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Autore: Evaney Alelyade Eve    23/01/2015    0 recensioni
La speranza, dopotutto, sul fondo del vaso di Pandora era solo una piccola perla.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Castiel.
Pairing: Dean Winchester/Castiel
Rating: Green
Chapter: 1/1
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale.
Warning: Slash.
DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla e il mio unico scopo è quello di farli soffrire :D




 



 


 




Nero.
Castiel non riesce a vedere nient'altro se non il nero dei suoi occhi.
Un demone. Dean è un demone, uno dei servitori infernali che ha da sempre il compito di sterminare.
Diverse emozioni si agitano in lui, gli sembra di implodere, mentre l'una cerca di prevalere sull'altra calpestando e spezzando, sbadatamente, quel po' d'anima che gli resta.
Non può chiamarlo col suo nome, non può, e quelle quattro lettere gli rimangono incastrate in gola, minacciando di soffocarlo.
"Ti vedo" è l'altro a spezzare il silenzio che si è dilatato tra loro, per fin troppo tempo.
Ti vedo.
Che cosa vede esattamente?

"Beh è un po' deludente" lo deride, quasi rispondendo alla sua domanda "ti avevo sempre immaginato... grandioso, ma adesso sei ridotto all'osso, amico."
Castiel non risponde, non riesce nemmeno a pensare a qualcosa da dire, troppo impegnato a guardare nell'abisso, alla ricerca di qualcosa che gli dica che sì, quello è Dean, nessun'altro che Dean Winchester.
Un po' come ha fatto la prima volta, quando ha stretto fra le mani la sua anima e l'ha salvato dalla perdizione.
Non può essere tutto finito così. Non può. Altrimenti quale sarebbe stato il senso di tutte le battaglie, di tutti i sacrifici...
"Te l'ho sempre detto che non meritavo la salvezza." dice ancora, con una certa dolcezza, Dean.
No, il demone.
No! Dean
.
"Dean." e allora finalmente la voce si libera e quel nome esce fuori quasi cantato, librandosi ed espandendosi nell'aria fra loro ed intorno a loro, portato dall'eco in ogni remoto angolo.
"E' il mio nome." asserisce quello in risposta, quasi sfidandolo a negarlo.
Castiel annuisce.
"Sì" dice "è il tuo nome." e poi, cogliendolo di sorpresa, lo abbraccia.
"Che dia-"
"Son contento che tu sia vivo." mormora a voce bassa, come fosse un segreto che solo loro possono condividere.
E' morto. Le parole di Metatron avevano rotto in lui più cose della vista della nuova essenza del suo amico.
Dean sembra veramente sorpreso mentre fissa la figura di quell'angelo che è stato un guerriero celeste e poi è caduto, che è diventato il suo migliore amico.
Qualcosa fa male, dentro di lui, qualcosa che non dovrebbe più esserci.
"Cas." sussurra quel nome come una piccola preghiera, così blasfema eppure giusta sulle sue labbra. Non capisce perché ci sia così tanto del vecchio Dean, in quelle sole tre lettere.
"Sei vivo" ribadisce Castiel, quasi incredulo.
"Tu non per molto." constata l'altro, osservandone la Grazia ormai quasi consunta. Vorrebbe suonare freddo, distaccato, crudele ma ci sono tracce, nel suo tono, piccoli indizi che solo l'altro può seguire e che possono condurlo, sano e salvo, a quel puntino luminoso, sempre più di una Grazia angelica, sempre più, in contrasto col nero del Marchio, che è la sua anima, racchiusa in un'impronta marchiata a fuoco sulla pelle.
Se tutta l'umanità di Dean è racchiusa lì allora, si dice Castiel, allora può farcela.
La speranza, dopotutto, sul fondo del vaso di Pandora era solo una piccola perla.

 

   
 
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