Jin, voltandosi verso di lui, “Va bene che di solito le nostre sessioni durano parecchie ore, ma se riusciamo a cominciare prima delle undici non sarebbe male…”

“No, DM di ‘staceppa! Io MI RIFIUTO di giocare col mio Grommarush ridotto in quelle condizioni!”
“Ehi, mica è colpa nostra se Miracolo non è andato a buon fine!” intervengo io. Che non si dica che io, Tu’urkan il rakshasa stregone e Djeketh il monaco githzerai (ovvero Steve), non si sia fatto nulla per cercare di salvare il non molto prode Grommarush Thunderfist!

“...è ridotto ad un blob. Un gigantesco, schifoso e quasi inerme BLOB” ringhia Hwoarang, “mi dici come dovrei interpretarlo?!”
“...facendo BLOB?” risponde sarcastico Yagami, e tocca di nuovo a Steve doverlo tenere calmo. Esasperata, mi giro verso il mio brontolone preferito: “Avanti Jin… sii clemente…”
Jin mi guarda torvo attraverso i suoi (fighissimi, modernissimi, PORNISSIMI) occhiali, poi sbuffa: “Oh, e va bene! Ehi, ehi Hwoarang!”

“Che c’è?” ringhia l’interpellato.

“Se Grommarush muore in questa sessione ricordati che puoi crearti un personaggio nuovo. Sarebbe già il quarto, ma va beh.”
“...Kazama, mi stai forse proponendo di barare?” sorride sornione. “Il divino DM interverrà personalmente per uccidere l’agonizzante Grommarush?”

“Neanche per idea. Ti sto solo ricordando che c’è questa possibilità… invece di fare inutili scene madri.”
Hwoarang lo fissa in silenzio per qualche secondo, probabilmente cercando di far lavorare l’unico neurone che ha; poi si divincola dalla stretta di Steve e, finalmente, si siede.

“Avanti, diamoci una mossa.”
Vedo Jin inspirare per evitare di saltargli al collo, così decide di distrarsi leggendo le schede dei personaggi. Inarca un sopracciglio, poi si volta verso il suo compare Yagami: “Iori.”
“Hm?”
“L’hai fatto sul serio.”
“Perché?” sorride l’altro.

“Seriamente. Una PIXIE. Tu.”
Yagami allarga il sorriso: “Embè? Ti aspettavi qualche classe estremamente brutale o distruttiva?”
“Effettivamente…” commenta Jin, “è che non ti facevo tipo da FOLLETTI.”

“Non mi piacciono i troll e gli orchi, contento? E i personaggi umanoidi sono banali…”

Jin scuote la testa, ridendo: “Va bene, va bene, Meredith NicEssuss. Era giusto curiosità.”

Devo ammettere che nemmeno io avrei mai associato una pixie a Yagami, centottantadue centimetri di muscoli e piromania, ma d’altronde nessuno assocerebbe un rakshasa a me che sono alta come uno sgabello Ikea. In ogni caso eviterò questo rimarco a Yagami, visto che morde chiunque dica qualcosa che non gli piace, a parte Jin. Prima o poi approfondirò questa sua preferenza per lui...

Lasciamo perdere. Mentre il mio amato DM sistema gli ultimi dettagli prima di iniziare io mi ricordo di fare una cosa: “Ehi Jeb! Ci porti da bere?”
“Arrivo piccoletta, arrivo!”

“Va beh” dice senza provocazione Hwoarang “io sarò un cazzo di blob ma c’è chi è messo peggio di me. E per sua scelta”. Lo sguardo di soppiatto verso Iori la dice lunga su quanto il coreano tenga alla propria vita.

Il mittente della frecciata, che stupido di certo non lo è, comincia a fissarlo come per dire “fatti sotto, sacco di merda, che ti disatomizzo”. Non saprei dire se intende nel gioco o no, ma ho come l’impressione che in entrambi i casi la minaccia possa essere messa in pratica.

Anzi, mentre aspettiamo la birra del nostro georgiano preferito, approfitto della pausa per controllare le statistiche e…

Ammazza. Una caterva di bonus alle caratteristiche, a parte forza che però è inutile per un esserino grande come un mignolo; capacità magiche a scatafottere; riduzione del danno e resistenza agli incantesimi; visione crepuscolare; invisibilità maggiore; Schivare razziale.
Vedi che Meredith ti sfonda come vuole, cubetto gelatinoso.

Finalmente l’alcool arriva. Ci siamo.

