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Autore: DreamGirl91    24/11/2008    3 recensioni
Murtagh è prigioniero a Uru'Baen nel castello di Galbatorix... ma una frase del re lo farà ritornare con la mente a tempi più felici. E forse il ricordo di una persona speciale sarà la chiave per riconquistare la libertà [Murtagh/Nasuada] POSSIBILI SPOILER DI "BRISINGR" NEI PROSSIMI CAPITOLI
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Murtagh, Nasuada
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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FATE&CHOICES
Meeting you was fate, becoming your friend was a choice, but falling in love with you was beyond my control.


1.Ricordi

"Sono arcistufo di queste stupide duchesse! Sembrano più adatte a un porcile che alla nobiltà!"

Queste erano state le parole del re quando si era dovuto congedare da Murtagh per ricevere una nobildonna di qualche paesino dei suoi sterminati domini. Fortuna che Galbatorix era troppo assorto nei suoi pensieri per accorgersi dell'effetto che le sue parole avevano sortito sul giovane. Murtagh infatti non si trovava più nell'immenso palazzo di Uru' Baen, era lontano mille miglia, in un tempo che gli appariva lontanissimo, benchè non fosse passato poi così tanto tempo da allora. Allora era libero, pur essendo prigioniero dei Varden. Il re non aveva ancora scoperto il suo vero nome e lui neanche immaginava che l'uovo scarlatto di Castigo si sarebbe schiuso davanti a lui. In quel tempo felice aveva pronunciato le stesse parole davanti a Eragon, riferite a quelle stesse nobildonne.

"Non pare una principessa? E il suo portamento! Quando è comparsa sulla soglia, per un attimo mi èsembrata una delle dame di corte di Galbatorix. Ho visto delle mogli di conti e duchi che al suo confronto sembrano più adatte a un porcile che alla nobiltà."

Murtagh accennò un sorriso. Be' era stato un paragone sleale il suo. Davanti a lei chiunque avrebbe assunto un aspetto insignificante. Sospirò. Da quanto tempo non pensava a lei... eppure non era mai riuscito a eliminarla totalmente dai suoi pensieri, ora se ne rendeva conto. D'improvviso, mentre camminava nei corridoi del palazzo per tornare nelle sue stanze, un flash si impadronì completamente dei suoi pensieri e lui la rivide davanti ai suoi occhi, esattamente come l'aveva vista la prima volta. Nasuada.

Murtagh era coricato nel suo letto e ribolliva di rabbia. Non ce l'aveva con Ajihad, al suo posto si sarebbe comportato allo stesso modo. No, lui ce l'aveva con suo padre. Ancora una volta, per il suo maledetto nome non gli era concesso di essere trattato come gli altri. Certo, avrebbe potuto lasciare che i Gemelli controllassero la sua mente, ma per tutta la sua vita, la sua mente era stato il suo santuario, l'unica cosa su cui suo padre e il re non avevano potere, l'unica cosa che non erano mai riusciti a distorcere. E poi c'erano troppi ricordi che non voleva condividere con nessuno.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta. Murtagh borbottò "avanti". Certamente era solo qualcuno mandato dal capo dei Varden per sapere se il giovane fosse finalmente pronto a farsi controllare la mente. La porta si aprì, ma Murtagh non si curò di guardare chi fosse entrato finchè non sentì una voce femminile dolce, ma decisa e solenne. La voce di un capo.
"Salve Murtagh."
Murtagh volse gli occhi verso la porta e subito scattò a sedere. Davanti a lui c'era la creatura più bella che avesse mai visto. Una giovane donna dalla pelle scura, con gli occhi a mandorla, le labbra carnose e gli zigomi rotondi. Portava un elegante vestito rosso scuro, ma aveva un pugnale legato alla cintura. Sorrideva cordiale, eppure il suo viso incuteva rispetto e soggezione. La sua bellezza, almeno agli occhi di Murtagh, era paragonabile e anzi superiore a quella di Arya. Quando gli occhi dei due ragazzi si incontrarono, i due rimasero a guardarsi per un lungo istante.
Poi la giovane disse:
"Se è un brutto momento posso..."
"No! Ti prego rimani." rispose velocemente Murtagh. Non voleva che lei se ne andasse.
La ragazza accennò una risata argentina, musica per le orecchie di Murtagh, e parlò ancora.
"Bene allora. Piacere di conoscerti. Io sono Nasuada, la figlia di Ajihad." tese la mano, che il giovane strinse alzandosi in piedi.
"E' un vero onore Nasuada." disse accennando appena un inchino. "Sei qui per conto di tuo padre?"
"Sì e no. Mio padre vuole sapere se sei pronto a sottoporti all'esame dei Gemelli e io sono venuta a portarti il messaggio per avere modo di conoscerti."
"Conoscermi?" chiese Murtagh stupito "Perchè volevi conoscermi?"
"Io..." esitò lei "Non lo so esattamente. Però qualcosa mi dice che ho fatto bene a venire."
"Be' io... sono felice che tu sia venuta."
I due si sorrisero e dopo qualche istante si immersero in una fitta conversazione, quasi come se si conoscessero da anni invece che da pochi minuti.