Jin prende una sorsata dalla sua pinta e poi dice: “Molto bene gente, si può cominciare. Dunque, l’ultima volta abbiamo assistito alla triste dipartita di Grommarush mentre affrontavate il vampiro che infesta queste terre. E non di certo per chissà quale grande spirito compassionevole nei confronti dei poveri popolani, bensì per fregargli il posto come kingpin della malavita locale. Bravi ragazzi”.

“Oh senti, Tu’urkan vuole un castello privato con le segrete molto ampie per poter approfondire più che può i suoi studi di demonologia” commento, seriosa come non mai. Il mio tigrotto ha delle priorità ben definite e non vede l’ora di vendere quel che resta della sua anima a qualche deforme mostro vomitato dalle viscere di Baator. Magari trattare con Asmodeus in persona, perché no.

“E chi ha detto niente? Gruppo malvagio, intenti malvagi. Mi sarei meravigliato del contrario. Piuttosto non capisco perché la nostra tenera pixie si voglia mettere in viaggio in compagnia di simili ceffi” sorride in direzione di Iori.
Sì, e mò basta veramente però. Siamo in un manga yaoi per caso?

“Perché la pixie si è rotta i coglioni di fare la brava ragazza e vuole menare un po’ le mani, tutto qui”.

“Va bene, va bene. Togli pure la fiamma dal dito, non mi permetterò mai più di fare domande indiscrete. Riprendiamo, su. Grommarush, tutto bene? Sei pronto a rotolare in mezzo alla mischia?”.

“Blob” è l’acuta risposta del fu barbaro.

“Bene. Appurato che in Corea tira l’essere passivo-aggressivi, possiamo davvero darci una mossa. Dunque, fatemi consultare i miei appunti… ok, eravate nella città di Taurensis per riscuotere la ricompensa che il borgomastro aveva messo sul vampiro. Vi presentate al suo cospetto, con Djeketh che tiene nella borsa le prove necessarie per dimostrare l’impresa. Non appena entrate nel suo ufficio, il vecchio si ferma ad osservarvi. Capitelo, dalla porta gli entrano un githzerai mezzo nudo, un umanoide con la testa di tigre, un cubo gelatinoso che gli macchia pure il pavimento muovendosi e un cosino volante che gli si infila nell’orecchio”.

“Sono curiosa dell’anatomia umana. Adesso la finiamo di contestare?”.

“Non contestavo, raccontavo gli avvenimenti. Bene, il tizio vi guarda. Che fate?”.

Steve, tenuto colpevolmente in disparte se non nella sua funzione di anti-Hwoarang, si schiarisce la voce e interpreta: “Gentile siniscalco, vi portiamo buone notizie. Il malefico vampiro che vessava voi e le vostre genti è stato sconfitto, e in questo sacco porto la dimostrazione di quanto affermo. Non ci dovete ringraziare, è stato un piacere e…”.

“No no piccolo Shaolin wannabe, ci deve ringraziare eccome! E non a parole” lo contraddico furibonda. Non sono qui a fare beneficenza, porca la miseriaccia. Da quando in qua i rakshasa vanno in giro a fare del bene? Ringrazia che non lo sbudello seduta stante fregandomi tutti i pochi soldi che può avere in tasca.

“Concordo con il micetto” interviene Iori - e se chiama ancora il mio rakshasa “micetto” dovrà cambiare nome in Ioriko, “la qui presente Meredith NicEssuss ha necessità di sperperare danari in taverna, magari in compagnia di un aitante pixie maschietto.”
Rimaniamo tutti in silenzio per un secondo ad osservarlo; Jin inarca un sopracciglio: “Iori, non vorrei dire, ma le pixie dei soldi se ne fanno poco…”

“E anche ‘sticazzi?”
“...e da che ricordo non copulano molto. Quelle sono le fate della tradizione irlandese.”
“Grazie mille WikiJin” sbuffa Yagami, “ci tenevo a questo rimarco. Posto che mi frega comunque poco, cosa ci può fare una pixie con dei soldi?”

“Ehm… poco e nulla?”

Yagami ringhia: “Che razza del menga ho scelto…”

“Allora, come procedono le cose al tavolo dei nerd?”

Oh Kami del cielo. Ci mancavano giusto i rompipalle ad animare una serata anche troppo animata.

Iori si volta lentamente come la ragazzina dell’Esorcista verso la voce di prima.

“Kusanagi, cosa CAZZO vuoi.”

“Ma come sei scontroso, Iori” sorride l’altro, che ormai dev’essere abituato al caratterino di fuoco di Yagami “volevo solo vedere come vanno le cose alla tua… fatina” conclude sghignazzando.

Iori rimane calmo per non so quale grazia divina, ma è Jin a prendere la parola: “Pixie e fate sono cose completamente diverse, nel caso non lo sapessi.”

...vai WikiJin, così si difende l’onore di un amico.

Kusanagi ride e alza le mani in segno di resa: “Attenzione attenzione, abbiamo un esperto di gnomi e folletti qui!”

E adesso è Jin che cerca di reprimere lo Stronzone con le Lucette.

Che palle, non si può neanche fare una sessione di D&D in santa pace.

“Senti un po’, coso” intervengo, stufa “non hai proprio altro da fare che scartavetrarci i maroni e renderti ridicolo? No dico, basta avvisare, che tanto Yagami ti vuole morto da anni, Jin direi che tra un po’ lo segue a ruota e ammetto che anche io due calci in culo te li darei volentieri.”

L’applauso di Hwoarang mi conferma che approva e la pensa uguale, nonostante non apprezzi particolarmente Yagami. Grazie Corea.

“Oh suvvia Kyo, lasciali giocare in pace…”
“Benimaru!”

Hwoarang si alza di scatto e corre verso il biondo.

No, ma ditelo che non volete che questa sessione vada avanti, eh.

“No ehi, cazzo succede qui? Hwoarang, torna a sederti!” bercia Jin, comprensibilmente piccato. Immagino quindi di non essere l’unica a non voler sentire Scemo & Più Scemo, coi ruoli liberamente assegnabili ad uno o all’altro, chiacchierare come due ragazzine mestruate su profumi, abiti e cotillon.

“Blob” risponde serafico Thermos Vuoto scacciando il fastidio con una mano.

“Lascialo perdere, tanto ha utilità pari al suo QI” chiosa Iori, beccandosi i complimenti di tutti noi. Devo dire che intuisco perché lui e Jin sono tanto pappa e ciccia, il ragazzo ha una certa dose di carisma e fascino.

… non che questo mi faccia fare strane idee su di lui. Sono Kazamasexual.

“Ok, Grommarush il cubetto ha una crisi d’identità e comincia a chiedersi in che direzione andare a schiantarsi. Gli altri tre come intendono prendere la situazione col borgomastro? Eravamo rimasti a Djeketh che nobilmente offriva le prove dell’avvenuto scontro senza chiedere nulla in cambio e Tu’urkan che si incazzava come una biscia perché lui una ricompensa la voleva, spalleggiato in questo da Meredith. Ma tutto ciò è stato esternato dai personaggi o erano commenti dei giocatori?”.

Ok, tempo di far vedere perché mi merito un Oscar sulla fiducia: “Djeketh caro, se ti azzardi a consegnare il contenuto del tuo sacchetto a questo umano senza contropartita... giuro su Ravana che ti faccio indossare il suo cadavere come una seconda pelle”.

“Wow scatolina, sei una dura” esclama Yagami, un sorriso da psicopatico in volto. Devo esserne contenta o preoccupata?

“Comunque concordo con lui, pelleverde. Se non ottengo qualcosa comincerò a punzecchiarti con la mia spadina fino a disegnarti un dito medio sulla faccia”.

Iori Yagami e l’interpretazione, una storia d’amore iniziata male e finita peggio. Ecco, vedete? Al contrario di Jin so vedere in lui i difetti e non mi fermo ad osservarlo con gli occhi spalancati, gli ormoni a tutto gas e una certa amica che inizia con la V tutta fremente.

“Hai sentito, bipede? La borsa o la vita, scegli tu. Per me è indifferente, e anzi potrei preferire la seconda. Una cavia è sempre utile”.

“Ma… ma…” balbetta Steve in vece di Djeketh, esprimendo bene il suo sbigottimento di fronte alla nostra spietatezza. Davvero non sapevi con chi ti eri andato a immischiare, sciocco seguace dell’asceticismo?

“Fa’ silenzio. Finora io e l’orco ti abbiamo sopportato perché sei utile in combattimento. Se vuoi continuare a respirare hai due scelte: adattarti o andartene”.

“Voi… voi siete dei mostri! Peggio del vampiro! Peggio delle catastrofi naturali!” pigola Jin.

“Forse. Ora dacci quel che ci meritiamo o ce lo prenderemo dal tuo corpo ancora caldo”.

“Va bene, va bene! Vi darò tutto quello che ho!”.