Murtagh sospirò. Sarebbe stato bello poter vivere in quei ricordi felici. Entrò nella sua stanza e si accoccolò accanto al suo splendido drago e iniziò ad accarezzargli dolcemente le brillanti squame scarlatte. Castigo gli mandò un pensiero interrogativo mostrandogli un'immagine di Nasuada. Il ragazzo sorrise e rispose con il pensiero:
-Lei è il capo dei Varden, Castigo. Il suo nome è Nasuada.-
Il drago non era soddisfatto. Murtagh gli aveva inviato senza rendersene conto una serie di sensazioni piacevoli che Castigo non aveva mai provato, nè in prima persona nè attraverso i pensieri di altri. E ora voleva saperne di più. Così rimase a guardare il Cavaliere finchè lui non aggiunse:
-L'ho conosciuta prima che tu nascessi. Allora il capo dei Varden era suo padre Ajihad e io ero libero. Lei mi veniva a trovare spesso e parlavamo moltissimo.-
-E poi?-
Murtagh sospirò, improvvisamente triste. E poi i Gemelli avevano ucciso Ajihad, costringendo Nasuada a prendere il comando dei Varden, benchè lei fosse ancora molto giovane e avevano portato Murtagh a Uru'Baen, privandolo per sempre della libertà.
-E poi mi sono svegliato, Castigo.-
Rispose il giovane con un sorriso amaro.
-
Non mi avevi mai parlato di lei.-
-Non avevo mai più pensato a lei prima di oggi.-
Tra i due calò il silenzio. Ognuno era immerso nei propri pensieri. Improvvisamente Castigo disse:
-
Parlami di lei.-
-Perchè ti interessa?-
Castigo scrollò le spalle. Murtagh lo guardò per qualche istante, poi capendo che per qualche motivo per Castigo era una cosa importante, chiese:
-
Che cosa vuoi sapere?-
-Mostrami il primo ricordo di lei che ti viene in mente.-
Murtagh annuì e chiuse gli occhi, concentrandosi intensamente su Nasuada finchè un ricordo non lo pervase completamente.