“La città, allora? A me sta bene” si intrufola Meredith.

La… città? Oh beh, in un certo qual modo ha senso.

“Sai che quanto dice la mia nuova compagna mi piace un sacco? Consegnaci il controllo di Taurensis”.

“Non… non ve lo posso permettere!” è il valoroso urlo di Steve, subito soffocato da un rapido movimento della pixie. Avendocela davanti mi accorgo che diventa invisibile e nove secondi dopo Djeketh si porta le mani su un occhio.

“Ecco. Tanto uno ti basta e ti avanza”.

“HOLY MOTHER OF GOD! Yagami, come ti sei permesso!” è la sconvolta reazione di Steve, che nelle imprecazioni è sempre molto sbarazzino. Certe volte Hwoarang lo provoca solo per sentire i suoi improperi da perfetto lord inglese.

“Che c’è, mi ero rotto di tanto buonismo inutile” fa spallucce l’interpellato.

“Ragazzi, vi costa tanto rimanere in character?” interviene il diligente DM… che tutti ignorano.

“Ma non possiamo rubare… una città!”

“Perché no? È vietato dal regolamento?” chiede Iori. “Jin, è vietato?”
“Beh… se trovi il modo no, ma-”

“Allora non vedo il problema” conclude serafico Yagami.

“Non è una questione di regole, è una questione etica!” pigola Steve, che è boy scout dentro. Davvero, sul dizionario alla voce bravo ragazzo c’è il suo nome.

“Suvvia Steve, è D&D e non una situazione reale!” intervengo io, “E poi dai, lo sapevi che a questo giro ci eravamo fatti tutti personaggi cattivi…”

Steve sbuffa e incrocia le braccia, rassegnato. A furia di frequentare Hwoarang sta imparando ad essere passivo-aggressivo quanto lui. A proposito…

“Ehi, Corea! Torni a giocare o vuoi parlare ancora della prossima collezione primavera/estate tamarra?”

“Blob” è la sua intelligente risposta. Poi una non deve odiarlo.

“Vorrà dire che Grommarush rimarrà eternamente un blob” commenta Jin, “anche alla prossima sessione.”
“Ehi ehi ehi, no! Avevi detto che se moriva qui potevo rifare il personaggio!”

“E allora incolla il culo alla sedia, con Benimaru puoi fare la portinaia dopo” ringhia Jin, esasperato. Anche come semplice giocatore, Hwoarang riesce ad essere estremamente fastidioso. Anche se dice solo “blob”.

Hwoarang si scusa velocemente col suo nuovo amichetto - e noto che Steve lancia occhiatacce di fuoco, che mi sono persa? - e torna a sedersi, dopodiché interpreta il suo ruolo: “BLOB.”

La voglia di tirargli il tavolo addosso è tanta, ma ci tratteniamo.

“Va bene, riprendiamo” riprende Jin. “Non… non potete pretendere che io vi lasci la città! Sarebbe orribile!”
“Vuoi che passi alle minacce?” rispondo, prendendo in mano il d20. Basta chiacchiere, voglio passare all’azione.

“Vuoi provare ad intimidirlo?” chiede Jin, e faccio cenno di sì con la testa.

“Ok, tira il dado.”

Agito il d20 nel pugno. Avanti tesorino, non deludere mammina…

Tiro.

Quattro.

“Non pensarci neppure!” è la piccata risposta di Jin, e ne deduco che la mia prova è fallita miseramente. Non che con quattro potessi sperare chissà cosa…

Sbuffo.

“Forse non siamo stati chiari, palla di lardo” interviene Iori, dipingendo la sua personale immagine del sindaco “molla la città. Ora.”
“E perché dovrei obbedire ad un moscerino come te?”

Un coro di risate proveniente da un tavolo vicino ci conferma che Kusanagi e compagnia stanno ancora origliano la nostra partita.

“Povero Yagami, sei troppo piccolo per alzare un dito!” se la ride, insieme a un biondo col cappellino che non conosco.

“Kusanagi, perché non te ne torni all’asilo?” urlo, ma Yagami poggia una mano sulla mia per dirmi di lasciar perdere, dopodiché torna a concentrarsi: “Oh, io fossi in te non provocherei un… moscerino in grado di trasformarsi in un lupo” sorride sadico Iori, dimostrando di conoscere benissimo le caratteristiche del suo personaggio.

“Wof! Wof”

Ma Kusanagi ha dieci anni?

“Non… non mi spaventi” prosegue Jin, ignorando i versi.

“Va bene, e io ti azzanno i gioielli di famiglia.”

Jin sgrana gli occhi e lo osserva inorridito. Cameratismo maschile, suppongo.

“Tira per la prova di lottare” dice Jin, e Yagami lancia il d20.

Sedici.

“Ciao ciao palle del sindaco” sorride.

Tsk, fortuna del principiante.

“Yaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaarghvabenevabenevabenelacittàèvostravelacedoaiutoaiutoaiuto!” guaisce il DM, e dal suo volto sofferente si vede che empatizza molto con la disgrazia a forma di Yagami capitata al vecchietto. Aiuta anche la mano sul pacco.

“Si pone un problema, però” esclama Meredith una volta tornata se stessa “siamo in tre, due se come immagino il pelleverde si tirerà da parte… e la città è una sola. Come facciamo, micetto?”.

Gliel’avevo detto. Cioè, me l’ero detto ma è lo stesso.

“Scusa, mi hai chiamato come?”.

“Micetto. Perché, non sei un micetto troppo cresciuto?”.

“Questo micetto sta per farti ingoiare la tua tracotanza, magari assieme alle ali”.

“Oh sì, sono tutta un fremito di paura. Fatti sotto”.

“Uno sviluppo inaspettato” chiosa Jin, a quanto pare divertito da come si stanno mettendo le cose “Oh beh, con un gruppo da galera come il vostro eravate andati d’accordo sin troppo”. Viene seguito a ruota da Steve che, fuori dal personaggio, commenta soddisfatto e spera che finiremo con l’ammazzarci a vicenda. Hwoarang si limita a un “blob” annoiato.

No, non è esatto. Dopo aver blobbato comincia a strisciare lento lento verso di noi.

Uh, ho capito. Spera di lasciarci le penne durante il nostro combattimento, così da poter buttare la scheda di Grommarush nel tritadocumenti e tornare ad avere due braccia e due gambe.

Non ti darò questa soddisfazione, metrosexual della domenica.

“Aspetta Meredith, aspetta” dico alzando le mani “Mi sono lasciato andare, non è il caso di accapigliarci fra di noi per così poco”.

“Poco? Stiamo parlando di una città intera sotto il tacco”.

“Taurensis è grande, vero, ma abbastanza povera e senza particolari fonti di ricchezza. Governarla si trasformerebbe in una cosa noiosa, che peraltro ci bloccherebbe da mete più ambite e meno banali”.

“Quindi cosa suggerisci, micetto?”.

Grrrrrr. Respira Ling, respira.

“Come dicevo prima, potrei trovare proficuo avere dei corpi su cui esercitarmi nella magia nera. Al peggio ci si ricava degli schiavi non-morti. Perché io e te non ci diamo alla pazza gioia con gli abitanti di questa fogna?”.

“Volete… volete... “ annaspa Steve, palesemente inorridito. Su inglese, non prenderti male. Si tratta pur sempre di un gioco.

“Sterminare un po’ di gente, sì. Piace il suggerimento, piccola pixie?”.

Yagami mi scruta attraverso gli occhiali (ma la volete smettere di alimentare i miei fetish?), poi sorride: “Mi piace un sacco l’idea… micetto.”

Hai segnato la condanna a morte della tua discendenza, piromane.

“AAAARGH!”

Tutti si voltano verso Yagami, piegato in due sul tavolo.

“Iori? Che succede?” chiede Jin, preoccupato.

“L-le… le mie… palleh…” balbetta, con le mani sul pacco; Jin si volta verso di me, sconvolto, e così fanno anche Steve, Hwoarang e persino Kusanagi e i suoi amici. Ora non fate più i gradassi, eh?
“Scusa, mi è scivolato un piede” commento, annoiata.

“S-scivolato ‘sticazzi…” ringhia lui, la mano ancora a proteggere ciò che rimane dei suoi gioielli di famiglia - ormai ridotti a bigiotteria da due soldi.

“Tu chiama ancora MICETTO il mio rakshasa e rischi seriamente di diventare un eunuco.”

Iori vorrebbe replicare, ma Jin lo ferma: “Se ci tieni alla tua virilità, lascia stare.”
“Non può passarla liscia!”

“Credimi, io ho vissuto anni sotto lo stesso tetto con lei.”

“Pensavo andaste d’amore e d’accordo” borbotta Iori, “MOLTO d’accordo…”

“Oh certo” risponde Jin, “ma prima che le mie palle conoscessero la gioia hanno passato le pene dell’inferno.”