Murtagh era seduto sul suo letto e accanto a lui c'era Nasuada, più bella che mai con il suo vestito color dell'oro. Stavano parlando dell'imminente battaglia contro lo Spettro Durza e i Kull. Murtagh stava tentando di convincere la ragazza a intercedere con il padre affinchè lui gli permettesse di prendere parte al combattimento.
"Nasuada, ti prego, cerca di essere ragionevole. Ti fidi di me, giusto?"
"Certo che mi fido di te, lo sai benissimo!"
"E non pensi che questa sarà una battaglia durissima e quindi i Varden avranno bisogno di tutto l'aiuto possibile?"
"Sì, però..."
"Però cosa? Te l'ho detto, ho ricevuto un ottimo addestramento e il fatto che sia riuscito a scappare dal re dimostra che so cavarmela. E voglio mettere le mie capacità a servizio dei Varden, per il bene mio e di tutta Alagaesia!"
"Non voglio che tu combatta. Non voglio che tu ti ferisca e non voglio che tu metta a repentaglio la tua vita."
Disse con semplicità Nasuada guardandolo negli occhi.
"Perchè?"
"Non è ovvio?"
Murtagh si ritrovò smarrito a quella domanda. No, non era ovvio.
"Io non..."
"Oh, lascia perdere, tanto non capiresti!" disse lei stizzita. "E c'è anche un'altra cosa! Non sopporto che tu o mio padre possiate rimanere qui e rendervi utili mentre io sarò costretta ad andarmene come una bambina indifesa! Anch'io voglio combattere per il mio popolo!"
"Non dirlo." replicò Murtagh con il volto serio e un tono apprensivo "Tu devi restare al sicuro."
"E perchè? Alla mia età molti ragazzi combattono già e io non sono certo meno abile di loro."
"Su questo non ci sono dubbi ma..."
"Ma cosa? E' perchè sono una ragazza?" chiese Nasuada con tono di sfida.
"Certo che no, che sciocchezze!"
"E allora perchè?"
"Perchè..." Iniziò Murtagh riluttante, iniziando a capire ciò che Nasuada aveva cercato di dirgli prima.
"Sì?"
"Perchè non voglio che tu ti ferisca e non voglio che tu metta a repentaglio la tua vita."
"E' esattamente quello che ho detto io prima."
"Lo so."
"Quindi tu puoi preoccuparti per me ma io non posso preoccuparmi per te?"
"No, non sto dicendo questo."
"E allora?"
Murtagh rimase in silenzio, guardando negli occhi la ragazza. Non sapeva come ribattere. Nasuada aveva ragione. Ma questo non cambiava le cose. Lui avrebbe combattuto perchè era giusto che fosse così e lei sarebbe rimasta al sicuro perchè suo padre non le avrebbe mai permesso di rischiare la vita. E Murtagh ne era felice. La vita di Nasuada era troppo preziosa.
Nasuada sospirò.
"Perchè Murtagh? Perchè non vuoi che io rischi la vita?"

Murtagh tornò improvvisamente alla realtà. Non era stato in grado di rispondere a quella domanda allora e non ne era in grado nemmeno adesso. Tutto ciò che sapeva era che non voleva che lei si mettesse in pericolo e in quel momento si rese conto che sarebbe stato capace di spezzare tutte le ossa a chiunque avesse osato anche solo minacciarla. Sarebbe stato persino in grado di sfidare Galbatorix, se non fosse stato per il fatto che lui conosceva il suo vero nome e di conseguenza lo controllava.
Mentre era immerso in questi pensieri gli arrivò un altro pensiero interrogativo di Castigo. Il drago non capiva l'apprensione del suo Cavaliere nei confronti di quella ragazza.
-Perchè
eri così preoccupato per lei?-
-Non lo so neanche io, Castigo. Non lo so neanche io.-
Il drago guardò negli occhi Murtagh mentre con il pensiero cercava di comunicargli quanto fosse importante per lui sapere... capire...
Il ragazzo sospirò e si concentrò per cercare di accontentare Castigo. In fondo capire se stesso non gli avrebbe certo fatto male. Chiuse gli occhi e svuotò la mente.
Perchè non voglio che Nasuada rischi la vita?

SPAZIO DELL'AUTRICE
Ciao!! Finalmente pubblico la mia prima ficcy su Eragon! Sarà una long-fic, anche se non so ancora con precisione quanto sarà lunga... adoro Murtagh, adoro Nasuada e penso che loro due siano una coppia perfetta!!*-* Per quanto riguarda il titolo della storia e la citazione che c'è all'inizio... be' l'idea per la storia mi è venuta leggendo quella frase, quindi ho pensato di inserirla^^ e il titolo della ficcy è ispirato alla suddetta frase. Spero che il primo capitolo vi piaccia, fatemi sapere!! A presto
DreamGirl=)

 

  
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