Yagami non risponde, evidentemente turbato dalla risposta. Che posso dirvi, non è sempre stato tutto rose e fiori tra me e Jin, e quando l’ho conosciuto era simpatico come un dito nel sedere.

“Allora Meredith” riprendo l’interpretazione, “che hai deciso?”
Yagami mi guarda male, poi risponde: “Accetto” e senza aggiungere insulti. Hurrà per la Cina!

“Bene, allora direi che possiamo uscire e cominciare a uccidere gente a caso” trillo, battendo le mani “che ho bisogno di nuove cavie! E potremmo cominciare dal sindaco” sorrido melliflua verso Jin.

“Basta che tieni il piedino lontano dalle mie palle” commenta Jin, sarcastico. Sono circondata da uomini mollaccioni.

“Chi parlava, il Presidentissimo di ‘Stocazzo o il sindaco?” borbotta Iori, ma Jin lo ignora.

Sto per fare razzia di cavie in quel di Taurensis, quando un’altra voce mi distrae: “Sentite un po’, fateci giocare.”

Ci voltiamo.

Kusanagi ci osserva a braccia conserte, con accanto un tizio dai capelli lunghi e biondi e un cappellino rosso.

“Scusa Kyo, non abbiamo una settimana per spiegarti le regole” sorride Yagami, di sbieco “e poi non possono entrare nuovi personaggi in una partita in corso… giusto?” guarda Jin interrogativo. Il quale inarca un sopracciglio: “Beh… in realtà è a discrezione del DM.”
“E al DM non va assolutamente, giusto?” insiste il rosso.

Jin sta per rispondere probabilmente in maniera affermativa, ma si ferma.

Poi sorride. Un sorriso STRONZO, di quelli che faceva spesso durante i primi mesi della nostra amicizia quando voleva farmele girare.

Jin, che cosa hai in mente?

“Perché no? Qualche giocatore in più non farà male, anzi” sorride falsissimo, mentre con una mano indica loro i posti vuoti e invitandoli a sedersi.

“Oh, visto che non è un problema?” trilla Kusanagi sedendosi apposta accanto a Iori, e prendendolo a colpi d’anca per farsi spazio.

“PERCHÉ” ringhia Iori verso Jin.

“Perché sono il DM di ‘Stocazzo” sorride lui, porgendo le schede ai nuovi arrivati. “Ora vi diamo una mano a compilarle, una per Kusanagi e una per… ricordami il tuo nome”
“Terry Bogard” sorride il biondo, afferrando il foglio.

“Come fai a dimenticarti di quello che ha pisciato sulle scarpe di Kusanagi?” commenta Iori, e Kyo lo fulmina con lo sguardo. Terry sorride, beato. Noto una certa somiglianza con Hwoarang e provo un brivido d’orrore lungo la schiena.

“Allora, quando si mena?” chiede Terry.

...bene, ha proprio colto lo spirito di D&D.

“Con calma, con calma” fa il master, serafico. E io quel suo ghignetto lo conosco: è quello delle grandi occasioni, quando qualcosa di gigantesco bolle in pentola.

“Mentre io aiuto i due nabbi a farsi le schede, Tu’urkan e Meredith si dedicano nella loro eccellente imitazione di due macellai. Cominciando dal povero sindaco, giusto?”. Potevi evitare di incanalare tuo zio Lee, ma va beh.

“Giusto. E se la fatina dai piedi di balsa volesse lasciarmi l’onore…”.

“Prego, prego. Inoltre i suoi coglioni puzzavano di marcio, quindi non voglio avvicinarmi più a lui. Esco a fare un po’ di casino”. Ciò detto se ne va svolazzando.

In tutto questo il povero Djeketh rimane interdetto a guardarmi come uno stoccafisso. Poi riesce a mormorare: “L’Abisso accoglierà con piacere uno spirito depravato come il tuo, rakshasa”.

“Lo spero! Sai quante cose si possono imparare da un balor disposto a farti da maestro?”.

“Ho schifo per te e per quell’altra anima persa”.

“Risparmiami la predica”.

In men che non si dica sradico testa e spina dorsale del malcapitato, beandomi della precisione chirurgica con cui ho eseguito l’operazione. Proprio mentre rimiro il mio trofeo, sotto lo sguardo disgustato di Steve e quello scazzato di Hwoarang, si sentono urla e risate provenire dall’esterno dell’edificio.

Mi affaccio e… oh toh, c’è un drago nero di stazza media che semina panico e morte fra i popolani.

Dovrò ricordarmi di confidare a Iori che le pixie possono usare Polimorfosi solo una volta al giorno. Ma lo spettacolino vale pure una trasgressione alle regole. E poi il master pignolo è impegnato e non è in condizione di accorgersene.

Ouch. Ha appena sciolto la faccia di un bambino con il suo getto acido. Che esserino cattivo che sei, Yagami.

“Kazama, ma sul serio è così veloce creare dei personaggi?” sento dire a Kyo, presto spalleggiato dal suo compare.

“Nel vostro caso sì”. E confermo, questa è la voce di Jin lo Stronzo Supremo.

“Perché nel nostro caso? Che vuol dire?”.

“Perché, per mia insindacabile decisione, voi state per interpretare due abitanti di Taurensis che passano dalla via sbagliata al momento sbagliato. Nella fattispecie mentre Meredith il drago sta procedendo all’eccidio dei vostri compaesani”.

… lo dicevo io.

“Ma… ma…” fa per protestare Kusanagi, venendo imperiosamente zittito dalla massima “Noi DM. Noi decidiamo. Tu suchi in silenzio”.

Tu e chi, Jin-kun? L’omino del cervello? O lo Stronzone con le Lucette?

La smorfietta intristita fa capire che la lezione è stata recepita.

Quando Iori intuisce l’andazzo si sfrega letteralmente le mani, pregustando il momento in cui potrà scarnificare il suo acerrimo nemico. Anche se solo virtualmente, ma immagino che la cosa gli dia comunque soddisfazione.

“Bada bene a farmi presente chi sono, Jin”.

“Contaci. Eccoli, arrivano proprio adesso”.

“Mi giro verso di loro, il resto dell’universo ha smesso di esistere. Gli abbrustolisco la faccia. Sono morti?”.

“Stecchiti”.

In questo momento ‘sti due fanno troppo associazione a delinquere per i miei gusti.

“Blob blob?” Blobbity blob” se ne esce dal nulla Hwoarang, forse per farci presente che si sta rompendo. La prossima volta eviterai di tirarti addosso la vendetta di quell’asilo Mariuccia di Jin.

“Ehi, ma non vale!” esordisce Terry “Ci hai uccisi apposta!”
“Io?” replica Jin, portando la mano al petto con fare drammatico. “Per favore. Siete solo stati un po’ sfigati, tutto qui.”
“Sfigati…?” gli fa eco Kusanagi, non molto convinto.

“Ma sì, ma sì. È la sfortuna del principiante” replica Jin, accartocciando le loro schede. “Su su, ora facciamo due nuovi personaggi mentre la Maga Mago’ versione drago si diverte a dare fuoco a tutto.”

“BLOB”.

“Che vuoi?”

“Blob” risponde esaustivo Hwoarang.

“Se il tuo personaggio non crepa non puoi rifarlo” replica l’onorevole DM, “invece di fare la gelatina passivo-aggressiva vedi di farti ammazzare una volta per tutte.”

Hwoarang sbuffa e decide che potrebbe farsi incendiare dal drago Meredith… che giusto in quel frangente ha deciso di tornare moscerino.

“Dillo che l’hai fatto apposta! Dillo!”

“Moi?” commenta Yagami, in una perfetta imitazione del nostro DM. Voi due non me la raccontate giusta.

“Voglio una classe cattiva, eh? Mi raccomando!”

Tendo le orecchie verso Jin e i nuovi arrivati, che a quanto pare stanno ultimando le schede dei nuovi personaggi. Mi chiedo cosa stia combinando… ancora.

“Ok, direi che ci siamo” esordisce Jin, riemergendo dal plico di schede “allora abbiamo Uzgakh il Crudele” indicando Kusanagi “e… Buga. Buga lo Schifido Orco” indicando Terry.

Iori si volta verso il biondo: “...Buga.”
“Buga.”
“BUGA.”

“Che c’è Yagami, non ti piace?” ringhia il biondo, ma Iori non si scompone: “No no anzi, trovo che… ti rappresenti al meglio.”

L’altro lo guarda fisso per un attimo, incerto se prenderlo come un insulto o no, poi sorride e torna a guardare la sua scheda tutto contento.

Noto che c’è un’abbondanza di materia grigia a questo tavolo.

“Bene” dice Jin, “se lor signori volessero prestarmi di nuovo attenzione…”
“BLOB.”
“Muori.”

Promemoria per me: o smetto di giocare con loro, o mi porto un’amica per compensare la cretinaggine che dilaga.

“Dicevo” continua Jin, “torniamo alla fu Taurensis, la morte e la devastazione. Dunque, Meredith è tornata alla sua forma originale, Tu’urkan sta facendo razzia di cadaveri, Djeketh augura disonore alle loro mucche e Grommarush… boh, vaga in tondo alla ricerca del senso della sua esistenza. Mentre state facendo tutte queste belle cose udite dei passi, e al vostro cospetto vi ritrovate due enormi e zozzi barbari. Cosa fate?”

“Blobbity blob” commenta Hwoarang. Comincia a farmi un po’ pena, povero.

“Abbiamo visto cos’avete combinato” esordisce Kusanagi, con un tono di voce rauco nel tentativo di sembrare abbastanza barbaro “e ci è piaciuto. Io sono Uzgakh il Crudele e lui è Buga lo Schifido” indica Terry.

“Buga!” esordisce l’altro, e io fatico a non strozzarmi con la birra trattenendo una risata; Steve accanto a me cerca di fare altrettanto.

“Che ne dite di fare a metà? C’è abbastanza roba da dividerci” continua Kyo, quando Iori si volta di scatto: “Dividere? Perché, che avete fatto a parte spuntare dal nulla? Questo inferno di fiamme è opera mia.”
“Un moscerino come te non ha voce in capitolo” interviene Terry punzecchiando la pixie di Yagami… che gli svolazza intorno per poi pungergli un occhio.

“Ahia!”

“Dicevi, brutto stronzo?” sorride Yagami, serafico.

“Consegnateci quello che avete” continua Kusanagi, ormai calatissimo nella parte “se ci tenete ad andarvene sulle vostre gambe.”

“Altrimenti cosa fai, barbaro?” intervengo io, che il mio rakshasa si sta annoiando.

“Altrimenti vi squartiamo e appendiamo le vostre carcasse putrescenti sopra l’ingresso della nostra caverna”.

“Buga! Buga buga buga!”.

“Sì Buga, lo so che vuoi picchiare un po’ le mani. Adesso ci divertiamo”.

“Puah. Due tizi come voi non sono neanche degni di allacciarci i sandali, almeno a me che li porto. Meredith, vogliamo dare a questi due buffoni quel che si meritano?”.

“Non chiedo niente di meglio… tigrotto. Questo non ti dà fastidio, vero scatolina?”.

“No, tigrotto è ok”.

“Le mie palle ringraziano”.

“Anzi, prima di ridurvi ai minimi termini… se, com’è normale che sia, vinceremo noi e avrete ancora fiato da respirare diventerete i nostri schiavi a vita. Preferenze, Tu’urkan?”.

“Buga te lo prendi tu, non sopporterei di avere un lacchè incapace di esprimersi coerentemente. Almeno Gustronzk sa parlare quasi come un umanoide decente”.

“Mi chiamo Uzgakh, lurido escremento di tarrasque!”.

“E sia, Buga mi sembra al livello intellettivo giusto per farmi da puntaspilli senza rimostranze”.

“Blobbity blobbity blob!” è il fondamentale apporto di Grommarush. Lo ignoriamo con l’anima in pace.

Finalmente cominciamo a far volare i cazzotti, veri o figurati che siano.

Dopo estenuanti tiri, critici e maldestri da entrambi le parti…

“Uff uff puff. Ci hanno fatto sudare parecchio, tigrotto”.

“Già. Ma saranno due ottimi servitori, se hanno capito chi è che comanda qui”.

“Io mi rifiuto!” strilla Bogard “Non farò mai da servitore a Yagami!”.

L’adorato DM si intrufola e dice “Io qui leggo legale malvagio, caro il mio Buga. E lo stesso vale per Uzgakh. I debiti vanno pagati fino in fondo”.

“Machesulserio?”.

“Sul serio. Sempre che non vogliate fare toccata e fuga nella nostra sessione di bravi ragazzi annoiati che passano il tempo sradicando spine dorsali”. Mi devo sentire chiamata in causa, per caso? Guarda che è stato un lavoretto di una maestria e una pulizia non indifferenti.

“No no, va bene. Accettiamo di diventare cavalli… ehm, schiavi”.

“Eccellente” esclamiamo io e Iori in coro. Poi ci guardiamo e sorridiamo maleficamente.

La campagna è appena diventata molto più interessante, piacevole e spassosa.

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: Walpurgisnacht